mercoledì 9 marzo 2022

Putin ha introdotto il nuovo tabellone di gioco in geopolitica

 

 

di Tom Luongo

Fino al 23 febbraio 2022 i potenti Paesi del mondo hanno giocato ad un gioco decisamente raro.

Troppe persone cercano di analizzare la geopolitica come se fosse una partita a scacchi. Mosse, contromosse, far avanzare un pedone, minacciare un cavallo, quel genere di cose. È facile da capire e da gestire.

In passato ho provato a paragonarlo ad una versione multigiocatore di Go: da quattro a 6 pietre colorate diverse sul tabellone che cercano di conquistare il territorio. Era una metafora migliore, ma quasi impossibile da descrivere adeguatamente. Infatti, a volte, è stato estenuante.

La realtà è che nessuna di queste metafore è esplicativa.

Perché l'unico modello preciso per la geopolitica è in realtà Calvinball.

Lo conoscete questo gioco, è quello di Calvin & Hobbes.

Contrariamente alla vostra memoria del leggendario fumetto, le regole di Calvinball erano più o meno queste: Calvin doveva inventare le regole man mano che andava avanti.

In geopolitica dipende da chiunque sia il giocatore più forte che ha tal potere.

Ecco il punto: fino all'invasione russa dell'Ucraina (e sì, è un'invasione, giustificabile o meno) c'era qualcosa chiamato "ordine basato sulle regole" promosso principalmente dagli Stati Uniti ma anche sostenuto direttamente dall'Unione Europea e dal Commonwealth.

Le regole del cosiddetto "ordine basato su regole" erano semplici: noi facciamo le regole, voi le seguite. Ci riserviamo il diritto di modificarle ogni volta che vogliamo affinché soddisfino il nostro scopo.

Era l'equivalente geopolitico dell'idea di "anarco-tirannia" di Sam Francis, la quale si riduceva a "regole per te, ma non per me".

Abbiamo sentito i diplomatici russi lamentarsi di questo per anni. Perché avere queste regole se non vengono mai applicate?

Come sottolineo continuamente, quando si parla di ideologi di sinistra, la purezza sta precipitando verso l'autodistruzione: abbiamo queste regole perché conta solo l'ipocrisia degli altri. Ai subumani non è permesso parlare o anche solo far parte della conversazione.

E nel mondo della diplomazia praticata dall'Occidente, i russi sono decisamente subumani, proprio come i non vaccinati, chiunque sia alla destra immediata di Karl Marx e che non abbia pelo.

Tutto è cambiato quando i carri armati russi hanno attraversato il confine, i missili distanziatori hanno colpito le batterie antiaeree e di artiglieria ed i soldati sono arrivati in Ucraina.

Per mesi siamo stati nauseati dalla diplomazia più stupido ed irritante che abbia mai visto. Era una tortura ascoltare il nauseante sfoggio di virtù dei "diplomatici" statunitensi che si rifiutavano di affrontare le preoccupazioni della Russia anche in modo semiserio, mentre incolpavano loro di ogni problema sul pianeta.

Era tanto goffo quanto stupido, tanto per citare Darth Vader.

Era chiaro che Putin ed il suo staff avrebbero ricorso a questa opzione definitiva: invadere l'Ucraina ed affrontare l'obbrobrio globale, o inginocchiarsi davanti a Zod.

A questo punto il loro errore di calcolo è stato pensare che la Russia si preoccupasse davvero dell'obbrobrio globale. Dalle loro azioni in Ucraina, è chiaro che non gliene importava minimamente.

Non avevano paura dell'atteggiamento della NATO, delle minacce di sanzioni di Biden, o delle difficoltà di Liz Truss con la geografia di base. Più a lungo è andata avanti questa situazione di stallo sull'Ucraina, più è stato chiaro che la maggior parte delle persone in posizioni di potere ed il loro personale di supporto avevano una comprensione inferiore a zero dei parametri del proprio lavoro.

Per questo motivo la loro costante invocazione del cosiddetto '"ordine basato sulle regole" suonava sempre più vuota, poiché si comportavano semplicemente come un bambino di sei anni che gioca con la sua tigre di pezza.

I pronunciamenti di conseguenze e 'sanzioni dall'inferno' e le minacce di trattenere il respiro fino allo svenimento sono stati giustamente ignorati da Putin e dal suo staff.

Per decenni la NATO ha goduto del lusso, grazie al primato militare statunitense, di inventare le regole e costringere tutti gli altri a conformarsi ad esse.

Ciò risale alla dichiarazione, molto probabilmente fatta dall'allora vicepresidente Dick Cheney, sulla "comunità basata sulla realtà": “Non è più così che funziona il mondo [...]. Adesso siamo un impero e quando agiamo creiamo la nostra realtà. E mentre studiate questa realtà – giudiziosamente, come ovviamente farete – agiremo di nuovo, creando altre nuove realtà, che poi studierete anche voi, ed è così che andranno le cose. Siamo gli attori della storia [...] e voi, tutti voi, sarete lasciati solo a studiare quello che facciamo”.

Quello che mi è stato chiaro è che coloro che sono stati posti in posizioni di potere da Klaus Schwab e dal resto della Cricca di Davos, pensano ancora che viviamo in questo tipo di mondo; che indipendentemente da ciò che le persone vogliono o di cui gli altri Paesi hanno bisogno, determineranno il tempo, il luogo ed i parametri per qualsiasi confronto.

Tuttavia più a lungo sarebbe andata avanti, più era chiaro che Putin ed il suo ministro degli esteri, Sergei Lavrov, si stavano avvicinando al momento in cui avrebbero cambiato le regole. Ho scritto nel marzo 2018 che il discorso di Putin sullo stato dell'Unione, in cui svelava nuovi sistemi d'armamento, era un importante punto di svolta.

Nei quattro anni successivi abbiamo assistito ad una costante escalation della follia neoconservatrice nel vano tentativo di avvicinare i sistemi missilistici statunitensi a Mosca, contrariamente a tutti gli accordi internazionali firmati, alle risoluzioni delle Nazioni Unite riguardo le repubbliche separatiste dell'Ucraina e, francamente, alla comune decenza.

Dopo un 2021 in cui le cose in Ucraina continuavano a diventare sempre più calde, Putin e Lavrov, dopo aver fatto marcia indietro su Biden durante l'estate con il vertice del 16 giugno, sapevano che era giunto il momento di cambiare le regole del gioco.

Se non l'avessero fatto, la Russia avrebbe cessato d'esistere.

Il vecchio gioco era entrato nella sua spirale verso la conclusione quando la Russia ha inviato e pubblicato la sua bozza di proposte per una nuova architettura di sicurezza riguardante la Russia e le relazioni della NATO nell'Europa orientale.

La Russia ha agito, da quel momento in poi, stabilendo il ritmo operativo; ha costretto gli Stati Uniti e l'Europa a reagire mentre creavano una nuova realtà, stabilivano nuove regole.

Gli Stati Uniti erano in quel momento quelli che subivano le regole piuttosto che quelli che le facevano. Era chiaro perché ha portato a più viaggi a Mosca da parte di funzionari di tutto l'Occidente che cercavano di dissuadere i russi dal loro nuovo gioco.

A zero disponibilità.

Come The Saker ha sottolineato riguardo il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste del Donbass, questa operazione in Ucraina è stata pianificata da molto tempo. Non è stata un'azione presa alla leggera.

Ancora una volta, ripeto qui quanto ho scritto sopra: questo riconoscimento NON dovrebbe, ripeto, essere visto isolatamente. È solo UNA FASE in un PROCESSO che è iniziato almeno un anno fa, o più, e c'è molto altro che deve venire.

Parole più vere di queste non ce ne sono.

Per mesi vi ho detto che alla fine Nordstream 2 sarebbe stato avviato e che la Russia non sarebbe stata espulsa dallo SWIFT, indipendentemente da ciò che sarebbe successo.

Il primo è ancora sul tavolo, poiché la Germania è stata la più esplicita sul non approvare la seconda.

Anche a me non era chiaro il fatto che la Russia stesse pianificando di cambiare radicalmente il gioco; ritenevo che ci fosse sempre una soluzione approvata da Davos e che non prevedeva un uso estensivo dell'esercito russo, ma che comunque finiva con gli Stati Uniti che avrebbero fatto la figura degli stupidi.

In retrospettiva, era ovvio che eravamo sempre diretti a questo finale di partita, perché la Russia ha visto l'opportunità di cambiare le regole.

Meno di un giorno dopo che la Russia ha spazzato via sia il potere militare e l'architettura politica dell'Ucraina, il presidente Sundowner ha confermato che tutte le minacce dell'Occidente erano vuote come i capi dei millennial che dirigono i megafoni della propaganda al Dipartimento di Stato.

Dopo aver minacciato per mesi la Russia di essere espulsa dal sistema SWIFT, l'Europa si è lamentata e qualcuno ha infine mostrato un po' di buon senso.

Tagliare la Russia fuori dallo SWIFT significherebbe la fine dell'UE, significherebbe la fine del sistema dei petrodollari.

La Russia è troppo importante dal punto di vista sistemico per il commercio mondiale di materie prime e va ben oltre l'energia. Fornisce non solo il barile marginale di petrolio e BTU di gas naturale, ma nichel, palladio, titanio, uranio arricchito e tungsteno. È un importante fornitore di fertilizzante a base di nitrato di ammonio, potassio ed urea.

Se viene tagliata fuori, l'Europa non solo muore di freddo con i suoi tre giorni di riserve di gas, ma muore di fame una volta che l'approvvigionamento alimentare globale verrebbe interrotto. Se viene tagliata fuori Biden arriverà alle elezioni di medio termine con $8/gallone di benzina ed un'inflazione reale al 20%.

L'aumento dei tassi della FED sarà l'ultima delle preoccupazioni di chiunque.

La Russia ha avuto tutte le carte in regola nei negoziati sull'Ucraina, invece è stata perseguita incautamente una politica di insulti e becera propaganda, rifiutandosi di credere che la Russia non avrebbe opposto resistenza.

Mettendo stivali a terra, aerei in aria e missili su di ogni installazione militare ucraina, la Russia ha ribaltato l'argomento del "potere giusto" degli Stati Uniti e dell'Europa.

Il gioco è cambiato perché sono cambiate le regole, non è più un gioco di retorica e segnali di virtù.

La realpolitik non ha importanza quando i missili sono in aria. Questo è il punto che è mancato a tanti commentatori professionisti negli ultimi mesi. Non hanno mai contemplato l'idea che qualcuno potesse farlo e invece è accaduto.

Ora sono confusi e arrabbiati. Se non fosse tutto così patetico sarebbe quasi esilarante.

Per quasi un decennio l'Occidente ha versato miliardi in Ucraina per armarla e prepararla, ma quei miliardi sono stati sostanzialmente spazzati via nel giro di poche ore. Ci è voluto un giorno per smascherare tutti gli atteggiamenti altezzosi della NATO come nient'altro che questo: darsi solo delle arie.

Ora dobbiamo fare i conti con questo nuovo gioco ed è un gioco in cui le regole saranno molto più eque perché le alternative impensabili non sono più teoriche, bensì reali.

Reali perché le minacce alla Russia poste dai progetti della NATO sull'Ucraina sono sempre state reali, indipendentemente da ciò che è stato detto.

Quindi Biden e Davos hanno avuto la guerra in Ucraina per cui stavano implorando la Russia. Il problema per loro ora è che la Russia non sta più facendo il loro gioco e sono del tutto impreparati per il prossimo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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