lunedì 4 settembre 2023

Il mercato degli eurodollari si basa sulla riserva frazionaria

 

 

di David Brady Jr.

L'economia Austriaca comprende correttamente la capacità delle banche commerciali di creare denaro disallineando le passività dei depositanti con l'emissione di sostituti del denaro (cioè la creazione di credito). Un possibile ambito di ulteriore esplorazione è il ruolo che le istituzioni finanziarie non bancarie, o straniere, svolgono nella creazione di credito e le implicazioni più ampie sull'innesco del ciclo economico.

Prendiamo come esempio il dollaro. Supponiamo che Deutsche Bank gestisca una filiale negli Stati Uniti. Questo ramo, secondo il Regolamento D della Federal Reserve, sarebbe soggetto ai requisiti di riserva della FED, mentre una filiale londinese di Deutsche Bank non sarebbe soggetta a tale regolamentazione sulle sue partecipazioni in dollari statunitensi.

Ciò si traduce in filiali estere di una banca in possesso di depositi in dollari e che possono agire in modo puramente non regolamentato: i limiti entro i quali possono concedere credito non sono controllati dalla legge, pertanto le entità non bancarie (estere e nazionali) e le partecipazioni estere nella valuta di un altro Paese operano funzionalmente allo stesso modo in termini di emissione di credito.

Di conseguenza la distinzione tra il “sistema bancario ombra” e quello del “mercato dell’eurodollaro” diventa inutile se discussa dal punto di vista della creazione di credito. Un “Eurodollaro” si riferisce semplicemente a un deposito di dollari in una banca straniera.

Non vi è alcuna pressione governativa sul fatto che queste banche estere trattengano tali depositi, pertanto possono aumentare l’offerta di denaro sotto forma di credito senza limiti. Basta guardare alla classica equazione del moltiplicatore monetario:

Moltiplicatore monetario = 1 / Rapporto di riserva

Poiché è impossibile dividere per zero, possiamo scegliere un numero vicino allo zero. Diciamo che queste entità mantengono l'1% dei loro depositi, senza alcuna pressione legale per farlo. 1 / 0,01 = 100, ovviamente. Se ci sono $10.000 depositati presso questa banca, il moltiplicatore monetario risulterà nella creazione di $1 milione sotto forma di credito. Quanto più questa percentuale del coefficiente di riserva si avvicina allo zero, tanto più le banche si avvicinano alla capacità di espandere il credito in modo quasi esponenziale. Ciò pone le basi per una distruzione economica totale.

Questo credito entrerà nel mercato dei prestiti commerciali e, creando l’illusione di presunti nuovi risparmi, abbasserà artificialmente il tasso d'interesse di mercato. Ciò alimenta la fase di boom nel “ciclo boom/bust”, in cui vengono intraprese forme di produzione più lunghe che altrimenti non sarebbero state redditizie in condizioni normali. Terra, lavoro e altre risorse vengono investite male finché non si realizza la serie di errori e ciò di solito si verifica quando i tassi d'interesse salgono, provocando la liquidazione e una contrazione del credito.

Il credito creato da una tale fusione del sistema ombra-eurodollaro può facilmente passare inosservato poiché le riserve non sono vincolate dalla legge; naturalmente potrebbero esserci equivalenti alle corse agli sportelli bancari, ma non prima che il danno sia fatto.

Ciò rappresenta un rischio anche per i consumatori che utilizzano un tale sistema. In mancanza del sostegno della Federal Deposit Insurance Corporation, c’è poco per garantire la sicurezza di queste istituzioni in caso di corsa agli sportelli, o di uno scenario simile. Spesso anche le società non bancarie s'imbarcano nella cartolarizzazione di asset rischiosi, che vengono poi disallineate e trattate. Poiché queste entità cartolarizzano asset spesso rischiosi, li utilizzano come garanzia per la loro espansione creditizia. Infatti si tratta degli stessi istituti non bancari che hanno offerto molti dei prestiti subprime nella crisi finanziaria del 2008, solo per scaricarli poi sulle banche nazionali. Come descrive succintamente Arkadiusz Sieroń: “Nel 2008 le attività delle banche ombra sono state la fonte di instabilità per banche come Bear Sterns, Merrill Lynch e Lehman Brothers”.

La dimensione di un mercato del genere non può essere sottovalutata. Al suo culmine nel 2008, si stimava che il sistema dell'eurodollaro rappresentasse l’87% delle dimensioni del sistema bancario statunitense. Il Financial Stability Board ha stimato il sistema bancario ombra statunitense a $44.720 miliardi nel 2021, ovvero circa il 194% della dimensione del prodotto interno lordo degli Stati Uniti. Questi numeri non sono affatto insignificanti, soprattutto se combinati con l’analisi di cui sopra riguardo l’effetto moltiplicatore del denaro.

Le banche commerciali nazionali e le banche centrali non sono gli unici attori nel gioco della creazione di credito. Le entità straniere, così come gli istituti non bancari che utilizzano lo stesso processo di riserva frazionaria, possono peggiorare i cicli economici. Gli studiosi della Scuola Austriaca dovrebbero studiare e comprendere gli effetti di queste istituzioni sull’economia, oltre alla normale comprensione delle banche commerciali.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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1 commento:

  1. Forse bisognerebbe spiegare che una banca che concede un prestito, lol iscrive al passivo del suo bilancio e l'importo ottenuto dal debitore all'attivo. Passivo e attivo aumentati con gli stessi fondi propri bancari. Rapporto entro passivo-attivo e fondi propri all'incirca di 30-40 ?
    Ecco la riserva frazionaria e la creazione ex-nihilo della moneta.
    Poco importa chi governa...

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