Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/la-cina-ammette-di-avere-enormi-debiti)
Il pacchetto di stimolo per l'economia cinese, preannunciato dalla Banca Popolare Cinese a fine settembre, ha deluso per dimensioni e dettagli, ma ha ottenuto qualcosa per cui i governi dell'UE e del Regno Unito non ringrazieranno: ha attirato l'attenzione sulla portata del debito pubblico “ombra” della Cina e sulla loro reale intenzione di ridurlo. L'UE e il Regno Unito hanno in programma di aumentare il debito ombra per pagare la “transizione verde” e sperano che le agenzie di rating non notino l'escalation dell'onere del servizio del debito, per quanto ben avvolto in schemi finanziari innovativi.
La nuova misura e quanto già annunciato
Il nostro articolo precedente quantificava il pacchetto di stimolo a circa l'1% del PIL cinese.
Gli investitori attendevano il Congresso nazionale del popolo nella settimana del 4 novembre per ulteriori spiegazioni, o per l'ampliamento di queste proposte, o per nuove proposte, o per tutte e tre le cose. Alla fine non c'è stato nulla di nuovo, tranne una misura da 10.000 miliardi di yuan ($1.400 miliardi) per fare ciò che China File ha descritto come “finanziamento dei governi locali in modo che ripuliscano gli arretrati tra pagamenti ai dipendenti pubblici e alle aziende locali”.
Reuters ha spiegato il contesto: “Gli enti locali, di fronte a un debito elevato e a entrate in calo, hanno tagliato gli stipendi dei dipendenti pubblici e accumulato debiti con le aziende del settore privato”.
Nuova misura per saldare i debiti con le aziende del settore privato
La misura da 10.000 miliardi di yuan, pari al 7,9% del PIL, aumenta la capacità di indebitamento degli enti locali di 6.000 miliardi di yuan per il 2025-2027 e indirizza i restanti 4.000 miliardi di yuan in prestiti già approvati per il 2024-2028.
Tutti i 10.000 miliardi di yuan saranno utilizzati per pagare i debiti nei cosiddetti Local Government Financing Vehicles, o LGFV. Questi debiti sono oneri non pagati e dovuti dai governi locali al settore privato e sono stati raccolti in questi LGFV, la cui identità legale è confusa, nonostante abbiano un nome ufficiale che conferisce loro un'apparenza di sostanza. Non è passato denaro contante per gli oneri da registrare sotto forma di un LGFV: il denaro contante passerà solo quando gli oneri saranno pagati, il che avverrà entro la fine del 2028.
Un LGFV non è altro che un'estensione del libro mastro dei conti da pagare dell'ente governativo locale, ma non è supportato da processi sufficientemente solidi da far sì che l'FMI e le autorità cinesi concordino sul saldo: la quantificazione accurata è uno dei problemi del debito ombra.
Analisi dell'FMI sul debito pubblico cinese
La misura da 10.000 miliardi di yuan comporterà un aumento del debito esplicito degli enti locali, e per estensione quello del debito pubblico cinese, e una diminuzione uguale e opposta nei vari strati degli LGFV.
L'FMI ha di recente pubblicato questo grafico in cui sono rappresentati i diversi livelli di indebitamento del settore pubblico cinese:
Il debito del governo centrale è modesto rispetto agli standard occidentali. L'indebitamento diretto da parte di enti governativi locali, controllati e mantenuti bassi nel Regno Unito, è grande quanto il debito del governo centrale. Il debito LGFV si aggiunge a questi numeri e poi esiste un nebuloso strato aggiuntivo di circa il 10% del PIL attuale (vale a dire circa $1.800 miliardi ora, in espansione entro il 2030 a circa $4.000 miliardi). Il risultato è un rapporto debito/PIL attuale di circa il 125%, che secondo le proiezioni dell'FMI salirà al 150% nel 2029.
Debito degli enti locali prima e dopo l'intervento
Il debito esplicito dei governi locali prima dell'intervento era di circa 30.000 miliardi di yuan, ovvero $4.200 miliardi. Il debito LGFV è stimato dall'FMI a 60.000 miliardi di yuan ($8.400 miliardi), ovvero il 47% del PIL cinese da $17.795 miliardi.
Si tratta del 400% della cifra per il debito LGFV che le autorità di Pechino hanno segnalato. Il ministro delle Finanze, Lan Foan, ha quantificato il debito LGFV in 14.300 miliardi di yuan ($2.000 miliardi) e vuole ridurlo a 2.300 miliardi di yuan ($321 miliardi) entro il 2028.
Tuttavia, se i dati dell'FMI sono corretti, la misura annunciata ridurrà il debito dagli attuali 60.000 miliardi di yuan a 50.000 miliardi di yuan entro il 2028, ovvero a $7.000 miliardi, o al 39% del PIL odierno.
Il riconoscimento dell’esistenza del debito ombra è un duro colpo per l’UE e il Regno Unito
È confortante che un Paese importante ammetta l'esistenza di un debito pubblico ombra. Questo non piacerà all'UE o al Regno Unito, però. Né piacerà l'estrema differenza tra le cifre fornite a riguardo dall'FMI e dalle autorità cinesi.
Anche gli stati membri dell’UE hanno un debito ombra a livello di entità sovranazionali e a livello di entità del settore pubblico e di regimi fuori bilancio degli stati membri.
Alla fine del 2021 Eurostat ha registrato il debito nazionale aggregato dell'UE (il “debito lordo delle amministrazioni pubbliche” di tutti gli stati membri) a €13.000 miliardi, pari al 90% del PIL dell'UE. La cifra effettiva del debito pubblico dell'UE, incluso il debito ombra, era più vicina ai €19.000 miliardi, ovvero il 134% del PIL dell'UE. Includendo anche le passività potenziali del settore pubblico, la passività totale sale a quasi €23.200 miliardi, ovvero il 160% del PIL.
I debiti mancanti includono quelli dell'UE stessa, come il Fondo di recupero per il Coronavirus da €750 miliardi e debiti in programmi sostenuti dal settore pubblico come InvestEU. Le passività potenziali includono garanzie dietro entità sovranazionali come la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per la stabilità finanziaria.
Le cifre pubblicate dal Regno Unito sono più complete e le sue passività nei confronti delle entità sovranazionali dell'UE è diventata limitata. Non ha, a differenza dell'UE, una serie di entità del settore pubblico con i propri poteri di prestito il cui servizio del debito deve essere attinto allo stesso pozzo. Ciò che ha è uno schema fuori bilancio chiamato Private Finance Initiative o PFI, risalente agli anni del New Labour nel periodo 1997-2010, in base al quale una spesa in conto capitale di £50 miliardi ha prodotto un debito ombra da £278 miliardi e sarà estinto entro il 2053.
L'unica via è verso l'alto (per il debito) e verso il basso (per i rating creditizi)
L'esistenza di questi debiti ombra dovrebbe costare almeno due declassamenti di rating per tutta la Cina, gli stati membri dell'UE, tutte le entità sovranazionali dell'UE e il Regno Unito. Ma le agenzie di rating sembrano essere beatamente ignare dell'esistenza di questi debiti extra e del loro impatto sui rapporti debito/PIL.
Questa situazione non può certamente continuare, poiché la “decarbonizzazione” e la “transizione verde” stanno facendo ampio uso di schemi fuori bilancio: InvestEU all'interno dell'UE, il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile al di fuori dell'UE e gli “investimenti in infrastrutture critiche” di Rachel Reeves per i quali intende sfruttare (ovvero saccheggiare) i sistemi pensionistici del Regno Unito.
Riepilogo
La Cina ha ammesso l'esistenza di debiti ombra considerevoli, poi ha permesso che circolassero quantificazioni delle loro dimensioni che differivano tra loro di un fattore del 400%.
Ciò richiama l'attenzione su un problema fondamentale dei debiti ombra: quantificarne l'entità e l'impatto.
Dare così tanta visibilità alla questione non fa alcun favore all'UE e al Regno Unito, poiché i debiti ombra alimentano le statistiche economiche illusorie dell'Europa: i rapporti debito/PIL sono molto peggiori di quanto appaiano, perché i debiti ombra vengono trascurati.
Questa disconnessione sostiene rating di credito pubblico gonfiati per l'Europa, cosa che richiede un declassamento generalizzato di due livelli come primo passo nel processo di ancoraggio all'onere del debito complessivo e alla capacità di ripagamento per far fronte a tale onere.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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Sto leggendo i libri che mi ha consigliato, ho finito il primo, l'economia cristiana in una lezione, anche se il titolo secondo me è malcondizionato, sarebbe più corretto dire l'economia in una metafora, quella della finestra rotta. Comunque dettagli a parte, nelle conclusioni si lascia la soluzione un po' nel vago dicendo che bisogna aspettare il gran finale, il big one del debito, come viene chiamato il terremoto che affonderà la california, e poi sperare che le generazioni successive apprendano la lezione. Credo che nei fatti occasioni per applicare una simile soluzione siano già capitate, e sono finite nel nulla, si è accusato molto convenientemente alcune categorie, che hanno funto da capro espiatorio, ma poi nei fatti tutto è finito nel nulla.
RispondiEliminaContinuo qui, a mio parere la soluzione non arriverà mai, perchè il debito sposta sulle generazioni future l'onere, e gli effetti catastrofici si manifestano lentamente, abbastanza perchè chi ha generato quel debito non ne subisca immediate conseguenze. Se di soluzione si vuole parlare, allora l'unica che tenta la via giusta sono le criptovalute, ma la loro natura non centralizzata mette in luce il loro limite nel contrastare un sistema, che proprio nella centralizzazione trae la sua forza. Quindi anche lì le speranze sono limitate.
EliminaContinuo qui 2, mi scuso per i continui salvataggi ma ho il pc che fa i capricci. Mi viene da fare una riflessione, nel libro da lei proposto si parla male del credito, soprattutto di quello fatto dallo stato, ma non mi sembra veda di buon occhio anche quello privato, anche se poi fa una disamina sul fatto che il debito statale distorce il rating creditizio, che invece nel privato sarebbe più severo, e quindi favorirebbe investimenti più sicuri. Assumendo quindi che il credito bancario sia più affidabile, a quanto ammonta la cifra totale dei debiti contratti da privati cittadini, verso le banche? Suppongo che le cifre in gioco stiano sugli stessi ordini di grandezza del debito sovrano, e quindi non è anche quello a rischio? Dico questo perchè nel debito sovrano non c'è solo la stortura del fatto che viene contratto da soggetti che non sono i pagatori finali, e viene indirizzato a soggetti non meritevoli; ma c'è anche il fatto che di quel debito non viene ripagato proprio nulla!!! Il privato cittadino paga rate regolari comprensive di capitale più interessi, invece lo stato paga runtime solo gli interessi, e lascia il capitale alla scadenza della cedola!! Figuriamoci se i privati cittadini avessero quel beneficio cosa ne sarebbe del comparto bancario!!
EliminaContinuo qui 3, a mio parere dunque ,se si vuol mitigare il problema del debito sovrano, secondo me andrebbe imposto a run time anche il pagamento della quota capitale. Sono un ignorante e dunque non nego che potrei aver detto una castroneria, ma pagare solo gli interessi è diverso che pagare anche la quota di capitale, su 3000 miliardi fanno (stima brutale) nel peggiore dei casi 300 miliardi all'anno, a cui si aggiungono 100 miliardi di interessi: dubito che si sarebbe arrivati ad una situazione come quella odierna, se si fosse imposto di ripagare il debito con le stesse modalità del privato. Ripeto che sono un profano e ignorante, baso le mie convinzioni sul fatto che stranamente il credito rogato da banche verso privati, non sembra destare particolari preoccupazioni (almeno da dopo i fatti del 2008)
EliminaPer concludere, il fatto di spostare sulle generazioni future il problema del debito, è esso stesso il problema principale che mantiene in vita questo meccanismo perverso, perchè quando le generazioni future si sveglieranno sarà troppo tardi per loro (anche perchè già avanti con l'età), e quindi cercheranno a loro volta di comprare tempo. Può darsi che ad un certo momento il meccanismo si inceppi, come è successo nel 2011 con Monti, dove di fatto hanno spostato in avanti di 5 anni il pagamento di nuove pensioni, creando un gap che ha generato gli esodati, e che ha dato loro altro tempo. Le cose andranno così, consumeranno un po' alla volta le generazioni man mano che il tempo passa, ma a farne le spese sarà il popolino, del resto i libertari non affermano che crisi e fallimenti sono la salute dei governi? Qua invece di nascondersi dietro la scuola austriaca conviene dire apertamente alle masse di evadere il fisco.
EliminaÈ probabile che le economie occidentali siano solo all'inizio della realizzazione della piena portata dei problemi creati dall'uso del denaro fiat. Una delle conseguenze più pericolose è la crescita incontrollata del cosiddetto "Stato profondo", il quale garantisce che ideologie ostili alla libertà, come il "Grande Reset" e l'"Agenda 2030", abbiano attanagliato il pensiero e le azioni di molte persone. I problemi creati dal denaro fiat, quindi, non si limitano all'inflazione dei prezzi e alla svalutazione del denaro, si estendono molto più in là: le economie e le società perdono la loro libertà, il fondamento della prosperità e della pace. Da una prospettiva cristiana si potrebbe considerare l'accettazione e la diffusione del denaro fiat come un grave peccato, un riflesso dello stato imperfetto dell'umanità, separata da Dio e che conduce una vita fuorviata. Il denaro fiat rappresenta l'inganno, la falsa testimonianza e il furto. Anche coloro che non giudicano da una prospettiva cristiana devono ammettere, se non si chiudono completamente alla ragione, che i difetti economici ed etici del denaro fiat sono innegabili. In particolare, l'immenso potere e il potenziale di abuso che derivano dal controllo centralizzato sulla produzione di denaro. Le conseguenze dell'arroganza e dell'autocompiacimento, del monopolio della produzione di denaro nelle mani di pochi, sono al di là del controllo umano e sono la radice di molti mali economici (ed etici).
EliminaTuttavia la consapevolezza pubblica dei problemi causati dal denaro fiat è attualmente essere piuttosto limitata. Di conseguenza è probabile che il sistema monetario fiat continui per il momento, con le note conseguenze: ondate inflazionistiche, distribuzione ingiusta di reddito e ricchezza, crisi finanziarie ed economiche, oneri di debito in continua crescita, nonché stati sempre più potenti e pericolosi. La probabilità che il denaro fiat finisca in modo positivo è altamente improbabile, perché è, letteralmente, "il denaro del diavolo".
Il problema del debito pubblico, alla luce di tutto ciò, non è altro che un'emanazione della natura fraudolenta del denaro fiat. Ora, è necessario sottolineare che il credito non è un qualcosa di cui preoccuparsi eccessivamente. Elargirlo è un'attività lecita e legittima in quanto perseguita dagli attori di mercato; senza di esso infatti non avremmo avuto la prosperità in cui viviamo oggi. Il guaio è che, col denaro fiat, è più facile aprire le porte alla misallocation e agli investimenti improduttivi. La valutazione del rischio viene annacquata e con essa la ponderazione adeguata dei vari progetti che possono essere intrapresi. In questo senso avallare cattedrali nel deserto diventa più facile rispetto a un sistema in cui è necessario uno scrutinio maggiore. Di conseguenza il problema non è il credito, bensì la natura truffaldina del denaro; o per usare un eufemismo, l'arbitrarietà con cui si può manipolarne l'offerta. Perché come ci ricorda la Scuola Austriaca, il problema non è l'offerta di denaro, qualunque offerta va bene per scambi commerciali; il problema è la facilità con cui può essere manipolata. Un po' quello che Szabo disse avrebbe dovuto avere una moneta digitale: facilmente riconoscibile/utilizzabile, difficilmente manipolabile.
EliminaIn quest'ottica diventa altresì chiaro che il debito pubblico è potuto crescere in modo spropositato a causa della natura truffaldina del denaro fiat, cosa che ha permesso allo stato di attingere a linee di credito presumibilmente infinite. L'era della ZIRP ne è la prova. La soluzione a questo gigantesco problema, quello del debito pubblico, è fumosa in Gary North, è vero. Si affida alla provvidenza. Nel mio ultimo libro, invece, Il Grande Default, delineo con maggiore precisione la volontà messa in campo dalla classe dirigente: la cricca di Davos che spinge per un ripudio parziale con annessa fregatura per gli obbligazionisti (compresi i pensionati), e i NY Boys, che invece spingono per ridare credibilità e sostenibilità al sistema americano affinché attiri capitali dall'estero e puntelli una volontà di stabilizzare il debito pubblico e ripagarlo nel tempo. Per quanto il debito pubblico sia un fardello odioso sulle spalle dei contribuenti, quest'ultima strategia è la più coerente con un mondo che ancora rispetta una parvenza di diritti di proprietà.
Ciò che è più importante, comunque, è la consapevolezza del quadro generale. In questo modo la persona media può scardinare quel senso di "giustezza" che prova quando pensa al nustrimento fiscale dell'apparato statale. Senza quella giustificazione morale, senza quella vocina che gli ripete dentro "è giusto pagare le tasse per ottenere i servizi", sarà più facile per la persona media divincolarsi da anni di indottrinamento nella scuola dell'obbligo e trovare soluzioni alternative, nonché modi di "evadere".