martedì 20 gennaio 2015

Paura e odio a Parigi





di Bill Bonner


Parigi sembrava una città sotto assedio quando ci siamo arrivati sabato scorso.

Elicotteri sopra le teste. Gendarmi ovunque. Paura e delirio dietro ogni rue.

Anche col minuscolo François Hollande a capo, il governo francese sembrava improvvisamente diventato forte – i muscoli flessi, le sue guance rosee e tanta energia per raggiungere lo scopo.

"La guerra è la salute dello Stato", disse lo scrittore americano Randolph Bourne.

"Confrontate quello che questi commando islamici hanno fatto a Charlie Hebdo e quello che ha fatto il team di Navy SEAL con Osama bin Laden", ci ha suggerito provocatoriamente un francese.

"Entrambi sono stati addestrati per uccidere. Entrambi hanno ucciso persone inermi in nome della loro causa. Bin Laden era stato accusato di un reato grave, ma non c'è mai stato alcun processo. Nessun verdetto. Anche i disegnatori sono stati accusati di un reato grave... almeno dal punto di vista degli islamisti radicali. In entrambi gli attacchi, gli assassini hanno anche freddato persone innocenti che non erano state accusate di nulla."

"Qual è la differenza?" ci ha chiesto. Non è rimasto per avere una risposta.

Ne avevamo una: secondo la nostra tradizione occidentale, prendere in giro qualcuno non è un crimine capitale. Tramarne l'assassinio di migliaia, invece, sì.

Ma quell'individuo aveva colto un punto. I criminali – i fratelli Kouachi – credevano in una tradizione diversa... un diverso insieme di regole... e un diverso tipo di giustizia.

Una volta che l'omicidio è consentito, la gente va a caccia dei bersagli... e fa saltare loro le cervella.

Le credenze dei fratelli Kouachi possono essere strane, ma il loro piano d'azione aveva un qualcosa di familiare. Era uscito direttamente dal Manuale del Rivoluzionario.

Il loro attacco andava oltre la semplice vendetta contro lo sbeffeggio del profeta Maometto.

Ci sono più di 5 milioni di musulmani in Francia. La maggior parte di loro è gente che rispetta la legge. Pochi prendono seriamente la jihad. Per questo vengono colpiti obiettivi di alto profilo, per convertire questi musulmani laici alla causa.

Il terrore potrebbe rivoltare la maggioranza dei francesi contro di loro e provocare il governo a reagire in modo eccessivo. I Kouachi devono aver sperato che la Francia avrebbe dichiarato "guerra".

Non solo questo darà agli assassini la dignità dei soldati, ma radicalizzerà la minoranza... fornendo ai jihadisti più reclute e un maggiore sostegno finanziario.

Gli Stati Uniti hanno dato un grande aiuto all'Islam radicale. Sono stati i maltrattamenti dei prigionieri di Abu Ghraib che hanno motivato i Kouachi e che, come hanno detto loro, li ha convinti a diventare terroristi.

Bombardamenti, droni, torture, invasioni – e uccisioni di migliaia di persone innocenti – il Pentagono ha fatto la sua parte: creare e armare l'ISIS, così come altri gruppi violenti.

Ora i terroristi stanno ottenendo la stessa collaborazione dalla Francia.

Qui è dove si incontrano i mondi del denaro e della geopolitica. Il collegamento è il credito. Senza il credito pressoché illimitato del mondo post-1971, non sarebbero esistite le baracconate odierne nella politica e nella finanza.

Sin dal 1970 l'eccesso di credito – al di sopra e al di là del rapporto credito/PIL che esisteva fino al 1980 – ha fornito agli Stati Uniti circa $35 bilioni di potere di spesa.

Gli americani hanno preso in prestito e hanno speso. Il PIL del pianeta ha iniziato a girare più veloce, mentre la gente ha speso sempre più soldi che non aveva in cose di cui non aveva bisogno.

Ciò comprende anche il vasto "complesso militare-industriale" da cui ci metteva in guardia il presidente Eisenhower... e i "coinvolgimenti esteri" che hanno cercato di evitare Washington, Adams e i padri fondatori.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/





4 commenti:

  1. Con una banca centrale alle spalle autorizzata a creare dal nulla tutto il fiatmoney che vuole, e' ovvio che ci si convinca che tutto si puo' comprare e che tutto possa essere comprato.
    Ma non e' così.

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  2. si, ma mica tutti i padri fondatori... si scorda hamilton su tutti. gli usa sono nati e subito hanno subito una dicotomia. hamilton dal 1913 ha prevalso.

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    1. Giusto. Ma non dimentichiamo che in quegli anni venne anche imposto qualcos'altro: l'obbligo del passaporto. Nel XIX secolo non esisteva niente del genere. Durante la prima guerra mondiale venne considerato obbligatorio solo durante il periodo bellico, poi ci pensò il presidente Harding nel 1921 a toglierlo. Tornò la sua obbligatorietà ventia nni più tardi anche in tempo di pace, guarda caso una settimana prima di Pearl Harbor. Sembra proprio che Roosevelt la sapesse davvero lunga...

      Adesso, sempre per "combattere" il terrorismo, potremmo ritrovarci un'ulteriore invasione delle libertà individuali con quell'obbrobrio di passenger name record in cui ci finiranno informazioni (stando a quanto hanno detto i notiziari) riguardanti cosa uno mangia. A quanto pare pascolare e belare per le strade serve solo a far sapere ai pastori che il bestiame è contento di finire in recinti col filo spinato.

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  3. Von Mises asserì come l'interventismo economico fosse un veleno per il libero mercato. Rothbard traslò questo concetto alla geopolitica affermando come l'interventismo estero in faccende estranee al proprio paese fosse foriero di conseguenze impreviste. Una di queste è la tragedia francese del fine settimana scorso, il cui innesco è stato il militarismo francese sul territorio siriano. Infatti, sin dal 2011 l'obiettivo di USA e Francia è stato quello di spodestare Assad e nel farlo si sono ritrovati a mandare in quei territori pacchi e pacchi di armi che sono costantemente finiti nelle mani dei terroristi piuttosto che in quelle dei cosiddetti "ribelli moderati anti-Assad". Ciò ha gettato i semi degli attacchi di Parigi che, a loro volta, hanno gettato i semi dei recenti bombardamenti francesi sulla Siria. Un escalation di violenza che non risparmierà nemmeno i francesi stessi, i quali si ritroveranno a vivere in uno stato di polizia a causa dell'invadenza dello stato che, attraverso la sua propaganda, approfitterà della situazione per invadere ulteriormente le libertà degli individui.

    Non lasciatevi ingannare, quindi, dalle proposte folli di Hollande che nella loro veemenza centralista, non toccheranno minimamente i terroristi ma assedieranno i cittadini francesi facendoli vivere in un costante stato di paura e annientando le loro libertà in nome di un "bene superiore". La soluzione è quella di respingere i militaristi e gli isolazionisti; più bombe non risolveranno il problema in Medio Oriente. Riproporre una strategia fallimentare è stupido oltre che dannoso.

    Paris Attack Motivation: Retaliation?

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