martedì 13 gennaio 2015

C'è una gigantesca bolla del debito pronta a scoppiare





di Bill Bonner


Ieri non c'è stata molta azione sul mercato. Il Dow ha chiuso in parità. L'oro non si è mosso. Una giornata piatta.

Gli schermi televisivi sono piatti. Alcuni cantanti sono piatti. Le torte escono piatte. I pneumatici sono piatti. I pugili vanno a terra piatti. Anche i morti.

Prima o poi, tutti noi finiremo piatti.

Uno dei nostri editorialisti preferiti, Thomas Friedman, ha scritto un libro su questo argomento, The World Is Flat.

Potete contare su Friedman. Ha qualcosa da dire su qualsiasi argomento.

Ha così tanti pensieri perché non gli costa niente. Non è un pensatore profondo.

Ma non ce l'abbiamo con i pensieri superficiali. Per certi versi sono migliori. Sono facili da capire e da ripetere alle cene. E, soprattutto, molto più lesti da citare.

Questo è il vero vantaggio del pensiero superficiale: è la benzina che i somari mettono nei loro serbatoi.

Dimenticate le sfumature. Ignorate i paradossi. Non pensateci su troppo. Date loro una semplice idea, e la useranno per fare un grande pasticcio.

Friedman vuole migliorare il mondo. In realtà, non vuole che le cose migliorino. Se lo volesse davvero, allora aggiusterebbe le sue finestre, raccoglierebbe la spazzatura lungo i marciapiedi e flirterebbe con donne grasse.

No. Insiste affinché le persone facciano quello che dice lui. Non è un vero uomo d'azione; è una vera e propria rottura di scatole. Ha un piano per ogni situazione e una soluzione per ogni problema. In ogni caso, sostiene di prevedere il futuro e di poterlo migliorare prima che accada.

Ricordate il nostro motto: le persone che cercano di costringere gli altri a rispettare le loro idee, sono sempre persone le cui idee sono idiote. Potete citare liberamente questa frase.

Anni dopo la pubblicazione, Friedman ha spiegato quello che voleva comunicare col suo libro del 1993:

Quando ho scritto The World Is Flat, ho detto che il mondo è piatto. Sì, siamo tutti collegati. Facebook non esisteva; Twitter era un suono; il cloud era una nuvola; il 4G era un posto auto; LinkedIn era una prigione; le applicazioni erano ciò che si inviava nei college; e Skype, per la maggior parte delle persone, era un errore di battitura.

Friedman aveva ragione. La globalizzazione, sotto l'egida della Pax Americana, era una tendenza. L'ha capito subito. L'ha presa in giro. E ha scritto un libro su di essa che è diventato un bestseller.

Ma c'era molto di più della semplice globalizzazione nelle nuove tecnologie e nel capitalismo americano.

È importante sottolineare che è stata finanziata da un nuovo sistema monetario corrotto. Secondo l'accordo di Bretton Woods del dopoguerra, le nazioni straniere avrebbero legato le loro valute al dollaro USA... e il dollaro era legato all'oro ad un tasso fisso.

Nel corso dei secoli l'oro si è dimostrato utile. Potrebbe non essere il denaro perfetto, ma è stato il migliore finora scoperto.

Alcune criptovalute, come ad esempio Bitcoin, potrebbero eventualmente rivelarsi più utili, ma questo lo deciderà il futuro. Per noi, per il momento, l'oro funziona. Il denaro "fiat", o la cartamoneta, no.

Dal momento che l'offerta d'oro è limitata, i prezzi al consumo tendono a rimanere stabili. L'offerta di credito è limitata, perché la moneta è limitata. Quando aumenta la domanda per il credito, il prezzo (i tassi di interesse) sale. E il boom alimentato dal credito volgerà al termine.

Negli anni '60 il presidente Johnson perseguì una guerra costosa e senza speranza in Vietnam, e un programma ambizioso di elargizioni clientelari. "Guns and butter" — voleva tutto.

Quando i nodi vennero al pettine, i maghi finanziari a Washington ebbero un'idea: "Invece di pagare in oro, come di consueto (e legale), cambiamo il sistema in modo da poter pagare i nostri debiti in IOU — pezzi di carta verdi che chiameremo dollari."

"Aspettate un attimo", obiettarono le persone più premurose. "Un sistema monetario puramente fiat non ha mai funzionato. Se è possibile creare denaro reale stampando semplicemente pezzi di carta verde, ognuno potrebbe farlo. "

Decise a non pensarci troppo, le autorità applaudirono i benefici di questa nuova moneta "flessibile".

Nel 1968 Johnson chiese al Congresso di eliminare il requisito che il dollaro fosse coperto dall'oro. Poi nel 1971 il suo successore, Richard Nixon, pose fine alla convertibilità diretta del dollaro in oro.

In tal modo gli Stati Uniti abbandonarono l'oro e aprirono il vaso di Pandora del denaro fiat. Non ci sarebbe stato quasi nessun limite alla quantità di denaro che poteva essere creata... o al numero di bolle che potevano essere gonfiate.

La gente avrebbe potuto comprare cose che non poteva permettersi, e probabilmente di cui non aveva bisogno, con soldi che non aveva. Carte di credito, linee di credito, mutui e loro derivati!

Senza l'oro, gli unici cartelli rimasti indicavano la direzione sbagliata. I consumatori americani hanno acquistato — a credito — merci cinesi. I dollari sono volati in Cina. E per impedire che la propria valuta si apprezzasse rispetto al dollaro, il governo cinese ha dovuto creare renminbi per comprare dollari da possessori privati.

Ciò ha causato un boom in Cina, cosa che ha aggiunto capacità in eccesso nell'export cinese e ha schiacciato sempre di più la produzione industriale degli Stati Uniti.

Cosa doveva farci la Cina con tutti quei dollari? Doveva investire di nuovo negli Stati Uniti. Così ha comprato debito del Tesoro americano. Questo ha contribuito ad abbassare i tassi di interesse negli Stati Uniti, stimolando maggiori acquisti alimentati dal credito.

Il mondo non è stato tanto appiattito, bensì è stato modellato dalla politica monetaria statunitense e ha assunto una forma grottesca.

I cinesi hanno prodotto troppo. Gli americani hanno consumato troppo. E in tutto il mondo, una grande bolla del debito è diventata sempre più grande — in procinto di scoppiare.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Ciao

    La presunzione di poter trasformare il mezzo di scambio da strumento economico in strumento politico si è sposata con l'arroganza di poter dominare il mondo. Il peccato mortale dell'Occidente compreso subito da Rueff.
    La deformazione risultante è tale che per mercato e mercati si intendono quasi esclusivamente quelli finanziari, eretti e sorretti col fiatmoney gestito da una oligarchia privilegiata dal l'autorità statale.
    Qualsiasi critica alla finanza turbocapitalista e liberista selvaggia è giusta ma monca se non accompagnata dalla comprensione del ruolo politico e sostenuto dal potere statale del denaro attuale: instrumentum regni, mezzo di esercizio politico più che di scambio economico.
    Il mondo, la realtà contemporanea in cui viviamo, è il risultato nel bene e nel male di questo matrimonio tra presunzione tecnocratica ed arroganza imperialista. Tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto se si afferra questa chiave.
    La nostra fortuna, finora, è stata quella di essersi casualmente trovati dalla parte vincente della storia. Ma non si vince per sempre e le tante fragilità stanno diventando preoccupanti.
    Ciò che fa incazzare di più è che tutto questo poteva essere evitato. Non è stata una grande idea, ma un intrallazzo immane che ha coinvolto il globo. Keynesismo e monetarismo hanno fatto danni irreparabili sia dentro che fuori dai confini dell'Impero. Ma come ricorda sempre Francesco, in realtà, hanno solo dato copertura intellettuale ed accademica ad un sistema di potere già all'opera.

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    1. Ciao Dna.

      >[...] Keynesismo e monetarismo hanno fatto danni irreparabili sia dentro che fuori dai confini dell'Impero.

      L'ennesima prova, infatti, è il recente discorso di Renzi al parlamento europeo. E io che credevo fosse il mio delirio da febbre. :)

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    2. Ue'!!! Rimettiti presto!

      C'è da immaginare e scrivere la nuova Enciclopedie del XXI secolo per diffondere il sano sapere economico contro l'oscurantismo mainstream! Il nuovo Illuminismo per mostrare i miti assurdi del nostro tempo...

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    3. Buon pomeriggio. Il vostro blog è molto interessante. Sto studiando i Bit Coin e sono capitato in questo sito. Ho letto un paio di articoli e vi trovo estremamente accattivanti e stimolanti. Leggendo questo articolo, riguardante Bretton Woods, mi chiedo: esistono degli studi dell'epoca, delle opinioni contrarie di economisti che suffragano lo scenario che stiamo vivendo adesso? Sarebbe molto interessanti leggerli ora con gli occhi della lungimiranza....

      Paolo

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    4. Salve Paolo.

      Il primo autore che mi viene in mente è senz'altro Murray Rothbard, ilquale ha perfettamente dipinto la situazione attuale in What Government Has Done to Our Money?. Più precisamente può leggere questo saggio: http://johnnycloaca.blogspot.it/2010/10/il-crollo-monetario-delloccidente-1.html

      E' diviso in tre parti ed è un estratto del suddetto libro. Glielo consiglio in particolare per la sua completezza e raffinatezza letteraria.

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    5. Gli articoli economici di Ron Paul degli ultimi trenta anni, per la chiarezza espositiva, potranno esserLe molto utili.
      Ne trovera' alcuni qui ed altri nell'archivio di USEMLAB.
      Sono ottimi per rendersi conto che era tutto gia' scritto e che ora viviamo nella verifica di quella epistemologia economica.

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