lunedì 26 novembre 2018

Perché la concorrenza perfetta non è così perfetta





di Frank Shostak


Secondo il punto di vista popolare, un ambiente competitivo adeguato deve emulare il modello della concorrenza perfetta.

Nel mondo della concorrenza perfetta, un mercato è caratterizzato dalle seguenti caratteristiche:

  • Ci sono molti compratori e venditori sul mercato
  • Vengono scambiati prodotti omogenei
  • Acquirenti e venditori sono perfettamente informati
  • Non ci sono ostacoli o barriere per entrare nel mercato

Inoltre acquirenti e venditori non hanno alcun controllo sul prezzo del prodotto.



Nessuno spazio per gli imprenditori

Presumere un'informazione perfetta ed una certezza perfetta implica che non ci sia spazio per l'attività imprenditoriale. Visto che nel mondo della certezza non ci sono rischi, allora non c'è bisogno di imprenditori.

Tuttavia, se le cose stanno così, chi introduce nuovi prodotti e come? Secondo i sostenitori del modello della concorrenza perfetta, qualsiasi situazione che si discosti da questo modello è considerata non ottimale per il benessere dei consumatori.

Si raccomanda che lo stato intervenga ogni volta che si riscontra una tale deviazione per imporre nuovamente un modello competitivo più vicino ad uno stato di concorrenza perfetta.

Sempre secondo il punto di vista popolare, lo stato deve intervenire per prevenire l'emergere di una situazione in cui un produttore domina o monopolizza un mercato ed imposta un prezzo al di sopra di un livello realmente competitivo. Questo si presume che vada ad indebolire il benessere dei consumatori.



Neanche i potenziali monopolisti possono chiedere qualsiasi prezzo vogliano

Nella vita reale, tuttavia, la capacità di un produttore di monopolizzare un mercato è limitata da diversi fattori.

Innanzitutto dobbiamo notare che l'obiettivo dell'attività imprenditoriale è di realizzare profitti. Questo, tuttavia, non può essere raggiunto senza offrire ai consumatori un prezzo adeguato.

È nell'interesse di ogni imprenditore proporre un prezzo a cui la quantità prodotta possa essere venduta ad un profitto. Nell'impostare questo prezzo, l'imprenditore/produttore dovrà considerare la quantità di denaro che i consumatori probabilmente spenderanno per il suo prodotto. Dovrà considerare i prezzi di vari prodotti competitivi. Dovrà anche considerare i suoi costi di produzione.

Qualsiasi tentativo da parte del presunto produttore dominante di ignorare questi fatti, gli causerà perdite. Oltre a questo, come possono i funzionari statali stabilire se il prezzo di un prodotto creato da un produttore dominante sia superiore al cosiddetto livello competitivo?

Come possono sapere quale dovrebbe essere il prezzo competitivo? Secondo Murray Rothbard:
Non c'è modo di definire il "prezzo di monopolio" perché non c'è nemmeno modo di definire il "prezzo competitivo" al quale il primo debba riferirsi.[1]

Se i funzionari statali tentano di imporre un prezzo inferiore, questo prezzo potrebbe spazzare via l'incentivo a produrre il prodotto. Quindi, anziché migliorare il benessere dei consumatori, le politiche statali peggioreranno le cose.



La varietà dei prodotti è più importante della varietà dei produttori

Contrariamente al modello della concorrenza perfetta, ciò che genera un ambiente competitivo più ampio non è un gran numero di partecipanti in un particolare mercato, ma piuttosto una grande varietà di prodotti competitivi. Maggiore è la varietà, maggiore sarà la concorrenza e quindi maggiore beneficio per il consumatore.

Le politiche statali, nello spirito del modello della concorrenza perfetta, distruggeranno la differenziazione dei prodotti e quindi la concorrenza.

L'idea che vari fornitori dovrebbero competere per offrire un singolo prodotto o servizio omogeneo, non è sostenibile. Perché se questo fosse il motivo, allora perché un acquirente dovrebbe preferire un venditore ad un altro? L'intera idea di rafforzare l'omogeneità dei prodotti al fine di emulare il modello della concorrenza perfetta non porterà a nessuna concorrenza.

Poiché la differenziazione del prodotto è ciò in cui consiste la concorrenza del libero mercato, ogni fornitore di un prodotto ha il monopolio sul suo prodotto specifico che produce. Dopotutto, in un mercato senza ostacoli, non esistono due prodotti esattamente uguali, e ogni fornitore è quindi, in un certo senso, un monopolista.

Ciò che dà origine alla differenziazione del prodotto è che ogni imprenditore ha idee e talenti diversi. Questa differenza di idee e talenti si manifesta nel modo in cui il prodotto viene confezionato, nel luogo in cui viene venduto, nel modo in cui viene offerto al consumatore, ecc.

Ad esempio, un hamburger venduto in uno splendido ristorante è un prodotto diverso da un hamburger venduto in un negozio d'asporto. Quindi, se il proprietario di un ristorante guadagna il predominio nelle vendite di hamburger, dovrebbe essere limitato per questo?

Dovrebbe quindi modificare il suo modo di operare e convertire il suo ristorante in un fast food per conformarsi al modello della concorrenza perfetta? Quello che abbiamo qui è che i consumatori esprimono una preferenza maggiore per cenare nel ristorante piuttosto che acquistare dal negozio d'asporto. Quindi cosa c'è di sbagliato?

Supponiamo ora che i consumatori abbiano completamente abbandonato i negozi d'asporto e acquistino hamburger solo dal ristorante, questo significa che i governanti debbano intervenire?

Suggeriamo che l'intera questione di un monopolio dannoso non abbia rilevanza in un mercato libero.

Un monopolista dannoso può emergere solo quando lo stato, mediante licenze, limita il numero di fornitori in un particolare settore.

Imponendo restrizioni e limitando così la varietà di beni e servizi offerti ai consumatori, è lo stato che riduce le scelte dei consumatori, riducendo in tal modo il loro benessere.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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Note

[1] Murray N. Rothbard, Man Economy and State (Auburn, Ala.: Mises Institute), pp. 606–07.

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