martedì 15 gennaio 2019

A quanto pare pochi hanno capito il punto reale nella stampa 3D delle armi

Una delle domande che spesso ricorre quando avvengono delle sparatorie di massa è la seguente: è possibile che una cittadinanza armata possa fermare queste follie? La risposta è ed è documentata in un report dell'FBI, il quale passa al vaglio 50 episodi di aggressori armati attivi tra il 2016 ed il 2017. Gli incidenti con suddetti sono definiti come "uno o più individui attivamente coinvolti nell'uccisione o nel tentativo di uccidere persone in un'area popolata". L'FBI conclude la sua analisi osservando: «I cittadini armati e disarmati hanno ingaggiato l'aggressore in 10 incidenti. Hanno concluso in modo sicuro e con successo le sparatorie in otto di questi incidenti. Le loro azioni disinteressate probabilmente hanno salvato molte vite.» Non sorprende che, in 6 di questi 10 casi, colui che interveniva avesse un porto d'armi regolare ed un'arma regolarmente denunciata. Solo circostanze eccezionali o coraggio eccezionale portano un individuo disarmato a confrontarsi con un killer armato. Forse uno deve avere familiarità con le pistole per tentare. L'FBI scrive: «In quattro casi i cittadini in possesso di porto d'armi validi per armi da fuoco hanno fermato con successo l'aggressore. In due [di questi] incidenti, i cittadini hanno ingaggiato a fuoco l'aggressore. In due episodi, i cittadini hanno tenuto sotto tiro l'aggressore fino all'arrivo delle forze dell'ordine.» In un altro incidente: "un cittadino in possesso di un regolare porto d'armi è stato ferito prima che potesse sparare all'aggressore". Nell'ultimo dei sei incidenti, l'aggressore è stato accolto da armi spianate ed è fuggito. Pertanto un cittadino armato ha posto fine ad una sparatoria di massa in quattro casi, o all'8% delle sparatorie. L'economista John Lott sostiene che l'FBI non abbia tenuto conto di alcune sparatorie e che la percentuale reale negli ultimi anni sia di circa il 15%. In ogni caso, una percentuale significativa di sparatorie di massa è stata fermata da cittadini armati e molte vite sono state salvate. Disarmare la popolazione vuol dire fare un favore ai criminali.
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di Jeffrey Tucker


Il progetto di Cody Wilson per la stampa 3D delle pistole è tornato ancora una volta all'attenzione nazionale. Stavolta perché la compagnia di Cody ha (sorprendentemente) vinto una causa contro il Dipartimento di Stato che in precedenza aveva emanato un ordine restrittivo contro Defense Distribuited, citando il regolamento internazionale sul traffico delle armi.

Ci sono echi qui con la lunga battaglia per la PGP, che alla fine è stata vinta, con grande beneficio per la libertà individuale e la privacy. Fortunatamente ha vinto la libertà di parola. Alla fine potrebbe addirittura salvare il diritto di scaricare e stampare una pistola.

Ricordo l'ordine di rimozione per il progetto e Cody era coinvolto in una lotta ai massimi livelli. Questa era la battaglia che voleva e ce l'ha fatta. La sua vita non sarebbe mai più stata la stessa.

L'ordine precedente contro la DD è stato annullato, consentendo così alla sua azienda di rilasciare file digitali che consentono a chiunque abbia una stampante 3D di produrre una pistola funzionante a casa. Questa pistola ignora le consuete normative riguardanti i numeri seriali, la registrazione e la regolazione. Questo è il modo per provocare il panico in tutte quelle persone che vogliono restringere l'uso delle armi da fuoco.

Il panico non riguarda solo la distribuzione di massa di pistole non regolamentate; si tratta della perdita del controllo in generale.



Nessun controllo

Questa pistola è una manifestazione della nuova realtà digitale: il mondo fisico è ormai basato sull'informazione. L'unico modo per controllarlo è mettere la museruola alle persone, violare i diritti di libertà di parola e trasformare radicalmente un principio che siamo ormai siamo tenuti a credere che sia una relazione tra individuo e stato.

Tenete presente che Defense Distributed non produce né distribuisce armi. È solo flusso di informazioni. È un'azienda e un sito web, ma non mantiene alcuna relazione proprietaria con le informazioni che distribuisce. Ogni download può (ed è stato) duplicato e riprodotto all'infinito utilizzando qualsiasi piattaforma digitale: il mainstream web, il dark web, la messaggistica istantanea, le comunicazioni e-mail criptate, gli SMS, ogni tipo di applicazione basata su SMS, ecc.

Potete provare a controllare questa distribuzione di informazioni, ma nemmeno i regimi più totalitari di oggi vi hanno avuto successo. L'informazione è davvero un'idra a più teste, ma nemmeno questo spiega esattamente di cosa stiamo parlando. L'unico modo per controllare pienamente i flussi di informazioni in un'era digitale è assumere il pieno controllo del pensiero stesso, che è un'ambizione irrealizzabile in questo mondo, anche dal sistema più completo ed efficiente di controllo del pensiero che si possa immaginare.

Ed è esattamente il punto che Cody stava cercando di portare avanti.



I bei tempi del 2013

Cody fa parte di una generazione di intellettuali ed attivisti che dopo il 2008 ha visto nascere questo tipo di mondo. Molte cose precedentemente inimmaginabili sono cominciate ad accadere nel mondo digitale. La condivisione di file su reti distribuite ha rilasciato online grandi quantità di materiale protetto da copyright. Lo stato ha cercato di stare al passo, ma senza alcun risultato: il sistema di condivisione di file distribuiti è cresciuto nel corso dei decenni ed è continuato nonostante la scure dello stato.

Poi nel 2009 è accaduto qualcosa di incredibile: il denaro, il bene che lo stato aveva nazionalizzato 100 anni fa e in gran parte dominato per migliaia di anni, è entrato nel regno dell'economia dell'informazione. Questo era l'ultimo pezzo del puzzle, per così dire. Ora avevamo tutti i pilastri essenziali della vita commerciale e culturale traslati nel mondo dell'informazione, vale a dire, migrati nel regno in cui il potere non era più efficace.

La rivoluzione, a quei tempi, sembrava inarrestabile. Nel primo decennio del XXI secolo, queste persone erano conosciute come cypherpunk, perché usavano il codice informatico e la crittografia per aggirare i canali ufficiali di produzione e distribuzione di informazioni.

Più tardi tale movimento è mutato in quello che è divenuto noto come criptanarchismo. Il punto non era dover convincere le persone di una determinata filosofia, ma mostrare come avessimo gli strumenti per rendere la libertà una realtà. Abbiamo imparato come bypassare i due punti forti dello stato: i suoi monopoli giurisdizionali sulla forza e la sua capacità di mettere a tacere. Bypassarli con strumenti di libertà che non avevano un punto centrale di fallimento.

Le pistole stampate in 3D esistevano ben prima che arrivasse Cody Wilson, ma il suo contributo geniale è stata la volontà e il desiderio di alzarsi ed essere il volto di questo cambio di paradigma. Sapeva che per chiarire il punto, i media avevano bisogno di qualcuno da incolpare, qualcuno da demonizzare, un solo prodotto (una pistola!) su cui concentrarsi, per scrivere le loro storie e discutere delle implicazioni. Ispirare questo dibattito è stato il suo intento.

Cody era e non è un fanatico delle armi; era ed è un fanatico delle informazioni. Ha visto quello che molti di noi hanno visto. Ha scelto di agire in base ai nuovi ideali. È stato disposto a diventare il manifesto di un movimento che, di fatto, non ha nessun capo.



Non si tratta di Cody

I giornalisti che scrivono di questo argomento non hanno capito il punto. Sono abituati a coprire le questioni concentrandosi su persone, istituzioni e prodotti; discernendo tra buoni e cattivi sulla base delle dottrine della religione civica. Non sono disposti a coprire cambiamenti di paradigma su larga scala nella relazione tra individuo e stato. Non comprendono le implicazioni del decentramento, le implicazioni della mercificazione delle reti di informazione e cosa questo significhi per il controllo del mondo.

Ed è proprio per questo che la copertura editoriale della prima settimana di agosto 2018 è stata così assurda. Volevano concentrarsi su Cody e demonizzarlo. Ciò che non riuscivano a capire era il punto centrale di Cody: il mondo fisico sta migrando verso un regno diverso, il mondo dell'informazione che nessuno può controllare. Il mondo del futuro è incontrollato e incontrollabile.

Questo era il suo punto centrale. Non si trattava di armi in quanto tali. Non si trattava nemmeno di stampa 3D in quanto tale. Il suo punto centrale riguardava i flussi di informazione e l'ineluttabilità del potere in un mondo digitale. Niente sarà più lo stesso. Questa è la nostra realtà attuale; non è, tuttavia, la nostra attuale politica o tipo di giornalismo.

Cody e noi abbiamo sottovalutato la resilienza delle forze reazionarie nel mondo di oggi. Il paradigma sta cambiando, ma non senza attriti, non senza vittime, non senza un profondo turbamento dello status quo, che reagirà con strumenti che conosciamo e alcuni che ancora non comprendiamo.

Viviamo giorno per giorno, vivendo solo la scena passeggera che vediamo sui social media. Ma ci sono forze più grandi al lavoro. Non c'è possibilità di censurare definitivamente il futuro, con nessuno degli strumenti che hanno plasmato il passato. La grande migrazione sarà da un'economia basata sulle cose regolate dallo stato ad un'economia basata sulle idee regolate solo dalle scelte degli individui che compongono la società stessa.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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