venerdì 22 marzo 2019

Il ritorno ad un gold exchange standard





di Alasdair Macleod


Questo articolo fa capire che il ritorno ad un gold standard è l'unico modo in cui le nazioni possono contenere il costo del servizio del debito, dato che l'alternativa è rappresentata da politiche inflazionistiche che possono solo portare a tassi d'interesse molto più alti e alla distruzione della valuta. L'argomento è all'ordine del giorno, dato l'autolesionismo delle politiche economiche e geopolitiche americane che stanno già portando l'America verso una crisi. Nel frattempo si sono avverati i timori americani su una dominazione asiatica per quanto riguarda i risultati economici, monetari e politici globali. L'imminente crisi del credito rischia di uccidere il modello di welfare state occidentale, distruggendo le sue valute fiat, mentre la Cina, la Russia ed i loro alleati asiatici hanno i mezzi per prosperare.



La fragilità delle finanze statali

Sono convinto che le politiche monetarie sconsiderate finiranno per distruggere le valute fiat. La distruzione verrà dalle persone comuni, costrette dalla legge ad usare il denaro dello stato per regolare le loro transazioni quotidiane. Le persone comuni alla fine comprenderanno la frode dell'inflazione monetaria e scarteranno il mezzo di scambio dello stato, giudicandolo per quello che è: intrinsecamente privo di valore.

È una cosa che alla fine accade sempre. Ciò è stato dimostrato dall'esperienza e dovrebbe essere incontrovertibile. Per chi emette la valuta, il rischio che ciò accada aumenta quando i mercati del credito si destabilizzano e la fiducia nel full faith and credit, l'unico sostegno di una moneta a corso legale, inizia ad essere messa in discussione da coloro che la utilizzano dagli stranieri, o da entrambi. E quando accade, la valuta fiat inizia a perdere rapidamente il potere d'acquisto e l'intera struttura dei tassi d'interesse sale più in alto.

Le finanze dello stato si ritrovano poi nei guai, perché a quel punto avrà accumulato una combinazione letale di debito non rimborsabile e passività. Oggi, la maggior parte degli stati, compresi gli Stati Uniti, sono già intrappolati in questa trappola del debito, solo che la popolazione deve ancora rendersi conto delle conseguenze. La difficoltà per quasi tutti gli stati è il deterioramento delle loro finanze che alla fine spazzerà via le loro valute, a meno che non trovino una soluzione.

C'è una soluzione che, se presa, consentirà allo stato di sopravvivere. Potrebbe essere modellata sulla soluzione presentata da Steve Hanke (della John Hopkins University) di un cosiddetto comitato valutario, cosa che se strettamente osservata rimuoverà la capacità dello stato di creare denaro dal nulla. Egli suggerisce questa soluzione per il Venezuela e simili, affinché colleghino al dollaro la loro valuta. Ma qui stiamo valutando la possibilità di stabilizzare il dollaro stesso e tutte le altre valute ad esso collegate. Il comitato valutario in questo caso può essere solo collegato all'oro, che è sempre stato il denaro scelto dal mercato. In passato questa era la base di un gold exchange standard.

Il comitato valutario del professor Hanke è un sistema basato su regole progettate per ottenere la stessa cosa. Una volta che il sistema è in vigore, ogni unità monetaria messa successivamente in circolazione dall'autorità monetaria deve essere fisicamente coperta da un peso definito di lingotti d'oro. Questo era il metodo del gold exchange standard adottato dalla Banca d'Inghilterra secondo i termini del Bank Charter Act del 1844. Un comitato valutario moderno, composto da una valuta digitale, funzionerebbe allo stesso modo.

Un comitato valutario non è il miglior meccanismo attraverso il quale la valuta può essere resa scambiabile con l'oro. La sua debolezza è che si basa sullo stato che adempie ai suoi obblighi, quindi sarebbe meglio usare direttamente l'oro, sia in forma fisica che digitale. L'America ha rinnegato il suo gold exchange standard nel 1933/34, quando vietò per la prima volta la proprietà dell'oro e poi svalutò il dollaro. Quello era semplicemente un furto dello stato ai danni dei suoi cittadini. Pertanto devono essere presenti altre misure di salvaguardia per un gold exchange standard.

Un ritorno ad un gold exchange standard credibile porrà un limite ai tassi d'interesse e quindi ai costi dell'indebitamento pubblico. Invece di tassi nominali del 10%, del 20% e oltre, un gold exchange standard probabilmente ridurrà i tassi a lungo termine dell'indebitamento pubblico in un intervallo compreso tra il 2 e il 5%. Permetterà anche di progredire a quelle aziende con piani d'investimento fattibili. Non solo è una soluzione ovvia, ma è simile a quella adottata dal Regno Unito in seguito alle guerre napoleoniche.

Nel 1815 la Gran Bretagna aveva livelli d'indebitamento pubblico maggiori di quelli di tutte le nazioni avanzate (in rapporto alle dimensioni della sua economia), con la sola eccezione del Giappone. Introdusse la sovrana d'oro nel 1816, composta da 0,2354 once d'oro, come moneta circolante con un valore nominale di una libbra. Nei nove decenni seguenti, non solo abbassò il livello del suo debito pubblico da oltre il 200% del PIL a circa il 30%, ma la sua economia divenne la più avanzata e ricca al mondo. Ciò venne ottenuto col sound money, il cui potere d'acquisto aumentò in modo significativo, mentre migliorava la qualità della vita per tutti. Una sovrana era sempre una libbra, solo che ne comprava molte di più.

Le persone comuni erano incoraggiate a lavorare, spendere e risparmiare. Aspiravano a migliorare le loro famiglie. La stragrande maggioranza ci riuscì e per quei pochi sfortunati che finirono nel dimenticatoio, vennero istituite istituzioni filantropiche da filantropi di successo affinché fornissero alloggio ed occupazione. Sostenerli non è mai stata la funzione dello stato. Sarebbe troppo pretendere che fosse un mondo perfetto, o addirittura che tutti si comportassero bene, ma la differenza tra l'economia laissez-faire di successo in Gran Bretagna (con i suoi piccoli difetti) ed il socialismo burocratico che abbiamo oggi è decisamente eclatante.

La chiave sta nella creazione e nella conservazione della ricchezza personale, in contrasto con la redistribuzione socialista e la distruzione della ricchezza, la quale ha costantemente indebolito le economie un tempo di successo. Il futuro sta formando un collasso inflazionistico per tutti gli stati occidentali e il modo in cui accadrà è descritto più dettagliatamente nella sezione successiva. Per i politici preveggenti crea l'opportunità di uscire dal socialismo, perché la maggioranza silenziosa, che vuole solo la stabilità commerciale piuttosto che i sussidi statali, sosterrà un allontanamento dal socialismo distruttivo. Non è un compito semplice, perché tutto i consigli che un politico riceve oggi sono basati sul credo dell'inflazione e degli imperativi socialisti.



Perché e come si verificherà un crollo inflazionistico

I monetaristi sono pienamente consapevoli che se uno stato aumenta la quantità di moneta in circolazione, il suo potere d'acquisto diminuisce. La loro teoria si basa sui giorni in cui l'oro era denaro e descrive l'effetto delle importazioni/esportazioni di oro monetario sul livello generale dei prezzi.

I monetaristi puri presumono che ciò sia fondamentalmente vero per le valute fiat scoperte, ma c'è una differenza fondamentale: quando l'oro viene utilizzato come denaro per il settlement nel commercio transfrontaliero, si verifica un arbitraggio che corregge i differenziali di prezzo. Quando i prezzi sono generalmente bassi in un Paese, esso potrà vendere merci e beni in altri Paesi dove i prezzi sono più alti. L'oro fluisce quindi laddove i prezzi sono più bassi, bilanciando i prezzi tra i vari Paesi. Con le valute fiat scoperte, questo non accade.

Le valute fiat, guadagnate attraverso il commercio transfrontaliero, sono solitamente vendute nelle borse estere; di conseguenza il fattore determinante nei flussi commerciali non è più un arbitraggio basato su una forma di denaro comune. Il legame tra denaro e commercio è scomparso; e il fatto che gli stranieri mantengano o vendano la valuta guadagnata dalle esportazioni, dipende in gran parte dalla loro fiducia in essa. È una questione di speculazione, non di commercio.

Coloro che utilizzano una valuta emessa dallo stato sono separati da questi problemi, perché le valute estere non circolano sul mercato interno di una nazione. Invece di avere una forma di moneta accettata al di là dei confini nazionali, come per l'oro in passato, non esiste altro valore se non l'uso domestico. Per questo motivo il potere d'acquisto di una valuta fiat diventa una questione di fiducia, ed è tale fiducia che rischia di essere indebolita in una crisi del credito. Quanto meno uno stato è affidabile, tanto più rapidamente una valuta è a rischio di declino.

Questo è il motivo per cui il monetarismo, che era basato sull'oro come moneta onnipresente, non è più l'unico fattore determinante i valori delle valute. È vero che un aumento della quantità di moneta circolante svaluta lo stock esistente, ma se la popolazione nel suo complesso è pronta ad aumentare la sua preferenza per il denaro, solitamente espressa come un rapporto di risparmio, non ci sarà alcun effetto negativo sul suo potere d'acquisto.

Con le valute fiat entriamo in un mondo in cui le statistiche riflettono la quantità di denaro e mai la fiducia che le persone hanno in esse. Inoltre le statistiche possono dirvi tutto e niente, ma mai la verità. È possibile che un'economia crolli, ma dal punto di vista statistico sembra in buona salute come illustra il seguente esempio.

Immaginate per un momento che al tempo della Repubblica di Weimar esistessero gli statistici moderni ed i loro metodi. Le finanze pubbliche erano coperte per il 10% dalle tasse e per il 90% dall'inflazione monetaria. Era un governo le cui finanze erano gestite secondo le linee raccomandate dalla MMT di oggi.

Non vi è dubbio che un livello di tassazione basso fosse un incoraggiamento per le imprese e consentisse la ridistribuzione dei guadagni per gli investimenti. Un tasso di cambio in calo genera utili extra anche per le attività nel settore dell'export. I tassi d'interesse erano allettanti rispetto al tasso di inflazione dei prezzi e l'economia, dal punto di vista statistico, si stava espandendo rapidamente.

Questo era certamente vero quando misurato dal PIL nominale, la misura di base dell'attività economica di oggi. I prezzi ufficiali, che sono sempre gli ultimi raccolti e indicizzati, ritardano nel riportare la svalutazione monetaria di almeno un mese, forse due o anche tre. A questo dobbiamo anche aggiungerci che gli stati hanno sempre sottostimato l'inflazione dei prezzi, che è la conseguenza naturale di una precedente svalutazione monetaria. Pertanto gli economisti di oggi, anche dopo l'applicazione di un deflatore ufficiale dei prezzi al PIL nominale, avrebbero giudicato come straordinaria la crescita del PIL "reale" in Germania tra il 1918 e l'inizio del 1923.

È interessante notare che nel 2007 Joseph Stiglitz e una schiera di economisti e politici di sinistra pensavano che le politiche socialiste di Hugo Chavez avessero successo, poiché le statistiche suggerivano un'interpretazione simile per l'economia del Venezuela. Tuttavia, invece di considerare la Germania in boom, nel 1920 gli economisti (di tradizione classica ed Austriaca) la consideravano per quello che era. Persino Keynes lo scrisse nel suo Trattato sulla riforma monetaria, pubblicato casualmente alla fine del 1923 quando il papiermark alla fine crollò.

L'inflazione della Germania potrebbe essere stata un successo statistico, ma nascose la distruzione della ricchezza attraverso la svalutazione monetaria. Come disse Lenin: "Il modo per schiacciare la borghesia è di abbatterla tra le macine della tassazione e dell'inflazione".

In Germania i finanziamenti inflazionistici iniziarono prima della prima guerra mondiale per finanziare la corsa agli armamenti. Allo scoppio della guerra, la convertibilità dell'oro fu sospesa e il papiermark scoperto iniziò la sua deriva inflazionistica. La fonte principale del finanziamento pubblico era l'emissione di pezzi di carta senza valore e la loro circolazione come valuta a corso legale.

Questo trucco funzionò fino al maggio del 1923. A quel punto il potere d'acquisto del marco era calato costantemente ad un ritmo relativamente regolare. Ci vollero solo sette mesi affinché perdesse tutto il suo potere d'acquisto; lì la popolazione capì ciò che stava accadendo ed era disposta a scambiare i loro marchi per qualsiasi cosa. Era il katastrophenhausse, o crack-up boom, la fine di una valuta statale scoperta.

È il pattern presente in tutti i crolli di una valuta fiat, che, oltre alle valute esistenti oggi, si è ripetuto in tutta la storia del commercio post-baratto, senza alcuna eccezione nota. È il percorso lungo il quale viaggiano oggi il dollaro e le altre valute cartacee. Ora che stiamo entrando in un rallentamento statistico nella maggior parte delle economie mondiali, il finanziamento in stile Weimar è destinato a tornare al centro della scena. Il destino delle valute fiat, a meno che non sia evitato in qualche modo, sarà lo stesso.

La lezione di Weimar e dell'inflazione monetaria di oggi è che il periodo in cui la popolazione capisce l'inganno può essere prolungato: in Germania era il 1914-1923, seguito da un rapido crollo di sette mesi; oggi è dal 1971 che questa storia va avanti, ma il crollo potrebbe essere rapido come quello della Germania tra il maggio ed il novembre 1923.

Senza dubbio vedremo aumentare l'inflazione dei prezzi, ma tale statistica continuerà ad essere soppressa. Con il divario tra l'accelerazione dell'inflazione monetaria e il tasso ufficiale dell'inflazione dei prezzi, per un breve periodo abbiamo visto una ripresa statistica del PIL che dodici anni fa ha indotto Stiglitz e altri ad applaudire l'economia del Venezuela.



Un gold standard da solo non è sufficiente

Un grave problema per gli stati quando l'inflazione dei prezzi inizia a salire è il costo del prestito, perché i mercati, consci del declino del potere d'acquisto della moneta, spingeranno i tassi d'interesse più in alto, nonostante i tentativi ufficiali di sopprimerli. Finora il problema è stato coperto con successo dalle banche centrali che manipolano i mercati del debito pubblico e dagli statistici che mascherano il tasso reale dell'inflazione dei prezzi. In futuro gli sforzi per mantenere il controllo sulla realtà si intensificheranno e alla luce di un'altra ondata di svalutazione monetaria, è lecito domandarsi se i mercati consentiranno il proseguimento di questa frode. Altrimenti il potere d'acquisto delle valute fiat sarà visibilmente indebolito dall'erosione della fiducia della popolazione.

Non possiamo conoscere questo risultato fino a quando non sarà visibile. La crisi del credito del 2008 ha portato ad un'esplosione globale della quantità di denaro, in quanto le banche centrali hanno lavorato in tandem per salvare le grandi banche commerciali e l'intero mondo finanziario. Una seconda svalutazione monetaria coordinata a livello globale sta appena iniziando, in particolare in Cina. Un'ipotesi realistica è che questa volta il potere d'acquisto delle valute fiat sarà vittima di una grave overdose monetaria.

Stando così le cose, è inevitabile un aggiustamento al rialzo dei tassi d'interesse nominali imposto dai mercati. Il finanziamento pubblico diventa apertamente inflazionistico, imbarcandosi in un moderno equivalente del papiermark. In quale altro modo descrivereste un quantitative easing in accelerazione?

Una perdita di fiducia nelle valute fiat si riflette sempre nei prezzi dell'oro e dell'argento, che a tal punto dovrebbero essere molto più alti. Le criptovalute potrebbero aggravare il problema del denaro fiat diventando un'alternativa per quelle persone che non si accontentano più di detenere liquidità in depositi bancari.

Gli stati e le loro banche centrali saranno ad un bivio. Una direzione verso la stabilità monetaria è dura, ma porta ad un posto migliore. L'altra verso l'accelerazione della svalutazione monetaria è più agevole, ma porta al precipizio della distruzione monetaria.

Quale strada prenderà il vostro governo?

I governi occidentali sono mal equipaggiati per prendere questa decisione. Ci sono alcune persone nell'establishment politico che potrebbero capire la scelta, ma dovranno deliberatamente invertire la politica di governo dal socialismo e dalla regolamentazione dello stato al libero mercato e al sound money. Si ritroveranno a combattere l'establishment economico neo-keynesiano, gli inflazionisti che formano la stragrande maggioranza di esperti e consulenti. Questi neo-keynesiani popolano le banche centrali ed i dipartimenti del Tesoro dei vari stati del mondo. I ministri delle finanze ed i segretari di stato dovranno ridurre le loro basi di potere, il che va contro le loro ambizioni personali e gli istinti politici.

Ci vorrà una straordinaria prova di leadership per avere successo.

A favore di un coraggioso statista, ci saranno gli istinti del libero mercato della maggioranza silenziosa. È solo nei momenti di crisi che uno statista può radunare questo sostegno. In un contesto diverso, viene in mente Churchill nel 1940. La popolazione non conoscerà la soluzione, ma con la giusta direzione può essere guidata sulla via della salvezza economica e monetaria. La valuta dovrà essere stabilizzata rendendola convertibile in lingotti d'oro e la spesa pubblica dovrà essere ridotta, fino ad un quarto o un terzo nella maggior parte delle economie avanzate. Ciò significa inaugurare una legislazione che cancelli le responsabilità del governo, qualcosa che potrebbe richiedere uno stato di emergenza. Il messaggio all'elettorato deve essere: il governo non vi deve nulla. E affinché voi possiate badare a voi stessi, il governo deve incoraggiare le persone ad accumulare ricchezza personale rimuovendo la tassazione sui risparmi.

Ovviamente gli stati più socialisti dovranno affrontare la più grande sfida: ci sarà una tensione estrema tra realtà finanziaria e interessi radicati. Non c'è dubbio che le loro valute hanno più probabilità di fallire.

L'Eurozona affronta una sfida particolare, con una valuta che circola tra diciannove stati membri. L'opinione comune è che tutti i problemi dei PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) siano dovuti ad una valuta inflessibile. Qui è probabile che ci sarà una spaccatura, con la Germania e forse una fazione del nord che graviterà attorno alla protezione di un gold standard, mentre i PIGS premeranno per una maggiore soppressione dei tassi d'interesse e denaro facile infinito dalla BCE.



Gli Stati Uniti sono il fulcro del disastro

Gli Stati Uniti hanno un problema diverso, ma più preoccupante: rifiutano di accettare il loro declino come superpotenza dominante, trincerandosi in un mix di protezionismo ed autarchia. Di conseguenza il governo degli Stati Uniti sta prendendo decisioni distruttive. Dal momento che il presidente Trump è stato eletto, ha accelerato il finanziamento inflazionistico durante la fase finale del ciclo del credito nella convinzione che ciò avrebbe portato a maggiori entrate fiscali a tempo debito. Ha anche ripetuto l'errore già commesso nel 1930 con l'approvazione dello Smoot-Hawley Tariff Act, nella convinzione che il protezionismo commerciale possa in qualche modo rendere l'America di nuovo grande (MAGA). Invece ha fatto crollare il commercio globale, proprio come negli anni '30. MAGA è una combinazione fatale di tagli alle tasse e protezionismo commerciale. È una forma di autolesionismo che si ripercuote negativamente sui consumatori e sulle aziende americane. E non aiuta a promuovere buoni rapporti con i creditori americani, i quali per decenni hanno permesso all'America di vivere oltre i suoi mezzi.

Gli stranieri possiedono dollari in gran quantità, ricoprendo con una certa riluttanza il ruolo di banchieri dell'America. Ora stanno iniziando ad essere venditori netti come conseguenza di un eccesso di dollari nelle loro mani, in combinazione con le goffe manovre geopolitiche americane. I dati del TIC di dicembre mostrano che gli stranieri hanno venduto $91,4 miliardi, il maggior deflusso mensile durante la presidenza di Trump; e questo solo pochi mesi dopo che tutti credevano che gli stranieri stessero comprando ancora più dollari per pagare i propri debiti.

Mentre ignora la sua dipendenza dalle finanze straniere, l'America sta cercando di strangolare lo sviluppo economico e tecnico della Cina, ma è già troppo tardi. Washington sicuramente sa che gli Stati Uniti, il Giappone e la Gran Bretagna sono semplicemente piccole isole in un gigantesco mare eurasiatico. Eravamo stati avvertiti che sarebbe accaduto da Halford Mackinder oltre cento anni fa. L'America sembra proprio pronta ad autodistruggersi piuttosto che veder realizzata la profezia di Mackinder.

Di conseguenza il mondo intero viene gettato nel caos e il governo americano è al centro del problema. Possiamo aspettarci che la sua economia, insieme a tutte le altre, andrà significativamente male nei prossimi mesi. Sarà un incoraggiamento per una maggiore dose d'inflazione. L'espansione monetaria che sicuramente seguirà porterà ad un'accelerazione del declino del potere d'acquisto del dollaro, dal momento che gli stranieri passeranno dall'essere banchieri del dollaro ai venditori di dollari. Ciò porterà ad un aumento del valore delle preferenze temporali stabilite dai mercati e, a meno che la FED non contamini sufficientemente questo aumento alzando i suoi tassi, il dollaro non farà altro che scivolare.

Nelle attuali circostanze la soluzione Volcker del 1980-81 (rialzare i tassi d'interesse al 20% per stabilizzare la valuta) non sembra essere disponibile. Inoltre non sarebbe nel Dna dell'establishment invertire lo shock di Nixon del 1971 e ripristinare la copertura del dollaro con l'oro come mezzo per limitare l'aumento dei tassi di interesse. L'America, il vero colpevole per l'abbandono di Bretton Woods, scoprirà che è molto difficile cambiare il suo punto di vista con una tale incapacità economica ai posti di comando.



Il blocco SCO

Le cose sono molto diverse in Asia. Gli otto membri dello Shanghai Cooperation Organization, insieme a quelli che cercano di aderire, rappresentano circa metà della popolazione mondiale. È guidato da Cina e Russia, entrambi favorevoli all'oro. Si può dire che altri due miliardi di persone siano direttamente interessati dal modo in cui si sviluppa lo SCO, comprese le nazioni popolose del Sud-Est asiatico, del Medio Oriente e dell'Africa sub-sahariana. Ciò riduce la sfera d'influenza dell'America a circa un miliardo e mezzo di anime su una popolazione mondiale di sette. È la prova della lungimiranza di Halford Mackinder.

Cina e Russia hanno piani infrastrutturali significativi che stimoleranno l'attività economica eurasiatica almeno per il prossimo decennio, forse due. Se le economie avanzate crolleranno, ovviamente l'Asia ne risentirà negativamente, ma non tanto quanto temono gli osservatori della Cina. L'imminente crisi del credito rischia di colpire principalmente l'America, il Regno Unito, l'Europa occidentale ed i loro alleati militari ed economici. Il blocco SCO potrebbe sfuggirvi riportando solo danni minori se prenderà le giuste decisioni.

La minaccia per il futuro dello SCO deriva principalmente dalle sue attuali politiche monetarie, con la Cina in particolare che utilizza l'espansione del credito per manipolare l'economia. Ha cercato di controllare le conseguenze della politica monetaria interna attraverso severi controlli sui cambi, una strategia che finora ha avuto successo.

La crescente possibilità di un crollo del dollaro richiederà un cambiamento radicale nella politica monetaria cinese. Conosciamo la direzione che prenderà dalle azioni della Russia, della Cina stessa e degli altri membri dello SCO: integrare in qualche modo l'oro con le loro valute fiat.

Mentre è chiaro che la Cina e la Russia comprendono l'importanza dell'oro come sound money, non è chiaro se abbiano un piano credibile per la sua introduzione nei loro sistemi monetari. I russi sembrano avere una buona conoscenza dei problemi. La Cina anche, ma molti dei suoi consiglieri economici sono formati in scuole economiche occidentali, dove regnano le convinzioni inflazionistiche neo-keynesiane. Pertanto la Cina non è del tutto immune alle colpe che potrebbero distruggere il dollaro e altre valute occidentali, ma il messaggio centrale è che passerà al sound money quando sarà strategicamente ragionevole, nonostante i neo-keynesiani al suo interno.

Quasi nessuna delle nazioni nello SCO ha welfare state ingombranti e quindi possono essere capaci di contenere la spesa pubblica in caso di recessione economica. La Russia e la Cina non solo possono introdurre un gold exchange standard e farlo restare, ma i membri dello SCO e quelle nazioni legate ad esso possono introdurre i propri gold exchange standard, o in alternativa utilizzare rubli e yuan coperti con l'oro a cui ancorare le loro valute.

La direzione economica e monetaria presa dallo SCO nei prossimi anni potrebbe rivelarsi vincente, almeno rispetto alle difficoltà affrontate dall'Occidente. Un risultato del genere sarebbe immensamente positivo per l'umanità nel suo complesso e rappresentare un'ancora di salvezza per coloro che ancora credono nel socialismo finanziato dall'inflazione. Non si sa mai, potrebbe persino costringere i governi occidentali spendaccioni a riformare i loro modi e tornare a politiche monetarie sane.

L'effetto sul prezzo dell'oro dovrebbe essere ovvio. Si dice che nel 1923 gli studenti stranieri a Berlino fossero in grado di comprare case con la paghetta dei loro genitori, di solito in dollari o sterline. I dollari all'epoca erano buoni come l'oro. Oggi un comitato valutario, o un gold exchange standard, dovrebbe essere impostato ad un tasso significativamente più alto rispetto ai prezzi attuali in valuta fiat. L'oro è la massima protezione contro i furti mediante la svalutazione della moneta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


4 commenti:

  1. Dopo la conferenza stampa di mercoledì scorso, anche i sassi hanno capito che il FOMC è tra l'incudine e il martello. L'incudine delle forze di mercato e il martello dei disastri che ha causato in precedenza a causa delle sue politiche monetarie sconsiderate. Questo vuol dire che è molto probabile che la normalizzazione del bilancio della FED si fermerà a $3.800 miliardi (rispetto ai $4.500 da cui è partita) e data la mancanza di sciocchi all'estero desiderosi di comprare bond del Tesoro USA sarà la FED a riempirsi di pattume obbligazionario dello zio Sam. Sebbene i numeri dell'occupazione siano stati alti negli ultimi anni, altri indicatori puntano ad una minore forza. I numeri della partecipazione alla forza lavoro, la crescita dei salari, il patrimonio netto, le insolvenze dei mutui per auto e altri indicatori suggeriscono che molti americani si trovano in una posizione più precaria di quanto potrebbero suggerire i titoli dei giornali. Perché? I tassi d'interesse artificialmente soppressi sono un problema perché le persone con mezzi ordinari, cioè i non ricchi, non hanno la possibilità di accedere agli investimenti ad alto rendimento che sono alla portata degli investitori più ricchi.

    Di fronte ad enormi quantità di asset indesiderati, come i titoli garantiti da ipoteca, nel 2009 la FED iniziò ad acquistare questi asset sia per sostenere il mercato, sia per salvare le banche. Ciò ha mantenuto i tassi d'interesse bassi, aumentando l'inflazione degli asset, il che è ottimo sia per Wall Street che per il governo degli Stati Uniti che paga centinaia di miliardi in interessi sul debito federale. Pertanto, la gente comune si è ritrovata di fronte ad un aumento dei prezzi degli asset (alimentata dalla FED e dall'ingegneria finanziaria) e allo stesso tempo si è ritrovata incapace di risparmiare. Nel frattempo i ricchi e gli ammanicati hanno raccolto i maggiori benefici, poiché sono stati in grado di impegnarsi nella caccia a rendimenti decenti.

    Prima dell'avvento del QE i fondi pensione e le compagnie di assicurazione investivano solo negli asset "più sicuri". Ora questi titoli sono praticamente spariti, in gran parte a causa del QE e di programmi analoghi da parte delle banche centrali di tutto il mondo. I piani pensionistici e le compagnie di assicurazione hanno due scelte: giocare in modo sicuro e diventare sempre più incapaci di onorare i loro obblighi, oppure accollarsi rischi sempre maggiori e sperare per il meglio. I piani pensionistici sottofinanziati e le assicurazioni sulla vita sono una fonte primaria di potenziale rischio sistemico.

    E ora pare che il circo stia per iniziare di nuovo, prova del fatto che le banche centrali non controllano nulla ma che fanno gli interessi di due entità: stato e grandi banche commerciali. In questo contesto ha decisamente senso proteggere i propri risparmi non in una valuta destinata a svalutarsi sempre di più, ma in hard asset che permettono di conservare il duro lavoro che si è svolto. Ecco perché l'oro è un must. Ma più dell'oro, le criptovalute che in tempi funesti come questi rappresentano un'assicurazione in più quando lo stato non potrà più contare sulla stampante monetaria.

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  2. Bellissimo articolo grazie francesco

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  3. https://www.wsj.com/articles/most-bitcoin-trading-faked-by-unregulated-exchanges-study-finds-11553259600

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    1. Salve Bitcoin,

      Una notizia che non mi sorprende. A parte il fatto che molto probabilmente la maggior parte delle transazioni avvengono OTC, molte persone dicono che Bitcoin è manipolato. La manipolazione del prezzo da parte delle whale che vediamo sono solo possibili quando si usano gli exchange ed il loro modello di prezzo. Ma tale modello è fallace, perché si basa su una semplice media in un ambiente a bassa liquidità. Il prezzo che si vede non tiene conto delle differenze di offerta tra le varie coin. Valore di mercato = prezzo X offerta, quindi una moneta con il doppio dell'offerta e lo stesso prezzo sarà valutata il doppio. Ma l'offerta di una coin è un numero arbitrario, non si possono confrontare numeri arbitrari come questi, c'è bisogno di livellarli. Il fair value aggira tutto ciò, eliminando del tutto i dati degli exchange e facendo affidamento solo sulle metriche della catena per ottenere un prezzo: https://www.coinfairvalue.com/

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