martedì 28 aprile 2020

Non è una recessione come quelle ai tempi dei vostri nonni





di David Stockman


Basandoci sui 6,6 milioni di nuove richieste di disoccupazione, scommetteremmo che presto in questo Paese ci saranno i fuochi d'artificio sul contenimento del Covid. Nelle ultime due settimane si sono registrati 9,96 milioni di nuove indennità di disoccupazione.

Se volete un punto di riferimento, dopo l'inizio della Grande Recessione sono state necessarie 28 settimane per generare lo stesso livello di nuove richieste cumulative. Il numero settimanale più grande è stato di 387.000 durante la settimana del 29 marzo 2008.

Anche quando si scorre in avanti fino alla settimana peggiore dopo l'inizio del tracollo della Lehman il 15 settembre, il numero di picco è stato di soli 665.000 durante la settimana del 28 marzo 2009. Quindi il numero di richieste di oggi è aumentato di 10 volte!

Quindi, sì, è probabile che alcuni esperti politicamente scorretti notino che ora ci sono:
  • 47 lavoratori senza lavoro per ogni caso confermato di coronavirus;
  • 320 senza lavoro per ogni ricovero;
  • 2.112 senza lavoro per ogni morte di coronavirus.

Inoltre è praticamente certo che le richieste cumulative iniziali raggiungeranno i 20 milioni prima della fine di aprile, raddoppiando così i rapporti di cui sopra. Vale a dire, si vuole davvero 100 lavoratori senza lavoro per ogni caso di influenza? Beh, sì, sembra che i nostri scommettitori nell'establishment non si siano ancora placati nel sollecitare un arresto totale dell'economia americana.


Infatti il sottotesto nella narrativa dei media generalisti negli ultimi due giorni è stato che i governati degli Stati più colpiti non stanno facendo la loro parte ordinando un lockdown completo delle loro eocnomie. Ma ci è voluto un pennivendolo del New York Times, David Leonhardt, affinché questi terroristi sulla carta stampata venissero allo scoperto.

Un miasma di retorica di sinistra e bugie. Vale a dire, l'accusa che Trump ed i suoi seguaci nel GOP abbiano causato la crisi del coronavirus, quindi ora la macchina normativa e le risorse fiscali dello Stato devono essere mobilitate senza limiti per lottare contro il mostro.

Dalle statistiche potete concludere che DeSantis ha ragione a non seguire l'esempio dei newyorkesi. Da ieri sono stati sottoposti a tampone quasi 62.000 floridiani, ma il tasso di infezione è stato solo del 10,2% rispetto al 37% di New York; e il suo tasso di infezione per 100.000 abitanti era solo 29 rispetto a 389 di New York.

Proprio così. Il tasso di infezione a New York è 13.4X superiore a quello della Florida, mentre i tassi di ospedalizzazione e di morte a New York sono 21X e 22X più alti, rispettivamente.

Eppure questo pennivendolo ha il coraggio di accusare il governatore della Florida di essere un deficiente repubblicano o addirittura criminale.

Il fatto è che DeSantis aveva ragione a non interrompere completamente l'economia della Florida. Il tasso di mortalità da coronavirus fino ad oggi è solo un terzo su 100.000 abitanti. Ad un certo punto l'idea di mettere in quarantena gli anziani, gli infermi ed i vulnerabili piuttosto che l'intera economia potrebbe avere più senso.

E invece no, il pennivendolo ed i suoi collaboratori di Washington non riposeranno fino a quando non avranno intimidito l'intero Paese e messo in cella frigorifera. Soprattutto perché la loro posizione sul lockdown completo è guidata dalla "scienza" e chiunque osi mettere in discussione le prescrizioni che adesso vanno tanto di moda è una sorta di assassino.

Ma questo è ciò che rende l'imbroglio del Covid-19 così pericoloso. La classe politica, i media generalisti e Washington lo stanno trasformando nella fase successiva dell'inchiesta RussiaGate/UkraineGate/Impeachment contro Donald; e la cartina tornasole prescelta è chiudere e bloccare tutti a casa da costa a costa; e tenerli lì fino a quando la presunta Grande Economia di Donald non sia stata ridotta in mille pezzi.

Di solito l'economia di Main Street avrebbe una possibilità di combattere contro questo tipo di assalto statistico ad hoc alla produzione, che ora sta accelerando. Ma non questa volta. Il fatto è che abbiamo un ignorante in economia nell'Ufficio Ovale che è riuscito a spazzare qualunque cosa fosse rimasta dell'ortodossia fiscale, monetaria e di libero mercato nel GOP.

Quindi il salvataggio da $2.200 miliardi (che presto diventeranno $4.000 miliardi) è stato un gigantesco anticipo da parte dello zio Sam per tenere tutti calmi nonostante i vari lockdown stiano devastando l'America come un fuoco su una prateria.

In termini generali, il proverbiale denaro dagli elicotteri calerà durante il periodo d'emergenza, mentre migliaia di miliardi in prestiti/sussidi copriranno anche gli stipendi di dipendenti così come la maggior parte dei deflussi di denaro in utenze, spese generali, assicurazioni, servizi di prestito e buste paga degli amministratori delegati.

Nonostante queste cose siano considerate innocue dalla maggior parte delle persone, succederanno sicuramente tre cose molto brutte:
  • La spinta statalista/democratica a chiudere l'economia dovrà affrontare una resistenza molto minore da parte delle imprese e dei lavoratori e quindi essere molto più prolungata;
  • Verranno vanificati i normali processi di aggiustamento del libero mercato che includono economizzazione, licenziamenti, riduzioni di prezzo/salari / costi, rendite negoziate e altri differimenti di pagamento, chiusura di imprese ed investimenti non realizzabili;
  • Lo zio Sam finirà per assumere migliaia di miliardi di debiti al fine di riempire temporaneamente il PIL e sostenere un settore imprenditoriale zombificato che sarà un peso a lungo termine per la crescita.

Ma nel frattempo l'eruzione dell'intervento statalista ed il carico fiscale raggiungeranno eccessi letteralmente isterici. Questo perché la contrazione economica ormai alle porte non assomiglia alle recessioni ai tempi dei vostri nonni, innescate dalla FED e dal crollo dei mercati azionari.

Al contrario, la recessione di oggi è stata preparata dalla FED per anni in quanto ha favorito eccessi di debito, speculazione e fragilità in tutto il sistema, sebbene a livello di facciata si dice sia stata causata da editti di lockdown da parte di governatori, sindaci e autorità di sanità pubblica (amplificata da azioni precauzionali ed isteriche intraprese dal grande pubblico).

Se collocati in un contesto storico, i 6,6 milioni di richieste iniziali di disoccupazione presentate lo scorso sabato danno alla formula "fuori dagli schemi" una definizione completamente nuova.


Ed è qui che trent'anni di incessante intervento monetario e fiscale e di "stimolo" chiederanno il loro pedaggio. Questo perché politici ed imprenditori americani sono stati addestrati dalle stesse chiacchiere accademiche a credere che il capitalismo abbia un desiderio intrinseco di fallire; e che una volta che appare una contrazione, non c'è nulla che gli impedisca di scomparire in un buco nero economico salvo gli eroici interventi dello stato e della banca centrale.

Ciò che stanno raccontando i "dati in entrata", quindi, genererà panico nella Città Imperiale e anche a Wall Street. La cosa divertente è che il 19 febbraio, quando il mercato azionario era salito del 35%, le teste parlanti nello zombi-box parlavano di probabilità di recessione pari a zero. Tuttavia, dopo una manciata di settimane, l'indagine BLS sulla disoccupazione condotta a metà aprile rivelerà oltre 15 milioni di nuovi disoccupati e un tasso di disoccupazione U-3 del 12-15%.

Ciò farà tintinnare i denti fino all'osso su entrambi i lati dello spettro politico. Dopotutto, l'ultima volta che sono entrati in modalità "panico da fine del mondo" durante la Grande Recessione, ci sono voluti 31 mesi affinché il tasso U-3 passasse dal minimo ciclico del 4,4% a marzo 2007 al picco del 10,0% a ottobre 2009.

Allo stesso modo, il peggiore SAAR trimestrale del PIL durante quella recessione è stato dell'8,7% nel 4° trimestre 2008, mentre nel 2° trimestre 2020 potrebbe raggiungere il 3 volte quel numero o peggio.


Infatti lo shock arriverà il primo venerdì di maggio, quando il numero mensile di nuovi lavoratori disoccupati sarà segnalato per aprile.

Durante la fine della Grande Recessione, nel febbraio 2009, quel numero raggiunse il picco a 840.000, ma la cifra di aprile potrebbe essere 15-20 volte quel livello.

Quindi preparatevi per un'orribile orgia di richieste di stimolo monetario e fiscale da entrambe le parti dello spettro politico, come se non fossero già abbastanza.

Infatti quando si aggiungono gli stabilizzatori automatici al salvataggio da $2.200 miliardi, l'emorragia delle spese e dei prestiti federali sarà quasi incalcolabile.

Entro la fine di aprile è facile che le richieste di indennità di disoccupazione raggiungeranno i 15 milioni: in base ad ammissibilità e livelli di sussidi preesistenti (che sono stati ampliati dall'ultimo pacchetto di salvataggi federali), il tasso annuale degli esborsi salirebbe da $28 miliardi nell'anno 2019 a $250 miliardi.


In breve, questa non è una recessione come quelle ai tempi dei vostri nonni; è il fine corsa della Finanza delle Bolle in Serie.

Con i media generalisti che continuano a spingere per un'economia americana bloccata (come anche il dottor Fauci sta dicendo ora, secondo cui non ci dovrebbe essere alcun rilassamento fino a quando non ci saranno zero nuovi casi e zero morti) e il GOP che vuole tenere la stampante monetaria della FED a tutto gas fino almeno alle elezioni di novembre, è davvero impossibile immaginare il livello di follia che ci aspetta.

La tragedia, ovviamente, è che la tremenda calamità fiscale e finanziaria che ci attende è totalmente superflua. Le misure di sanità pubblica per contenere il virus potrebbero essere molto più mirate e meno invasive, attraverso una politica di isolamento per quelle fasce della popolazione vulnerabili e la massima flessibilità e protezione personale (mascherine, guanti ecc.) per i lavoratori e tutti gli altri.

Allo stesso modo, nella misura in cui il commercio e la spesa delle famiglie e delle imprese sono drasticamente ridotti fino a quando i contagi non svaniranno, non è necessaria la retorica cretina del supporto del 100% ai redditi.

La stragrande maggioranza della popolazione bisognosa è già protetta da $3.000 miliardi del welfare state e dagli stabilizzatori automatici, che presto pomperanno ulteriori centinaia di miliardi nel sostegno al reddito per i disoccupati e le persone svantaggiate.

Ma la più grande follia che abbia mai assalito la nostra democrazia fiscale sta ora correndo a tutta velocità: i contribuenti attuali e futuri continuano ad essere gravati da migliaia di miliardi in obblighi inutili, l'ultima goccia in una vaso stracolmo ben prima che arrivasse il Covid-19.

E perché l'America ha scelto di stringere questo folle compromesso?

Perché gli sciocchi nell'Eccles Building hanno portato Washington e Wall Street a credere in ciò che equivale alla più grande menzogna della storia finanziaria: che possiamo prendere in prestito e stampare tanti coriandoli di carta colorata per tornare alla prosperità!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. Chiunque credesse che spegnere come uno interruttore le supply chain fosse possibile ad entità presumibilmente onniscienti come gli stati deve ricredersi. Ancora una volta Mises aveva ragione: se non si studia l'economia, sarà l'economia ad insegnare le sue lezioni. Nessuna morale in questa affermazione, perché tutti i guai economici e le "ingiustizie" a livello di prezzo sono esclusivamente di matrice umana e delle sciocchezze commesse in precedenza. Mettetevelo in testa una volta per tutte: non esistono pasti gratis, viviamo in un mondo di scarsità e se non vengono accuratamente economizzate le risorse si pagherà il prezzo di tale sconsideratezza.

    Inoltre si continua a sentire come la soluzione ad un sollievo della classe imprenditoriale sia che le banche centrali pompino denaro a profusione nell'economia più ampia. Il pompaggio monetario non è la soluzione, tutto ciò che può fare è infliggere nuovi danni all'economia reale indebolendo il processo di creazione di ricchezza reale. Il denaro è solo un mezzo di scambio, non produce nulla in quanto tale. Il pompaggio monetario infligge solo danni al processo di creazione di ricchezza reale, rendendo l'economia più vulnerabile a vari shock come quello del coronavirus.

    Chi ha la soluzione? Gli imprenditori. Essi sapranno mobilitare le risorse necessarie per produrre rimedi all'attuale crisi. Affinché siano in grado di farlo devono operare in un ambiente privo di ostacoli. Se gli stati avessero voluto seriamente veder emergere le opzioni e le risorse necessarie, avrebbero rimosso le varie normative che impediscono il buon funzionamento dell'economia di mercato (come hanno fatto Svezia, Germania e Corea del Sud, ad esempio). Invece in Italia, e in alcune parti degli USA, si è voluto praticamente massimizzare gli effetti devastanti della crisi con scelte scellerate e liberticide. Ma come detto poco sopra, ciò avrà un costo amaro e non è stato il "mercato" a volerlo.

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