giovedì 3 settembre 2020

Abbiamo bisogno di un movimento anti-lockdown

 

 

di Jeffrey Tucker

Scioccati è un buon modo per descrivere l'atmosfera negli Stati Uniti per buona parte della scorsa primavera. La maggior parte di noi non avrebbe mai pensato che potesse accadere qui, sebbene siano 15 anni che scrivo di piani di lockdown in caso di pandemia. Sapevo che ci poteva essere la remota possibilità, ma ho sempre pensato che qualcosa avrebbe impedito che accadesse: le corti di giustizia, l'opinione pubblica, la Carta dei diritti, la tradizione, il nucleo turbolento della cultura americana, la schizzinosità politica, la disponibilità di informazioni, ecc.

Qualcosa l'avrebbe impedito, o almeno così credevo, e anche la maggior parte di noi ci credeva.

Eppure è successo, tutto in pochi giorni, dal 12 al 16 marzo 2020. E poi bam! Tutto fatto! Siamo stati rinchiusi. Le scuole chiuse, i bar e ristoranti chiusi, nessun visitatore internazionale, i teatri chiusi, le conferenze rimandate, lo sport fermato. Ci è stato detto di rimanere a casa e guardare film... per due settimane in modo da appiattire la curva. Poi due settimane sono diventate cinque mesi. Che fortuna per coloro che hanno vissuto negli stati che hanno resistito alla pressione e sono rimasti aperti, sebbene anche loro non hanno potuto visitare i parenti in altri stati a causa delle restrizioni.

I lockdown hanno messo fine alla vita americana come la conoscevamo solo cinque mesi fa, per un virus che il 99,4-6% di chi lo contrae ne guarisce; per il quale l'età media di morte è 78-80 con comorbidità; per il quale non esiste un solo caso verificato di reinfezione sul pianeta; per il quale i successi internazionali nella sua gestione si sono basati sull'immunità collettiva.

Tuttavia i politici, diventati ormai aspiranti dittatori, non potevano ammettere un fallimento così sbalorditivo, quindi hanno deciso di mantenere in piedi le restrizioni come un modo per nascondere ciò che avevano fatto.

Lo shock della scorsa primavera si è ora trasformato in un'estate di malvagità, con tutti che puntano il dito contro tutti gli altri per il triste stato in cui sono costretti a vivere. La pazienza è finita e una cattiveria ribollente ne ha preso il posto. È evidente non solo online, ma anche di persona che ci sono estranei che si gridano addosso per essersi comportati in modi che disapprovano.

Quello che molti stati chiamano "aperto" oggi sarebbe stato definito "chiuso" sei mesi fa. Gli sport sono merce rara, i cinema sono ancora chiusi e in alcuni posti non si può ancora andare in palestra o mangiare fuori. L'obbligo di mascherina è onnipresente e anche chi lo fa rispettare. Le persone denunciano i loro vicini, inviano droni a scovare feste in casa e si picchiano in luoghi pubblici.

In soli cinque mesi, i pro-lockdown hanno prodotto una nuova forma di struttura sociale in cui tutti dovrebbero trattare tutti gli altri come un infetto mortale. Ancora più assurdo, le persone sono arrivate a credere che se vi avvicinate a più di sei piedi da un'altra persona, appare magicamente la malattia e si diffonde spontaneamente.

L'America è diventata un posto estremamente brutto. Questo è ciò che hanno fatto i lockdown.

Tutto questo è avvenuto nel mezzo del più grande divario politico da molte generazioni a questa parte. Si può quasi prevedere l'orientamento politico di una persona in base al suo atteggiamento nei confronti del virus, come se le figure politiche fossero responsabili della creazione o del controllo di agenti patogeni che hanno fatto parte dell'esperienza umana sin dalla prima volta che abbiamo camminato e parlato. La politicizzazione di questa malattia è stata un terribile rumore che ci ha distratto da una saggia gestione del morbo, cosa che ha caratterizzato la via americana per più di un secolo.

Ma il popolo americano sostiene il lockdown, giusto? Non sono così sicuro. È vero che la TV ed i media online veicolano terrore tutto il giorno, ogni giorno. Se è lì che vi informate, sicuramente vi sembrerà una piaga terribile. C'è anche il problema che le persone si sentono tremendamente impotenti in questo momento: sono state rinchiuse, messe a tacere, umiliate, brutalizzate. I pochi tentativi di uscire e protestare contro i lockdown sono stati accolti con scherno e derisione dai media generalisti, ma si è scoperto che questo è accaduto perché stavano protestando per la "cosa sbagliata". Quando le proteste contro la brutalità della polizia e il razzismo hanno invaso il Paese, i media hanno pienamente approvato.

Com'è esattamente l'opinione americana oggi sul lockdown? Non ci si può fidare dei sondaggi: le persone sanno esattamente cosa dovrebbero dire ai sondaggisti durante uno stato di polizia. Di solito è una buona ipotesi dire che un terzo degli americani rimane coerente con la libertà umana, non è un gruppo fisso e cambia a seconda del problema.

L'incredibile frenesia dei media terroristi ha confuso un gran numero di persone. Un sondaggio ha rivelato che molti americani pensano che il 9% di noi sia morto di C-19, mentre in realtà è lo 0,04%. Quindi sì, abbiamo un problema di propaganda, a cominciare dal New York Times, che proprio oggi ha scritto "chiusure più aggressive di quelle effettuate in passato. Gli Stati Uniti non hanno avuto un vero lockdown nazionale, visto che è stata chiusa solo circa la metà del Paese, rispetto al 90% di altri Paesi con un controllo più efficace dell'epidemia".

Niente di tutto ciò è vero. Questa è pura propaganda ideologica. Le persone che dicono cose vere sembrano essere solo l'1% contro la raffica di sciocchezze provenienti dai media.

Non vediamo quasi alcuna discussione sulla stampa generalista riguardo l'evidenza empirica, in patria e all'estero, che i lockdown non hanno senso da una prospettiva medica ed economica. Gli esperti medici per molti decenni hanno messo in guardia contro il disturbo del funzionamento sociale in caso di malattia. Preservare la libertà è sempre stata la priorità politica: 1949-52, 1957-58, 1968-69 e 2005. La stessa rivoluzione americana ebbe luogo nel bel mezzo di un'epidemia di vaiolo. Il liberalismo è sorto durante secoli di pandemie.

Eppure eccoci qui.

Questo Paese ha bisogno di un serio movimento anti-lockdown, che non sia solo politico ma anche culturale ed intellettuale; che sia profondamente istruito su storia, filosofia, diritto, economia e tutte le scienze, e che possa riunirsi attorno ai tradizionali postulati civici americani riguardanti la libertà individuale ed uno stato minimo, e anche intorno ai principi universali dei diritti umani. Se la libertà significa qualcosa, significa che non dobbiamo essere bloccati. Significa, inoltre, che i lockdown sono inconcepibili.

Che cosa dovrebbe studiare, credere ed insegnare questo movimento, che non ha bisogno di essere organizzato formalmente?

Poiché i diritti di proprietà sono i primi ad essere stati violati con il lockdown, il movimento deve abbracciare e difendere il diritto alla proprietà: imprese, case e soprattutto noi stessi. La tradizione liberale ha da tempo affermato questo principio, ed è a dir poco spaventoso che i lockdown siano avvenuti come se la proprietà privata non esistesse. All'improvviso tutto e tutti appartenevano allo stato: avrebbe deciso ciò che è o non è essenziale, e anche quali cure mediche avreste dovuto fare.

Dovrebbe abbracciare la libertà di scegliere le nostre associazioni, poiché questo è ciò che è stato attaccato successivamente: non potevamo riunirci in gruppi, organizzare conferenze, andare al cinema, fare qualcosa che non prevedesse "distanziamento sociale" (sono così stanco di questi termini, le cui origini sono altrettanto bizzarre, che a malapena sono riuscito a digitarlo), o addirittura andare in un altro stato per visitare amici e parenti.

Questo movimento ha bisogno di celebrare e difendere la libertà religiosa, dal momento che, incredibile a dirsi, la maggior parte dei luoghi di culto sono stati chiusi. L'idea moderna di libertà è nata nel tardo Medioevo, quando l'esaurimento delle guerre di religione diede gradualmente origine all'idea di tolleranza. La tolleranza religiosa è stata la prima grande libertà codificata nella legge. È incredibile che sia stata violata in modo così flagrante quest'anno.

Deve fare i conti con la libera impresa e l'innovazione che ne deriva. Quanta ricchezza e creatività sono andate perse durante il lockdown? È qualcosa di insondabile. Le vittime maggiori sono state le piccole e medie imprese, mentre le grandi aziende tecnologiche hanno prosperato. Avviare e gestire un'impresa commerciale è un diritto umano, la cui realizzazione è stata la grande conquista della vita moderna, poiché ha diffuso la prosperità in tutto il mondo ed emancipato le persone dallo stato di natura e dalle vecchie gerarchie.

Dato che parliamo di fondamentali della libertà, parliamo di mascherine. Sono diventate esattamente quel qualcosa che il New England Journal of Medicine definiva un talismano. Sono simboli di un impegno sociale e lealtà politica. Una società libera si raduna attorno alla scelta individuale, quindi se le mascherine fanno sentire una persona al sicuro, o se la fa sentire che sta tenendo gli altri al sicuro, va bene. Ma quando le persone attaccano gli altri perché non le vogliono indossare, e sono sconvolte dalla ribellione alle "regole", si tratta di imposizione ed intolleranza (forse vagamente comprensibile visti i tempi, ma è pur sempre un atteggiamento illiberale).

Leggi che richiedono la copertura del viso in pubblico non sarebbero mai state tollerate, nemmeno sei mesi fa. Eppure eccoci qui, non solo con queste leggi, ma anche con un numero crescente di reclute all'interno della popolazione che con spaventosa solerzia le fanno rispettare. Non è certo la prima volta nella storia. Le leggi suntuarie americane in epoca coloniale imponevano alle persone di non vestirsi con abiti eleganti per motivi di devozione e conformismo sociale. Parte della rivoluzione capitalista includeva la libertà di vestirsi come si vuole e la disponibilità di massa della moda. L'obbligo delle mascherine e le sue truppe d'assalto tra la popolazione non sono che una rinascita del puritanesimo.

I lockdown hanno schiacciato le prospettive economiche di milioni di persone e il governo federale ha tentato di rimediare con una spesa pubblica folle e un uso senza precedenti della stampa di denaro, come se potesse in qualche modo nascondere la distruzione che ha causato. Pertanto il movimento anti-lockdown ha bisogno di un impegno per la sobrietà fiscale e il denaro sano ed onesto. Ora sappiamo che uno stato con la capacità di creare quantità illimitate di cartamoneta non ha alcun vincolo; e questa è una questione che deve essere risolta.

Per quanto riguarda la salute, argomento o scusa che ha scatenato i lockdown in primo luogo, dovremmo sicuramente imparare da questa esperienza: la politica e la medicina devono essere separate da un muro altissimo. Abbiamo professionisti medici che sono tradizionalmente incaricati di mitigare la malattia, e lo fanno in linea con le proprie associazioni professionali e il miglior giudizio. La politica non dovrebbe mai prevalere sul rapporto medico/paziente, né presumere di sapere cosa sia meglio per noi.

In materia di istruzione, i governatori di tutto il Paese hanno bloccato tutte le scuole, anche se la minaccia per i bambini è quasi nulla e non ci sono casi accertati di un bambino che trasmetta il C-19 ad un adulto. Forse un piccolo lato positivo è che abbiamo imparato di più su come i genitori possono esercitare un maggiore controllo sull'istruzione rispetto a prima. Il movimento anti-lockdown deve abbracciare una molteplicità di alternative educative, inclusa la possibilità di una piena privatizzazione, in modo che l'istruzione possa nuovamente essere parte della matrice della libera impresa.

È vero che il movimento anti-lockdown ha una connotazione negativa. C'è una parola migliore per trasmetterne la dimensione positiva? Liberalismo. È anche corretto da una prospettiva storica e internazionale: il liberalismo e la modernità sono indissolubilmente legati nella storia, come afferma Benjamin Constant. Il liberalismo del futuro deve essere preparato per comprendere, difendere e lottare per la libertà in un mondo senza lockdown. Nessuna eccezione.

Il che ci porta al punto finale: indipendentemente dal fatto che questo movimento si muova nei regni del mondo accademico, della cultura, del giornalismo o della politica, è imperante che eserciti un coraggio morale e un'integrità incessante. Dovrebbe essere intransigente sui punti cruciali. Deve essere disposto a parlare anche quando è fuori dal coro, anche quando i media urlano il contrario, anche quando la folla di Twitter inonda le vostre notifiche, anche quando vi vergognate di pensare per voi stessi.

Questa volta, come avrete sicuramente notato, anche le voci di brave persone con buone idee sono rimaste silenti per la paura. Questa paura deve essere bandita. Il contraccolpo contro questo dispotismo arriverà, ma non sarà sufficiente. Abbiamo bisogno di carattere, integrità, coraggio e verità, e questo forse conta più dell'ideologia e della conoscenza. Quest'ultima senza la volontà e il coraggio di parlare è inutile, perché (come ci ha insegnato E. C. Harwood) l'integrità non ha sostituti.

Alla fine, il motivo per sbloccare la società è una questione spirituale. Quanto vale la vostra vita e come volete viverla? Quanto sono importanti le libertà conquistate a fatica che esercitate quotidianamente? Che dire delle vite e delle libertà degli altri? Queste sono tutto. La libertà non ha mai prevalso senza voci appassionate e coraggiose per difenderla. Ora abbiamo gli strumenti, molti di più rispetto a prima. Possono silenziarci, ma non possono farci sparire. L'idea che non avremmo potuto parlare per paura della mafia di Twitter è assurda.

Questo movimento, che si chiami anti-lockdown o semplicemente liberalismo, deve respingere la malvagità e la costrizione di questo momento storico. Deve contrastare il brutalismo dei lockdown. Deve parlare ed agire con comprensione umana e tenere in alta considerazione il funzionamento sociale affine alla libertà e la speranza per il futuro che ne deriva. I nemici della libertà e dei diritti umani si sono rivelati agli occhi del mondo. Che ci sia giustizia, quindi. È in gioco il benessere di tutti noi. 

 

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/

 

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