mercoledì 30 settembre 2020

È giunto il tempo dell'eutanasia della FED

 

 

di David Stockman

Ultimamente la FED ha detto che i tassi d'interesse rimarranno a zero fino al 2024, ma a quanto pare non è stato sufficiente visto che c'è una pletora di investitori che pretendono faccia di più.

La FED ha detto che continuerà ad acquistare $120 miliardi al mese di titoli del governo federale e delle sue sponsorizzate. Ciò equivale a monetizzare $1.440 miliardi all'anno, il che significa che in meno di due anni il bilancio della FED supererà la soglia dei $10.000 miliardi.

Ciò equivarrebbe essenzialmente ad una frode finanziaria ufficiale da $10.000 miliardi, il 95% della quale sarebbe stata realizzata dall'inizio del secolo, quando il bilancio della FED si attestava ancora a soli $500 miliardi dopo i primi 86 anni della sua esistenza.

Allo stesso modo, come si ottiene "di più" sul fronte dei tassi quando negli ultimi 152 mesi (da febbraio 2008) il tasso di riferimento della FED (linea marrone) è stato inferiore al tasso di inflazione corrente (linea viola) in tutti tranne sette mesi? Ciò significa che i tassi sono stati negativi in ​​termini reali il 95% del tempo.

E ora si sta impegnando ad aggiungere come minimo altri 40 mesi di tassi reali profondamente negativi. Vale a dire, i geni nell'Eccles Building promettono quasi 17 anni consecutivi in ​​cui il mercato monetario di Wall Street funzionerà come un negozio di caramelle per speculatori e carry trader.

Dopo tutto, i mercati monetari a breve non sono il luogo in cui le imprese operative prendono in prestito per finanziare il loro capitale circolante, o dove le famiglie prendono in prestito per finanziare l'acquisto di nuove automobili, lavatrici e viaggi a Disney World. Invece è lì che i dealer di Wall Street finanziano i loro massicci inventari di azioni e obbligazioni, che gli speculatori ottengono finanziamenti pronti contro termine per i loro libri patrimoniali e che i sottoscrittori di opzioni finanziano il costo di mantenimento delle loro posizioni aperte.

Wall Street è stata trasformata da un onesto mercato di capitali in un gigantesco casinò di gioco d'azzardo, ma gli 17 anni consecutivi di tassi reali negativi l'hanno reso un vero e proprio laboratorio malefico. I nostri folli banchieri centrali non smetteranno di incitare i trader e gli speculatori fino a quando non faranno esplodere l'intero sistema finanziario.

Inoltre, quando parliamo di tassi reali negativi, non stiamo parlando di marginali o tassi monetari che sono pochi punti base sotto la linea di galleggiamento dell'inflazione. Com'è evidente dal grafico qui sotto, siamo già tornati al gennaio 2012, quando il divario tra l'inflazione IPC (2,60%) e il tasso dei Fed Funds (0,08%) era di –252 punti base.

Quel pizzico di follia è stato giustificato come un espediente ogni cento anni per rilanciare un'economia che era stata devastata dalla Grande Recessione. Ma qui siamo tornati ad un rendimento reale sui mercati monetari di -250 punti base, il che significa che il tasso medio reale del mercato monetario a 12 anni si trova a -135 punti base e continuerà a scendere in territorio negativo per altri tre anni.

Il grafico qui sopra equivale ad un'accusa penale nei confronti dei banchieri centrali keynesiani di oggi. Significa che i risparmiatori vengono puniti ed espropriati, mentre gli speculatori pasteggiano su massicce rendite. Si tratta di un trasferimento di ricchezza dalle masse produttive al 10% e all'1% più ricco nella società, che possiedono rispettivamente l'88% e il 55% degli asset finanziari.

Naturalmente i pazzi domiciliati nell'Eccles Building non badano a quanto detto fin qui, o al trasferimento di ricchezza distruttivo ai già ricchi. Questo perché profondamente radicata nel loro pensiero di gruppo c'è l'errata presunzione che "abbassare più a lungo" sostiene l'economia di Main Street, promuovendo così più crescita e posti di lavoro di quanto accadrebbe altrimenti sul libero mercato lasciato a sé stesso.

Come mostreremo di seguito, tassi reali negativi nel mercato monetario non generano una migliore performance economica; la presunzione che lo faccia è solo catechismo keynesiano, non una verità empirica.

Quindi, quando i banchieri centrali sembrano penalizzare un po' Wall Street in cambio di un miglioramento per Main Street, ciò non comporta alcun compromesso vero. La cosiddetta "economia migliore" è solo il prodotto immaginario dell'incantesimo rituale nell'Eccles Building, mentre il "peggioramento" di Wall Street in realtà equivale ad un'inflazione massiccia, sistematica e alla fine fatale dei prezzi degli asset finanziari che può solo sfociare in un crack-up boom.

Uno dei motivi per cui i banchieri centrali keynesiani di oggi non riescono a vedere la follia distruttiva dei tassi reali negativi nel mercato monetario è che sono ossessionati dalla carenza di inflazione rispetto al loro obiettivo arbitrario al 2,00%. Ciò li rende ciechi di fronte al livello assoluto di inflazione e alla sua relazione con i tassi del mercato monetario che sono stati ancorati vicino allo zero per più di un decennio.

Ma la domanda, ovviamente, è: qual è il pericolo maggiore? Vale a dire, tassi del mercato monetario profondamente negativi, che saranno ora in vigore per quasi 17 anni consecutivi, o modeste carenze rispetto ad un obiettivo di inflazione al 2,00%, che lo stesso Paul Volcker ha sdoganato ad assurdità finanziaria?

Abbiamo a lungo sostenuto che l'IPC trimmered mean è la migliore misura di tendenza disponibile dell'inflazione al consumo, e su questa metrica ecco cosa si ottiene: un aumento medio annuo dell'1,93% da febbraio 2008 secondo il grafico sopra. Di conseguenza, per quell'insignificante carenza di 7 punti base rispetto all'obiettivo ufficiale, la FED ha offerto a trader e speculatori di finanziarsi sui mercati monetari a tassi d'interesse reali negativi che sono stati in media di -135 punti base negli ultimi 12,5 anni.

Inoltre questo esito assurdo rimane vero anche se si utilizza il misuratore di inflazione preferito dalla FED: deflatore PCE principale. Come mostrato di seguito, per quasi l'intero periodo dalla crisi finanziaria, il tasso del mercato monetario è stato anche ben al di sotto della tendenza anno su anno del deflatore PCE principale.

Quest'ultimo è salito di circa l'1,6% all'anno, implicando un deficit di 40 punti base rispetto all'obiettivo di inflazione al 2,00%, ma ha anche determinato un tasso d'interesse reale negativo medio di -100 punti base in suddetto periodo.

Gente, un deficit di 40 punti base è completamente privo di significato. Ma -100 punti base è il cuore dell'eccesso speculativo dilagante a Wall Street.

L'evidenza è schiacciante che questi enormi doni agli speculatori di Wall Street non abbiano conferito alcun vantaggio economico a Main Street. Anche in questo caso, la migliore misura della crescita economica da picco a picco sono le vendite finali reali, perché rimuove l'effetto distorsivo delle fluttuazioni delle scorte sui punti iniziali e finali della misurazione.

Su base ciclica da picco a picco, il tasso di crescita annuo delle vendite finali reali si è deteriorato costantemente e bruscamente sin dal 1953:

  • Media dei quattro cicli, secondo trimestre 1953 quarto trimestre 1973: 3,65%
  • Media dei quattro cicli, quarto trimestre 1973 primo trimestre 2001: 3,29%
  • Boom immobiliare, primo trimestre 2001 quarto trimestre 2007: 2,56%
  • Cicli di QE, quarto trimestre 2007 primo trimestre 2020: 1,57%

Troviamo alquanto notevole che mentre le politiche di pompaggio di denaro della FED sin dal 2008 hanno generato un tasso di crescita economica tendenziale pari solo al 43% della media 1953-1973, gli abitanti dell'Eccles Building hanno la faccia tosta di congratularsi con sé stessi e propongono di raddoppiare tali sforzi negli anni a venire.

Né si può dubitare che i tassi di crescita economica, di gran lunga più elevati in passato, ci siano stati nonostante i tassi reali del mercato monetario fossero significativamente positivi per la maggior parte dei 45 anni prima del 2001.

Infatti il grafico qui sotto ha la linea rossa (tasso Fed Funds) e la linea nera (deflatore PCE) capovolte rispetto a quelle nel grafico sopra per il periodo 2008-2020. Durante il precedente periodo di 45 anni, più del 90% delle volte i tassi del mercato monetario sono stati positivi in ​​termini reali, e spesso in modo sostanziale, con una media di +200-400 punti base per gran parte del periodo dopo che Volcker sconfisse l'inflazione a due cifre all'inizio Anni '80.

Ecco il punto: Powell e la sua allegra banda di stampatori di denaro si sono ora spostati in un universo alternativo.

In realtà credono che la FED costituisca una sorta di politburo monetario onnipotente e che possieda gli strumenti per ottimizzare le prestazioni di un'economia infinitamente complessa da $20.000 miliardi, che, a sua volta, si trova nel quadro di un PIL globale da $85.000 miliardi in cui i mercati dei prodotti, del lavoro, dei capitali e monetari in tutto il pianeta sono profondamente interconnessi dalle moderne tecnologie finanziarie e di comunicazione.

Quindi pensiamo che la roba che si stanno fumando sia pericolosa. E questo vale in particolare per il presidente Powell, che ieri sembrava Re Canuto, desideroso di comandare le maree di deflazione e contrazione economica che ora affliggono l'economia statunitense.

Ma per favore! La policy della "forward guidance" è il peggior stratagemma creato nella campagna senza fine della FED per distruggere una determinazione onesta dei prezzi nei mercati monetari e dei capitali.

La verità è che, nell'odierna economia globale ed intricata, la banca centrale in un Paese è un anacronismo. Il presunto mandato sacro della FED, obiettivi d'inflazione e disoccupazione secondo l'Humphrey-Hawkins Act, sono assolutamente inutili, perché non solo non possono essere misurati con precisione, figuriamoci consegnati al punto decimale dall'azione della FED.

Vale a dire, il tasso di disoccupazione U-3 è uno scherzo in un mondo basato sul part-time in cui il prezzo del lavoro e le quantità fornite nel mercato interno sono guidate dai prezzi cinesi per le merci, dai prezzi indiani per i servizi, dai prezzi messicani per le assemblee ed i prezzi dello studio di pilates per i servizi interni.

Allo stesso modo, il decantato deflatore PCE della FED non è nemmeno un indice di prezzo del paniere fisso che misura il potere d'acquisto del denaro in un periodo di tempo ragionevole. È solo un dispositivo di contabilità per i burocrati nullafacenti nel Dipartimento del Commercio che sono incaricati di confezionare e calcolare un aggregato di dubbia utilità chiamato Prodotto Interno Lordo Reale.

C'è solo un modo per tornare ad una prosperità capitalista stabile e sostenibile: staccare la spina al mandato di gestione macroeconomica della FED, perché è impossibile da implementare nel mondo di oggi ed inutile in generale. Il capitalismo tornerà a fiorire col libero mercato a qualunque ritmo desiderino i suoi partecipanti; il mercato monetario e dei capitali valuterà gli asset finanziari in modo molto più accurato e flessibile rispetto all'attuale banda di 12 pianificatori monetari centrali che ora fanno parte del FOMC.

Come si può fare?

  • Abrogare l'Humphrey-Hawkins Act e tutti gli altri obiettivi macroeconomici, riportare la FED al modesto ruolo di "banca di banchieri" come progettato dal grande Carter Glass nel lontano 1913;
  • Abolire il Comitato per il mercato aperto e tutte le forme di ingerenza attiva nel processo di determinazione dei prezzi nei mercati monetari e dei capitali;
  • Consentire ad un piccolo gruppo di tecnici nell'Eccles Building di prestare al sistema bancario ad una penalità superiore al tasso di interesse del mercato aperto in cambio di buone garanzie di breve durata.

Questa sì che sarebbe un inizio promettente!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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