lunedì 6 marzo 2023

Biden va all in con la guerra per interposta persona alla Russia

 

 

di David Stockman

No, Joe, quello che stai annusando non è Hunter, ma alla fin fine Zelensky è un ottimo sostituto, tanto corrotto, drogato e delirante quanto il tuo primogenito.

Quindi puoi anche smetterla di abbracciarlo, hai già dimostrato (ripetutamente) che quando si tratta di tradire la sicurezza nazionale americana sei il primo ad abbracciarla con entusiasmo.

E, sì, a differenza delle molteplici immagini sul laptop di Hunter, questa foto del presunto eroe del mondo libero che sniffa cocaina è stata probabilmente photoshoppata.

Ma anche così il nostro presidente dal cervello confuso non noterebbe la differenza!

Dopotutto, non riesce nemmeno a distinguere tra amici e nemici. Questa è sicuramente l'implicazione dell'ultima notizia bomba del grande Seymour Hersh sui bombardamenti al gasdotto Nord Stream.

Secondo le fonti di Hersh nel Deep State, il tizio che si trascina nello Studio Ovale è così confuso che ha ordinato il bombardamento dei gasdotti Nord Stream strategicamente cruciali. Questi ultimi, ovviamente, sono per metà di proprietà della Germania, che è di gran lunga l'alleato europeo più importante e potente di Washington, e sono stati il ​​canale economico per il gas russo a buon mercato che ha alimentato l'economia industriale tedesca.

A dire il vero, gli apologeti di Biden continuano a blaterare sulla sua intrepida posizione riguardo "l'ordine internazionale liberale" del dopoguerra. Ma dato che Washington è stata un invasore seriale e distruttore di dozzine di Paesi sin dalla seconda guerra mondiale, suddetta tesi è una proposizione tanto ridicola quanto offensiva. Tuttavia, chi sano di mente incenerirebbe l'ancora di salvezza economica di un alleato sperando che il danno possa rimbalzare e colpire anche un nemico?

Anzi, Joe Biden ha detto senza mezzi termini prima dell'evento che lo avrebbe fatto, anche se non l'ha ancora confessato esplicitamente. Ma non ne ha bisogno, in realtà, perché ci sono zero sospetti del contrario.

A questo proposito, insistiamo nell'escludere l'autosabotaggio russo. Putin non è la figura onnisciente a cui vogliono abituarci a credere i media generalisti, ma sicuramente non è irrazionale o stupido. Il fatto che al momento dell'esplosione, lo scorso settembre, la stampa generalista abbia gettato uno sguardo di traverso su Mosca e poi prontamente abbia taciuto su uno degli atti di guerra più sfacciati degli ultimi tempi, vi dice tutto quello che c'è da sapere.

Perfino i pennivendoli più ossessionati dalla sicurezza nazionale non si sono bevuti la fandonia "È colpa di Putin!".

Allo stesso modo, chi potrebbe credere che Paesi come la Lettonia o la Polonia abbiano potuto farlo senza la benedizione di Washington, attrezzature specializzate e capacità tecnologiche peculiari?

Dopotutto, le tubazioni erano realizzate in acciaio ultra-indurito per impieghi gravosi, ulteriormente rivestite con grossi strati di cemento. A essere puntigliosi, ogni sezione delle condutture del Nord Stream ha una cassa d'acciaio spessa quasi due pollici, che, a sua volta, è circondata da un rivestimento di cemento spesso altri tre/quattro pollici.

È stato stimato dalle autorità tedesche che le esplosioni che hanno mutilato questi super-tubi – probabilmente irreparabili perché il rivestimento interno è stato ora inondato da acqua salata – avevano la forza di resistere a 500 tonnellate di tritolo e terremoti da 2,5 sulla scala Richter.

Quindi, come si suol dire, questo è stato il lavoro di un "attore di stato" in un elenco di colpevoli che non è mai stato più grande di uno. E ora lo sappiamo per certo, perché Hersh è famoso per smascherare le bugie e non per dirle: My Lai, il bombardamento segreto della Cambogia da parte di Nixon; il programma di spionaggio interno della CIA; le camere di tortura di Abu Ghraib; la "ratline" delle armi della CIA da Bengasi ai terroristi siriani.

Quindi è nel contesto dell'assoluta follia dell'attentato al gasdotto Nord Stream che deve essere inteso lo spaventoso viaggio di Sleepy Joe a Kiev. Vale a dire, non si trattava solo dell'ennesima esibizione e servizio fotografico ufficiale completo di false sirene antiaeree; era la prova che la guerra per procura di Washington in Ucraina è precipitata nella stupidità e nella malvagità che non conosce limiti.

In primo luogo, non c'è un briciolo di vantaggio per la sicurezza della patria americana che emerge da questa guerra per procura infinitamente sciocca contro la Russia. I soli $1800 miliardi di PIL e la tecnologia di medio livello della Russia non rappresentano alcuna minaccia militare per i $47.000 miliardi di PIL della NATO, insieme alla forza high-tech che Washington mette in campo.

E questo per non parlare delle risorse comparative investite nella spesa per la difesa di per sé: per la NATO ammontano a $1200 miliardi all'anno (due terzi dei quali sono sostenuti da Washington), o 14 volte gli $84 miliardi spesi dalla Russia, compresa l'enorme spesa per materiali e attrezzature in Ucraina.

In altre parole, non c'è neanche una minima possibilità che un esercito russo, che si è impantanato sulla soglia di casa contro uno stato disordinato, quasi in bancarotta, gestito da ladri, fanatici, opportunisti e pagliacci, possa possibilmente rappresentare una minaccia per l'armata statunitense.

Allo stesso modo, Vlad può essere anche un malvagio contro i suoi stessi sudditi, ma non ha intenzione di tentare il suicidio nazionale attaccando il deterrente americano armato di 3.750 testate nucleari. Non quando solo una manciata di attacchi riusciti sarebbe più che sufficiente per cancellare Mosca, San Pietroburgo e il resto delle principali città russe.

In parole povere, la Russia non ha assolutamente modo di circumnavigare l'estrema difesa dell'America – i grandi fossati dell'Oceano Atlantico e del Pacifico – né con le forze convenzionali né con un attacco nucleare. Pertanto l'idea risibile che stiamo "combattendo contro di loro così non dobbiamo combatterli qui" è semplicemente ridicola.

Né abbiamo bisogno di una guerra per procura in Ucraina per difendere la Polonia, la Germania e il resto della massa continentale europea dalla presunta intenzione di Putin di ricreare l'impero sovietico. Ancora una volta, non c'è uno straccio di prova per questa affermazione al di fuori della propaganda neocon.

Vale a dire, se i leader polacchi, lituani, estoni, lettoni, olandesi, tedeschi e spagnoli, ad esempio, pensassero che la Russia sarebbe dvvero intenzionata ad andare avanti dopo aver eliminato l'Ucraina, avrebbero speso molto di più, rispettivamente, del 2,42%, 2,36%, 2,34%, 2,10%, 1,65%, 1,44% e 1,01% del PIL per la difesa.

Il fatto è che i bilanci complessivi per la difesa delle suddette sette nazioni europee ammontano a soli $115 miliardi, o all'1,60% del loro PIL collettivo. Ovviamente è molto di più di quanto spenda la Russia, ma appena 50 giorni di stravaganza del Pentagono.

In altre parole, non pensano che i russi stiano venendo a prenderli, nemmeno la Polonia e i Paesi baltici, perché i loro magri budget per la difesa tradiscono le loro vere valutazioni sulla sicurezza. In fin dei conti, ciò che guida il loro sostegno pro forma alla follia ucraina di Washington è essenzialmente la politica interna.

Dopotutto, il Partito dei Verdi tedesco, che è il partner di minoranza essenziale nel governo di coalizione guidato da Olaf Scholz, era l'ala pacifista della politica tedesca. Ma ora è diventato un coacervo di deliranti falchi di guerra per una ragione malcelata: hanno scoperto che il modo migliore per sbarazzarsi dei combustibili fossili è mettere fuori legge l'enorme fornitura di gas naturale e petrolio che proveniva dalla tanto demonizzata Russia.

Vale a dire, la strada per le "emissioni zero" passa addirittura per Mosca!

Allo stesso modo, per più di un secolo gli ululati anti-russi sono stati un punto fermo della politica interna polacca – prima, durante (sub-rosa fino all'ascesa di Solidarnosc nel 1980) e dopo l'occupazione sovietica. E questo è stato particolarmente vero da quando lo zio Sam li ha portati nella NATO nel 1999 e si è offerto di pagare il conto per una posizione inutilmente provocatoria contro il loro vicino molto più grande.

Ma nonostante tutte le lamentele anti-russe dei loro politici, è evidente che l'establishment polacco non trema di fronte alle divisioni militari russe che si stanno facendo strada. La prova sta nel fatto che spendono solo $430 pro capite per la difesa rispetto alla spesa americana per la difesa da $2.600 pro capite.

Proprio così. La spesa per la difesa pro capite della Polonia, che è laggiù accanto al suo nemico storico, è solo il 16% di quella che viene spesa da Washington, che qui è molto al di là della portata dell'esercito di Putin.

Allo stesso modo, i leader russi, e Putin non fa eccezione, hanno capito da tempo di essere odiati dai polacchi, dai tedeschi e soprattutto dagli abitanti non russi dei Paesi baltici. Quindi il solo pensiero che i russi possano occupare di nuovo terre che erano state sfruttate fino in fondo da Mosca durante la Guerra Fredda, e che ha lasciato un'immensa avversione per qualsiasi cosa sia russo, è una gigantesca balla.

Infatti, a differenza di Joe Biden, Vlad Putin è in realtà fiscalmente alfabetizzato: sa che tentare di occupare qualsiasi parte dell'Europa non russa sarebbe una costosa catastrofe.

E usiamo il termine "Europa non russa" in modo molto preciso. L'opposto dell'Europa non russa sono i recinti di lingua russa della Crimea, del Donbass e del bordo del Mar Nero attraverso Zaporizhzia, Kherson e Odessa.

Quelle regioni per 150 anni sono state parte della Novorossiya ("Nuova Russia"), decenni durante i quali furono colonizzate e sviluppate da lavoratori, agricoltori e capitalisti russi. E tutto questo è avvenuto molto prima che venissero arbitrariamente inseriti in Ucraina durante il XX secolo sotto la minaccia delle armi da parte di Lenin e Krusciov.

Nel caso della Crimea, ad esempio, essa è tanto "ucraina" quanto il senatore Warren è cherokee. Vale a dire, un sedicesimo... al massimo.

Inoltre non solo tutte queste regioni hanno votato in modo schiacciante per ricongiungersi alla Madre Russia durante i referendum dello scorso settembre, ma il "cane che non abbaia" dietro la cosiddetta linea di contatto vi dice tutto quello che dovete sapere.

Questi milioni di persone principalmente di lingua russa non implorano di essere liberati dal giogo di Mosca. Né l'esercito russo viene imbrigliato, martoriato e sabotato alle spalle da una resistenza locale in attesa di accogliere a braccia aperte l'esercito ucraino.

Al contrario vogliono semplicemente la fine della guerra di Kiev, finanziata e promulgata dalla NATO, contro le loro regioni. Questa guerra interna assolutamente inutile e ingiustificata è stata brutale e inesorabile più o meno da quando hanno scelto di staccarsi dallo stato ucraino dopo che il colpo di stato istigato e finanziato da Washington del febbraio 2014 ha insediato a Kiev una piccola banda di neonazisti che odiano la Russia.

La risposta è ed è sempre stata la secessione dell'innaturale miscuglio all'interno degli attuali confini dell'Ucraina, disegnati da dittatori comunisti ormai morti e sepolti.

Ciò che impedisce questo risultato salutare non è né il governante di Mosca, né la stragrande maggioranza dell'elettorato americano, bensì i due orribili uomini raffigurati abbracciati all'inizio di questo articolo.

Uno è rimbambito e stupido; l'altro è ancora più stupido e delirante oltre misura.

Eppure fanno marciare il mondo verso un Armageddon nucleare. E ora il detestabile piccolo mostro osa chiedere che il mondo si pieghi a ogni suo cenno e fa la voce grossa se qualcuno ha un pensiero contrario al suo. Ha detto Zelensky all'inizio della scorsa settimana: “Se la Cina si allea con la Russia, ci sarà una guerra mondiale”.

Beh, no, fortunatamente non ci sarà nessuna guerra mondiale, ma solo perché l'imminente offensiva russa è destinata a sbaragliare l'esercito ucraino prima che Washington possa rispondere efficacemente e subito dopo che Zelensky prenoti un passaggio sicuro per il Sud America.

A sua volta, ciò significherà la fine dell'Impero americano perché dopo le ignominiose ritirate di Washington dal Vietnam, dall'Iraq e dall'Afghanistan, il mondo, come i bambini della favola, si farà beffe dell'Impero nudo e del suo leader completamente rimbambito.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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