lunedì 27 marzo 2023

La guerra per il dollaro è già finita — Parte I

 

 

di Tom Luongo

E la FED ha vinto. Parafrasando le parole dell'Ambasciatore Kosh della serie televisiva, Babylon 5: “Quando la valanga è partita, i sassolini non possono riunirsi per votare e fermarla (Quando si è in ballo, si può solo continuare a ballare)”.

Negli ultimi due anni sono stato una voce quasi solitaria nel deserto che ha messo in discussione l'ortodossia finanziaria sul comportamento della Federal Reserve. È iniziato tutto con una semplice domanda, se non apertamente ingenua, nel giugno del 2021: "La FED potrebbe scendere dal treno globalista?"

Quando mi sono posto questa domanda, mancavano pochi giorni alla riunione del FOMC del 16 giugno 2021 e la FED avrebbe dovuto intervenire per difendere il dollaro. La debolezza del dollaro durante la presidenza Trump non poteva durare per sempre, ma anche così non avevo una buona risposta su come ci sarebbero riusciti.

Sapevo solo, intuitivamente, che doveva essere fatto.

Allora non c'era alcuna indicazione che la FED fosse pronta a rialzare i tassi, ma aumentando il tasso di pagamento Reverse Repo dello 0,05% al ​​di sopra del Fed Funds Rate, la FED ha dato il via alla valanga che è persistita fino ad oggi.

E i sassolini adesso urlano: "Pivot!". Sono stati costantemente sopraffatti dall'inversione del flusso di dollari, dall'estero verso gli USA, ed ora si stanno estinguendo a un ritmo senza precedenti.

È stata quella risposta estrema del mercato al tasso RRP che ha spinto a pormi quella domanda. Niente di più, niente di meno.

Le implicazioni erano di vasta portata e, inutile dirlo, sono stato tempestato da tutta una serie di domande sugli effetti a catena. ne ho scritto nei giorni successivi al vertice di Ginevra in cui Biden e Vladimir Putin hanno siglato un cessate il fuoco sull'Ucraina. In quell'articolo non ho azzaccato tutto tutto, ma il punto principale, che la FED non era più disposta ad accettare la distruzione della formazione di capitale, era più che vero.

Ecco il punto più importante:

La FED è ora pronta, credo, a entrare in guerra contro la cricca di Davos per il futuro del denaro e non sono pronti a consegnare le chiavi della nazione a un gruppo di comunisti europei, tagliando fuori nel processo anche Wall St. dal Nuovo Ordine Mondiale [...].

[...] Il piano {della cricca di Davos} è abbastanza ovvio a questo punto: consegnare le chiavi per la formazione del capitale alle banche centrali e distruggere ogni valutazione del rischio. Le banche commerciali non sono necessarie. In futuro solo i progetti socialmente accettabili verranno finanziati ed è questo ciò che vuole Christine Lagarde con la sua nuova Green Stock Exchange tutta europea che ha presentato ad Ankara la scorsa settimana.

Ma quello che mi è chiaro ora è che la cricca di Davos ha puntato troppo in alto troppo velocemente durante la prima all'Eschaton. È troppo, troppo presto, e tale accelerazione ne sta esponendo i fianchi. Perché la Cina e gli Stati Uniti dovrebbero entrare in guerra per il COVID-19 e questioni commerciali quando vengono manipolati da un gruppo di eurocrati incapaci con manie di adeguatezza?

In un recente podcast con Danielle Dimartino Booth ho esplorato la possibilità che la FED, che alla fine risponde agli interessi delle banche commerciali statunitensi, stia perseguendo la propria di agenda piuttosto che concentrarsi solo sull'inflazione, sperando di ottenere la sua prospettiva su questa ipotesi.

Una delle maggiori lamentele sulle linee di politica della FED sin dalla crisi finanziaria del 2008 è che abbia agito come la banca centrale del mondo piuttosto che come banca centrale degli Stati Uniti. Quello che trovo esilarante, onestamente, se non un po' patetico, è che nel momento in cui la FED inizia a comportarsi come una banca centrale nazionale, il lamento e lo stridore di denti provengono da ogni parte.

Me lo aspetto dai globalisti e dagli avvoltoi che amano prendere i dollari a costo zero della FED, sottoporli a leva per abbellire i propri nidi e costruire i propri imperi privati ​​nel sistema bancario ombra. Tuttavia non me l'aspettavo dalla sfera dell'economia alternativa.

È come se la FED fosse appena diventata il sacco da boxe di tutti.

Ok, sfogatevi. Torniamo alla valanga adesso.

Ripensate al 2021, o anche all'inizio del 2022, e ricorderete che nessuno poteva nemmeno immaginare dove saremmo oggi: il Fed Funds Rate al 4,75%, che probabilmente andrà al 5%, e la struttura dei mercati dei futures sul dollaro che ammette con riluttanza un tasso compreso tra il 5,50% e il 5,75%.

Ho sostenuto strenuamente che per far sì che il presidente del FOMC, Jerome Powell, sostenesse questa nuova linea di politica monetaria degli Stati Uniti, avrebbe dovuto "fare il verso a Volcker" e rialzare i tassi in modo aggressivo. Ciò avrebbe smascherato le bugie dell'amministrazione Biden sulla deflazione e la necessità di altre migliaia di miliardi di dollari in fondi di soccorso COVID-19: il disegno di legge Build Back Better.

Avrebbe scoperto chi a Capitol Hill era allineato con la FED e le banche di New York che rappresenta, o, almeno, chi aveva il loro sostegno {Kyrsten Sinema (D-AZ) e Joe Manchin (D_WV)} e chi stava attivamente lavorando contro loro {Joe Biden, il vicepresidente della Federal Reserve Lael Brainard, il Partito Democratico e la maggior parte del Partito Repubblicano e il Segretario al Tesoro Janet Yellen}.

Anche mentre esponevo queste argomentazioni, non avrei mai pensato che Powell l'avrebbe fatto davvero.

Poi lo ha fatto.

Ed eccoci qui oggi (beh, chiusura del 3 marzo).

Quando dico che i mercati hanno aderito con riluttanza al programma della FED, intendo dire che solo un mese fa queste curve stavano tutte segnalando un “Pivot” al 5% e che sarebbe avvenuto a giugno. Ora i Fed Funds Futures sono sostanzialmente invariati al 5,45% fino a dicembre.

Queste curve stanno evidenziando esattamente ciò che ho detto negli ultimi due anni: la FED, attraverso rialzi aggressivi dei tassi e modifiche fondamentali alla sua trasmissione della politica monetaria, ha posto l'onere maggiore sui mercati del dollaro all'estero, non a livello nazionale.

Inoltre ogni importante cambiamento nella linea di politica, le dichiarazioni provenienti da Powell e gli imminenti cambiamenti nei mercati del dollaro hanno tutti sostenuto questa ipotesi.

Tutto ciò è avvenuto a fronte di un graduale cambiamento nella base dei mercati del dollaro, introdotto gradualmente negli ultimi cinque anni: il passaggio dal LIBOR, come tasso d'indicizzazione del debito in dollari a livello mondiale, al SOFR.

Ad oggi ci sono tre principali mercati a termine per coordinare l'offerta di dollari nel tempo: l'Eurodollaro, i Fed Funds e ora il SOFR.

Ma alla fine tutti questi erano sottomessi al LIBOR, perché era quello il punto di riferimento dei mercati monetari overnight.

È giusto ricordare che nel gennaio 2022 si è svolta la penultima fase della sostituzione del LIBOR da parte del SOFR. È stato allora che tutto il nuovo debito statunitense doveva fare riferimento al SOFR come tasso di base, piuttosto che al LIBOR. Quest'ultimo sarebbe stato destituito il 30 giugno 2023.

Tenete a mente questaa data, perché incombe su tutto ciò che sta accadendo attualmente.

Tornando a quello che dico da più di un anno, la FED non sta rialzando i tassi per combattere l'inflazione, lo sta facendo invece per prosciugare i mercati del dollaro offshore e costringere il trading di dollari offshore a prendere come punto di riferimento il costo interno dei dollari come prezzato dal SOFR, non dal LIBOR.

Se non siete ancora convinti da questa tesi, allora perché la curva dei futures sull'eurodollaro, al primo segnale dei mercati obbligazionari che finalmente credono che la FED sia seriamente intenzionata a non fare "Pivot", si è attestata significativamente al di sopra di entrambi i Fed Funds e i mercati dei future SOFR? (si veda il gradico sopra)

Il differenziale positivo (26 punti base!) significa che la domanda di dollari all'estero è di gran lunga maggiore della domanda interna. Un tale differenziale è la soglia del dolore non per la FED ma, principalmente, per la BCE e la Banca d'Inghilterra.

Per quanto vorremmo incolpare la FED per tutto ciò che accade, la creazione di capri espiatori è semplicemente un meccanismo di difesa per non voler riconciliare ciò che sta accadendo con ciò che vorremmo che accadesse.

Sono un riflesso della nostra ansia per ciò che non possiamo controllare. E potreste sostenere che il mio punto invoca incessantemente lo spauracchio della cricca di Davos, sempre in agguato dietro le quinte... beh, proprio perché è così.

Ed è per questo che andremo più in profondità e ci porremo le domande necessarie per mappare dove sono gli incentivi di tutti e come reagirebbero a pressioni specifiche, cambiamenti nella linea di politica o nel personale.


Ciao ciao eurodollari, benvenuto SOFR

Due anni fa l'idea che il SOFR avrebbe sostituito con successo gli eurodollari come curva dei rendimenti del mercato mondiale per i dollari era ridicola. Quando il SOFR è stato introdotto nel 2017, la sua implementazione doveva essere graduale con un piano quinquennale di realizzazione, culminante nel gennaio 2022. Il SOFR doveva essere il tasso d'indicizzazione degli Stati Uniti e basta.

Nel dicembre del 2021 i futures SOFR sono stati trattati a circa 290.000 contratti al giorno. Secondo questo rapporto dall'IFR, partendo dai numeri del CME, il volume è salito a 964.000 contratti.

I volumi medi giornalieri dei futures SOFR hanno raggiunto 964.000 contratti nelle due settimane terminate il 4 febbraio, secondo l'exchange di derivati CME Group, rispetto ai circa 290.000 di dicembre e più di cinque volte superiori al livello di settembre.

Era l'anno scorso, meno di un mese prima che Powell iniziasse a spremere a morte i mercati dell'eurodollaro.

Oh, ma aspettate, c'è di più da febbraio 2022:

Ma quest'anno i futures SOFR hanno anche colmato il divario rispetto ai futures sull'eurodollaro, i contratti legati al LIBOR che sono stati a lungo un pilastro dei mercati di negoziazione dei tassi e che i futures SOFR sono destinati a soppiantare del tutto a partire dalla metà del 2023. I volumi dei futures SOFR come quota dei contratti in eurodollari ha raggiunto il 37% questo mese, rispetto a una media del 10% nell'ultimo trimestre del 2021.

“Negli ultimi mesi c'è stato un cambiamento significativo nei comportamenti e ora stiamo assistendo a una crescita esponenziale dell'attività dei futures SOFR. I record vengono battuti quasi ogni giorno”, ha affermato Mark Rogerson, responsabile dei prodotti sui tassi d'interesse per l'EMEA presso CME Group.

“Pensavamo che ci sarebbe stata un'accelerazione nel 2022, quando la guida normativa avrebbe fornito un catalizzatore. Ora siamo a un punto in cui abbiamo già raggiunto la massa critica nei futures SOFR: la liquidità è più che sufficiente per quasi tutte le esigenze dei clienti”.

Non siete ancora convinti? Forse potreste aggrapparvi al fatto che un anno fa il SOFR ricopriva il 37% del business dell'eurodollaro. Quindi facciamo un salto in avanti a febbraio di quest'anno con un comunicato stampa dello stesso CME.

Il CME Group, il principale mercato mondiale dei derivati, ha annunciato oggi nuovi traguardi nella crescita dei suoi contratti derivati ​​SOFR, con un record in un solo giorno di 7.558.467 futures e opzioni SOFR trattati e un record di open interest (OI) di 35.698.298 contratti il ​​12 gennaio...

[...] Nelle prime due settimane di gennaio 2023, il volume medio giornaliero (ADV) di futures e opzioni SOFR trattati ha raggiunto 4.674.007 contratti. Da inizio gennaio 2023 SOFR futures ADV è pari al 572% di Eurodollar futures ADV e SOFR options ADV è equivalente a 1,334% di Eurodollar options ADV.

Oops!

Se fosse stato un incontro di pugilato, sarebbe stato chiamato un knockout tecnico due round fa.

Oh, ma aspettate un attimo, è già accaduto! Vedete, questo è il motivo per cui vi ho nascosto questo punto per tutto articolo. Uno, perché sono un bastardo e due, perché lo sono anche i tizi che gestiscono il CME.

Quest'ultimo ha annunciato lo scorso ottobre che avrebbe sospeso le negoziazioni del suo ex-campione Eurodollar Futures e Opzioni su contratti Futures datati dopo (rullo di tamburi) il 30 giugno 2023. L'ultimo giorno di negoziazione sarà il 14 aprile. Per un po' più di divertimento potete dare un'occhiata al rapporto quotidiano SOFR Futures del CME.

Penso che la valanga ora sia così forte che potrebbe essere sentita dallo spazio. Poveri sassolini!

Il SOFR ha eliminato l'eurodollaro perché quello era l'obiettivo finale della FED e di New York: sostituire il tasso globale per i dollari con uno nazionale. Il globo prende spunto non da ciò che vogliono l'Europa o Hong Kong, ma da ciò di cui ha bisogno l'America.

Questo stabilizzerà il nostro sistema bancario, riprendendo il potere che la FED aveva ceduto sotto Greenspan, Bernanke e Yellen.

Ancora più importante, riporterà liquidità da tutto il mondo nei mercati statunitensi, fornendo una base per un futuro in cui la cricca di Davos non controllerà più DC. Ci sono ulteriori implicazioni, ma le lascerò per la Parte II.

La domanda con cui vi lascio è la seguente: "C'è un'altra valanga più grande e più in alto sulla montagna?"


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2023/03/la-guerra-per-il-dollaro-e-gia-finita_0477862984.html


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