sabato 13 novembre 2010

Doug Casey sul voto

Il carosello della politica torna a suonare. In Italia, particolarmente, si sta infervorando sempre di più lo scontro tra le due bande che si vogliono spartire il bottino. Mentre il debito pubblico italiano avanza di 2000€ al secondo, questi avvoltoi tentano di spolpare ciò che rimane del paese; il baratro economico si fa sempre più incipiente.
A parte chi salirà sulla testa degli italiani dopo le elezioni, il problema è sempre quello: come uscieremo da questo pantano se coloro atti a risolvere i problemi li acuiscono? Ma una cosa per volta, vediamo in questa intervista di Louis James cosa pensa Doug Casey sull'utilità del voto.

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Intervista di Louis James, redattore dell' International Speculator


Louis James: Doug la scorsa settimana abbiamo parlato di Presidenti. Abbiamo delle elezioni che incombono negli Stati Uniti, le persone credono che sia molto importante anche se non è un'elezione presidenziale – un'elezione che potrebbe avere conseguenze significative sui nostri investimenti. Ma visto che ha già espresso il proprio punto di vista sul movimento Tea Party e sull'anarchia, sono sicuro che abbia diverse idee. Cosa ne pensa dell'imminente circo e cosa dovrebbe fare un uomo razionale?

Doug Casey: Bè un uomo razionale, che si dovrebbe definire un uomo con un codice morale, sicuramente non voterebbe in questa tornata elettorale o in qualsiasi altra – almeno al di sopra di un livello locale, dove personalmente si conosce la maggior parte dei propri vicini e candidati.


L.J. : Perchè? Una persona con un codice morale non potrebbe votare un fannullone?

D.C. : No. Ho pensato molto a questo, così permettimi di dare cinque ragioni per cui nessuno dovrebbe votare.
La prima ragione è che votare è un'atto non etico, di per sè. Ciò perchè lo Stato è pura coercizione istituzionalizzata. Se si crede che la coercizione è un modo improprio per le persone di relazionarsi con le altre, allora non dovrebbero immischiarsi in un processo che formalizza e garantisce l'uso della coercizione.


L.J. : Probabilmente vale la pena definire la coercizione in questo contesto. So che concorda con me che è etico usare la forza nell'autodifesa. Un'assassino, a cui io sparo, potrebbe sentirsi costretto ad accettare una certa quantità di pallottole sparate a cui non aveva acconsentito, ma intendeva fare lo stesso con me o peggio; quindi i piatti sono bilanciati. Ciò di cui stati parlando è forzare innocenti, non consenzienti ed altri a fare cose contro la propria volontà, come pagare le tasse che andranno a foraggiare le avventure militari di cui loro sono contrari, ecc.

D.C. : Giusto. Lo Stato moderno non solo costringe regolarmente le persone a fare ogni sorta di cosa che loro non vogliono fare – spesso chiaramente contro i loro interessi – ma necessariamente agisce così, è la sua natura. Le persone che ne vogliono sapere di più dovrebbero leggere la nostra conversazione sull'anarchia. Questa distinzione è molto importante in una società con un governo che non è più limitato da una costituzione che lo trattiene dal violare i diritti individuali. E quando si vota, si partecipa a questo sistema immorale.


L.J. : Probabilmente vale anche la pena chiarificare che non stava parlando di tutti i tipi di voto qui. Quando si è membri di un golf club e si vota su come usare le quote, la persona stessa e tutti gli altri hanno acconsentito al processo, quindi ciò non è immorale. Si obietta alla partecipazione nella gestione del un macchinario coercitivo dello Stato, non votando di per sé.

D.C. : Esattamente. Diversamente dal golf club, o qualsiasi altra cosa di questa natura, lo Stato non ti permetterà di rinunciare allo stesso.


L.J. : Anche se non si sta facendo del male a nessuno e si vuole soltanto essere lasciati in pace.

D.C. : Il che ci conduce alla seconda ragione: la privacy. Votare comprometta la propria privacy. Aggiunge il proprio nome ad una lista dove ficcanaso di governo possono farne uso, come i cancellieri che mettono insieme le liste per i compiti delle giurie. Sfortunatamente ciò non è una ragione tanto valida quanto pare essere, a causa della grande proliferazione delle liste su cui le persone si trovano iscritte in ogni dove. Mentre è vero che in ogni modo c'è meno privacy nel mondo odierno, in generale, meno cose i governi sanno delle persone, meglio si sta. Questo è, ovviamente, il perchè ho rifiutato con successo di compilare il modulo del censo negli ultimi 40 anni.


L.J. : [ridacchia] abbiamo parlato del censo. Buon per lei.

D.C. : Mi piace essere una non persona fintanto che lo Stato se ne occupa, finquanto è possibile.


L.J. : Non per divagare molto, ma alcune persone potrebbero reagire dicendo che le giurie sono importanti.

D.C. : Lo sono ma sarebbe uno spreco del mio tempo iscrivermi per un compito da giurato, perchè sicuramente sarei cacciato via da qualsiasi giuria. Nessun avvocato mi lascerebbe rimanere nella giuria una volta che verebbe pronunciato il voir dire, poichè non sarei d'accordo di essere un robot che semplicemente vota sui fatti e sulla legge come ordinato dal giudice – vorrei anche votare sulla moralità della legge chiamata in causa. Mi sono interessato di giustizia e molte poche leggi oggi, eccetto quelle basilari su cose come l'omicidio ed il furto, non hanno nulla a che fare con la giustizia. Se il caso riguardasse leggi sulla droga o leggi sulle tasse, quasi certamente voterei automaticamente per l'assoluzione, indipendentemente dai fatti del caso.


L.J. : Ci ho pensato anch'io, perchè e importante e potrei essere disposto a far parte di una giuria. E di certo voterei secondo la mia coscienza. Ma voglio essere interpellato, non ricevere ordini. Non sono uno schiavo.

D.C. : Esattamente le mie sensazioni. Forse dovremmo fare una conversazione sulla natura del compito della giuria qualcuno di questi giorni.


L.J. : Ciò pare interessante. Ma probabilmente dovremmo inoltrarci verso la terza ragione per non vaotare.

D.C. : Poichè sarebbe un'esperienza degradante. La ragione per cui dico ciò è perchè registrare il voto e votare di per sè di solito coinvolge spendere tempo produttivo della propria giornata per andare e rimanere in file negli uffici di governo. Si devono compilare moduli ed avere a che fare con gretti burocrati. So che posso trovare molte più cose divertenti e produttive da fare col mio tempo, e sono sicuro che chiunque legga qui possa fare altrettanto.


L.J. : E più i burocrati sono gretti, più l'interazione con loro risulta sgradevole.

D.C. : Ho sempre più prove di ciò ogni volta che devo prendere un volo. I babbei della TSA (Amministrazione sulla Sicurezza dei Trasporti) stanno assumendo la loro vera forma, ovvero aspiranti successori della Gestapo di stampo nostrano.


L.J. : Che tristezza...la qurta ragione?

D.C. : Come P.J. O'Rourke dice nel suo nuovo libro, e come io ho sempre detto, votare li incoraggia soltanto.
Sono convinto che la maggior parte delle persone non vota per i candidati in cui crede, ma contro i candidati di cui ha paura. Ma così non è come la vede la persona che vince; più voti prende, più pensa che egli stesso abbia un mandato per governare. Alcune persone giustificano ciò dicendo che in questo modo si minimizza il pericolo, votando di conseguenza per il minore dei due mali. Non ha senso, perchè ancora si continua a votare il male. Il minore dei due mali è ancora un male.

Tra l'altro sono giunto a questa conclusione nel 1980, quando ero al Phil Donahue show. Ho avuto l'intera ora tutta per me sulla TV nazionale, e mi sentivo alla grande. Era praticamente il giorno prima delle elezioni nazionali, quando Jimmy Carter era il presidente in carica e correva contro Ronald Reagan. Dopo che feci alcune osservazioni economiche, Donahue mi accusò di essere intenzionato a votare per Reagan. Gli dissi che si sbagliava e visto che Donahue era molto acuto disse: "Bè non voterai per Carter, quindi voterai sicuramente Libertario...".
Dissi di no e dovetti spiegare il perchè. Ancora oggi la penso come allora. E fu all'incirca a questo punto quando il pubblico, che era insofferente, iniziò ad arrabbiarsi veramente con me. Non sono mai arrivato ad un punto cinque.

Forse non mi sarei dovuto sorprendere. Quello stesso pubblico, quando sottolineai che le loro tasse erano alte ed erano sprecate, conteneva un'individuo che chiedeva: "Perchè dobbiamo pagare le cose con le nostre tasse? Perchè il governo non paga?", lo giuro è quello che questa persona disse; è registrato. Se si potesse tornare indietro e guardare lo show, si vedrebbe che il pubblico applaudì dopo quella domanda brillante. Il che fu quando mi resi conto per la prima volta che mentre la situazione è praticamente senza speranza, è anche abbastanza comica...


L.J. : [ride]

D.C. : E le cose sono solo peggiorate da allora, con decadi di maggiore istruzione pubblica dietro le nostre spalle.


L.J. : Scometto che quel tipo lavora nell'amministrazione Obama ora, dove sembrano pensare esattamente come lui; qualsiasi cosa si vorrà il governo la comprerà, con denaro che non ha.

D.C. : [ridacchia] Forse si. Egli potrebbe avere ora un'età in cui sta colleziando la Previdenza Sociale e l'Assistenza Medica Statale, più i buoni alimentari per gli indigenti e probabilmente aggirando il sistema per un paio di altri omaggi. Forse è così scontento della sua miserabile vita che va ad entrambi i raduni del Tea Party e del Green Party, mentre vota democratico. Credo che ci stiamo avvicinando alla fine dei giochi. Il sistemma è sull'orlo di cadere a pezzi. E più vicino andiamo al precipizio, più catastrofico il collasso apparirà una volta che sarà iniziato.

Il che mi porta al punto numero cinque: il proprio voto non conta. Se l'avessi detto al pubblico di Donahue, probabilmente mi avrebbero lapidato. Alle persone piace realmente credere che i loro singoli voti contino. Ai politici piace dire che ogni voto conta, perchè fa entrare tutti nella modalità ficcanaso, rende gli elettori complici dei loro crimini. Ma statisticamente il voto di ogni persona non fa alcuna differenza come il singolo granello di sabbia sulla spiaggia.

Il tutto completamente a prescindere dal fatto che, come gli elettori di Chicago nel 1960 e della Florida nel 2000 possono riferire, quando ci si arriva praticamente vicino, le cose possono essere, e di solito lo sono, manipolate.

Comunque i funzionari statali fanno palesemente ciò che vogliono, non quello che le persone vogliono che facciano, una volta che sono nell'ufficio. Né sanno né si preoccupano di cosa le persone vogliano.


L.J. : L'idea della rappresentanza politica è un mito ed un'assurdità logica. Una persona può solo rappresentare le sue stesse opinioni – se almeno le ha ponderate. Se qualcuno ha dedicato la sua vita a studiare un'altra persona, potrebbe essere in grado di rappresentare quell'individuo ragionevolmente ed accuratamente. Ma dato ciò nemmeno due persone sono completamente – o perfino quasi del tutto – simili, è letteralmente impossibile rappresentare gli interessi di un qualsiasi gruppo di persone.

D.C. : L'intera costellazione di concetti è ridicola. Ciò ci conduce al soggetto della democrazia. Le persone dicono che se si vive in una democrazia, si dovrebbe votare. Ma ciò omette la domanda sul se la democrazia sia un bene di per sé. E direi proprio di no, non lo è. Specialmente una democrazia libera da una costituzione. Questo è il caso degli Stati Uniti, dove la Costituzione è per il 100% una lettera morta. La democrazia non è nient'altro che un governo della folla vestito in giacca e cravatta. Non va bene per una società civilizzata.


L.J. : Okay ma nei nostri saldi Stati Uniti d'America di oggi, non viviamo nella nostra società ideale. E' quello che è, e se non si votano i fannulloni, essi rimangono in ufficio. Cosa hai da dire alle persone che dicono che se non si vota, se non si alza la mano, non si ha diritto a lamentarsi dei risultati del processo politico?

D.C. : Ma io alzo la mia mano, costantemente. Preferisco solo non precare il mio tempo o degradare me stesso su futili ed immorali sforzi come il votare. Questo argomento è più che fallace, è spurio.


L.J. : Okay allora, se l'uomo etico non dovrebbe votare nelle prossime elezioni nazionali, cosa dovrebeb fare?

D.C. : Penso che sia come quanto dissero durante la guerra del Vietnam: supponiamo che ci fosse una guerra, e se non venisse nessuno? Anche a me piace dire: supponiamo che hanno imposto una tassa, e se nessuno la pagasse? Ed in questo periodo dell'anno: supponiamo che hanno indetto un'elezione, e se nessuno vota?

L'unico modo per delegittimare veramente i governatori immorali è non andare a votare. Quando dittatori di latta intorno al mondo truccano le loro elezioni, e le persone si trovano in patria come gregge, anche la comunità internazionale odierna del "noi amiamo i governi di tutti i tipi" non riconoscerebbe i risultati dell'elezione.


L.J. : Delegittimare il male...e senza la coercizione, o perfino la forza. Questa è una bella cosa, Doug. Mi piacerebbe vedere l'intera massa disonesta, purulenta e parassitaria di Washington – e di posti simili – prendere un voto totale di sfiducia.

D.C. : Infatti. Ora, capisco che il mio non votare non lo farà accadere. Il mio non votare non influenza di più di qualsiasi altra persona ingenua che invece vota. Ma almeno saprò che ciò che ho fatto è etico.


L.J. : Almeno non avrà il sangue sulle sue mani.

D.C. : Questo è esattamente il punto.


L.J. : Un'amabile emendamento: lei sotiene fermamente il "votare con i propri piedi".

D.C. : Ah, è vero. Sfortunatamente l'idea dello Stato si è diffusa in tutto il mondo come una brutta malattia della pelle. Tutti i governi del mondo stanno, a questo punto, crescendo in estensione e potere – ed in violazione di diritti – come il cancro. Ma ancora c'è un modo con cui mi rapporto al problema; "voto con i piedi". Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E' da idioti sedersi come uno zotico ed aspettare di vedere cosa ti fanno.

Per me ha più senso vivere come un perpetuo turista, stando non più di sei mesi all'anno in un'unico posto. I turisti sono corteggiati e valutati, mentre i residenti ed i cittadini sono visti come mucche da mungere E prima che questa crisi finisca, potrebbero finire col cercare più carne da macello. Oltre a ciò, ti consente di non finire nell'abitudine di pensare come un servo medievale. E mi piace sentire caldo d'inverno e fresco d'estate.


L.J. : E come dicono le persone: "E se tutti facessero così?" Bè si vedrebbero persone migrare verso gli Stati meno predatori dove potrebbero sperimentare una libertà maggiore, e creare ricchezza per loro e per il futuro. Questa scelta di "votare coi piedi" potrebbe forzare i governi ad entrare in concorrenza per i cittadini, il che porterebbe a più posti in cui le persone possono vivere come vogliono. Potrebbe divenire una rivoluzione mondiale combattuta e vinta senza armi.

D.C. : Ciò sembra abbastanza idealistico, ma credo che l'intera nozione malata della Nazione-Stato finirà entro il prossimo paio di generazioni. Mi fa immedesimare con Lenin quando egli diceva: "Più la situazione peggiora, megliò è". Tra i viaggi coi jet, internet e la bancarotta dei governi nel mondo, la Nazione-Stato è destinata al fallimento. Come abbiamo discusso precedentemente, le persone si organizzeranno in comunità volontarie che chiamiamo Phyle.


L.J. : E' lo stesso nome dato a simili comunità dall'autore fantascientifico Neil Stephenson nel suo libro The Diamond Age, di cui abbiamo discusso nella nostra conversazione sullo Speculator's Fiction. Bene, abbiamo parlato per un bel pò – che dire delle implicazioni sugli investimenti?

D.C. : Primo, non aspettatevi che qualsiasi cosa riesca da queste elezioni statunitensi possa fare qualcosa di reale, o di duraturo. E se, per qualche miracolo, ci riuscisse invece, le implicazioni a breve termine sarebbero dei tempi economici molto duri. Cosa fare in entrambi i casi è ciò che abbiamo scritto nella nostra newsletter Big Picture, sul The Casey Report.
Più importante, comunque, è di avere un sano ed utile atteggiamento psicologico. Perciò dovete smetterla di pensare in modo politico, smettere di sprecare il vostro tempo in elezioni, diritti e simili insensatezze. Dovete usare tutto il vostro tempo e tutta la forza della vostra mente per pensare in modo economico. Pensate a come allocare i vostri vari e personali asset, per sopravvivere alla tempesta – ed anche prosperare, se giocate le vostre carte giustamente.


L.J. : Molto bene. Mi piace: pensare in modo economico e non politico. Grazie Doug!

D.C. : Il piacere è stato mio.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. E' un errore che continuo a fare ancora.
    Sempre di meno, ma mi rendo conto che non me ne sono ancora liberato.
    E, oramai, non ho più scuse.
    Gli occhi sono bene aperti, il fumo che mi hanno creato dinanzi si sta diradando, questo blog è davvero una fresca brezza profumata che spazza via decenni di "benevoli, paternalistici" inganni, ed il suo maggior pregio è che "non sa" e perciò non propone costruzioni alternative belle e pronte, anzi, l'unica cosa che sa del futuro è che l'ordine spontaneo che si creerà in assenza di coercizioni esterne sarà sicuramente migliore dello statu quo.

    Devo assolutamente riuscire, per me stesso e per coloro cui tengo di più, a non ragionare più in termini politici, ma in termini economici.

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  2. Devo assolutamente riuscire, per me stesso e per coloro cui tengo di più, a non ragionare più in termini politici, ma in termini economici.

    Ciao Andrea.

    Hai decisamente colto il senso di quello che spesso riporto nei miei componimenti, ovvero, il coraggio di operare quella scelta che altrimenti ci vede protagonisti passivi di un eterno teatro Kabuki: lasciare la sala o restare e vedere continuamente ripetuta la stessa scena.

    E' questo preciso sentimento che voglio scatenare all'interno dell'animo dei miei lettori, o comunque in quello di quelle persone che ancora credono alla favoletta dello stato "buono." Ogni individuo che prende posizioni come la tua e una risorsa in meno che l'attuale status quo parassitario può disporre.

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