venerdì 21 settembre 2012

Se non lo vedo non esiste





di Francesco Simoncelli


«Ma se, per via deduttiva, si arrivasse a concludere, come si fa troppo spesso, che è bene che si rompano i vetri, che ciò fa circolare il denaro, che ne risulta un incentivo per l’industria in generale, io sarei obbligato a gridare: alt! La vostra teoria si ferma a quello che si vede, e non tiene conto di quello che non si vede. Non si vede che, poiché il nostro borghese ha speso sei franchi in una cosa, non potrà più spenderli in un’altra. Non si vede che, se non avesse avuto dei vetri da sostituire, egli avrebbe sostituito, per esempio, le sue scarpe scalcagnate, oppure avrebbe messo un libro in più nella sua biblioteca. In breve, avrebbe fatto dei suoi sei franchi un uso qualunque, che invece non farà.»

~ Frédéric Bastiat

Nel 1800 uno dei più grandi economisti della storia ci lasciò un insegnamento davvero prezioso che dovremmo custodire e tenere a mente ogni giorno della nostra vita: quello che vedete è importante, ma ancora di più quello che non vedete. Il racconto della finestra rotta vi aiuterà a capire e ad assorbire meglio questo semplice concetto. Frédéric Bastiat aveva brillantemente intuito una delle lezioni più semplici e fondamentali che qualsiasi economista avrebbe potuto immaginare. Questo enunciato elementare si può applicare ai campi più disparati, ottenendo risultati soddisfacenti ogni qual volta si considerano le conseguenze che una determinata azione porta con sé.

Pensate al denaro. L'affermazione tradizionale vuole che uno stimolo artificiale dell'economia possa giovare all'attività economica in generale, all'inizio infatti è così. Come abbiamo visto negli ultimi due anni gli Stati Uniti hanno sperimentato una ripresa rispetto alla condizione in cui versavano nel 2008. Ma questo è quello che si vede, ovvero, una ripresa nominale e garantita dall'entrata in scena della crisi del debito Europea. Quello che non si vede è come in realtà questa iniezione di liquidità abbia distorto pericolosamente e più in profondità il tesuto economico della nazione.

La creazione di nuovo denaro abbassa artificialmente i tassi di interesse, i quali sono il parametro di riferimento per molti investimenti. In questo modo quegli investimenti che prima sembravano improduttivi ora con questa manipolazione sembrano attuabili e vengono presi in prestito maggiori fondi mutuabili per poi essere spesi in spesa al consumo senza aggiungere nulla alla produzione presente e futura. Infatti, con la presenza di nuovi prestiti a buon mercato vengono finanziate attività che possono andare avanti fintanto che il nuovo denaro scorre nell'economia, gonfiando esageratamente quelle entità in cui finisce dapprima il denaro creato da poco. Così, ci sono settori che vanno in bolla e da cui si tenta di trarre profitto a prezzi crescenti fino a vedere in seguito aumentare i prezzi in tutto il panorama economico.

Ma la creazione di denaro non può andare avanti per sempre, pena la distruzione totale dell'economia della nazione. Quindi, un rallentamento o un declino dell'offerta di moneta creeranno i primordi del bust di quelle attività che sono state alimentate artificialmente dal denaro a buon mercato. Ciò a sua volta creerà disoccupati perché quei posti di lavoro erano sostenuti da un'illusione e non dalla volontà del mercato che richiedeva quei prodotti specifici che venivano sfornati dalle attività in bolla. Questo, se ci pensate attentamente, è un bene perché i disoccupati avrebbero la possibilità di trovare un nuovo lavoro sostenuto dalla volontà di investimento da parte del mercato e non dal credito facile creato dal nulla. Almeno questo è quello che accadeva prima della creazione di un cartello bancario che facesse riferimento ad una banca centrale. Oggi invece quello che si vede è la costante arroganza da parte di una cricca di manipolatori centrali convinta che attraverso le loro politiche anticicliche possono guidare dove vogliono l'intera attività economica di un paese. Quello che non si vede è come ciò sia solo un modo per impedire a determinate entità di andare in bancarotta per i loro sbagli e farle rimanere in attività a scapito della maggioranza della popolazione.

Le politiche monetarie espansive hanno creato la bolla tecnologica e quella immobiliare, lo scoppio delle quali ha condotto al panico finanziario del 2007. Bernanke non contento dei risultati precedenti, spronato anche da pagliacci come Krugman, ha gonfiato altre bolle per sostituire quelle esplose: quella dei bond del Tesoro e quella studentesca.

Come un cane all'angolo, lo zio Ben deve proseguire nel suo arduo "compito" di salvare le chiappe agli amici degli amici e per questo la settimana scorsa ha annunciato un nuovo giro di QE. Stavolta "open-ended." Ovvero, gli USA sperimenteranno ulteriori distorsioni nel loro tessuto economico poiché una volta che si è iniziato a manipolare l'economia non si può smettere. Ma il finale non è a lieto fine.

Non sorprende, quindi, che Egan Jones abbia declassato nuovamente gli Stati Uniti da AA a AA-.



QUELLO CHE NON SI VEDE IN AMERICA

Il prossimo QE della FED prevede l'acquisto di $40 miliardi di MBS al mese in modo da abbassare i tassi dei mutui e sostenere al rialzo i prezzi delle case, spronando le persone a comprare e costruire case spendendo parte delle parecipazioni in beni di consumo. Quindi, invece di costruire un'economia sulla produttività, sulla produzione e sull'accumulo di ricchezza, gli USA preferiscono vivere nell'illusione e cotruirne una fatta di fiducia, indebitamento progressivo e prezzi in crescita. Deflazione nei prezzi, che orrore!




Come fa notare Peter Schiff:

Dato che i tassi dei mutui fissi a 30 anni sono già ai minimi storici, ci sarà poca fiducia nel successo del nuovo piano nel spingerli molto più basso, soprattutto considerando il picco verso l'alto che si è verificato nel periodo immediatamente successivo all'annuncio. Invece, Bernanke probabilmente cercherà di fornire fiducia ai proprietari di case in modo che essi scambino i mutui a tasso fisso per finanziamenti minori a tasso variabile – cosa che libererebbe più denaro per la spesa al consumo. Vuole che i proprietari di case facciano il loro "twist" personale. Se ci riesce, più proprietari di case saranno vulnerabili ai tassi crescenti, che limiteranno ulteriormente la futura capacità della FED di aumentare i tassi per combattere l'aumento dei prezzi.

L'obiettivo del piano è quello di creare potere d'acquisto dei consumatori aumentando i prezzi delle azioni e delle case. Nessuno sembra considerare la probabilità che il QE non riuscirà ad aumentare i prezzi dei bond, delle azioni, o delle case, ma invece aumenterà direttamente i prezzi dei prodotti alimentari, dell'energia e di altri beni di prima necessità. In tal caso, i consumatori avranno meno potere d'acquisto a causa degli sforzi di Bernanke, non di più.

Lo status quo è più importante di una crescita reale. Il QE si è dimostrato impotente nel migliorare la situazione economica Americana, e nonostante i continui discorsi dello zio Ben sulla fiducia nei pianificatori centrali l'occupazione è al palo, il settore immobiliare continua la sua caduta e gli Americani sono ora più impantanati nel debito. Senza contare le passività non finanziate del governo.




Nonostante il fallimento della politica del "più della stessa cosa" e l'ennesimo fallimento Keynesiano, lo zio Ben ci vuole convincere che stavolta "sarà diverso." Eppure su questo blog lo leggevamo già un anno fà che sarebbe andata a finire così, anche perché in tutto il mondo è in atto una corsa alla svalutazione della propria valuta: Europa e Stati Uniti sono gli attori principali. Se l'euro cala nel tasso di cambio rispetto al dollaro a causa di una maggiore inflazione dell'offerta di moneta, il dollaro apparirà più forte e ciò darà la possibilità e il tempo ai banchieri centrali di inflazionare.

Ancora una volta, avevo avvertito di questa eventualità in un post del Maggio scorso in cui affermavo:

[...] Capito cari lettori? Il concorso di bruttezza va avanti e adesso pare che il dollaro abbia scavalcato l'euro. Adesso rischia di rifinire sotto i riflettori e ricevere ulteriori pressioni. Lo zio Ben dovrà, quindi, intervenire. L'ha già promesso. Ma credo che lo zio Mario e lo zio Ben siano in stretta sintonia su questo meccanismo, ovvero, come in un sistema di vasi comunicanti prima va giù uno poi va giù l'altro. Dopo i due giri di LTRO l'euro sta rialzando la testa, mentre il dollaro sta perdendo colpi. I due vasi si stanno "equilibrando." Per questo un LTRO3 è più probabile che arrivi prima di un QE3. In questo modo l'euro avrà più spazio per indebolirsi e il dollaro di rafforzarsi, a questo punto lo zio Ben potrebbe lanciare il terzo assalto al valore del dollaro (probabilmente in autunno).






In questo modo l'implosione delle valute mondiali viene mascherata. La popolazione viene subdolamente depredata dei propri risparmi e della ricchezza con cui potrebbe prosperare in un'economia priva di vincoli. Ma se confrontate con l'oro, smascheriamo questa sordida bugia. Menzogna accompagnata da un'altra terribile falsità: "le persone non sono in grado di badare a se stesse, ecco perchè esistono gli esperti." Esperti certificati dai pianificatori centrali stessi che sono stati scelti per fare il loro gioco e non quello dell'uomo della strada, e infatti non mancheranno di affermare che tale stimolo è benefico per l'economia nonché una strategia da accogliere a braccia aperte. Tale propaganda è già uscita sui maggiori media mainstream, affermando addirittura che ricchi e poveri ne trrranno vantaggio allo stesso modo.

Peccato che questi saltimbanchi si scordino di vedere la realtà delle cose e il fallimento continuo delle proposte avanzate dai pianificatori centrali. Infatti, essi non vedono come non ci sia stato alcun progresso nell'occupazione dopo i due giri di QE. Certo, la percentuale di persone senza lavoro è diminuita (questo è quello che si vede); ma le persone scoraggiate che hanno smesso di cercare un lavoro è aumentata (quello che non si vede). Questo bacino va a riempire un settore altamente pingue di persone che vi aderiscono col passare del tempo: lo stato sociale.






Il seguente grafico invece è spaventoso. La misura U-6 della disoccupazione è arrivata al 15%, mentre quella alternativa di ShadowStat addirittura tocca il picco del 25%. E i lavori promessi dalle varie amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni? Vuote.




Proseguiamo. Il debito degli Stati Uniti nel 2007 era di circa $9 bilioni, cinque anni dopo ha raggiunto la soglia dei $16 bilioni. Ciò ovviamente non include le passività di programmi come Medicare, Previdenza Sociale e nuovi obbrobri come l'Obamacare, che farebbero schizzare la cifra a $120 bilioni. Ciò non include passività non finanziate future dei programmi d'assistenza sopracitati. Il dato arriverebbe a circa $222 bilioni.




Ed ora lo zio Ben ci dice che il prossimo giro di QE potrà fermare la corsa di questo masso che rotola lungo la montagna? Sì, ha intenzione di fermarlo a mani nude. Il Keynesismo deve avergli dato alla testa. Proseguiamo. Bernanke pensa che l'acquisto smodato di MBS sia la soluzione per un settore immobiliare in perenne caduta libera. Ma da quando questa politica ha fatto la sua apparizione ciò ha semplicemente salvato le chiappe a Fannie Mae e Freddie Mac, mentre l'attività immobiliare è declinata costantemente poiché il QE non ha fatto rimanere i prezzi delle case alti e non ha intaccato la capacità dei fessi intrappolati in "mutui d'oro" a causa della loro errata valutazione dei segnali economici (accuratamente distorti).

Gli amici degli amici hanno la priorità. Il resto può anche crepare. Però diciamo che ci interessa, altrimenti pare brutto.




Proseguiamo. La produzione industriale in quasi ogni paese sviluppato è andata a farsi friggere, dall'Europa agli Stati Uniti. Il Baltic Dry Index, un indicatore della domanda e dell'offerta che utilizza le tariffe di spedizione per le materie prime, nel 2008 ha raggiunto un minimo storico. Ma dopo il QE è andato ancora più a fondo! A Gennaio di quest'anno ha raggiunto quello stesso minimo e continua a stagnare da quelle parti, indicando che un collasso nei mercati è ad un tiro di schioppo. La domanda non può essere creata artificialmente con la stampa spropositata di denaro poiché in questo modo si bypassano i desideri delle persone che non possono essere propriamente espressi, e non possono generare investimenti produttivi attraverso un sano tasso di risaparmio. Quello che non si vede qui è che non esistono pasti gratis.




Proseguiamo. Nonostante le chiacchiere del governo, l'inflazione nei prezzi rimane alta. Prodotti alimentari ed energia subiscono maggiormente questa pressione, e non si tratta solo di fluttuazioni dovute alla domanda e all'offerta. Solo una costante svalutazione della propria moneta conduce ad un simile reazione nelle materie prime.




Il QE3 aggiungerà fuoco alle polveri, con le aspettative sull'inflazione nei prezzi che prevedono un aumento del CPI "ufficiale" fino al 5%. Coloro che possiedono bond del tesoro USA e dollari saranno severamente intaccati da questa linea di politica. La Cina l'ha capito. La Russia l'ha capito. La FED no.

Cosa comporterà il suo non comprendere? Leggiamo da ZeroHedge:

In altre parole, Bank of America ha appena previsto almeno 2 anni di monetizzazione costante, che manderebbe il bilancio della FED ad un totale di circa $5,000,000,000,000 poiché la FED acquisirà altri $2.2 bilioni di MBS e bond del Tesoro per un totale di $2.8 bilioni.




In altre parole, per una volta siamo stati incredibilmente ottimisti sull'economia Statunitense. Supponendo che BofA abbia ragione, e probabilmente ce l'ha, questo sarà bilancio della FED nei prossimi 2 anni:




O, in termini di PIL degli Stati Uniti, il bilancio della FED sarà poco meno del 30% di tutti i beni e servizi Americani.




C'è di peggio:

Dal momento che la FED sta effettivamente diventando il giocatore marginale nei mercati dei MBS e dei bond del Tesoro, una questione molto rilevante sarà la quantità di debito dei mercati privati rimasta da vendere. Risposta breve: non molta. Secondo i calcoli della BofA, la FED possiederà più del 33% del mercato dei mutui entro il 2014.

Questa è una parte della storia.

Dal punto di vista del Tesoro, in poco più di 2 anni, "il possesso della FED di bond del Tesoro (6 anni e 30 anni) dovrebbe raggiungere circa il 50% entro la fine del 2013 e una media del 65% entro la fine del 2014." Avete letto bene: in poco più di 2 anni, la Federal Reserve possiederà i due terzi del mercato obbligazionario con scadenza oltre i 5 anni (che per allora sarà parte della politica ZIRP della FED, rendimento 0% e sostanzialmente equivalente ai contanti).

Non c'è da stupirsi che David Rosenberg è preoccupato che la FED sarà presto a corto di titoli da acquistare (beh, ci sono sempre le azioni naturalmente, ma la FED non le monetizzerà fino al 2015, quando infurierà l'iperinflazione).

Ed a proposito di iperinflazione, la vera domanda è: se davvero la FED diverrà proprietaria di $5 bilioni di "asset" in 27.5 mesi, cosa significherà per l'oro ed il petrolio? La risposta è riportata di seguito:




Nel caso in cui non fosse chiara, la risposta è:

  • Oro a 3350$
  • Petrolio a $190

Riassumendo, quindi, il prossimo QE oltre a continuare il programma di acquisto di bond del governo spingerà nuova liquidità nel settore azionario facendo lievitare i prezzi degli asset. Sarà un fallimento nel campo immobiliare e dell'occupazione come i precedenti programmi di stimolo. E' ormai evidente che gli unici beneficiari di questa liquidità sono Wall Street ed il settore bancario. Sin dal 2008 le riserve in eccesso degli istituti bancari sono cresciuti fino a toccare la cifra di $1.5 bilioni. Questo denaro non può essere prestato, i bilanci delle banche sono ancora disastrati e cono l'economia odierna pesantemente drogata e distorta errori di investimento sono dietro l'angolo. Ma questa situazione potrebbe cambiare se lo zio Ben deciderà di porre a zero gli interessi su questo denaro o addirittura richiedere interessi negativi.




Dal suo canto, la popolazione non è intenzionata a prendere in prestito a causa di una disoccupazione rampante, di una spesa al consumo debole, di pignoramenti e di pressioni inflazionistiche crescenti. La redditività delle banche è sprofondata, le spese del governo mastodontiche e lo status quo sta diventando sempre più difficile da reggere. Le banche centrali hanno esaurito le cartucce da sparare.



QUELLO CHE NON SI VEDE IN CINA

Nonostante la Cina venga considerata una delle economie in via di sviluppo, il suo successo è dovuto in gran parte ad un'enorme bolla immobiliare alimentata da denaro a basso costo. Ora che la banca centrale sta tirando il freno a mano iniziano a vedersi gli effetti nefasti. Si sta verificando una battuta d'arresto a livello commerciale a causa della scarsità di prestiti e di liquidità in grado di mantenere il livello attuale di investimenti. A causa di questo scenario questi non sono altro che investimenti improduttivi.




Leggiamo da Reuters:

Sany Heavy Industry Co Ltd, uno dei principali produttori di macchinari pesanti controllati da uno degli uomini più ricchi della Cina, sta chiedendo ai suoi creditori di rinunciare ad un contratto finanziario da $510 milioni in prestiti, come riportato da Basis Point, mettendo in evidenza i rischi crescenti che sta affrontando il settore in tempi di crisi economica.

I mancati pagamenti nei confronti di imprese nei settori del carbone, dell'acciaio e dei macchinari pesanti in Cina sono aumentati di un quinto nei primi sei mesi di quest'anno dato il rallentamento della seconda economia più grande del mondo, la riduzione della produzione e della domanda di una vasta gamma di prodotti.

Sany, che compete con Caterpillar Inc e la Giapponese Komatsu Ltd e che quest'anno ha acquistato la Tedesca Putzmeister produttrice di calcestruzzo per circa €360 milioni ($464.6 milioni), ha $160 milioni di prestiti onshore e $350 milioni di prestiti offshore, in base ai dati di Thomson Reuters.

La società controllata da Liang Wengen -- che vale $8.1 miliardi, secondo Forbes -- sta chiedendo ai suoi creditori di rinunciare al debito netto sul contratto -- uno dei termini dei suoi prestiti -- e di rispondere entro la fine della prossima settimana. Non ha nominato i finanziatori.

I prestiti da essere onorati -- la quantità di creditori che si aspettano di essere rimborsati in una determinata data -- sono più che raddoppiati a quasi 23 miliardi di yuan ($3.63 miliardi dollari) alla fine di Giugno.

In altre parole, questa è la strada verso cui si sta gradualmente dirigendo l'intera economia Cinese. "Fortunatamente," BCE e FED presto potranno sdebitarsi con la Cina (quando era lei a parare le chiappe a USA ed Europa comprando il loro debito) stampando abbastanza "ricchezza" da salvare il paese Asiatico.



QUELLO CHE NON SI VEDE: LO SDEBITAMENTO

Una delle più grandi bugie che ha pervaso l'economia Occidentale in questi ultimi cinque anni, da quanto è iniziata la crisi, è il mito dell'austerità. Questo processo doveva essere implementato per rimettere le economie su carreggiate consone ad una crescita spontanea del tessuto economico, riducendo drasticamente il peso del governo sulla popolazione e sul panorama economico. Non solo, ma se fosse stata davvero intraprese avrebbe sottolineato la grande colpa che è nelle mani dei decisori politici: negli ultimi 30 anni hanno preso in prestito ricchezza dal futuro, ovvero, hanno accumulato quantità di debito gargantuesche.

Questo è il vero problema odierno. Lo status quo sta mantenendo in vita degli zombie poiché ben connessi con l'establishment al potere. Per questo viene fervidamente osteggiato il deleveraging dell'economia (sdebitamento). Leggiamo i dettagli nella seguente analisi tecnica di ZeroHedge.

[...] Come abbiamo detto negli ultimi cinque anni, il mito dell'austerità dello sdebitamento è una grande bugia. Stiamo mettendo le cose in chiaro qui sotto con fatti e cifre. Saremmo lieti se qualche politico, da qualche parte, potesse smentire questi fatti, che in sostanza implicano che il mondo si trova ora in una recessione globale, non avendo sperimentato la crescita come conferma la recente contrazione del PMI in tutte le principali economie, ma senza alcun paese che abbia effettivamente attuato misure d'austerità per avere almeno una modesta giustificazione per questo fallimento della crescita.

Infine, questo articolo dimostra che il coro Europeo che urla per la "crescita," quando tutti sanno che richiede semplicemente di più dello stesso farmaco -- debito -- ha torto al 100%, e che mentre le cause alla base della "crescita" ci sono, l'unica cosa che manca sono i sintomi. Jim Reid fornisce i grafici ed i fatti:

La Figura 37 mostra il debito combinato in rapporto al PIL dell'UE-12 (escluso il Lussemburgo), degli Stati Uniti, del Regno Unito, del Giappone e dell'Australia. Questo debito include i governi, la finanza, le imprese e le famiglie. La piccola economia Irlandese ed il grande sistema finanziario (nazionale ed estero), assicura una lettura fuori misura che abbiamo tagliato nel grafico.




La Figura 38 mostra quindi;
  1. in che modo questo rapporto è cambiato dalla fine del 2007 alla fine del 2011;
  2. qual era il trend nel primo anno fino alla fine del 2011 per vedere la dinamica; e
  3. dove il rapporto è arrivato rispetto al punto di picco. I dati sono rappresentati in movimenti di punti percentuali.




Come si può vedere, solo gli Stati Uniti e l'Australia hanno visto calare il loro rapporto debito/PIL dalla fine del 2007 e per entrambe le nazioni il calo è trascurabile. Gli Stati Uniti sono passati da circa il 348% al 345% su questa misura. Dal picco del 366% visto nel 2009, gli Stati Uniti sono scesi al 353% nel 2010 ma pochi altri paesi stanno vedendo il loro rapporto debito/PIL muoversi nella giusta direzione. [...] Come vedremo più in basso, l'Australia e gli USA hanno visto aumentare il loro debito ma il PIL Nominale è aumentato di un ammontare superiore, aiutandole così a vedere declinare leggermente i rapporti di indebitamento. Ciò mostra quanto sia importante la crescita e l'inflazione se si vuole perseguire la strada dello sdebitamento.

Il problema dello sdebitamento proviene dal lato del debito e della crescita. [...] In termini di debito, la Figura 39 mostra la crescita di un indice delle passività a livello dell'intera economia col nostro campione DW rapportato a 100 alla fine del 2007. Siamo andati tanto indietro quanto i dati per ogni paese sono iniziati ad essere completi.




La Figura 40 mostra quindi una semplice media non ponderata e la mediana di questo paniere e mostra che il debito è ancora in aumento nel mondo sviluppato.




La Figura 41 guarda di nuovo ai numeri di ogni paese a partire dalla fine del 2007 fino al 1° trimestre 2012, dopo la fine del 2010 e anche dal picco. Il debito non ha iniziato a scendere in nessuna parte del Mondo Sviluppato a partire dalla fine del 2007. Come già discusso, quelli che hanno visto la stabilizzazione del loro rapporto debito/PIL (ad esempio, Stati Uniti e Australia) hanno necessitato di una leggera crescita del PIL nominale.




Quindi il debito sta ancora salendo in molti paesi. Chiaramente le differenze stanno cambiando con una maggiore enfasi sul pubblico rispetto al debito privato, ma ci sono poche prove che sia iniziato il trend dello sdebitamento.

Dato tale accumulo di debito senza precedenti negli ultimi anni e decenni, saremo in grado di sdebitarci in modo naturale e senza default? Se riusciremo a trovare un ritmo più elevato di crescita e di inflazione rispetto all'accumulazione di debito, allora sì. Ma può riuscirci ogni paese? La realtà è che l'enorme onere del debito sta praticamente soffocando la crescita, garantendo quindi un problema di circolarità. Come minimo ciò probabilmente assicurerà che queste economie resteranno fragili e vulnerabili agli shock per molti anni a venire.

Quindi, il mondo post Crisi Finanziaria Globale può essere caratterizzato dal mantra "Niente Crescita, Niente Sdebitamento" e pertanto siamo ancora in una situazione simile a quella dove eravamo cinque anni fa.

Come Volevasi Dimostrare.



CONCLUSIONE

Le banche centrali mondiali, specialmente la FED e la BCE, stanno giocando col fuoco. Le loro strategie d'uscita nascondono delle pericolose insidie: aperta la porta che si prefiggono di varcare si finisce in un baratro. Non esiste pavimento. Gli avvetimenti sono giunti dopo tutte le "operazioni di salvataggio" implementate per tenere in vita lo status quo a scapito della popolazione nel complesso: TALF, TARP, QE1, QE2, LTRO1, LTRO2, ecc. Nessuno ha funzionato, il pavimento dietro la porta è crollato. Lo zio Mario e lo zio Ben sono convinti del contrario.

Credono che la chiave che hanno in mano aprirà la porta della salvezza economica e della persistenza dello status quo. Sarà un bel volo giù dal dirupo. Ma secondo loro "più della stessa cosa" fornirà la convizione necessaria a non pensarci che dietro quella porta non esiste pavimento: maggiore debito e tassi di interesse più bassi.

Ora immaginate se fossimo stati in un gold coin standard: l'espansione monetaria dell'8% in diversi anni avrebbe causato l'apparizione dello spettro dell'inflazione di massa per tenere in vita zombie finanziari e per ripulire l'ambiente economico dai loro sporchi errori attraverso il lento inflazionamento del debito?




Fate le vostre scommesse.


6 commenti:

  1. Complimenti Francesco.

    Il post definitivo.

    Ma nel microeconomico CHE FARE?

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  2. Esattamente, se questo crollo arriverà come prepararsi? Te di preciso cosa fai? Accumuli riserve alimentari o pensi che non succederà così in fretta?

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  3. Ciao Andrea.

    Innanzitutto ti ringrazio. In secondo luogo, dal punto di vista macroeconomico, le cose da fare ci sarebbero soltanto che il panorama economico attuale è talmente distorto che impedisce ai segnali economici di espletare la loro funzione in maniera sana e priva di vincoli. La dimensione temporale attraverso cui allocare correttamente il capitale è altamente distorta.

    La teoria Austriaca del capitale ci insegna che esistono tre importanti segnali microeconomici da tenere d'occhio per allocare al meglio le risorse in proprio possesso ed evitare investimenti improduttivi: tasso di risparmio, tassi di interesse, saggi salariali. In un mercato non ostacolato questi tre parametri "lavorano" in sincronia per segnalare agli imprenditori dove direzionare i propri sforzi ed ottenere il massimo della produttività nonostante il consumo sia ridotto.

    In una parola: laissez-faire. Ahimè, al giorno d'oggi questo non è possibile perché gli imprenditori sono ingannati da segnali microeconomici distorti e hanno maggiori difficoltà ad allocare le risorse correttamente.

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  4. Ciao admin.

    Come solgo ripetere non è una questione di "se" ma di "quando." I pianificatori centrali stanno cercando di guadagnare tempo tentando di tenere su i pezzi di questo mosaico diroccato con lo scotch e la saliva. Se tappano una falla, se ne aprono altre due.

    L'inevitabilità del crollo del sistema a denaro fiat è certa, il procastinamento di tale esito è l'incognita che affrontiamo.

    Per avere idea di caosa fare nel frattempo ti consiglio la lettura di questi due articoli:

    1) Dio, Oro, Generi Alimentari, e Armi

    2) Quando, Non Se, l'Inflazione Tornerà

    Intanto, dopo l'intenzione dello zio Ben di voler comprare MBS a tutto spiano, voglio vedere quanto ci metterà ad annunciare l'acquisto di bond municipali: An Illinois Pension Bailout?

    dehehehe!

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  5. Sì sì li avevo già letti, non mi faccio notare ma leggo sempre :)
    però appunto volevo chiedere a te come ti preparavi, giusto per avere una idea, perchè non si capisce mai a dove possano arrivare le conseguenze.

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  6. Ciao admin.

    Lieto di sapere che tu sia tra i lettori fissi allora :)
    Il modo migliore con cui sto cercando di difendermi dal tracollo di questo sistema al limite della follia è quello di tenere aggiornato il più possibile questo spazio virtuale. Lo so, può sembrare una banalità a prima vista. Non lo è.

    Gary North in un suo discorso di qualche anno fà si faceva questa domanda: "Preferireste comprare un'oncia d'oro e starvene rintanati in casa, oppure comprare mezza oncia d'oro e con il resto pagare a degli studenti un seminario al Mises Institute?"

    Io nel mio piccolo, almeno finché potrò dato il mio status di disoccupato e morto di fame, cerco di far capire le meccaniche dietro l'economia mondiale (secondo un quadro generale)in modo che tali cose siano cristalline a quante più persone possibili e siano loro stesse consce di come riuscire a proteggersi in prima istanza.

    Nel personale avrei voluto operare altre scelte, ma da proteggere al momento ho ben poco. :)

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