martedì 23 ottobre 2018

La lenta morte termica dell'universo economico





di Keith Weiner


I fisici dicono che l'universo si sta espandendo. Tuttavia discutono animatamente sul se il tasso d'espansione sia sufficiente a superare la gravità chiamata velocità di fuga. Può sembrare un argomento arcano, ma le conseguenze sono terribili. Se la velocità di espansione è troppo bassa, diventerà sempre più lenta fino a quando non si interromperà completamente, quindi inizierà a collassare di nuovo in un Big Crunch. Ma l'altro possibile destino dell'universo è peggiore: se l'espansione è abbastanza veloce, l'universo continuerà ad espandersi per sempre. Le cose diventeranno sempre più fredde fino alla lenta morte termica.

Il nostro sistema monetario si basa su una valuta irredimibile che è sostenuta dal debito. Il debito a tutti i livelli è in crescita da decenni. Questo porta alla domanda esistenziale dell'universo economico: il credito continuerà a crescere e con esso l'economia? O qualche legge economica lo rallenterà e lo fermerà?

Affinché un processo o un sistema sia sostenibile, significa che non c'è motivo per cui non possa continuare indefinitamente (almeno fino a quando il sole non diventerà una gigante rossa e inghiottirà la Terra). L'economia e il sistema monetario sono sostenibili?

Questa dovrebbe essere una controversia altrettanto vigorosa in economia come in fisica.

Guardiamo più in profondità. Per ripagare i loro debiti, ogni debitore deve generare reddito. Se non riesce a pagare almeno l'interesse, allora si fa strada il default e i creditori subiscono delle perdite. Ciò compromette la loro capacità e il loro appetito di prestare ad altri, il che va a soffocare altre aziende che hanno bisogno di capitali. Sempre più aziende vedono ridursi i loro redditi e cedono all'inadempienza.

La chiave per sostenere la crescita del credito è che i debitori generino reddito sufficiente per pagare gli interessi. Aggiungerei che dovrebbero anche ammortizzare il capitale.

La morte termica è un'analogia calzante. I fisici non guardano solo ad una singola cosa: diciamo che una sonda della NASA si stia avvicinando allo zero assoluto mentre lascia il sistema solare. Si ritrovano quindi a guardare l'universo nel suo insieme, comprese tutte le stelle e tutti i pianeti.

Allo stesso modo, gli economisti non dovrebbero guardare ad una sola impresa, ad esempio un produttore di telefoni cellulari obsoleti che possono effettuare solo chiamate vocali. Ovviamente quella compagnia chiuderà. Questo non è in discussione. Ma può succedere a tutta l'economia? L'intero sistema monetario può fallire?

Finora abbiamo visto che il reddito (cioè, l'utile netto al netto delle spese) deve superare il servizio del debito. E forse il reddito dovrebbe sostenere anche l'ammortamento del debito.

Per inciso, la Banca dei Regolamenti Internazionali definisce zombi un'azienda i cui profitti non possono servire i suoi debiti. Ha pubblicato un grafico che mostra la crescita delle aziende zombi negli ultimi dieci anni. Il grafico si conclude nel 2015. La tendenza in forte aumento ha raggiunto circa il 10.5%. Non è buono.


Le aziende zombi sono definite come società quotate con un rapporto tra guadagni al netto degli interessi e tasse per interessi passivi inferiori a uno, con la ditta che ha compiuto 10 anni o più. Viene mostrata la percentuale mediana tra AU, BE, CA, CH, DE, DK, ES, FR, GB, IT, JP, NL, SE e USA.

Misurare e proiettare i redditi e il debito pubblico nel futuro sarebbe una vera sfida, proprio come misurare le velocità e le distanze di tutti gli oggetti nell'universo.

Fortunatamente possiamo guardare a qualcosa di molto più semplice: il cambiamento nel reddito e nel servizio del debito. La variabile che vogliamo misurare è chiamata produttività marginale del debito. La PMD, come la chiamerò qui, è una misura di quanto nuovo PIL viene aggiunto per ogni dollaro appena preso in prestito.

Ecco un grafico della PMD:


A parte l'anomalia in cui la PMD si è mossa bruscamente sulla scia della grande crisi finanziaria (di cui ho discusso qui), essa sta seguendo un'inconfondibile tendenza al ribasso. Questa tendenza va avanti da molti decenni, e non è un caso.

Un calo della PMD significa che otteniamo sempre meno PIL per ogni dollaro preso in prestito. Oppure, al contrario, dobbiamo prendere in prestito sempre più dollari per ottenere un dollaro di PIL. Questa è la chiave, poiché la crescita netta del reddito non può essere maggiore della crescita del PIL. Questo grafico ci sta dicendo che il rapporto tra reddito e debito sta diminuendo.

Ho dimostrato che il reddito sta crescendo più lentamente del debito totale. Il prossimo passo è dimostrare che il reddito sta crescendo più lentamente del servizio del debito.

Normalmente il servizio del debito crescerebbe in proporzione al debito. Cioè, se il debito raddoppia, anche la spesa per interessi raddoppia. Tuttavia le cose non sono normali. Grazie alle banche centrali, abbiamo avuto 37 anni di calo dei tassi d'interesse (con alcune correzioni lungo la strada).

Tassi d'interesse in calo potrebbero apparire come un salvagente. Con un tasso d'interesse all'1%, lo stesso debito richiede un pagamento mensile inferiore al 10%. Questo è il motivo per cui molti economisti dicono che non ci sono problemi. Dicono che il servizio del debito oggi non è una percentuale maggiore del PIL di quanto lo fosse decenni fa.

Può essere, ma la loro tesi è difettosa. Il mantenimento del servizio del debito dipende da un tasso d'interesse in calo, ma ciò è, di per sé, insostenibile. Ecco un'altra buona analogia con la fisica: cosa succede ad una temperatura pari a zero? Non succede nulla. Il movimento si ferma anche a livello molecolare.

Gli economisti dovrebbero chiedersi cosa succede ad un tasso d'interesse allo 0%. Quando le aziende possono prendere in prestito a tasso zero, ovviamente, il costo del servizio del debito va a zero (non includendo l'ammortamento del capitale). Ciò che non è così ovvio è che le aziende possono finanziare attività che non producono alcun valore economico.

Normalmente le imprese cercano di avviare attività generatrici di ricchezza. Un tasso d'interesse a zero sembrerebbe liberarli da questo vincolo. Consente loro di ristagnare, il che non è un vero obiettivo.

E il tasso d'interesse a zero non è comunque sostenibile. Supponendo che sia richiesto un certo ammontare di ammortamenti, allora il servizio del debito diventa insopportabile in quanto esso supera il reddito. Il tasso d'interesse deve continuare a scendere. Sarà inevitabilmente negativo (come in Svizzera, Giappone e altri Paesi).

Se le imprese possono prendere in prestito sotto lo zero, ovvero rimborsare meno di quanto preso in prestito, possono avviare attività che distruggono il capitale.

Ad esempio, supponiamo che un'impresa distrugga il capitale dei suoi investitori al ritmo dell'1% l'anno. Questo sarebbe un male. Dovrebbe fallire il più rapidamente possibile. Il capitale rimanente e i suoi dipendenti dovrebbero essere riassegnati a società che generano profitti.

Ma se può prendere in prestito capitale a -2%, allora il netto fa +1%. Il suo rendimento positivo deriva dal consumo del capitale dei suoi investitori. A tassi negativi, gli investitori perdono un po' del loro capitale ogni anno. Sovvenzionano, quindi, le imprese che distruggono capitale un po' alla volta ogni anno.

Ciò che è redditizio da fare, le imprese lo faranno su larga scala, nell'intero universo economico. Continueranno fino a quando i tassi saliranno sopra lo zero, o fino a quando tutto il capitale consumabile sarà consumato.

Un tasso d'interesse in calo può rendere il servizio del debito meno costoso. Tuttavia i tassi d'interesse negativi non sono sostenibili.

Quindi ora possiamo scrivere una legge economica:

Se la PMD è inferiore a 1, allora l'universo economico si sta muovendo verso la morte termica

Si noti che la PMD era inferiore a 1 anche negli anni '50 (sospetto che questa patologia sia iniziata nel periodo in cui il presidente Roosevelt confiscò l'oro nel 1933, o quando fu creata la Federal Reserve nel 1913). Prima della crisi del 2008, la PMD era scesa al di sotto dello 0.1. Oggi, dopo la ripresa post-crisi, la produttività marginale del debito è pari a 0.32: il debito sta crescendo tre volte più velocemente del PIL.

Dobbiamo affrontare la verità: il problema con il sistema del dollaro basato sul debito è intrattabile. E poi è ora che l'oro rientri nella discussione monetaria tradizionale.

La virtù del gold standard non sono i prezzi costanti, ma un tasso d'interesse ed una PMD stabili. Con l'oro, se non vi piace il tasso d'interesse potete portare la vostra moneta d'oro a casa. Questo costringe il tasso d'interesse ad aggiustarsi. La preferenza temporale dei risparmiatori la fa da padrone.

Un gold standard è un mercato libero nel denaro e credito. Lasciate libere, le persone scelgono l'oro. L'hanno sempre fatto. Un gold standard è quando qualcuno che vuole, può depositare il suo oro e guadagnare interessi su di esso.

Questa è la mia visione di come invertire le tendenze distruttive del dollaro. Dobbiamo riportare il tasso d'interesse dell'oro. Non c'è altra via verso il gold standard.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. Modalità short:

    È davvero uno sporco lavoro il sistema fiatmoney dominante, ma in quello ci tocca giocare come comunità e qualcuno deve pur farlo. Facciamolo almeno nel nostro interesse.

    Modalità long:

    Come individui, invece, stiamone alla larga.

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