venerdì 12 luglio 2019

La transizione dal denaro cattivo al denaro buono





di Francesco Simoncelli


La maggior parte delle persone che guarda ai mercati azionari/obbligazionari crede che, sulla scia della salita degli ultimi anni, si sia persa guadagni stratosferici. Questo tipo di credenza viene anche alimentata da trader cialtroni che, da analfabeti economici quali sono, puntano il dito contro chi predica saggezza e lungimiranza verso coloro che vorrebbero buttarsi a capofitto in qualcosa che non capiscono fino in fondo. Non hanno un piano. Non hanno una logica coerente per analizzare quello che succede. Quindi finiscono per perdere denaro... anche se apparentemente pare che stacchino profitti. Come? Amazon, per esempio, ha fatto registrare profitti l'anno scorso per $10 miliardi, ciononostante non si avvicinano a giustificare una capitalizzazione di mercato che si avvicina a $1.000 miliardi. Ma non fermiamoci solo ad Amazon, diamo un'occhiata all'intero mercato.

Nel primo trimestre del 2012 le società statunitensi hanno realizzato un totale di $2.200 miliardi di profitti al lordo delle imposte. Nell'ultimo trimestre del 2018 gli utili societari ammontavano a soli $2.180 miliardi, molto al di sotto dei $2.320 miliardi di profitti al lordo delle imposte nel terzo trimestre del 2014. In altre parole, le grandi società americane non sta più facendo soldi (almeno non vendendo beni e servizi). Quindi come mai gli investitori pensano che le azioni siano un affare da non perdere? Nel 2012 l'indice S&P 500 era a circa 1.500, mentre ora è quasi il doppio. Cos'ha fatto raddoppiare i prezzi? Sostanzialmente tre cose.

In primo luogo, i riacquisti di azioni proprie hanno ridotto il numero di azioni in circolazione; questo non ha aumentato i profitti aziendali, ma naturalmente ha fatto aumentare gli utili per azione e anche i prezzi. Secondo Goldman Sachs i riacquisti netti hanno raggiunto in media $420 miliardi annuali negli ultimi nove anni. La domanda netta media annua di famiglie, fondi comuni di investimento, fondi pensione e investitori stranieri è risultata inferiore di $10 miliardi per ciascuno.

In secondo luogo, il taglio delle tasse alla fine del 2017 non ha fatto altro che spingere suddette grandi aziende ad "investire" ancora di più nei riacquisti di azioni. Le misure di "stimolo fiscale" sono frodi, soprattutto perché il risultato è solo più debito. In questo caso, i pianificatori centrali hanno preso in prestito più denaro e quindi hanno potuto ridurre le tasse. A scapito di chi? Main Street, ovviamente. I salari sono al palo e l'inflazione dei prezzi lo colpisce più duramente. E queste persone sono quelle che dovrebbero acquistare i prodotti delle aziende agevolate. Solo che adesso hanno meno soldi da spendere e di conseguenza le vendite ed i profitti aziendali diminuiranno.

Attenzione, però, perché è una truffa anche il cosiddetto "stimolo monetario". Nella pseudo emergenza del 2009 i pianificatori centrali si sono fatti prendere dal panico e hanno tagliato i tassi a livelli ridicolmente bassi. Poi, 10 anni dopo, la FED ha tentato di fare marcia indietro, ma lo scorso autunno i prezzi delle azioni hanno iniziato a calare e la FED non poteva sopportare il pensiero di una correzione... né del mercato azionario, né dell'economia.



UN CHIOSCO DI PANINI

L'ingegneria finanziaria è diventata lo strumento attraverso il quale mantenere in piedi un'economia fasulla, deviando risorse reali (es. tempo, materie prime, competenze) per usare denaro fasullo e fare più soldi fasulli. Questo cambiamento non è stato affatto soprasseduto, invece è stato poco compreso. I puntini sono troppi... troppo mutevoli... e troppo indistinti; è difficile collegarli. La finanziarizzazione crea un mondo di fantasia, in cui le regole della realtà paiono sovvertite e si procede aggiustando di volta in volta i fenomeni avversi che si presentano dinanzi. Cerchiamo di semplificare il discorso, vi racconterò una piccola storia, quella di un chiosco di panini.

Cosa fa chi detiene un'attività del genere? Sforna panini, li fa più gustosi possibile, li fa ampliando quanto più possibile la varietà, attrae i clienti attraverso gusto/scelta, li vende con un ricarico rispetto ai costi e ottiene un profitto. Questa è l'economia di Main Street, il volto del capitalismo onesto. Volete soldi? Dovete dare qualcosa in cambio: panini. È da qui che deriva tutta la ricchezza reale: lavoro, risparmio, investimenti e apprendimento. Niente trucchi, nessuno stimolo, nessuna politica monetaria o fiscale anticiclica.

Senza contare la concorrenza sul mercato ed i tentativi di sabotaggio da parte dei burocrati (con tutte le norme assurde che fanno saltare fuori per proteggere gli "amici degli amici" ed incassare quanto più possibile in tasse), il chiosco di successo viene avvicinato da un tizio in giacca e cravatta che inizia a srotolare una serie di opportunità derivanti dalla brandizzazione del locale. Rapporti P/E, opzioni azionarie, dividendi faraonici e altre occasioni sulla borsa valori diventano la promessa di un El-Dorado dei tempi moderni, dove non conta più la qualità e gli incassi di un'attività, ma quanti flussi di finanziamenti può veder scorrere attraverso di essa. Il profitto non è più il denaro alla fine della giornata nel registratore di casa, ma un semplice numero su un foglio contabile.

Il terrore serpeggia se si inficia la reputazione di una società quotata in borsa e questa perde qualche punto percentuale alla fine della giornata; ma se perde denaro tra costi in ascesa ed entrate in discesa, nessuno se ne preoccupa. Non si tratta più di quanto si guadagna, ma di quanti finanziamenti si possono ottenere dai prestatori e da coloro che acquistano azioni. Basta guardare Lyft, Uber, WeWork, Tesla o Amazon. Ciononostante valgono milioni, se non miliardi, e nessuno si aspetta che realizzino un profitto. Perdono soldi e ora miliardi. Ma perché le persone dovrebbero dare i loro soldi, duramente guadagnati, ad aziende che non fanno soldi?

Perché non sono soldi duramente guadagnati, sono soldi falsi. Nessuno li ha mai guadagnati o risparmiati. Non c'è PIL o produzione a supporto. Main Street non sa più riconoscere la differenza tra questo denaro e il denaro reale. I pianificatori centrali dicono di voler stimolare l'economia ed i grandi player possono prendere in prestito questo nuovo denaro a meno del 3% di interessi. Il tasso dell'inflazione reale è superiore a tale cifra e quindi il costo di trasferimento è inferiore a zero. Prestate attenzione perché il costo di trasferimento è ​​la chiave per capire l'intera truffa finanziaria, il costo del biglietto per salire su questo treno che è partito dalla stazione nel 1971.

In un libero mercato i tassi d'interesse sono impostati da acquirenti e venditori. Il credito è costituito da denaro reale che qualcuno ha dovuto guadagnare e risparmiare; poi compratori e venditori decideranno a che velocità lo presteranno. Ma nel mondo illusorio del denaro fasullo è più "intelligente" prendere in prestito e se il costo dei finanziamenti è praticamente zero si può speculare su qualsiasi cosa. Quando invece i mercati funzionano correttamente, c'è sempre un rischio. Quando i creditori sono preoccupati, o pensano che l'idea di business non abbia nulla alla base, il costo di trasferimento sale e si viene sbattuti fuori. Il chiosco di panini prospera solo se continua a fornire gusto e qualità, e non numeri su uno schermo alla cui base c'è l'outsourcing in Paesi asiatici e panini congelati.

In un mondo normale la minaccia di tassi d'interesse più alti, o un costo di trasferimento più elevato, mantiene onesti gli speculatori; anche perché, chi vuole rischiare i soldi propri in questo modo? Ma questo non è il mondo reale, questo è il mondo finanziario. Il gioco è truccato, in altre parole, perché i dati sui prezzi sono stati distorti. L'aumento dei prezzi a Wall Street dovrebbe significare un'economia sana, invece è una misura di quanto malsana sia diventata l'economia in generale. La banca centrale presta denaro overnight, ma non si può costruire una fabbrica con questo tipo di denaro. L'economia di Main Street ha bisogno di finanziamenti a lungo termine. E quando la banca centrale presta a breve termine a tassi ridicoli, l'intero mondo finanziario rivolge gli occhi al denaro veloce, alle soluzioni rapide ed ai trucchi finanziari per approfittare velocemente del denaro gratuito.



IL CHIOSCO DI PANINI SI TRASFORMA IN UN CHIOSCO DI AZIONI

Il tizio in giacca e cravatta di cui abbiamo parlato poco sopra non è altro che un CEO il quale ha un contratto che gli dà un bonus se il prezzo delle azioni raggiunge un obiettivo specifico. Può costruire un nuovo stabilimento, acquistare attrezzature, formare nuovi dipendenti e lanciare una nuova linea di prodotti. Se tutto andrà bene, tra cinque anni salteranno fuori i profitti. Si rende anche conto, però, che può prendere in prestito a breve termine a tassi ridicoli e che il mercato azionario mette un multiplo di 20 sulla sua azienda, così che ogni unità di profitto aumenta il prezzo delle azioni di 20. Non solo, non deve neanche sforzarsi di creare niente da zero: con gli stessi soldi può avviare una fusione/acquisizione, ribrandizzare la società e venderla come nuova e migliorata.

Facile, no? Può acquisire una società che vale un certo ammontare e moltiplicare poi il valore per 20. Non aggiunge un centesimo alla ricchezza reale del mondo e non assume nessun dipendente. Malgrado ciò le azioni salgono, lui ottiene il suo bonus e gli azionisti sono felici. Una volta passato l'hype, potreste domandarvi, come si può continuare a tenere in piedi questo valore fittizio?

Uno degli "stratagemmi" più popolari dalla crisi del 2008-2009 è stato il riacquisto di azioni. È totalmente folle, dal momento che un'impresa non riesce a pensare a qualcosa di meglio da fare con il suo capitale se non ricomprare le proprie azioni. È una società zombi.

Quale sarebbe il valore del petrolio se le compagnie petrolifere dovessero acquistare metà della loro produzione solo per evitare il crollo del prezzo? Che valore avrebbe una casa se i costruttori acquistassero ogni casa che avevano costruito cercando di aumentare i prezzi? E che tipo di economia è quella in cui i CEO spendono il loro prezioso capitale alzando i prezzi delle loro azioni piuttosto che produrre beni e servizi che possono vendere?

Negli ultimi 10 anni le società statunitensi, ad esempio, hanno speso $15.000 miliardi riacquistando le loro stesse azioni e ora sono indebitate per tale ammontare, pari alla metà del valore totale delle loro azioni. Se il mercato azionario scenderà solo della metà in base ai livelli attuali, cosa che accadrà, il valore del capitale in America sarà spazzato via.



DOV'È FINITO TUTTO IL DENARO FASULLO?

L'esempio stilizzato e le riflessioni annesse che avete letto finora sono servite a semplificare in maniera assoluta dove è finita la gran parte del denaro fasullo che le banche centrali hanno emesso sin dalla crisi della Lehman. Fondamentalmente è così che è rimasto nel cosiddetto "circuito finanziario", percolando solo in minima parte nell'economia più ampia (motivo per cui c'è stata una inflazione moderata dei beni di consumo). Chi volesse leggere un articolo più tecnico e dettagliato, può leggere il seguente tratto da Zerohedge. La cosa curiosa di quanto sta accadendo in quest'ultimo periodo è drammaticamente simile agli eventi che precedettero la Grande Depressione degli anni '30, soprattutto se guardiamo alle politiche protezionistiche di Trump che fanno rima con quelle di Hoover. Ma tutto il teatro Kabuki riguardo le faccende di politica estera e politica fiscale nascondono un enorme bubbone che sta aspettando solo una scusa per esplodere.

La Brexit? La reticenza cinese di allinearsi con i capricci statunitensi? Una guerra contro l'Iran? Ha poca importanza in realtà, perché la maggior parte delle persone non si sta affatto preparando alla prossima recessione, convinta che i pianificatori centrali hanno il pieno controllo sulle trame dell'economia e riusciranno ancora una volta a schivare il proiettile d'argento. Verranno colti di sorpresa, i loro conti di risparmio verranno colti di sorpresa. La prossima recessione sarà molto più grave di quanto la maggior parte degli economisti si aspetta, perché i tassi d'interesse sono stati mantenuti a livelli bassi da record, cosa che ha completamente distorto l'economia globale e creato molte bolle di cui la maggior parte delle persone non ha nemmeno la minima idea. Le bolle si formano durante i periodi di tassi d'interesse artificialmente bassi e scoppiano quando vengono lasciati salire. Numerose bolle si sono formate durante il periodo di tassi artificialmente bassi dello scorso decennio e non c'è modo di sfuggire al loro scoppio.


Le bolle globali che si sono formate nell'ultimo decennio sono state gonfiate da una politica non convenzionale della banca centrale: quantitative easing. Il QE consiste fondamentalmente nella creazione di nuovi capitali allo scopo di pompare liquidità nel sistema finanziario e aumentare i prezzi degli asset. Il bilancio della Federal Reserve, ad esempio, è cresciuto sulla scia di ciascun programma di QE nell'ultimo decennio, ma lo stesso è accaduto per tutti gli altri bilanci delle banche centrali che si sono imbarcate in programmi simili.

Questa politica monetaria aggressiva ha fatto salire le azioni ad un ritmo più veloce rispetto ai loro utili sottostanti, il che significa che il mercato è estremamente sopravvalutato in questo momento. Ogni volta che il mercato diventa estremamente sopravvalutato, è solo una questione di tempo prima che ricada nuovamente verso una valutazione più ragionevole. Come mostra il grafico qui sotto, il mercato azionario statunitense è tanto sopravvalutato quanto lo era nel 1929, proprio prima del crollo del mercato azionario che portò alla Grande Depressione.


Sebbene la Grande Recessione sia stata essenzialmente causata da una crisi del debito, da allora il debito pubblico e privato hanno continuato a crescere. La cosiddetta "ripresa" economica degli Stati Uniti non si è manifestata nonostante la crescita del debito post-Grande Recessione, si è manifestata a causa di tale crescita del debito. Ciò che la maggior parte della gente non capisce è che il debito crea una crescita economica temporanea prendendo a prestito dal futuro. Si stanno commettendo gli stessi errori che sono stati commessi prima del 2008, pur aspettandosi risultati diversi. Sfortunatamente il risultato sarà lo stesso del 2008, se non peggiore.


Come risultato di un debito in crescita più velocemente delle economie sottostanti, il debito globale in percentuale del PIL è aumentato in modo sostanziale negli ultimi decenni. L'economia globale è ora satura, il che renderà molto più difficile uscire dalla recessione in arrivo contraendo ancora più debiti come fatto in passato.


Negli ultimi decenni in quasi tutte le principali economie del mondo il debito è cresciuto ad un ritmo molto più veloce del PIL sottostante:


In particolare la Cina si è indebolita più di qualsiasi altro paese dopo la Grande Recessione. La gigantesca mania del debito della Cina nell'ultimo decennio ha notevolmente contribuito a rafforzare la sua crescita economica, che a sua volta ne ha fatto uno dei più importanti motori globali di crescita economica. In sostanza la bolla del debito cinese ha contribuito a trainare l'economia globale negli ultimi dieci anni. Sfortunatamente la Cina ha quasi raggiunto il punto di saturazione e si sta preparando ad una sua crisi, la quale trascinerà con sé l'intera economia globale. Non ci saranno "nuove Cine" per abbuffarsi di debito e trainare l'economia globale dopo la prossima crisi finanziaria globale.


Per riassumere: la stragrande maggioranza degli economisti e dei commentatori mainstream ritiene che la prossima recessione sarà simile alle altre: una semplice flessione. Questa è esattamente la stessa folla che ha minimizzato, o completamente perso, i segnali premonitori della bolla immobiliare negli Stati Uniti e della successiva crisi finanziaria globale. Non hanno ancora imparato la lezione, quindi verrà impartita loro ancora una volta e chi si farà trovare impreparato soffrirà a causa della loro ignoranza.



IL RITORNO DEL SOUND MONEY

Come farsi trovare preparati? Studiando cos'è il sound money, innanzitutto, perché solo attraverso di esso sarà possibile riguadagnare quella libertà monetaria in grado di scardinare il sistema denaro fasullo. È proprio quest'ultimo il fulcro dei problemi che a spirale attanagliano la società moderna e la soluzione è Bitcoin. Per prima cosa, come si classifica "buono" un certo tipi di denaro? Gli attori di mercato dovrebbero essere liberi di decidere quale tipo di merce vorrebbero usare. Il denaro è emerso spontaneamente dal libero mercato sotto forma di merce: nessuno stato o nessuna banca centrale è stato fautore del processo. Il risultato sarà vantaggioso, perché la gente richiederà, per interessi personali, denaro buono, non cattivo. Per qualificarsi come moneta buona, la "cosa" o la merce in questione, deve avere proprietà specifiche. Deve essere scarso, omogeneo, divisibile, durevole, trasportabile, estraibile, ecc. L'oro e l'argento soddisfano questi requisiti per eccellenza ed è per questo che ogni volta che le persone sono state libere di scegliere sono stati selezionati come mezzo di pagamento universalmente accettato.

Come si inserisce Bitcoin in tutto questo discorso?

Dal punto di vista della teoria monetaria, Bitcoin è ottimo come denaro buono. È emerso dal libero mercato attraverso le azioni volontarie di tutti i partecipanti coinvolti, nel rispetto della libertà individuale e dei diritti di proprietà privata. Inoltre, come ho dimostrato in un altro articolo, rispetta il Teorema della Regressione e quindi conserva un requisito necessario per diventare potenzialmente denaro. La domanda chiave, quindi, è se Bitcoin avrà una possibilità di sfidare e superare le valute fiat.

Una caratteristica interessante di Bitcoin è che la sua quantità è limitata a 21 milioni di unità. Questo tetto indica che ad un certo punto la quantità di Bitcoin non crescerà ulteriormente; e se la quantità di denaro è costante e l'economia si espande, i prezzi di beni e servizi scenderanno. Sarebbe un problema per l'economia? No, affatto. Le aziende possono ancora prosperare se i prezzi scendono, perché i loro profitti derivano dallo spread tra ricavi e costi. Se i prezzi delle merci scendono (in termini nominali), le imprese devono semplicemente assicurarsi che i ricavi continuino a superare i costi. I consumatori sarebbero contenti di veder scendere i prezzi dei beni, il loro denaro diventa più prezioso. Possono ridurre i loro saldi di cassa e aumentare la spesa.

Prestate attenzione a non cadere nella fallacia della posticipazione infinita della spesa, perché questa viola l'utilità marginale delle scelte. Ci basta un semplice esercizio di logica, una reductio ad absurdum, per capire che questa fallacia richiederebbe la morte dell'individuo se si volesse seguire fino in fondo la sua tesi. Inutile ricordare poi che durante il gold coin standard l'umanità ha sperimentato il periodo più prospero di tutta la sua storia: la Rivoluzione Industriale. Permettetemi di sottolineare qualcosa di importante: la quantità di denaro in un'economia non deve crescere per rendere possibili aumenti della produzione e dell'occupazione. L'unica funzione del denaro è mezzo di scambio e quindi un aumento della sua quantità non rende più ricca l'economia; non porta ad alcun beneficio sociale. L'aumento della quantità di denaro non fa altro che far calare il potere d'acquisto dell'unità monetaria in questione.

L'emergere delle criptovalute ha dato un grande impulso alla ricerca di una moneta migliore. Per quanto paradossale possa sembrare, è lo stato che è uno dei più grandi alleati di Bitcoin: se non ci fosse stato lo stato (come lo conosciamo oggi), avremmo avuto senza dubbio un libero mercato negli affari monetari. Le persone sarebbero state libere di decidere quale denaro scegliere e nessuno avrebbe dovuto nascondersi.

Nel mondo così com'è, nonostante tutto, il progresso tecnologico ha reso possibile l'emergere di un sound money. La natura permissionless/censorshipless/trustless di Bitcoin è il tentativo reale di bypassare quello discriminante rappresentata dallo stato che si intrometterà sempre in un qualsiasi nuovo assetto che preveda emancipazione dalle sue spire (senza considerare che all'aumento delle difficoltà dei pianificatori centrali nel mantenere il controllo su qualcosa che sta sfuggendo loro di mano, porterà ad incrementi nei controlli di capitale; di conseguenza spostare valore in sicurezza e privacy sarà fondamentale).

La tecnologia da sola potrebbe non essere sufficiente per mettere fine alla tirannia del denaro fiat, ma richiederà anche persone che supportino attivamente il loro diritto all'autodeterminazione negli affari monetari. Di conseguenza le criptovalute rappresentano un'occasione d'oro per la Scuola Austriaca per ricordare a tutti l'importanza delle sue teorie e come esse spieghino perfettamente, dal punto di vista filosofico/economico, il fenomeno delle criptovalute.


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