lunedì 2 marzo 2020

I socialisti sono sempre a caccia dei vostri figli





di Jeffrey Tucker


Alexandria Ocasio-Cortez ha esternato un commento riguardo un argomento alquanto diffuso: la pressione sulle persone affinché abbiano figli. Ho pensato e ripensato al suo commento, perché incarna una storia molto pericolosa di ciò che le persone con le sue aspirazioni hanno fatto per controllare la società dall'alto verso il basso. Alla fine questo succede ad ogni ideologia socialista, arrivando a disprezzare la casualità della produzione umana più di ogni altra libertà.



L'anarchia della produzione umana

Pensate a quanto segue. In condizioni di libertà, in cui lo stato non determina la direzione e la forma finali dell'evoluzione sociale, le persone procreano in base alle loro scelte. Possono sviluppare relazioni private, sposarsi, creare famiglie e prendere le proprie decisioni riproduttive senza chiedere il permesso allo stato. Ciò significa necessariamente che i dati demografici prendano il loro corso senza una direzione centralizzata.

Nessuna società socialista può permettere che ciò accada. Le persone usano le risorse e se si permette alla loro creazione di essere soggetta alla casualità delle scelte, il controllo svanisce. Se si aspira a controllare la società, bisogna controllare i suoi dati demografici sopra ogni altra cosa. Bisogna porre fine alla libertà di procreare senza permesso.

Per questo motivo la regola cinese del figlio unico per famiglia non era un'aberrazione; era una realizzazione del desiderio di pianificare l'ordine sociale. Troviamo invece la politica opposta nella Romania comunista, dove a tutte le donne veniva chiesto che avessero cinque figli.

Lo stesso valeva per la Germania nazista. La legge prevedeva la massima procreazione da parte dei tedeschi. Le leggi contro il mescolamento delle razze furono pesantemente applicate ed i non tedeschi erano seriamente scoraggiati nella riproduzione e spesso sterilizzati. Questo era il "nazionalsocialismo": doveva controllare la demografia secondo un piano dettato centralmente.

Un secolo fa gli Stati Uniti erano afflitti dallo stesso impulso. Una generazione di accademici, politici ed intellettuali si radunò attorno ad una soluzione al panico demografico di quella generazione: troppe persone sbagliate si stavano riproducendo e diventando ricche. Bisognava fare qualcosa, quindi furono attuate una serie di politiche per realizzare i sogni degli eugenetici.

Quali erano queste politiche? Naturalmente la sterilizzazione, ma era solo l'inizio. I salari minimi vennero approvati come un programma di eugenetica: una barriera per entrare nella forza lavoro avrebbe vietato agli "inferiori e agli imbecilli" di guadagnare denaro e quindi li avrebbe fatti morire di fame sterminandoli in una generazione. (È una parafrasi del libro di economia di Frank Taussig pubblicato nel 1912.)

Altre politiche ispirate all'eugenetica includevano la suddivisione della popolazione in zone, la segregazione, le leggi di Jim Crow (nessuna mescolanza di razza), i limiti di orario di lavoro che prendevano di mira le donne (le donne in un regime di eugenetica servono solo ad uno scopo), le restrizioni all'immigrazione (progettate per mantenere puro il pool genetico nazionale e prevenire la "mongrelizzazione") e persino le elargizioni del welfare (che erano strutturati per disincentivare le donne a lavorare).



L'eugenetica è ancora qui

Queste politiche sono ancora tutte qui, anche se le giustificazioni originali sono state completamente dimenticate. Praticamente siamo felici di ignorare questa brutta parentesi storica e fingere che tutta la legislazione nata da essa sia stata progettata per aiutare le persone piuttosto che controllarle e/o sterminarle.

Sicuramente l'eugenetica non tornerà mai, no? Sicuramente siamo più civili di così?

In realtà la richiesta dello stato di gestire i dati demografici non scompare mai del tutto. Il controllo del mix demografico e delle tendenze demografiche accompagna le aspirazioni a controllare la società.

Così la visione totalitaria di Platone dell'ordine sociale richiede che lo stato controlli le donne sin dalla gravidanza e prenda il pieno controllo del bambino dopo la nascita. Ciò implica il permesso di procreare. Nessuno stato che cerca di gestire le persone può permettere una libertà totale nel procreare ed educare un figlio.

E oggi, con la "destra populista" alla ribalta in Europa e negli Stati Uniti, i timori demografici sono una forza trainante della politica. Non importa se la preoccupazione venga da sinistra o da destra, la soluzione proposta all'anarchia della riproduzione umana è sempre autoritaria e fondamentalmente una minaccia per la libertà umana.



Mises, il profeta

Ludwig von Mises, nella sua confutazione del socialismo nel 1922, lo spiegò bene. Aveva capito che il socialismo avrebbe richiesto necessariamente la nazionalizzazione del potere riproduttivo femminile e anche il controllo completo delle nascite. Il socialismo non riguarda solo il controllo della libertà e della proprietà, ma anche il controllo delle persone e delle loro vite sessuali. Fu uno dei pochi ad avere questa intuizione (specialmente tra gli economisti, molti dei quali erano responsabili della mappatura dei piani di eugenetica).
Senza una regolamentazione coercitiva della crescita della popolazione, una comunità socialista è inconcepibile. Una comunità socialista deve essere in grado di impedire alle dimensioni della popolazione di salire o scendere al di sotto di determinati limiti definiti. Deve cercare di mantenere la popolazione sempre a quel numero ottimale che consenta la massima produzione pro capite.

Deve considerare sia la sotto che la sovrappopolazione come un male. In una società basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione tutto ciò non esisterebbe, perché essa armonizza il numero di nascite con i limiti dei mezzi di sussistenza; mentre una comunità socialista sarà obbligata a regolamentarle. In che modo, però, non è necessario discuterne qui. Né è rilevante per il nostro scopo indagare se le sue misure serviranno idee eugenetiche o etnologiche. Ma è certo che anche se una comunità socialista può portare "amore libero", non può in alcun modo portare nascite libere. Si può dire che il diritto all'esistenza di ogni persona nata esista solo quando si possono prevenire nascite indesiderate.

Questa fu una critica molto significativa al momento in cui venne scritta. Nel mondo anglofono libri come The Passing of the Great Race erano su ogni tavolino, libri che prevedevano la morte della razza bianca e quindi la fine della civiltà. Il panico demografico era ovunque dd è proprio attraverso questa paura che il socialismo è arrivato per la prima volta negli Stati Uniti.



Mises sui nazisti

Alcuni decenni dopo abbiamo visto i risultati. Le piene implicazioni di tali politiche furono realizzate nella Germania nazista. L'impulso di controllare i dati demografici portò alla costruzione di una macchina per uccidere senza precedenti, costruita e dispiegata in nome della scienza.

L'influenza dell'esperienza americana sull'eugenetica non passò inosservata agli occhi di Mises, che scrisse quanto segue nel 1947:
Il piano nazista era più completo e quindi più dannoso di quello dei marxisti. Mirava ad abolire il laissez-faire non solo nella produzione di beni materiali, ma anche nella produzione di uomini. Il Führer non era solo il direttore generale di tutti i settori; era anche il direttore generale della fattoria di allevamento, con l'intenzione di allevare uomini superiori ed eliminare gli animali inferiori. Un grandioso schema di eugenetica doveva essere attuato secondo principi "scientifici".

È vano per i campioni dell'eugenetica protestare che non intendevano ciò che i nazisti eseguivano. L'eugenetica mira a mettere alcuni uomini, sostenuti dal potere di polizia, in completo controllo della riproduzione umana. Suggerisce che i metodi applicati agli animali domestici debbano essere applicati anche agli uomini. Questo è esattamente ciò che i nazisti hanno cercato di fare. L'unica obiezione che un eugenista coerente può sollevare è che il suo piano differisce da quello degli studiosi nazisti e che vuole allevare un altro tipo di uomini rispetto ai nazisti. Poiché ogni sostenitore della pianificazione economica centrale punta solo all'esecuzione del proprio piano, ogni sostenitore della pianificazione eugenetica punta all'esecuzione del proprio piano e vuole che sia egli stesso ad agire come allevatore di risorse umane. [...]

I massacri perpetrati nei campi degli orrori nazisti sono troppo orribili per essere descritti con le parole, ma erano l'applicazione logica e coerente di dottrine e politiche che erano considerata alla stregua di scienza applicata da uomini che nelle scienze naturali hanno mostrato acume e abilità tecniche nella ricerca di laboratorio.


Panico demografico e statalismo

Stiamo vivendo l'ennesimo giro di panico riguardo la demografia. Le persone sbagliate sono alle nostre porte, ci viene detto, la razza bianca si sta estinguendo, dobbiamo arruolare esperti per dirci chi è in forma e chi non è idoneo usando la misura scientifica del QI. Tali nozioni sono popolari e stanno spostando l'attenzione da ideali superiori come la libertà umana.

Non importa se il panico riguardo la demografia sia infondato quanto la conclusione politica (lo era cento anni fa figuriamoci oggi). La bellezza di una società non deriva dalla sua capacità di soddisfare il piano di una persona per una società più omogenea. La magia creativa della libertà si realizza nelle delizie inaspettate che emergono dalle interazioni non pianificate dei membri di una società eterogenea. Indipendentemente da ciò, l'eterogeneità non è un difetto dell'ordine sociale; è un pregio.

Attenti, amici miei, i socialisti possono iniziare a credere di stare pensando al benessere di tutti. Ma una volta che rivolgono la loro attenzione al controllo, alla fine scoprono che il controllo dei dati demografici è essenziale per realizzare tutti i loro sogni. Questo è quando perseguitano un diritto umano fondamentale.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


Nessun commento:

Posta un commento