lunedì 30 marzo 2020

Perché Taiwan non ha chiuso la sua economia

Credevo che le persone ci avessero fatto "l'abitudine", invece mi sbagliavo. Negli ultimi 20 anni abbiamo avuto diverse crisi legate alla "nascita" di nuovi virus che avrebbero potuto sconvolgere la vita delle persone, salvo poi scoppiare tutti in una bolla di sapone. Infatti i virus in questione sono tutti andati via, ciò che è rimasto è il potere che lo stato ha guadagnato da ogni crisi e non l'ha più mollato. Ciò che è chiaro ora è che il terrorismo dei media ha infettato gran parte della popolazione col virus dello statalismo. Non ho dubbi sul fatto che quando ci si renderà del danno economico arrecato, gli stessi stati interverranno di nuovo per "salvarci" dalla crisi. Stiamo vedendo come le attività dei burocrati ci stanno portando sulla strada dell'autodistruzione economica. Perché? In una situazione di crescente panico la ragione e la razionalità di solito vanno a farsi friggere, mentre regna quello che Ludwig von Mises descrisse come "caos pianificato". Come i virus che mutano e di cui gli esseri umani sono pieni, anche le burocrazie temporanee tendono a mutare, moltiplicarsi e trovare nuovi ospiti in cui insediarsi. Sappiamo benissimo che dopo l'attuale "crisi del virus" ci saranno altri virus. Ma visto che gli stati hanno già assaporato il potere della regolamentazione, sperimenteremo un altro lockdown economico e uno stato di emergenza durante la stagione influenzale 2020-2021? Ecco perché bisogna dare quanto più risalto possibile ad esempi come quello taiwanese o israeliano, i quali ci permettono di vedere come esista una alternativa alla retorica velenosa del "è per il nostro bene", impedendo allo stato di ottenere più poteri di quelli che già ha (sebbene l'obiettivo cruciale sarebbe quello di spogliarlo di tutti quelli che ha già acquisito visto che ne abusa costantemente e fallisce in ogni proposito che si prefigge).
___________________________________________________________________________________


di Javier Caramés Sanchez & William Hongsong Wang


Come dimostra la Scuola Austriaca quando parla di calcolo economico e socialismo, nessun ente di pianificazione centrale ha la capacità di organizzare la società sulla base di mandati coercitivi. Il motivo principale è che il pianificatore centrale non è in grado di ottenere tutte le informazioni necessarie per organizzare la società in questo modo, poiché le informazioni hanno qualità soggettive, creative e soprattutto sono disperse nell'ambiente economico. Questo principio può essere pienamente applicato al contenimento di una pandemia. La responsabilità individuale e la trasparenza delle informazioni sono fondamentali per fermare una pandemia e Taiwan è un ottimo esempio di come l'individualismo e le società volontarie funzionino bene in tal contesto.



Vicino al continente cinese, ma poche persone infette

A Taiwan l'infezione è stata completamente contenuta nonostante fosse uno dei Paesi con il più alto rischio di subire gli effetti della pandemia, dato che la Repubblica di Cina (ROC) è molto vicina alla terraferma cinese (la Repubblica popolare cinese). Fino a gennaio c'erano ancora voli tra la capitale di Taiwan, Taipei, e l'epicentro a Wuhan. Tuttavia al 21 marzo c'erano solo 153 infetti, mentre l'Europa, lontana dalla terraferma cinese, ha più di diecimila contagiati dal coronavirus. A Taiwan e in altre parti dell'Asia, tra cui Singapore e Hong Kong, finora non è stata applicata una quarantena o un contenimento obbligatorio.

In che modo Taiwan c'è riuscito?



Trasparenza

La prima ragione del successo di Taiwan è la trasparenza delle informazioni, la quale ha fermato la rapida crescita dell'infezione. Il contenimento a Taiwan è stato effettuato con una elevata trasparenza. Già il 31 dicembre dello scorso anno il Ministero della Salute e del Benessere di Taiwan ha iniziato a prendere sul serio il potenziale pericolo della polmonite di Wuhan, informando ogni giorno i cittadini sulle tendenze in evoluzione dell'infezione e sul suo stato. Le informazioni fornite dall'autorità taiwanese includevano anche la possibilità di infetti a Taiwan che avessero contratto la malattia a causa di input esteri, cosa che ha aiutato le persone ad adottare misure tempestive per proteggersi. Nelle costanti conferenze stampa il governo di Taiwan ha offerto diverse opzioni e raccomandazioni che le persone potevano scegliere di adottare volontariamente, senza che fossero imposte in modo coercitivo. Le informazioni fornite continuamente hanno permesso alle persone di prendere le proprie decisioni nonostante l'incertezza. Al contrario, i governi dei Paesi dell'Unione Europea hanno reagito lentamente e fino a febbraio non hanno fornito informazioni sufficienti sulla potenziale pandemia, rendendo la situazione difficile da gestire.



Processo decisionale volontario e cooperazione tra individui e settori privati

Il tipo di quarantena stabilito dal governo taiwanese è stato l'auto-quarantena. Il governo di Taiwan ha capito quanto fosse importante fare affidamento sulle azioni volontarie delle persone affinché potessero resistere alla pandemia. Come scritto sopra, la maggior parte dei casi di contagio a Taiwan è provenuta dall'esterno e quasi sempre sono stati rilevati al confine. L'auto-protezione volontaria delle persone taiwanesi ha soppresso la diffusione del coronavirus nel loro Paese e le sporadiche quarantene forzate sono servite più che altro per i casi gravi, ad esempio i taiwanesi infetti evacuati dalla terraferma cinese.

Uno dei problemi con il coronavirus è stato il mantenimento di un equilibrio tra attività economica e contenimento dell'infezione. A differenza di quanto fanno i Paesi dell'Europa meridionale come l'Italia e la Spagna, la politica del governo di Taiwan non è stata quella di adottare misure preventive chiudendo le attività economiche. Prendendo come esempio le scuole, l'inizio delle lezioni è stato ritardato di due settimane. Attualmente la politica nelle scuole è quella di misurare la temperatura di studenti, insegnanti ed inservienti. Se c'è presenza di febbre, le lezioni in quella scuola vengono sospese, ma non c'è alcuna sospensione totale delle scuole. Allo stesso tempo viene incoraggiato l'insegnamento online, ma non viene forzato dal governo. In molte università di Taiwan viene promosso l'insegnamento online per consentire a coloro che non sono in grado di frequentare le lezioni di persona di seguire i corsi. Anche se è vero che l'istruzione online come mezzo per evitare le infezioni è già stata adottata in altri Paesi, la peculiarità di Taiwan sta nel fatto che non è stata imposta dal governo. Non tutti sono tenuti a studiare online o in telelavoro, ma c'è stato un forte incoraggiamento a farlo. La trasparenza delle informazioni del governo ha anche dato alle imprese taiwanesi il tempo necessario per prepararsi ed adottare volontariamente il telelavoro. Altri Paesi invece hanno chiuso molte aziende attraverso ordini statali obbligatori, come ha fatto la Spagna il 13 marzo, senza dare alle imprese e ai loro lavoratori il tempo di prepararsi per la quarantena.

Il governo di Taiwan sta controllando la diffusione dell'infezione con politiche flessibili, che lasciano molto spazio agli individui affinché possano prendere le proprie decisioni. Ogni individuo può adottare le misure più appropriate per la propria situazione, avendo a disposizione tutti gli incentivi per essere cauti. Allo stesso modo, il fatto che i cittadini taiwanesi siano stati avvertiti sin dall'inizio dell'infezione ha creato una consapevolezza generalizzata affinché si potessero effettuare i preparativi necessari e ha concesso ai cittadini il tempo sufficiente per apportare eventuali cambiamenti nella loro vita per evitare di essere infettati.

Questa flessibilità nelle politiche di contenimento e la trasparenza hanno portato ad un alto grado di responsabilità individuale. Prova di ciò non è solo nella tendenza della popolazione ad indossare mascherine, che può essere osservata in qualsiasi mezzo di comunicazione, ma anche l'adottare nuovi modi di mandare avanti le attività quotidiane in modo da evitare il contagio. Anche i settori privati ​​hanno intrapreso azioni rapide per proteggere i propri clienti. La maggior parte degli edifici residenziali ha almeno un distributore di alcol etilico in modo che chiunque entri possa disinfettarsi le mani. Ad esempio, l'alcol etilico è stato disponibile nelle auto Uber per diverse settimane.



Conclusione

Per concludere, con trasparenza e diligenza il governo di Taiwan ha evitato molti problemi. La chiave è che il governo di Taiwan e il popolo di Taiwan comprendono che la responsabilità e le azioni degli individui sono essenziali per sopprimere la pandemia di coronavirus, non un lockdown obbligatorio. Questo è ciò che il mondo deve imparare.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


3 commenti:

  1. Un altro aspetto importante è che Taiwan è un'isola... con due aeroporti. Diventa molto più semplice controllare chi entra ed esce dal paese.

    RispondiElimina
  2. https://www.ilsole24ore.com/art/ormai-solo-draghi-ci-puo-salvare-ADQmzdG
    ��������

    RispondiElimina
  3. Non sono riuscito a mettere le faccine dal ridere....

    RispondiElimina