venerdì 15 maggio 2020

Don Quijote e la sanificazione universale





di Francesco Simoncelli


È in atto una battaglia. Strenua e logorante, tale schermaglia vede come protagonisti la maggior parte degli esseri umani contro un microbo di un centinaio di nanometri. Dovunque e comunque bisogna stare all'erta contro questo essere subdolo e malevolo, capace di infettare chicchessia col semplice respiro. O almeno così narrano le storielle sui media generalisti. Su queste pagine i lettori hanno avuto modo di vedere che in realtà le cose non stanno effettivamente così e questa minaccia altro non era che una tigre di carta, tesi sostenuta dal sottoscritto sin dall'inizio. Nonostante la quantità smisurata di prove fornite a supporto di tale argomentazione, la battaglia va avanti. Illogicità ed inutilità di una pugna fittizia continuano ad essere aspetti marginalizzati dalla maggior parte delle persone, preferendo quindi morire economicamente ma avendo adottato l'armatura e l'atteggiamento adeguati per resistere all'infezione. I simboli dell'oppressione, guanti e mascherine, continuano ad essere santificati in una liturgia demenziale che prevede la persuasione di chi non imbraccia le armi per lottare.

Quando lo stato ha chiamato, la maggior parte delle persone ha risposto battendo i tacchi e facendo il saluto. Il pensiero critico è stato "sanificato" e lo schieramento contro il nemico è stato salutato con solerzia. Ancora di più, talmente disposta a rispondere "signorsì" allo stato che la maggior parte delle persone ha abbracciato senza riserva l'obiettivo più stupido che sia mai esistito: sanificare il mondo. La vita come la conosciamo adesso non sarebbe esistita se le cellule, poi diventate eucariotiche, non avessero assorbito un batterio capace di produrre energia (l'antenato dei mitocondri). Dobbiamo molto al mondo microbiota, soprattutto la difesa contro eventuali patogeni che in condizione opportunistiche diventano nocivi alla salute degli esseri umani. Spazzare via questa flora batterica sulla pelle, ad esempio, con l'isterico rito di disinfettare le mani ad ogni azione intrapresa, equivale a replicare la strategia di guerra adottata dagli Stati Uniti in Vietnam. Sappiamo tutti come è finita...

Per questo vi invito a vedere questo fantastico segmento di Bill Maher. Sebbene un po' più garbato rispetto George Carlin, in una manciata di minuti riesce a centrare il punto di tutta questa storia.
"Negli ultimi due mesi di quarantena è stato fatto credere alle persone che per vincere la nostra lotta millenaria contro i microbi sia indispensabile evitarli del tutto. E io sono qui per dirvi: non potete. Per sconfiggere il virus C non serve cenare al lume di plexiglass, non andare più allo stadio, o ai concerti, la chiave è il vostro sistema immunitario. Ma le persone possono dire, è un virus nuovo e quindi non saprebbe come annientarlo. Stronzate! Certo che lo annienta! Altrimenti la maggior parte di quelli che si sono ammalati e quelli che neanche sapevano di averlo non sarebbero guariti. Chi pensate che l'abbia annientato? Il sistema immunitario. I microbi sono dappertutto! Si possono scoprire nuovi posti in cui si trovano solo per terrorizzare le persone e vendere loro paccottiglia inutile. La stiamo prendendo dal lato sbagliato, non possiamo sanificare l'universo. [...] Il vostro cellulare ha dieci volte i microbi del vostro WC da cui il vostro cane beve quotidianamente e poi vi lecca. Oppure quando si rotola per terra o per strada e poi voi lo invitate a salire sul letto. [...] Fate un favore al vostro sistema immunitario, uscite, prendete una boccata d'aria e della vitamina D. A che serve vivere se non vivete?"



Se dapprima non si smantella questo incantesimo su distanziamento, mascherine e guanti nella mente della maggior parte delle persone possiamo scordarci un qualsiasi ritorno alla normalità in tempi brevi. La demenziale lotta nella sanificazione universale è arrivata a far ignorare alla maggior parte delle persone come la logica dovrebbe essere un faro per coloro che si suppone debbano legiferare. Invece si avallano nuove stratificazioni della burocrazia, aumentando quindi la difficoltà per tutti coloro che vogliono fare impresa senza ulteriori legacci. Ogni individuo è in grado di pensare correttamente al proprio bene e questo è un assioma inderogabile, poiché contraddirlo significherebbe negare la vita stessa. E in quanto esseri affermanti la vita ci prestiamo a massimizzare le nostro possibilità di sopravvivere un giorno in più. Questo a sua volta significa anche prendere quelle contromisure adeguate per soddisfare tale necessità.

La logica aiuta in questo compito, perché permette di vagliare i vari tipi di percorso e scegliere quello che ha i migliori trade-off. Questo ovviamente a patto di avere un ambiente in cui l'informazione può viaggiare liberamente, in modo da arrivare quanto più pura possibile al giudizio degli attori di mercato. Il metodo one-size-fits-all si è sempre dimostrato sbagliato e inappropriato, proprio perché prevede una soluzione unica calata dall'alto alla quale adattarsi senza poter avere voce in capitolo. Questo ovviamente è illogico, perché prevede un danno a tutti coloro che ne vengono influenzati e quindi va contro quell'assioma sempre vero dell'azione umana massimizzante il proprio benessere. Come spiegare questa apparente contraddizione? In realtà si spiega da sola, perché il metodo unico, il quale prevede repressione e aggressione, quindi l'anti-vita, è un inganno. È "sporcato" dal giudizio parziale degli individui legato esclusivamente alla fenomenologia degli accadimenti. Se non si applica una metodologia d'indagine chiara e coerente si è costretti a subire le conseguenze inevitabili che comporta aggirare assiomi a priori.

Badate bene, aggirare temporaneamente, ma non violare. La realtà infatti ci dimostra alla fine che suddetti assiomi, essendo pro-vita e benessere, risultano il mezzo per eccellenza alla base delle scelte umane. È ineluttabile che sia così. Pertanto non sorprende che si possa giungere ad una verità solo attraverso la logica e, soprattutto, ben prima che la realtà controfattuale la faccia accadere. Basti pensare al prezzo delle mascherine imposto per decreto: non era affatto necessario aspettare che si materializzassero le carenze effettive per sapere che tale politica è sciocca e dannosa. Non è chiaroveggenza o divinazione, è applicazione di una metodologia chiara e coerente che ha origine da un assioma sempre vero e affermante la vita: l'azione umana.

Lo stesso vale per il cosiddetto lockdown. Per settimane ho avvalorato su ogni piattaforma social in cui ho un profilo l'importanza di far circolare liberamente l'informazione, l'unico modo per sfuggire ad errori grossolani e di pianificazione top-down. È una linea teorica si potrebbe obiettare, ma ecco che ancora una volta la realtà controfattuale si adopera per premiare le azioni pro-vita e punire le azioni anti-vita, come quelle adottate in Italia. La Svezia, infatti, brilla su una serie di altre nazioni Europee e non perché ha adottato una strategia di risposta al virus molto blanda, proponendo alla cittadinanza misure di buon senso e permettendo alle attività di rimanere aperte senza distruggere quindi il tessuto economico. Poiché la Svezia ha deciso di seguire la vera scienza epidemiologica e perseguire una strategia di buon senso, non ha avuto bisogno di "appiattire la curva" perché il suo approccio strategico ha l'ulteriore vantaggio di ottenere una diffusione molto più graduale e più ampia.


Ciononostante i media generalisti/terroristi e la politica sono stati quasi inesorabili sulla Svezia per non aver rispettato il "consenso" dell'Occidente sul lockdown. Il Paese è stato anche duramente criticato da circa 2.300 accademici che si sono avventati con disprezzo sulle scelte svedesi e chiedere il cambio di rotta del governo. Tuttavia il Paese ha resistito e da allora ha ottenuto l'appoggio di numerosi eminenti accademici e professionisti, come il professor Heneghan che ha elogiato la Svezia per "aver tenuto i nervi saldi" di fronte a tale condanna pubblica. E ora questa caparbietà sta ottenendo buoni frutti, come alcuni media generalisti, tra cui il New York Post, hanno dovuto riconoscere a malincuore. Non solo, ma la Svezia ha ricevuto elogi anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, definendola un "modello" per superare la crisi del virus C.

Non contenti del loro fallimento propagandistico in Svezia, i media terroristi stanno ora rincarando la dose con la minaccia farlocca di una "seconda ondata", utilizzata quindi da alcuni governi per giustificare lockdown sempre più impopolari ormai. C'è gente che sui media ottiene visibilità, come Bill Gates, che suggerisce un periodo di lockdown estremo tra 18 mesi e 24 mesi. Nessuno di questi mentecatti si pone il problema se le economie possano sopravvivere ad un periodo così esteso di follia? Nemmeno la domanda sfiora le loro menti. Questo è uno scenario che nessuno può realisticamente approvare, eppure viene promulgato dai media generalisti.

Non tutti sono d'accordo con una "seconda ondata" su cui il governo italiano continua a mettere in guardia se il lockdown viene revocato troppo presto. Il famoso microbiologo scozzese, il professor Hugh Pennington, non ne è convinto infatti. Secondo altri esperti, uno dei problemi fondamentali con la politica di lockdown di Stati Uniti, Regno Unito e altri Paesi europei è che non s'è mai basata su prove o effettivamente "guidata dalla scienza". Proprio il contrario: è stata una decisione politica, presa dai politici. Mai nella storia un Paese ha adottato una misura così universale che mette in quarantena i sani ed i malati. L'approccio pragmatico sarebbe stato quello di proteggere i più vulnerabili, una politica che alla fine porta all'immunità di una popolazione come sottoprodotto naturale. Questo è stato l'approccio adottato dalla Svezia e da altri stati e, secondo numerosi esperti del settore tra cui il professor Johan Gieseck, ha senso sia a livello epidemiologico sia a livello sociale ed economico.





REGIME D'INCERTEZZA

Avendo salvaguardato la flessibilità dell'economia di mercato, la Svezia ha acquisito un vantaggio competitivo rispetto a tutte quelle altre nazioni che hanno invece deciso di chiudere tutto. Infatti il tessuto economico/industriale svedese ha potuto aggiustarsi dinamicamente e velocemente, permettendo di rispondere nel modo più efficiente possibile ai supply shock che hanno scosso il mondo intero. Viene incentivato, quindi, il risparmio e il budget familiare è un limite oltre il quale non spingersi. Niente prestiti, niente ulteriore indebitamento. Tale cuscinetto è vitale affinché la società nel suo complesso possa ripartire nel modo più sano e veloce possibile. "Investire" non è solo una questione di persone che mettono denaro in fondi comuni o acquistano obbligazioni. Gli "investitori" sono persone che acquistano e gestiscono condomini; sono medici e dentisti che investono enormi quantità di tempo e denaro in un ufficio sanitario privato; sono persone che mettono i loro risparmi di una vita nell'avvio di un nuovo ristorante o taverna.

Bisogna essere incredibilmente ingenui e profondamente ignoranti sul mondo imprenditoriale per pensare che il commercio, gli investimenti e l'imprenditorialità continueranno come al solito in quei Paesi che invece hanno deciso stupidamente di chiudere tutto. Infatti questo scossone innaturale nel panorama economico genera molta meno disponibilità e capacità di investire in imprese, offrire prodotti e servizi o impiegare persone. Questo problema ha un nome: regime d'incertezza, una pervasiva mancanza di fiducia tra gli investitori nella loro capacità di prevedere fino a che punto le future azioni dello stato modificheranno i loro diritti di proprietà. L'incertezza è sempre un problema per investitori e imprenditori, ma quando diventa "istituzionalizzata" è peggiore perché limita la capacità di adattarsi degli imprenditori.

In un mercato non ostacolato le imprese e gli investitori possono imparare guardando gli altri, pianificare il futuro nei loro mercati specifici e adeguarsi di conseguenza. A differenza degli stati che pensano che prendere decisioni per decreto possa cambiare la realtà nel lungo termine, gli investitori e gli imprenditori cercano di servire il più ampio raggio possibile di pubblico. Ma questo tipo di flessibilità viene distrutta quando gli stati impongono severe restrizioni agli affari, come i lockdown. Non c'è apprendimento né adattamento, i lockdown imposti non tengono conto della diversità in termini di salute, dati demografici e condizioni di mercato. L'attività economica viene interrotta in una misura uguale per tutti, basata su ciò che i politici, e non i consumatori, ritengono "essenziale". Ancora peggio, i cambiamenti possono essere rapidamente imposti da una manciata di politici senza dibattito pubblico o consultazione. Le aziende non hanno letteralmente tempo per adattarsi.

È molto peggio di un qualsiasi shock di mercato "normale" e in definitiva accelererà anche le disparità di ricchezza contribuendo all'ulteriore finanziarizzazione dell'economia. Grazie alla narrativa "troppo grande per fallire", il settore finanziario continua a crescere come "luogo sicuro" per gli investimenti. Perché investire in piccole e medie aziende quando è molto più basso il rischio di investire in una banca o in una società finanziaria che sarà sicuramente salvata? I lockdown hanno reso questa valutazione del rischio ancora più netta: le società non finanziarie possono essere chiuse e distrutte in qualsiasi momento, ma Wall Street verrà salvato.

Dal momento che il settore finanziario impiega un numero relativamente piccolo di persone, significa che l'occupazione ne risentirà, che soffriranno la classe lavoratrice e la classe media, che le persone a Wall Street (settore finanziario in generale) trarranno beneficio mentre le attività di Main Street (gente comune in generale) falliranno. E giusto per fare un esempio, ecco la storia di due Americhe in soli tre grafici: capitalizzazione totale di mercato della borsa USA, i titoli che stanno trainando il carro e infine la mole di nuovi disoccupati.




In questo modo si può vedere in tutta la sua terribile chiarezza chi viene davvero aiutato dalla stampante magica delle banche centrali e a chi tocca pagare il conto. L'euforia totalmente ingiustificata dell'attuale rally nel mercato azionario è figlia di quella continua erosione del tessuto produttivo che adesso, sfilacciato e fatto a brandelli, è palesemente incapace di sostenere quanto si vede nei mercati. La disarticolazione delle supply chain a livello mondiale è avvenuta in modo repentino, senza battute d'arresto o rimbalzi, a significare che i problemi alla base delle economie mondiali erano di lunga data. Sebbene spazzati sotto il tappeto con più veemenza sin dal 2009, sono riemersi inevitabilmente più forti che mai. Il numero di disoccupati ora negli USA è tanto quello dal 1945 ad oggi. A causa della corruzione del denaro fiat e dell'azzardo morale stimolato dalla manipolazione dei tassi d'interessi, questo fatto lo sanno anche i giocatori d'azzardo nei casinò azionari ed ecco perché si sono riuniti sotto l'ombrello di una manciata di titoli... proprio come accadde poco prima che scoppiasse la bolla dotcom.

La necessità di una forma di denaro onesta, non manipolabile arbitrariamente e soprattutto non censurabile è l'unico punto di ripartenza solido ed affidabile su cui si può puntare. Tutto il resto sono solo chiacchiere di chi ha qualcosa da guadagnare dall'attuale sistema monetario fiat e dalla ridistribuzione velenosa della ricchezza operata dalle banche centrali. Ad oggi, la forma per eccellenza di denaro sano ed onesto con cui sviluppare una nuova forma di imprenditoria sana ed onesta è Bitcoin.



SANIFICARE L'ECONOMIA DAL VIRUS DELL'INTERVENTISMO

Se ci pensate un attimo, scoprirete che il regime d'incertezza imposto dagli stati è di gran lunga peggiore di una qualsiasi fluttuazione di prezzo dovuta alla domanda/offerta per Bitcoin. La programmabilità e la prevedibilità di Bitcoin, grazie al suo protocollo, permettono agli attori di mercato di adattarsi di conseguenza con largo anticipo. La "paura per la deflazione" è sconfessata dal fatto che è arci-noto che ogni 4 anni circa l'offerta di denaro di Bitcoin si dimezza. Questo a sua volta permette agli imprenditori di cambiare con largo anticipo i loro business per adattarsi alla nuova condizione. Chi li protegge invece dall'arbitrarietà di un gruppo ristretto di persone che può decidere tutto e il contrario di tutto in una manciata di giorni? A differenza della maggior parte degli altri asset, l'offerta di Bitcoin è fissa per sempre: 21 milioni. L'unico altro asset che ci si avvicina è l'oro.

Ed è questa offerta fissa che rende Bitcoin un'opportunità. Gli investitori si stanno riversando su oro e Bitcoin per proteggere il valore del loro denaro dall'inflazione monetaria spericolata delle banche centrali. E questa fuga farà acquisire più profondità al mercato di Bitcoin, permettendogli di stabilizzarsi nel tempo e quindi essere anche usato per la contabilità di un'impresa.

Stati Uniti, Europa e Cina spenderanno quasi $6.000 miliardi per stimolare il salvataggio dell'economia globale. La Federal Reserve ha annunciato il proprio programma di stampa di denaro da $2.300 miliardi, impegnandosi ad acquistare una quantità illimitata di asset che secondo alcuni analisti farebbero arrivare il suo bilancio a lambire i $10.000 miliardi. Questa stampa di denaro senza precedenti diluirà così tanto il denaro che, tra 10 anni, il potere d'acquisto del dollaro USA potrebbe essere la metà ed è per questo che penso che tutti dovrebbero possedere un po' di oro e Bitcoin in questo momento: la domanda per il dollaro USA si indebolirà (perché la FED ne sta diluendo il valore), la domanda di Bitcoin salirà soprattutto perché l'offerta viene dimezzata.

L'acquisto di un porto sicuro è solo una parte della storia della domanda di Bitcoin. Ad esempio, il World Economic Forum ha previsto che le tecnologie blockchain arriveranno a rappresentare il 10% del PIL mondiale entro il 2027. Stiamo parlando di $8.600 miliardi, un aumento del 295,762% rispetto ai $2.900 miliardi di oggi. E la consegna fisica di Bitcoin su Bakkt è ai massimi storici, con un aumento del 44% a marzo. Nel frattempo si prevede che broker come Fidelity e TD Ameritrade distribuiranno servizi di criptovaluta ai loro clienti.

Ci stiamo muovendo verso un mondo in cui 500 milioni di investitori saranno in grado di acquistare criptovalute con un solo clic del mouse. Non solo, non dimentichiamoci che tipo di impresa stimolerà un'economia pervasa dalla mentalità intrinseca di Bitcoin: cripto-anarchia e decentralizzazione (1, 2, 3). È un mix fenomenale che accenderà un potente rally per Bitcoin.



CONCLUSIONE

La logica è un meccanismo i cui ingranaggi non possono essere sostituiti da decreti o normative varie. La sua natura è a priori, quindi trascende l'eventuale arbitrio umano. Ignorare questo fatto vuol dire esporsi alle inevitabili ripercussioni, di qualsiasi natura. La volontà attuale di sanificare l'intero mondo dai virus è tanto sciocca quanto l'idea di voler direzionare centralmente l'intera economica mondiale. Entrambe le cose falliranno, ma non senza un elevato prezzo da pagare (ponderato in base a quanto si andrà dietro a tale follia). La battaglia contro i mulini a vento è una lotta impari, ciò che invece si può sconfiggere è la propaganda a tamburo battente degli ultimi quattro mesi e soprattutto schermarsi adeguatamente da essa. Come? Questo di Vladimir Bukovsky è un libro più attuale che mai.

Narrando le vicende dell'autore come prigioniero dei campi di lavoro russi durante l'impero sovietico, descrive l'estrema contorsione del sistema legale sovietico, la corruzione della burocrazia sovietica e le condizioni in diverse prigioni sovietiche. Ricco di dettagli, mette in evidenza la vita di Bukovsky come dissidente, prigioniero, imputato e vittima di dure sevizie durante gli interrogatori. Ma ciò che davvero rappresenta il cuore di tale opera, è la descrizione degli stratagemmi messi in campo per sopravvivere nei gulag: interno, esterno ed interpersonale.

Per poter rimanere sano di mente e impedire che la sua mente venisse conquistata dagli oppressori, Bukovsky costruì un castello mentale in cui poteva rifugiarsi per mantenere salda e unita la sua mente. Così grande e antifragile, quel castello rappresentava una certezza granitica contro i trucchi mentali e psicologici con cui gli oppressori cercavano di destabilizzare i prigionieri. rendere inespugnabile quella fortezza mentale era essenziale affinché Bukovsky potesse rimanere libero e quindi sano di mente, in modo poi da poter contrattaccare nella realtà.

Fu così che riuscì dapprima a contrabbandare libri proibiti all'interno del campo di lavoro e successivamente grazie ad essi apprendere l'inglese, che poi insegnò anche ai suoi compagni in modo da poter parlare senza la paura di essere compresi dalle autorità sovietiche. Memorizzò il codice di leggi che regolava i gulag, in modo da poter sfruttare una qualsiasi scappatoia per ritorcerlo contro i burocrati stessi. E ci riuscì, inondando le scrivanie di questi ultimi con una quantità incredibile di lamentele scritte su pezzi di carta igienica. Questo sistema cui la burocrazia farraginosa era costretta a piegarsi instillò terrore, sconcerto e insofferenza.

Prima che una autobiografia e una storia di avventura, è un manuale per sopravvivere contro ogni sopruso psicologico, fisico e mentale. Soprattutto ora, in Italia, dove tenere la barra dritta è vitale. Dove non rinnegare le libertà individuali per una sicurezza effimera e illusoria è fondamentale per non pregiudicare il futuro. Ogni burocrazia può essere ribaltata, l'importante è sapere come costruire un castello: dall'interno (libertà come principio), poi passare all'esterno (azione libera) e infine popolarlo (condivisione del metodo e accettazione volontaria).


2 commenti:

  1. IO PENSO AL DOPO E SARA TRAGICO
    il virus è una brutta bestia ma ne usciremo anche se tanti non ce l'hanno fatta.Il vero problema inizierà dopo. Migliaia di partite iva che non riapriranno, gente con dei problemi che fallirà e tanti che si suicideranno. Questo virus ha avuto il merito di mettere in chiaro la nostra reale situazione economica. Ottava potenza mondiale, con le tasse altissime che servono per foraggiare il surplus dell'impiego statale , milioni di parassiti oltre ai politicanti intenti non a fare il bene dei cittadini ma a rimpinguare le loro tasche, e per contro, sanità allo sfascio , scuola che sforna ragazzi che fanno fatica a comprendere un testo, servizi pubblici vergognosi e a parte qualche parassita fortunato e infognato nel pubblico percettore di pensioni stratosferiche, la maggioranza con pensioni da fame e un debito pubblico che continua ad aumentare Non faccio questa domanda retorica ai politici ma a voi che leggete. non vi pare che sia giunta l'ora di cambiare? Quale potrebbe essere la ricetta? Primo sburocratizzare , si mantiene alta la burocrazia per giustificare il numero abnorme di impiego pubblico ma oramai non ce lo possiamo più permettere. Rendere responsabili dei ritardi e dei danni gli impiegati colpevoli e sopra tutto responsabilizzare i piani alti . Credo che noi si sia l'unico paese che non punisce i pelandroni ma premia chi fa il proprio dovere che poi questa misura si è rivelata inutile ma soltanto un modo per aumentare il mensile camuffandolo con un altro nome Se si mettesse la flat tax diminuendo contemporaneamente sprechi e abusi, finalmente le aziende e i privati si troverebbero in tasca denaro per i consumi e l'innovazione Non c'è altra strada e non parliamo di banche e magistratura, E' sotto gli occhi di tutti per chi non è in mala fede Comunque tranquilli o lo faremo o se ne occuperà l'economia reale a fare giustizia

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  2. Dopo questa notizia si può considerare la Svezia (e anche Johnson alla fine, prima che facesse marcia indietro però) vincitrice della propria scommessa contro il virus C. In realtà lo era già, ma adesso non ci sono più dubbi. È un fatto. La volontà di non ammazzare l'economia e umiliare le persone, considerandole tali e non schiavi di cui disporne i corpi a proprio piacimento, le ha fornito un vantaggio competitivo non indifferente e rendendola il vero modello da seguire. Come si è sempre saputo da che mondo è mondo, l'immunità è la miglior protezione contro le infezioni e questo è il motivo per cui la Svezia ha puntato sull'immunità fin dall'inizio. Ha elaborato una linea di politica progettata per proteggere i vecchi e coloro vulnerabili, impedire che il sistema sanitario pubblico venisse travolto e, cosa più importante, consentire alle persone più giovani e a basso rischio di interagire liberamente in modo da contrarre il virus e sviluppare gli anticorpi che avrebbero dovuto difenderli dalle infezioni future. Questo era il piano e ha funzionato alla grande.

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