martedì 15 novembre 2011

Il Pomeriggio dei Morti Dementi





di Johnny Cloaca


Ancora zombie. Sono là fuori e non se ne andranno finché non avranno zombificato il resto dell'umanità. Ascoltiamo:

Molti economisti, incluso me stesso, credono che sia necessaria una politica più aggressiva da parte della Federal Reserve per far girare l'economia. Aiuterebbe anche uno stimolo fiscale aggiuntivo.

Orbene, stampare maggiore denaro ed indebitarsi ci porterà in paradiso. Ehi, ehi! Togliete la testa di quel cretino dalla bocca di quello zombie, non è salutare farsi mangiare in questo modo.

Zombie: Buono!

Almeno un minimo di resistenza. Questa è la solita nenia strategica di uscire dalla crisi attraverso l'assassinio del debito pubblico operato dalla stampante, il supporto del governo con denaro creato dal nulla e la distribuzione coriandoli agli amichetti in modo che possano creare lavoro. Quali lavori? Boh?! Non si sa dato che si bypassa il consumatore. Quindi torniamo al punto di partenza. Stampare denaro solo per i primi due punti.

[...] il rischio d'inflazione è ora tanto basso quanto lo è stato negli anni cinquanta.

Risposta:



Ora che Krugman batte forsennatamente la testa davanti lo specchio per le sue coglionate di un anno fa, altri si accodano a questo carrozzone. Duri, eh? L'indice dei Prezzi alla Produzione (PPI) per i beni finiti è saltato ad un tasso su base annuale del 9.8% a Settembre. Il tasso di crescita a 12 mesi del PPI alla fine di Settembre era del 7%. E adesso come la mettiamo? Ma non solo.

Poi c'erano quelli come Henry Hazlitt, un editorialista del New York Times [...] che dicevano che le persone dovevano arrangiarsi, che la disoccupazione era causata solo da salari alti ed avidità dei lavoratori e che l'inflazione era una cura peggiore della malattia.

Riesumiamo un pò Hazlitt. Zombie: Ci pensare io!

[...] Non avevo alcun talento. Avrei ottenuto un lavoro, e sarei durato due o tre giorni e sarei stato licenziato. Non mi ha mai sorpreso o fatto innervosire, perché la mattina presto leggevo il Times, guardavo gli annunci, e lo stesso giorno andavo a lavorare. Ciò mostra cosa accade quando si ha un libero mercato. Non esisteva niente di simile al salario minimo di oggi. Non esistevano i sussidi statali, a parte alcuni luoghi in cui si poteva ottenere un pò di cibo per qualcosa, ma non esisteva il welfare. Avevamo il libero mercato. E così di solito mi ritrovavo a lavorare il giorno dopo, e venivo licenziato dopo tre o quattro giorni. [...] Non avevao le capacità. Ma ogni volta imparavo qualcosa, ed infine guadagnavo $3 o $4 a settimana.



"PRENDETELI!"

Una volta zombizzati, le nuove leve si spostano dove possono trovare più cervelli. Il dito del governo e della propaganda punta li indirizza verso coloro che hanno qualche soldo in più rispetto alla massa. Perché? Con i loro bilanci a brandelli, i politici occidentali vogliono che i ricchi li salvino. Tassare i "ricchi" è un gioco da ragazzi. Il compito di ricostruire le finanze pubbliche, ci viene detto, richiede che le persone più ricche "paghino una quota equa" degli oneri. Ma le tasse alte sono davvero giuste? Si tratta di una campagna morale, o profondamente immorale? Per quali servizi in cambio?

E' moralmente preoccupante che le tasse ci vengano estorte con la forza. In fin dei conti, la maggior parte sarebbe anche felice di sostenere servizi di base come la difesa, le infrastrutture, ed anche il welfare. Ma come Frédéric Bastiat sottolineò, all'aumentare delle tasse, la gente vede se stessa non come un contribuente sociale volontario, ma come vittima di sfruttamento. Poi ci vuole una forza maggiore per farla pagare.

Warren Buffett e Stuart Rose dicono che si dovrebbero pagare più tasse. Bene. Nessuno li ferma. Ma più in alto salgono le imposte, più le persone sono costrette a pagare per cose che disapprovano, e per cose come le guerre estere. La prova in tutto il mondo è chiara: prendete più di un terzo dei guadagni della gente, e si scatenerà una rivolta fiscale silenziosa. I cittadini riorganizzeranno i loro affari al fine di evitare le tasse, o lavorare di meno e andare in pensione presto, o spostare i loro soldi o la loro attività o addirittura se stessi all'estero. Possono anche eludere le tasse mentendo sulla loro ricchezza e sul reddito, o accettare pagamenti in contanti. E la gente all'estero sarà scoraggiata nell'investire nel vostro paese.

Non c'è da meravigliarsi che i paesi a bassa imposizione fiscale crescono molto più velocemente di quelli a forte pressione fiscale. Questa disparità nel tasso crescita non è solo un problema economico, ma morale. Le tasse alte soffocano le imprese, l'occupazione e le opportunità di crescita da cui potrebbe trarre beneficio l'intera popolazione.



UN RICCO PROBLEMA

L'animo che risiede in quelle persone guidate alla "caccia al ricco" è prettamente collettivista/socialista. Odiano questo fantomatico 1% perché hanno i soldi. Non hanno interesse a fare distinzioni o considerazioni sul come tali persone siano entrate in possesso di tale denaro.

Conosco nel mio quartiere alcune persone che hanno del denaro. Non le invidio. Hanno lavorato duro, risparmiato denaro e non l'hanno sperperato a cazzo di cane. Hanno anche dato lavoro a molte persone con le loro aziende. Allora la domanda diventa: bisogna essere incazzati con chi ha i soldi, oppure con quelli che hanno raccolto soldi in maniera disonesta? Bisogna prendersela con "imprenditori" alla MonteZZZemolo oppure col pirla che ha messo sul tavolo migliaia di euro solo per foraggiare un "notaio" richiesto dalla "legge" per compilare un pezzo di carta? Per chi ha qualcosa in più degli altri, o per grandi avvoltoi come Soros? Perché non ce la prendiamo con Pannolone al Quirinale, che incassa 17 pensioni pagate proprio dai lavoratori, per non parlare dei suoi corazzieri al seguito?

Spero di non aver urtato la vostra sensibilità duramente acquisita con anni di educazione civica. Bisognerebbe quindi indirizzare la propria rabbia contro coloro che guadagnano fior di quattrini attraverso i contatti e le connessioni del governo. Questi non producono nulla; sono semplicemente dei ladri. Sono loro che vivono sulle spalle delle persone.

L'unica tassa meno dannosa potrebbe essere la seguente:

Nessun principio di tassazione, sosteneva[Rothbard], può essere giusto in un sistema di mercato onesto. Una tassa progressiva fa discriminazioni sulla base delle redditi; i ricchi non sono forzati a pagare di più per il pane rispetto ai poveri. Anche una tassa piatta forza tale risultato, dal momento che i redditi più alti contribuiscono con più dollari rispetto a quelli più bassi. La tassa meno dannosa è una tassa pro-capite o una tassa alla pari: un'imposta piatta abbastanza bassa anche per i più poveri.



PIU' EUROPA

Sembra che la pressione per un maggiore fardello fiscale non sia solo generalizzata, ma piuttosto regionalizzata in Europa.

La Merkel ha detto che la condizione dell'Europa è ora così "sgradevole'' che sono urgenti profonde riforme strutturali, avvertendo che il resto del mondo non rimarrà ad aspettare.

I Tedeschi sentiranno dolore. Il loro dolore dovrà sostenere i malanni delle nazioni dell'Europa meridionale e l'Irlanda. Ci sarà un massiccio trasferimento di ricchezza verso tali paesi. Perché? Perché il governo centrale sà cosa è buono e giusto. La Merkel ha annunciato al mondo la sua fede Keynesiana.

"Ciò vuol dire più Europa, non meno Europa,'' ha detto ad uan conferenza a Berlino.

La pianificazione centrale sarà potenziata, non diminuita.

"E' tempo per un avanzamento verso una nuova Europa,'' ha detto la Merkel. "Una comunità che dice, malgrado quello che accade nel resto del mondo, che non potrà mai cambiare quelle che sono le sue regole di base, quella comunità semplicemente non può sopravvivere.''

Ho il vago sospetto che la Merkel voglia buttare fuori dall'Eurozona l'Italia e la Grecia perché non riescono ad operare in una politica fiscale ristretta. Ma la domanda è: quanto dolore altrui sono disposti a sopportare i Tedeschi? Ma come già ventilato altrove la Germania potrebbe ritornare al suo Marco meno folle e meno inflazionato, oppure rimanere nell'euro, e far ritornare Italia e Grecia alle loro valute.

Con o senza l'Europa, l'Italia è fallita.



ITALIA SI, ITALIA NO

Le banche estere (Francia, ad esempio) hanno in pancia parecchio debito Italiano e quindi hanno tutti gli interessi a mantenere in vita il cadavere Italiano. Non lasceranno che esca dall'Europa. Ma sanno in quali condizioni versa. Allora, non rimane che da chiedersi: cosa faranno i nuovi fantocci ai posti di comando? Salveranno la baracca per tutti, o salveranno la baracca per i loro amichetti?

Bisogna considerare che il debito Italiano è anche in parte posseduto da individui nel nostro paese. Hanno abboccato all'amo della propaganda, ma da creditori vedranno i loro soldi evaporare in caso di default. Si spera che in futuro non commettano lo stesso errore.

Il problema è che da ora in poi la pianificazione centrale aumenterà. I gatti grassi hanno la precedenza. Ciò influenzerà di molto le decisioni che verranno prese sulla strategia politica per "aiutare" il paese. Il ruolo dello stato nella vita quotidiana raggiungerà livelli asfissianti, ma ciò non risolverà l'elefante nel salotto: il debito pubblico. Come si può operare per alleviare la pressione di questo pachiderma?

Tagli alla spesa. Questa voce nel bilancio dello stato è enorme, la spesa rappresenta il lascipassare per le rielezioni e più gli elettori vengono imbambolati con promesse più saranno dediti a partecipare al giochetto democratico. Prima di tutto, niente più incentivi o pasti gratis dal governo; le imprese che il mercato reputa degne di sopravvivere continuano a rimanere i naffari, quelle improduttive falliscono. Privilegi e costi della politica, sono le prossime voci della spesa che devono finire sotto la scure del boia. Nonché provincie ed enti improduttivi.

Fine delle missioni estere. Alè, tutti a casa invece di farsi macellare in qualche deserto sperduto del Kaffiristan. Le missioni di pace (eterna) non creano alcuna prosperità né per il paese che le finanzia né per il paese che le subisce. Altro spreco di risorse sono le grandi opere, e dato che rafforzano solo il clientelismo non ne abbiamo bisogno.

Riforma del lavoro: le imprese sono immerse in un mare di tasse e norme, e spesso preferiscono non rischiare affatto e non assumere. E data la situazione eocnomica attuale, non contrarre prestiti. Quindi, una bella sforbiciata alle tasse sul lavoro, liberalizzazioni (non quelle alla Bersani) e nuove regole (un solo tipo di contratto, per non rendere la vita un inferno alle nuove leve e il paradiso in terra per quelli in possesso di contratti a tempo indeterminato; indennizzo di disoccupazione per 18 mesi con annessi corsi di formazione; licenziamenti liberi). Infine, per quanto riguarda le pensioni, il buon Marco Bollettino (alias Ashoka) ha stilato una bella proposta. Non è il massimo forse, ma almeno lascerà respirare il paese.

Ora, mi rendo conto che i parassiti dovrebbero fare molti passi indietro per implementare i suggerimenti sopracitati, quindi analizziamo cosa in realtà accadrà: tagli alla spesa minimi (qualche spuntatina e smussamento qua e là; tasse alte; patrimoniale; probabile prelievo forzato dai conti correnti), ri-finanziamento missioni estere, liberalizzazioni alla Bersani (con i sindacati che si mettono di traverso e latrano nelle piazze, ovvero, maggiore regolamentazione).

Risultato? Non volgio nemmeno immaginarlo.



CONCLUSIONE

Quello che sta accadendo è la conseguenza delle forze di pianificazione centrale che tentano di interferire con il processo di liquidazione di mercato, ritardando ed intensificando il crollo finale. 20 anni fa l'URSS sembrava ormai un miraggio, l'Europa e l'euro la stanno resuscitando. La fine di questo dramma non sarà piacevole.

L'Italia farà la sua parte, poiché il governo tecnico è stato un ottimo escamotage per salvare i parassiti politici italiani; infatti, in questo modo si possono approvare tutte le leggi liberticide ed espropriatrici. Le persone, semmai si sentiranno tradite, penseranno che attraverso un governo eletto da loro si potrà guadagnare l'equità tanto agognata. Ed indovinate un pò? Ad aspettarli ci saranno i politici che ancora una volta prometteranno la luna.

Solo che saranno stati ripuliti dalle loro porcate passate. Non giocate ad un gioco a cui non potete né vincere e né pareggiare, ma solo perdere.


3 commenti:

  1. ciao johnny,
    volevo chiederti una cosa.

    Ma se la banca centrale può stampare quanti soldi vuole, perchè non ne stampa tanti così diventiamo tutti più ricchi e benestanti?

    Questa cosa qui proprio non riesco a capirla.

    A presto,

    Paul

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  2. Jhonny negli USA la stampa di denaro in passato a preceduto eventi importanti come guerre o per far crollare dei sistemi ad esempio la vecchia U.R.S.S.
    Oggi il problema maggiore per gli USA è la Cina, quindi la storia si ripete, speriamo solo che non si arrivi ad una guerra vera e propria ma di dollari ne sono stati stampati una marea.....brutto segno.

    Ciao

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  3. Ciao "Paul". Ho sentito dire che si sono molti lotti liberi in Zimbabwe, a quanto ho sentito Mugabe ha bisogno di consiglieri. Per la macchian del tempo, ci stiamo attrezzando... :D


    [...] speriamo solo che non si arrivi ad una guerra vera e propria ma di dollari ne sono stati stampati una marea.....brutto segno.

    E per questo ci dobbiamo inchinare agli stupidi avranno ed i loro strumenti legali per imporre la propria stupidità. Poiché se non votassero, la loro stupidità resterebbe limitata alla loro vita, e non sbrodolerebbe nella mia; ciò al contrario delle "dotte opinioni" di molti beoti votanti.

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