mercoledì 23 novembre 2011

La Scritta sul Muro





di Johnny Cloaca

"Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto, di cui questa è la lettura: MENE, MENE, TEKEL, PERES; e questa ne è l'interpretazione Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani. Allora, per ordine di Baldassàr, Daniele fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu dichiarato terzo signore del regno. In quella stessa notte Baldassàr re dei Caldei fu ucciso" -- Daniele 5, 24-30.

I segnali di una grave recessione (che aprirà la strada alla Grande Depressione 2) sono più prorompenti che mai. Ma voi lettori di Freedonia sapete benissimo che in realtà non ne siamo mai usciti, le panzane raccontate dall'Establishment sono state le stesse che si sentirebbero in un bar affollato. Quelle che uscirebbero dalla bocca del vostro vicino di sgabello che vi pone una mano sulla spalla e dice: "Un altro giro per il mio amico!" Salvo poi scoprire che non era vostro amico, vi aveva derubato del portafoglio ed aveva lasciato a vostro nome tutti i drink del bar. La lista è lunga.

Tornate ogni sera a bere nel solito bar per scordare della sera precedente, ma ogni dannata volta finisce allo stesso modo; l'alcol permette ai lestofanti di derubarvi ed offrire da bere a tutto il locale. Il conto infine vi sommerge. L'alcol monetario, infine, finirà per intossicare e far esplodere una situazione oramai fuori controllo.

I prezzi delle azioni sono in costante ribasso.




I mercati Cinesi continuano a temere la bolla immobiliare e il recente rallentamento della stampa di denaro aprirà le porte al bust e ad uno scoppio tremendo, con un botto senza precedenti.




Anche il Giappone potrebbe fare ben presto la fine della Grecia.





Ribassi nel petrolio...




...e nel prezzo dell'oro.




Deflazione, qualcuno dirà. Errore, i viaggi sulla luna vengono sperimentati da M1 e M2 prima che vengano aperti anche al pubblico.




I prezzi al dettaglio aumentano. Anche la disoccupazione. Che sia quella degli Stati Uniti o quella Europea poco importa; entrambe soffrono dello stesso problema. Tasse alte, norme soffocanti, welfare a pioggia. Gli anni del boom e delle bolle hanno creato l'illusione che tutti fossimo magicamente finiti nel paese di Cuccagna, dove lavoro e sussidi abbondavano. Quando il cliente sorseggiava un drink dietro l'altro, pensava che tutto fosse rosa e fiori; che la notte era giovane si ripeteva nella testa. Già, la notte era giovane. Non ha fatto i conti con una variabile: le risorse scarse. Se male allocate, il dolore economico che provocheranno sarà acuto. Ed una di queste risorse è proprio il tempo.

Il risveglio è duro. C'è il mal di testa, ma bisogna ficcarsi in testa una cosa: è ora di realizzare il fatto che siamo andati oltre e bere ulteriore alcol monetario per dimenticare le nostre scelte errato non è la soluzione. L'inevitabilità dei tagli alla spesa è eloquente ormai, il welfare dovrà passare sotto la scure del boia. E' una delle promesse che non poteva essere mantenuta.

Durante il boom, il denaro scorreva. L'espansione del credito dal nulla correva veloce, tutti potevano sollazzarsi nella falsa speranza che si era raggiunto l'agognato desiderio di ogni uomo: pasti gratis. Era facile indebitarsi, costava poco. Lo stato ha dato il via ad una serie infinita di progetti improduttivi e a promesse che non avrebbe potuto mantenere nel lungo termine. Ma era il presente che contava. Addirittura le tasse venivano diminuite!

Ma come già detto sopra, la festa è finita; anche per questo gigante pirassita. E' un organismo egoista ed egocentrico: pensa solamente alla sua fame. Vuole continuare a pasteggiare come prima, ha bisogno che il denaro fluisca come prima. Ferree regolamentazioni e tasse soffocanti sono all'ordine del giorno ormai. E' un pachiderma impazzito che pian piano sta smembrando il tessuto sociale con la sua folle corsa in cerca di risorse per se e per i suoi amici.

Risultato? Mercato nero. Gli imprenditori operano nel mercato nero per due motivi principali: tasse che rendono le transazioni ufficiali non redditizie, o regolamenti che le rendono irrealizzabili. Minacce di multe pecuniarie sempre più alte non faranno nulla per alleviare questo fatto, e solo una riduzione delle imposte e maggiore libertà d'impresa potranno cambiare questi due aspetti. L'interventismo LI CAUSA i problemi.

Ora i giornali parlano di timori per vari default in Europa. Sicuramente, peccato che ne parlano al condizionale mentre sono una realtà. L'ambiente finanziario è diventato così distorto a causa della carta svolazzante e della follia bancaria che l'ultima cosa che rispecchia ormai è la realtà. Fase 19 da dipendenza da alcol monetario: delirium tremens ed allucinazioni.

La FED ha scelto di rispondere con l'Operation Twist. Contribuirà a ridurre i suoi possedimenti di asset a breve termine e ad incrementare i possedimenti a lungo termine, spingendo in basso i tassi a lungo termine ed appiattendo la curva dei rendimenti. Che effetto sta avendo questa manovra? Non granché. Le persone comuni non hanno nessuna voglia di indebitarsi di più e nenache le imprese. Quindi, si è solo guadagnato tempo ritardando ancora una volta l'inevitabile. Senza una seria liquidazione che chiarisca la direzione in cui l'economia dovrebbe svilupparsi, le aziende non andranno a ficcare la testa in nessun investimento reale.

Finché non avranno fine le banche centrali questo gioco truccato continuerà a tirare dentro giocatori, volontari o involontari; senza l'abolizione delle varie banche centrali la strada della ripresa e della prosperità rimarrà celata. Ma tale film finirà, non durerà per sempre. La sua vera natura è fatta per avere una fine.
Vedremo i titoli di coda. Spetterà poi al pubblico rimanere per lo spettacolo successivo o decidere di abbandonare la sala.


3 commenti:

  1. più che altro bisognerà vedere se il pubblico dopo ci sarà ancora o sarà rimasto sotto le macerie del sistema bancario mondiale

    RispondiElimina
  2. Ciao Roberto. Per questa variabile è meglio dare ascolto a Kyle Bass quando dice: "[...] Comprare oro è come comprarsi un'assicurazione contro l'idiozia ricorrente della politica."

    RispondiElimina
  3. Grande Johnny, ti seguo sempre con grande attenzione. Bellissimo articolo anche questa volta.

    RispondiElimina