venerdì 6 aprile 2012

"Se qualcosa non può più andare avanti, tenderà a fermarsi."





di Johnny Cloaca

"Il boom non può continuare indefinitamente. Ci sono due alternative. O le banche continuano l’espansione del credito senza restrizioni e provocano in questo modo un costante aumento dei prezzi e un numero sempre crescente di speculazioni, che, come in tutti gli altri casi di inflazione illimitata, terminano con un “crack-up boom” ed un crollo del sistema monetario e creditizio. Oppure le banche si fermano prima di raggiungere questo punto, rinunciando volontariamente a un’ulteriore espansione del credito e provocando quindi la crisi. In entrambi i casi ciò che ne segue è una depressione." -- Ludwig von Mises

Avrete probabilmente notato come i prezzi della benzina stanno salendo a vista d'occhio. Le ipotesi per questo picco continuo sono molteplici: Iran, Israele, USA, e chi ne ha più ne metta. Certo, le tasse giocano un ruolo particolare su tale prezzo; ma la storia non finisce qui. Poiché in questa selva di opinioni e congetture si muovono dei cespugli, qualcuno cerca di farla franca senza che venga colto sul fatto. I furbetti che credono di cavarsela a buon mercato, grazie anche ai media incapaci di puntare il dito, rispondono al nome di banche centrali che stanno "reagendo" ad una gigantesca crisi del debito (causata in primis dell'espansione del credito finanziata da loro stesse) con maggiori dosi di denaro e tassi d'interesse più bassi. Mi rendo conto di vivere in un manicomio quando si riflette su un punto: risolvere un problema utilizzando lo strumento che in principio ha causato il problema stesso. Ovvero, più della stessa cosa. Consideriamo la Grecia: ultimamente ha ricevuto prestiti per €150 miliardi per estinguere debiti dell'ammontare di €100 miliardi. Sorpresi che i tassi d'interesse stiano salendo?




Ma la politica dei tassi d'interesse a zero sta diventando mondiale. La FED, attraverso lo zio Ben, continua a sostenere che terrà bassi i tassi d'interesse tanto a lungo quanto necessario e tanto bassi quanto necessario. La Banca del Giappone, la Banca d'Inghilterra e la BCE, stanno seguendo le stesse orme. Cosa sta accadendo? Si sta ritardando un evento inevitabile che ha avuto i suoi primordi nel 2008. Scrisse Ludwig von Mises nell'Azione Umana:

[...] Se, invece, il governo ricorre ai metodi inflazionistici di finanziamento, rende le cose peggiori, non migliori. In tal modo può rinviare per qualche tempo il crollo. Ma quando arriva l’inevitabile redde rationem, la crisi è tanto più grave, quanto più a lungo il governo l’ha ritardata.

Negli ultimi quattro anni sono stati pompati nei sistemi bancari Inglesi, Europei, Statunitensi e Giapponesi circa $9 biliardi per mantenere in piedi degli zombie. Quasi tutto questo denaro è stato intrappolato nel sistema finanziario: riserve in eccesso.




Ma tali riserve stanno trovando la loro via per fluire nell'economia più ampia. Dato l'ammontare di questo denaro, viene da sé che esiste troppo denaro in cerca di pochi beni, quindi il prezzo degli asset inizia a lievitare. Infatti, perché conservare qualcosa che viene stampato a volontà invece di comprare beni che hanno un valore più resistente nel tempo? Ed ecco l'afflusso di denaro che inonda il settore delle materie prime facendo aumentare il prezzo del petrolio, dell'oro, del rame, ecc.

Infine, i tassi d'interesse dovranno aumentare. Come accadde sotto Carter, se la FED avesse proseguito la politica accomodante di Miller avrebbe distrutto la struttura del capitale; venne chiamato Volcker. Era abbastanza ferrato in economia ed abbastanza furbo da sapere cosa fare: aumentare i tassi d'interesse. La recessione che ne scaturì costò la presidenza a Carter, ma l'inflazione nei prezzi rallentò. Nel 1982 il mercato azionario si riprese e continuò ad andare bene nei successivi 18 anni. Volcker intimidiva le persone, Bernanke no. Draghi nemmeno. Quella che si respira nell'aria è paura. I mercati iniziano a rispondere rapidamente ai vari vertici Europei costituiti per partorire una soluzione. L'unica cosa che partoriscono è questa: "Ci siamo quasi." Una giornata di sole, una boccata d'aria; poi riparte la discesa. Gli investitori sono nervosi. Hanno subito già un furto: 65-70% del loro capitale investito nei bond Greci è stato bruciato. Nonostante il denaro stampato dalla BCE, nonostante le regole che verranno violate, la pianificazione centrale tenterà di tenere insieme questa mostruosità chiamata Unione Europea:

Lunedì 28 Novembre c'è stato un articolo del Financial Times che spiegava come la zona euro avesse meno di due settimane di sopravvivenza. Il titolo: "La zona euro ha davvero pochi giorni per evitare il collasso". E' stato scritto da un editore associato della pubblicazione.

Ci sono stati molti di questi articoli nel corso delle ultime settimane. Tutti offrono la stessa formula: "La fine è vicina, a meno che..." A meno che cosa? A meno che i più grandi governi dell'Europa Occidentale aboliscano unilateralmente i trattati che hanno creato l'Unione Europea nel 1990. Ciò comporterà le seguenti cose:
  1. il consolidamento della zona euro in un super-stato incostituzionale, e
  2. la Banca Centrale Europea comprerà le obbligazioni emesse da questa nuova entità, che è anche incostituzionale, in base ai trattati esistenti.
La prima soluzione è coerente con gli oltre 90 anni di pianificazione dietro le scene per centralizzare politicamente l'Europa, distruggendo in tal modo le singole sovranità nazionali. Ho scritto su questo argomento molte volte. La mente di ciò era Jean Monnet. Monnet iniziò a lavorare per l'unificazione politica quando lui e Raymond Fosdick, agente di John D. Rockefeller Jr., si sedettero insieme alla Conferenza di Pace di Versailles nel 1919.

Nel Luglio 1919, Fosdick inviò una lettera a sua moglie. Le disse che lui e Monnet stavano lavorando quotidianamente per porre le basi di un "modello di governo internazionale". [31 Luglio 1919; in Fosdick, ed., Letters on the League of Nations (Princeton, New Jersey: Princeton University Press, 1966), p. 18.] Fosdick tornò a New York nel 1920, dove assunse la gestione della Fondazione Rockefeller per i successivi 30 anni.

Monnet era l'uomo frontale #1 del Nuovo Ordine Mondiale nei cinque decenni successvi. Promosse l'unificazione politica avvolgendola nella fasce dell'unificazione economica. La prima manifestazione istituzionale di questo piano si vide nel 1951: la creazione della Comunità Economica Europea del Carbone e dell'Acciaio. Venne ampliata nel 1957 con la creazione del Mercato Comune.

Il secondo aspetto di questo processo di unificazione fu la creazione di una moneta unica e un'unica banca centrale. Il NWO non ha ottenuto tutto ciò, ma ne ha ottenuto la maggior parte nel 2000: l'Eurozona e l'euro.

L'euro era semplicemente il tentativo primordiale di costituire una valuta universale, ma sta crollando. Hanno tentato di controllare il mercato atttraverso le politiche monetarie, ma si sono dimenticati le politiche fiscali e di deficit. C'erano le regole, ma mancava un elemento: chi le avrebbe imposte? E adesso la BCE, che con le operazionei LTRO accetta come collaterale pattume obbligazionario, si è definita la primary holder dei bond Greci quindi in caso di default razzolerà tutto quello che le spetta, ed il resto verrà diviso con tutti gli idioti che hanno comprato il debito Greco. Le regole non hanno importanza quando chi le fa viene danneggiato dalle stesse.

Ma quello che più sorprende è che, nonostante le enormi perdite di capitale subite da chi nel 2010 ha acquistato debito Greco, non c'è stata alcuna ristrutturazione; ma è inevitabile che ci saranno perdite perché il Portogallo sarà il prossimo, e poi la Spagna.




Morale della storia? Assisteremo ad un Grande Default. "Ripartiremo da zero, è colpa della precedente amministrazione, potete fidarvi di noi." Non funzionerà stavolta. Quello che sboccerà dal default sarà una ventata di "innovazione" perché si assisterà al taglio del cordone tra due entità parassitarie: le banche zombie ed i governi vampiri. I governi, infatti, proteggono il cartello monopolistico delle banche, le quali finanziano politici totalmente inaffidabili i quali vivono semplicemente sulle promesse che possono proporre all'elettorato. Le promesse si sono fatte troppo onerose. I governi Occidentali hanno passività enormi a causa di Previdenza Sociale ed Assistenza Statale Medica, ma la popolazione pare non accorgersene.




Ma le promesse continuano, il barattolo continua ad essere calciato. "Se qualcosa non può più andare avanti, tenderà a fermarsi."

Ma, quasi sicuramente, non assisteremo ad una iperinflazione. Da una situazione simile tutti perderanno, anche le banche. Probabilmente le banche, come nel 2008, consentiranno ad un periodo recessivo di spazzare via parte degli errori accumulati negli anni e tenteranno di ricominciare da capo; ma se ci sarà iperinflazione nessuno ne gioverà, anche perché si dovrà riniziare da una nuova valuta. I grandi perdenti da un'iperinflazione saranno proprio le banche che verrebbero ripagate in denaro che non varrebbe nulla. Per questo si tenterà di evitare l'iperinflazione, ma questo non lascia dubbi per il futuro: default totale o parziale. Disse Rothbard:

"Non esiste una tassa neutrale, non esiste un governo onesto, non ci si può fidare del sistema monetario del governo e ad un certo punto coloro che vi hanno riposto la loro fiducia soffriranno enormi conseguenze."

Col passare del tempo, sempre più persone si stanno rendendo conto che questa economia immersa nel welfare state Keynesiano e nel denaro fiat è insostenibile. Non può andare avanti. Oltre all'Erupa ed agli Stati Uniti, lo stanno scoprendo altre nazioni. Lo sta scoprendo la Cina, con una crisi finanziaria che va man mano intensificandosi. I banchieri centrali, infatti, avevano creato insieme ai pianificatori centrali un'economia fasulla basata sull'inflazione nei prezzi.  Lo sta scoprendo l'India. Lo sta ri-scoprendo l'Argentina.

La pianificazione centrale sta fallendo in tutto il mondo. Il problema è solo uno: a che prezzo?


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