martedì 21 gennaio 2020

La farsa





di Sven Henrich


Di recente ha avuto luogo un rituale annuale: gli analisti di Wall Street che per il nuovo anno predicono gli obiettivi di prezzo per l'indice S&P 500. Non siate sorpresi, ma per il 2020 sono tutti più alti. Perché non è una sorpresa? Perché Wall Street prevede sempre obiettivi di prezzo più elevati. Non importa cosa accada, Wall Street continuerà a farlo fino a quando gli investitori non saranno spinti giù dalla proverbiale scogliera. Wall Street non vi dirà di vendere. Mai. Perché? Perché il modello di business si basa sull'attrazione di una quantità sempre maggiore di flussi d'investimento, più risorse gestite, più allocazioni negli ETF. L'intero settore si basa sull'afflusso di fondi. Scrutate bene le persone sempre rialziste in TV, il loro compenso si basa su risorse gestite o gestiscono ETF o le loro aziende sono impegnate nella vendita di offerte al pubblico, IPO e simili.

Quando il vostro sostentamento è legato ai flussi in entrata, non direte alla gente di vendere. Mai.

Ed è un bello spettacolo. È abbastanza facile essere un toro a Wall Street: dalla rivoluzione tecnologica negli anni '80, i mercati sono saliti la maggior parte del tempo in modo da avere una probabilità dell'80% di avere ragione ogni anno. E negli anni in cui non la si aveva, si dava la colpa solo alla FED o ad un evento che "nessuno poteva prevedere". E poi si prediceva nuovamente prezzi più alti, perché la FED stava intervenendo.

Ecco come funziona questo gioco: si emettono obiettivi di prezzo basati su alcune nozioni di crescita degli utili e contesto economico. Quindi, durante tutto l'anno, Wall Street abbassa leggermente le aspettative di rialzo per le stesse società su cui aveva predetto obiettivi di prezzo ottimistici; e poi, quando le società superano queste aspettative più basse, il tutto viene sbandierato come un successo. E poi quando le aziende superano queste aspettative di utili ridotte, si aggiornano gli obiettivi di prezzo per le azioni creando una frenesia sempre maggiore di ottimismo. E quando le azioni vengono aggiornate ai massimi livelli, questo attira ancora più investitori ad unirsi alla festa e, quindi, spesso finiamo con azioni che cadono a pezzi dopo gli aggiornamenti di Wall Street. Un classico esempio sono stati tutti gli aggiornamenti di borsa a settembre/ottobre 2018, poco prima del calo del mercato del 20%.

Quando Wall Street dice di vendere? Dopo che il danno è già stato fatto. Spesso questo segna il fondo nei singoli titoli o persino nei mercati. Il fatto è che Wall Street raramente dice di vendere al top, anzi dice addirittura di raddoppiare le entrate nei mercati.

La parte migliore: grazie alle migliaia di miliardi di dollari in riacquisti di azioni proprie che riducono la quantità di azioni trattate, non è nemmeno necessario avere una crescita degli utili effettiva per mantenere viva l'illusione della crescita degli utili:


Tutto ciò di cui si ha bisogno sono i riacquisti di azioni proprie e una FED accomodante, cosicché la farsa possa andare avanti per anni.


No, gli obiettivi di prezzo basati sugli obiettivi delle entrate sono nella migliore delle ipotesi un gioco da ragazzi e, nel peggiore dei casi, una farsa, soprattutto per quanto riguarda il mercato più ampio. Rappresentano un grave pericolo per gli investitori quando la scogliera si avvicina e nessuno dice loro di vendere, ma piuttosto di continuare a comprare invece.

Wall Street ha detto agli investitori di vendere nel 1999? No.

Alla fine del 1999 Wall Street parlava di obiettivi di prezzo più elevati per l'anno 2000.

L'indice $SPX chiuse a 1469 nel 1999. Gli obiettivi di prezzo di fine anno per il 2000 lo mettevano tra 1525 e 1700. L'indice S&P 500 chiuse l'anno a 1320. Le motivazioni per queste proiezioni ottimistiche? I guadagni ovviamente: "First Call Corp prevede per l'anno prossimo un guadagno medio del 17,2% per le aziende nell'indice S&P 500". Ovviamente ciò non è accaduto quando il mercato ha raggiunto il picco nel marzo del 2000 e poi è sceso inesorabilmente prima di raggiungere 786 nell'ottobre 2002. Wall Street aveva previsto 786 sull'indice $SPX? Ovviamente no.

Abbiamo visto ripetersi la stessa cosa prima della crisi finanziaria. La recessione è iniziata ufficialmente nel dicembre 2007. Wall Street aveva detto agli investitori di vendere? Ovviamente no, invece per l'ennesima volta sono stati sparati prezzi più alti.


L'indice $SPX chiuse il 2007 a 1478 e per il 2008 vennero sparati obiettivi di prezzo nella gamma 1600-1750. L'indice $SPX chiuse il 2008 a 903 prima di raggiungere 666 nel 2009. Qualche target di prezzo da Wall Street inferiore a 1000? Ovviamente no.

Ma non dobbiamo andare molto indietro per vedere di nuovo lo stesso copione.

Alla fine del 2017 Wall Street ha attirato gli investitori con obiettivi per il 2018 nel range dei 3000, poiché l'indice $SPX aveva chiuso il 2017 a 2673.


Alla fine del 2018 l'indice $SPX ha chiuso a 2506. Oops!

Ma non sia mai che si prendano la colpa dei loro errori, invece hanno scaricato tutta la colpa alla politica della FED. Come osa far salire i tassi e ridurre la liquidità! Come si è scoperto, le previsioni sugli utili utilizzate per giustificare gli obiettivi di prezzo non hanno avuto nulla a che fare con il comportamento del mercato. La crescita degli utili è stata forte nel 2018 grazie ai tagli fiscali.

Anche il 2019 rivela un elemento importante della farsa: le basi delle proiezioni spesso non sono solo sbagliate, ma anche totalmente irrilevanti.

Wall Street ancora una volta ha sparato prezzi più alti per il 2019 e questa volta ha avuto, ma non per i motivi addotti. Infatti erano del tutto sbagliati. Le previsioni sugli utili dovevano essere $178 per azione per il 2019, in quanto gli obiettivi per l'indice $SPX erano stati nuovamente fissati a 3000-3100. Ma i guadagni non sono arrivati ​​neanche vicino a $178. Sono arrivati ​​a $163. La parte migliore: nonostante questo sbaglio nelle proiezioni sulla crescita degli utili, l'indice $SPX ha superato gli obiettivi di prezzo chiudendo il 2019 a 3230.

Quant'è fenomenale questa cosa? Si può fare qualsiasi previsione sugli utili e vedere superati i propri obiettivi di prezzo.

Sappiamo tutti perché ovviamente: le massicce iniezioni di liquidità della FED, l'inversione del tightening ed i tre tagli dei tassi hanno catapultato i mercati più in alto in base alla semplice espansione dei multipli.


E quindi tutti i guadagni del mercato sono derivati ​​dalle azioni della FED, non dagli utili o dalla crescita. A quanto pare è colpa della FED solo quando le azioni scendono, nessuno la tira in ballo quando alimenta una gigantesca inflazione dei prezzi degli asset.

E così ora per il 2020 vediamo ancora una volta obiettivi di prezzo più elevati.


Questi erano gli obiettivi di prezzo più alti a metà dicembre. Da allora è stata festa per tutti. Volete 3600? Eccolo qua. Volete 3950? Eccolo qua. Volete il Nasdaq a 10000? Fatto.

Ma c'è un problema... Poiché gli obiettivi di prezzo devono essere ancora una volta più elevati, occorre mostrare una giustificazione. Come al solito, questa giustificazione è proiettare la crescita degli utili per il prossimo anno.

La base di previsione degli utili? $178. Tenete presente che è lo stesso obiettivo degli utili previsto per il 2019 per giustificare obiettivi di prezzo tra 3000-3100. Ora la stessa previsione viene utilizzata per giustificare obiettivi di prezzo tra 3425-3600 (o anche superiori). L'implicazione: tutto si basa sulla continua espansione dei multipli, non sui fondamentali, altrimenti non si utilizzerebbero le stesse previsioni.

Se vi fosse coerenza con gli obiettivi di prezzo previsti, si dovrebbe tornare a 3000-3100 per questo tipo di previsione degli utili. Ma ovviamente nessuno vuole mostrare obiettivi di prezzo in calo e quindi gli investitori sono portati ad acquistare in un mercato sempre più costoso, come notiamo dalle capitalizzazioni di mercato storiche rispetto al PIL.


Questo è il modo in cui uno conduce gli investitori giù da una scogliera: continuare ad acquistare l'espansione dei multipli. Ecco Robert Shiller l'inventore del rapporto CAPE: "Il CAPE ha raggiunto 33 nel gennaio 2018 ed ora è a 31. Questo numero potrebbe sembrare insignificante in sé, ma è significativo se si considera che è stato così alto solo in due occasioni: 1929 e 1999."

Ma le cose andranno bene per gli investitori. Chi lo sta dicendo?

Gli stessi economisti che hanno detto che il decennale sarebbe salito al 2,5-3% nel 2019.

Il decennale anno è sceso a quasi l'1,4% prima di chiudere l'anno all'1,9%. Quindi sottolineo il punto: nessuno sa niente di cosa accadrà da qui a 12 mesi. Non Wall Street, non gli economisti e soprattutto non la FED.

A dicembre 2018 la FED diceva di voler continuare a rialzare i tassi e ridurre il bilancio per tutto il 2019. Invece ha tagliato i tassi 3 volte e ha aumentato il suo bilancio di oltre $410 miliardi da settembre.

Nessuna delle sue proiezioni è stata soddisfatta, non ha visto arrivare il caos nel mercato dei pronti contro termine e non ha raggiunto il suo obiettivo d'inflazione. E ora sta dicendo che si trova in attesa. Ma per favore! La FED insegue la realtà, non ha alcuna comprensione di nulla. Peggio ancora, è del tutto disonesta nelle sue comunicazioni.

Ecco la sua spiegazione per gli aumenti delle azioni nel quarto trimestre: "Gli indici dei prezzi delle azioni sono aumentati moderatamente durante il periodo tra le riunioni, in base agli sviluppi commerciali e alle relazioni sull'occupazione negli Stati Uniti più forti del previsto".

Che schifo...


La FED continua a non voler riconoscere il proprio ruolo nel guidare i corsi azionari. Dal momento che non riescono a capire di essere ignoranti, devo considerare il tutto come un inganno intenzionale.

Quindi la FED insegue la propria politica, non vede arrivare rallentamenti e sta usando il mercato azionario per provocare una svolta nella crescita economica senza mai ammettere di farlo.

Ecco i principali indicatori economici senza l'indice S&P 500.


Dov'è la prova che l'economia sta sperimentando una miracolosa ripresa? Non secondo i dati rilasciati di recente.

E la FED che dice?

La NYFED riprota una crescita del PIL dell'1,1% mentre la FED di Atlanta insiste sul 2,3%. Roba da ridere...

Consentitemi quindi di riassumere: Wall Street ha sbagliato le proiezioni economiche, ha sbagliato le proiezioni dei rendimenti, ha sbagliato le proiezioni degli utili e la FED ha sbagliato tutto... ciononostante tutti celebrano il fallimento del sistema.

E ora usiamo i prezzi alimentati dalla liquidità artificiale come prova di cose positive in futuro in un momento in cui le valutazioni stanno allungando i confini storici. Wall Street vi sta nuovamente dicendo di comprare come se fosse il 1999. Ma se il 2020 si rivela invece un'opportunità di vendita storica, sappiate che Wall Street non vi avrà detto di vendere.

La farsa deve continuare e il ciclo ripetersi.

Solo quando scoppia una bolla, le lezioni vengono apprese... solo per essere nuovamente dimenticate. Di seguito alcune citazioni degne di nota a seguito della famigerata bolla del 2000, ancora una volta rilevante ora più che mai dato che i mercati sono saliti per 10 anni consecutivi e tutti non proiettano altro che una scalata ancora più grande.

29 dicembre 2000: "Ci siamo adagiati sul fatto che la tecnologia sarebbe salita per sempre," ha dichiarato John Hughes, stratega azionario di Shields & Co.

14 ottobre 2001: "Gli analisti di Wall Street non possono resistere all'impostazione di obiettivi di prezzo, anche se la pratica ne ha dimostrato l'inutilità". Gli obiettivi di prezzo sono "marketing puro" da parte degli analisti, ha affermato Marshall Front di Front Barnett Associates. "Gli analisti fanno parte di società di intermediazione e la loro motivazione è quella di indurre i loro investitori a trasferire denaro da un titolo all'altro", ha affermato.

Gli investitori potrebbero voler ascoltare queste voci del passato, o rischiare di riapprendere le stesse lezioni. Nessuno sa cosa accadrà nei prossimi 12 mesi. Non Wall Street, non la FED, non gli economisti. Dire il contrario è una farsa.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


3 commenti:

  1. Bellisiimo articolo!!!
    Grazie.
    La questione è, quanto durerà ancora questa farsa ??
    Forse per tutto il mandato e anche quello successivo di Donald Trump ??!!

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    1. Salve Zanna71

      Inutile sottolineare come le pressioni di Trump ricordino molto da vicino quelle di Nixon su Burns negli anni '70, sfociate poi nel caos della fine di quel decennio con il presidente della FED, Miller, ad un passo dall'iperinflazione (sventata poi da Volcker). Sono anch'io convinto che vedremo ancora un po' di euforia sui mercati nei prossimi mesi, anche perché in base all'attuale situazione dei mercati pare non ci sia alcun rischio. La forza trainante rimane la stessa: il QE della FED e la liquidità tramite i pronti contro termine.

      Sebbene ignorati, ci sono lo stesso rischi in agguato. Alcuni rischi scompaiono da soli e non si manifestano in una reazione del mercato, altri colpiscono all'improvviso perché all'inizio non vengono presi sul serio. Le principali banche hanno chiamato l'azione della FED per quello che è: QE. La FED potrebbe anche non aver voluto questo in prima istanza, cercando disperatamente di affermare che non fosse QE, ma il mercato l'ha inteso così con la sua reazione ed è quello che conta. Non riconoscere gli effetti ora evidenti nel mercato dei pronti contro termine sui prezzi degli asset eroderebbe ulteriormente la credibilità della FED.

      E ora quest'ultima è sotto pressione della propria arroganza. Qualsiasi riduzione dell'espansione del suo bilancio sarà intesa come un rinnovato tentativo di normalizzazione. Anche i riacquisti di azioni proprie stanno procedendo ad un ritmo ridotto, il che in effetti equivale ad una riduzione relativa della liquidità. Tutto ciò significa che i prezzi degli asset potrebbero raggiungere il picco nel primo trimestre del 2020.

      Per sostenere valutazioni straordinarie è necessaria una crescita straordinaria o una liquidità straordinaria. Abbiamo visto liquidità straordinaria e non abbiamo visto una crescita straordinaria. Una riduzione della liquidità nei prossimi mesi è quindi un rischio in agguato per i prezzi delle asset e il meeting del FOMC della prossima settimana sarà quindi un test interessante per iniziare a capire l'andamento di questa farsa.

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  2. Non appena la RSI finirà di percorrere la rising wedge (pattern ribassista) in cui è adesso, scatterà una divergenza col prezzo del $NDX e quindi un suggerimento candido di "sell signal" (perlomeno fino alla banda inferiore di Bollinger, coincidente con la MA50). Inoltre è interessante guardare ai margini di profitto dell'indice $SPX, che nonostante il recente rally di prezzo hanno iniziato a scendere dopo trimestri di linea piatta. Questo mi fa pensare che la correzione non inizierà con un crash, ma piuttosto in sordina e solo dopo ci sarà un crash.

    E questa Grande Inversione non durerà un mese o un anno, ma molti anni poiché tutti gli eccessi dovranno essere purgati dal sistema e tutti i programmi di acquisto sistematici si trasformeranno in programmi di vendita sistematici. Infine il barattolo che continua ad essere calciato lungo la strada diventerà tanto grande da schiacciare chi lo calcia.

    Le banche centrali sono in trappola. L'unica volta che, ad esempio, la FED ha cercato di restringere il suo bilancio è corsa ai ripari in pochissimo tempo. E la ri-espansione forzata ha ora creato un divari gigantesco tra i prezzi degli asset e l'economia sottostante.

    Impossibile dire quando inizierà il processo di inversione. Nessuno può saperlo in anticipo. Per quanto ne so potrebbe essere anche domani, o tra mesi. L'azione dei prezzi ce lo suggerirà. A livello economico, tecnico e strutturale è tutto pronto.

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