martedì 13 aprile 2021

Contro la mentalità autoritaria

 

 

di Barry Brownstein

La libertà sta tramontando in America e nel mondo. Ancora più allarmante è il numero di persone che non si oppongono a nuove misure autoritarie.

Glenn Greenwald ha lanciato l'allarme sui tentativi in ​​corso per attaccare il Primo Emendamento. Di recente ha descritto "l'obiettivo tirannico" espresso in un'audizione del Congresso: "Le parole non possono trasmettere quanto sia agghiacciante e autoritario tutto questo: guardare i funzionari del governo, ora dopo ora, chiedere la censura dell'oratoria politica e minacciare di punizioni chi non si conforma".

Nel Regno Unito l'ex-giudice della Corte Suprema, Jonathan Sumption, ha denunciato le oppressive politiche Covid-19 del suo governo:

Una società in cui il controllo opprimente di ogni dettaglio della nostra vita è impensabile, tranne quando si pensa che possa essere una buona idea, non è libera. Non è libera finché ci sono i controlli e non è libera dopo che sono stati revocati, perché il nuovo atteggiamento permetterà che la stessa cosa accada di nuovo ogni volta che ci sarà abbastanza sostegno pubblico.

Sottolinea giustamente l'atteggiamento. Siamo liberi solo nella misura in cui comprendiamo la libertà. La diffusa mentalità autoritaria tra le persone alimenta i politici autoritari. Sumption scrive: “Il Primo Ministro afferma di credere nella libertà e di trovare sgradevoli le attuali misure. Le azioni parlano più delle parole e temo di non credergli. È troppo populista per andare contro il sentimento pubblico".

Forse l'anno scorso vi siete trovati sopraffatti dall'apparente improbabilità di ripristinare la libertà.

Nel suo libro Liberalismo, Ludwig von Mises ha una buona notizia: "In una battaglia tra la forza e un'idea, quest'ultima prevale sempre". Un po' più avanti, scrive: "Contro ciò che è stupido, senza senso, errato e malvagio, il liberalismo combatte con le armi della mente, e non con la forza bruta e la repressione".

La libertà è un'idea. La libertà non è mai completamente persa; può restare latente, pronta per essere riscoperta.

In La società libera, Hayek definisce la libertà come "lo stato in cui un uomo non è soggetto a coercizione per volontà arbitraria di un altro o di altri". Hayek definisce poi la coercizione:

La coercizione si verifica quando le azioni di un uomo sono fatte per servire la volontà di un altro uomo, non per il proprio scopo ma per quello di un altro. Non è che il costretto non scelga affatto; se così fosse, non dovremmo parlare della sua facoltà di "agire". [...] La coercizione implica, tuttavia, che io scelga ancora ma che la mia mente sia diventata lo strumento di qualcun altro, perché le alternative davanti a me sono state così manipolate che la condotta che il coercitore vuole che io segua diventa per me la meno dolorosa.

Il confine tra autoritarismo e totalitarismo è sottile. Il futuro della libertà dipende dal fatto che gli individui adottino mentalità anti-autoritarie. Coltivare mentalità che portano ad un maggiore apprezzamento dei diritti individuali e dell'ordine spontaneo porta naturalmente al rifiuto di mezzi e fini autoritari.


La mentalità sensibile alla tolleranza e al rispetto per le differenze

In Liberalismo, Mises ci ricorda che in una società libera gli altri "agiranno e vivranno" in modo diverso da quanto consideriamo "appropriato":

La propensione dei nostri contemporanei ad esigere il divieto autoritario non appena qualcosa non li piace, e la loro disponibilità a sottomettersi a tali divieti anche quando ciò che è proibito è abbastanza gradevole anche per loro, mostra quanto sia profondamente radicato lo spirito del servilismo dentro di loro. Ci vorranno molti anni di auto-istruzione prima che il soggetto possa trasformarsi in cittadino. Un uomo libero deve essere in grado di sopportare quando i suoi simili agiscono e vivono diversamente da quanto ritiene opportuno. Deve liberarsi dall'abitudine, non appena qualcosa non gli piace, di chiamare la polizia.

È facile indicare la "cancel culture" come esempio di intolleranza autoritaria nei confronti delle differenze. Eppure, durante l'epidemia del virus C, abbiamo assistito a manifestazioni di intolleranza da parte di ex-campioni della libertà. Hanno sostenuto i lockdown e denigrato quelli con punti di vista alternativi. Persino alcuni libertari hanno etichettato anti-vaccinisti coloro che mettevano in guardia contro il clientelismo. Invettive come "anti-vaccinista" sono progettate per svergognare e demonizzare coloro che hanno punti di vista diversi e porre fine alla discussione sui problemi di sicurezza dei vaccini. Tuttavia i burocrati e le aziende clientelari protette dallo stato non possono garantire per la sicurezza dei vaccini.

Nel libro La società libera, Hayek scrive che il progresso dipende dal nostro rispetto per le diverse opinioni. "È solo perché l'opinione della maggioranza sarà sempre contrastata da alcuni che la nostra conoscenza e comprensione progredisce".

Se non fosse stato per le diverse politiche di blocco tra i vari stati e Paesi, non avremmo scoperto che i lockdown non bloccano i virus. Se non fosse per l'azione delle minoranze, scrive Hayek, la maggioranza è lenta ad apprendere: "È sempre da una minoranza che agisce in modi diversi da ciò che la maggioranza prescriverebbe che quest'ultima alla fine impara a fare meglio".

Nel suo saggio "The Use of Knowledge in Society" e di nuovo in La società libera, Hayek spiega questa intuizione chiave: "La somma della conoscenza di tutti gli individui non esiste da nessuna parte come un tutto integrato". Di conseguenza gli individui sono liberi di raggiungere i propri fini solo perché gli altri sono liberi di esplorare i propri. Hayek spiega:

Poiché la civiltà ci consente di trarre costantemente profitto dalla conoscenza che individualmente non possediamo e poiché l'uso di ogni conoscenza individuale può servire ad aiutare altri a raggiungere i loro fini, gli uomini come membri della società civilizzata possono perseguire il loro scopo con molto più successo di quanto potrebbero fare da soli.

Neghiamo la realtà quando insistiamo che gli autoritari hanno una conoscenza che in realtà non hanno.

Quando iniziamo a cogliere quanto poco sappiamo l'uno dell'altro, ci rendiamo conto che il progresso dipende dall'apprendimento e non dalla repressione delle differenze.


La mentalità sensibile alla curiosità

Con la tolleranza e il rispetto per le differenze nasce una mentalità sensibile alla curiosità. Ci chiediamo, perché gli altri vedono il mondo in modo diverso?

Nel suo libro Curious? il professore di psicologia Todd Kashdan riporta uno studio condotto dai famosi psicologi Martin Seligman e Chris Peterson. La curiosità è un tratto altamente associato all'esperienza della felicità e all'appagamento generale della vita.

Kashdan scrive che in assenza di curiosità: "Le persone mostrano un'intolleranza per l'incertezza". Il Covid-19 ha creato un'enorme incertezza. Senza curiosità, i modi non autoritari per risolvere i problemi sono accolti con intolleranza.

Israel Kirzner ha spiegato succintamente perché così tante persone ignoranti in economia sono pronte a rivolgersi all'autoritarismo:

Per i profani inesperti di economia, l'economia di mercato presenta un volto sconcertante. Consiste in numerosi individui, ciascuno intento a perseguire i propri obiettivi, senza preoccuparsi delle implicazioni sociali complessive delle proprie attività. Nessuna agenzia centrale di coordinamento controlla o monitora le innumerevoli decisioni indipendenti di produzione e scambio prese da questi innumerevoli individui. Non c'è da meravigliarsi se l'economia di mercato sembra essere nient'altro che una giungla di attività individuali contrastanti e discordanti.

Nel capitolo “Cosmos and Taxis” del libro Law Legislation and Liberty, Hayek indica al lettore curioso una direzione che forse non aveva ancora considerato. L'ordine e quindi il progresso, spiega Hayek, possono essere un fenomeno spontaneo che non è controllato da nessuno o da alcun gruppo di persone. Ci sono "strutture ordinate che sono il prodotto delle azioni di molti uomini, ma non il risultato di una sorta di progettazione umana".

Quale interesse potrebbero mai avere gli autoritari per le idee di Hayek sull'ordine spontaneo? Invece chiederanno allo stato di attuare politiche autoritarie, credendo erroneamente, come ha scritto Kirzner, che i regolamenti "salvano le persone dai risultati disastrosi dei loro interessi contrastanti". Kirzner ha scritto il suo saggio negli anni '80, quando i regolatori erano presumibilmente "dotati del potere, della conoscenza e della motivazione necessari per promuovere l'armonia".

Ovviamente, come spiega Kirzner, tali regolatori "rischiano di bloccare o distorcere il delicato processo di scoperta del mercato". Quando le cose vanno male, invece di mettere in discussione le supposizioni, molti raddoppiano la dose di interventismo ed incolpano il mercato.


La mentalità sensibile alla responsabilità personale

La colpa è un'abitudine mentale. Quando il pensiero si trasforma in biasimo, si allontana dal proprio scopo significativo nella vita. Senza uno scopo significativo, l'autoritarismo è allettante. Coloro che incolpano ed evitano la responsabilità, ha spiegato Eric Hoffer nel suo libro The True Believer, sono attratti dalla "prospettiva di un cambiamento improvviso e marcato nelle loro condizioni di vita". Hoffer ha scritto sulla natura umana:

C'è in noi la tendenza a collocare le forze che modellano la nostra esistenza al di fuori di noi stessi. Il successo e il fallimento sono inevitabilmente collegati nella nostra mente con lo stato delle cose che ci circondano. Quindi le persone con un senso di appagamento lo considerano un buon mondo e vorrebbero conservarlo così com'è, mentre i frustrati favoriscono il cambiamento. La tendenza a cercare tutte le cause al di fuori di noi stessi persiste anche quando è chiaro che il nostro stato d'essere è il prodotto di qualità personali come capacità, carattere, aspetto, salute e così via.

Quando vediamo le forze modellanti della nostra vita come esterne a noi stessi, spiega Hoffer, riduciamo i nostri sforzi:

Le persone che considerano le loro vite come irrimediabilmente rovinate, non possono trovare uno scopo utile nel progresso personale. La prospettiva di una carriera individuale non può indurli ad uno sforzo potente, né può evocare in loro fede e dedizione risoluta. Considerano l'interesse personale come qualcosa di contaminato e malvagio; qualcosa di impuro e sfortunato. Qualunque cosa intrapresa sotto gli auspici del sé sembra loro scontata. Niente che abbia le sue radici e ragioni nel sé può essere buono e nobile.

L'anno scorso molti hanno sostenuto movimenti autoritari spalleggiando lockdown e altre misure restrittive. Hoffer condivide un'idea del perché:

La loro brama più intima è per una nuova vita, una rinascita, o, in mancanza, la possibilità di acquisire nuovi elementi di orgoglio, fiducia, speranza, senso di scopo e valore attraverso un'identificazione con una santa causa. Un movimento di massa attivo offre loro opportunità per entrambi gli aspetti. Se si uniscono al movimento come convertiti a pieno titolo, rinascono a una nuova vita nel suo corpo collettivo affiatato, o se attratti come simpatizzanti trovano elementi di orgoglio, fiducia e scopo identificandosi con gli sforzi, i risultati e le prospettive del movimento.

Dimostrando la loro identificazione con un movimento autoritario, le persone chiamano la polizia contro coloro che violano le regole di mascherine e lockdown. Hoffer spiega perché:

È probabile che un uomo si occupi degli affari suoi quando ne vale la pena. Quando no, invece, distoglie la mente dai suoi affari senza senso occupandosi degli affari degli altri. Questa attenzione agli affari altrui si esprime in pettegolezzi, ficcanasare e ingerenze, e in un interesse febbrile per gli affari comunitari, nazionali e razziali. Scappando da noi stessi, o cadiamo sulla spalla del nostro vicino o gli afferriamo la gola.

Hoffer avverte che quando si perde la speranza, cresce l'autoritarismo: “Una delle più potenti attrazioni di un movimento di massa è la sua offerta di un sostituto della speranza individuale. Nessun vero contenuto o conforto potrà mai sorgere nelle loro menti se non dalla speranza".

Di recente Scott Atlas ha riflettuto sulla sua esperienza come consigliere Covid-19 del presidente Trump. Le sue raccomandazioni scientifiche sono state censurate, il suo lavoro travisato. È stato umiliato e ridicolizzato. Atlas rivela che "era e rimane sbalordito, quasi spaventato, per l'acquiescenza del popolo americano a tali regole, restrizioni e mandati distruttivi, arbitrari e del tutto antiscientifici". L'autoritarismo vincerà, conclude Atlas, "a meno che più persone non comincino a farsi avanti in difesa della libertà di pensiero e di parola".

La tecnologia sta rendendo sempre più difficile condividere visioni alternative, ma la battaglia non è persa. Possiamo scegliere di essere più aperti alle conversazioni faccia a faccia che spuntano organicamente con amici, familiari, vicini e colleghi. Anche in esse, l'intollerante vi deriderà e vi biasimerà per i guai del mondo. Tuttavia la vostra dimostrazione di genuina curiosità susciterà altrettanta curiosità negli altri. Con il vostro coraggio di condividere idee e con una mentalità reciproca di curiosità, la libertà può essere riscoperta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. Purtroppo, da sempre l'essere umano ha barattato la Libertà, in cambio di assistenzialismo. Pochi gli Uomini e le donne che sono disposte a lottare per i proprii diritti. Molti asserviti come pecore, pronti a soffocare quei pochi che si battono. La Libertà è un fatto di coscienza, di integrità, di rispetto verso gli altri. La maggioranza nasce schiava, perché lo schiavismo , la servitù è parte del loro DNA.

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