giovedì 30 giugno 2022

Gli aggiornamenti storici del leviatano, ovvero, della blockchain di Bitcoin

 

 

da Bitcoin Magazine

Il leviatano era una "bestia invincibile" e primordiale presente nel libro biblico di Giobbe. Sebbene considerato un mito, si diceva che quella bestia fosse alta più di 300 piedi e pesasse oltre 80.000 tonnellate. Come ci si poteva aspettare da una creatura così gigantesca, la sua andatura faceva tremare la terra sotto i suoi piedi mentre avanzava maestosamente – e lentamente. Saremmo tutti d'accordo sul fatto che sarebbe fisicamente impossibile per una tale bestia fare svolte improvvise o alterare improvvisamente la direzione del suo movimento, no?

Bene, la rete Bitcoin può essere paragonata a un leviatano. Qualcuno potrebbe dire che è ancora agli inizi visto che ha solo 13 anni rispetto ad altri sistemi monetari preesistenti. Bene, in tal caso, dirò che è un tredicenne, non tanto un neonato, con un gigantesco archivio di dati da 360 gigabyte, che alimenta un ecosistema da $1.100 miliardi, che ha circa 76 milioni di indirizzi univoci e poco più di 1 milione di indirizzi attivi al momento in cui scrivo questo pezzo. Considerando l'età della rete, se tali cifre non sono considerate colossali, allora non so cosa possa esserlo.

Essendo una rete peer-to-peer decentralizzata, open source, Bitcoin, a differenza della maggior parte delle altre reti gestite da protocolli centralizzati, non è gestita, né controllata, da nessuna singola entità ma dai suoi utenti sparsi in tutto il mondo. Poiché il buon funzionamento della rete dipende dal consenso tra tutti gli utenti della rete, non è possibile apportare modifiche o aggiornamenti al database in continua crescita senza l'approvazione generale di suddetti utenti. Di conseguenza le modifiche o aggiornamenti non si verificano molto spesso; potremmo dire che le modifiche o gli aggiornamenti possono essere implementati solo lentamente, maestosamente, come il movimento del leviatano.

L'ultimo significativo potenziamento della rete è stato effettuato nel 2017.


LA GUERRA SULLA GRANDEZZA DEI BLOCCHI

Nel 2015, l'era della guerra sulla grandezza dei blocchi, è stato un periodo interessante nella storia di Bitcoin. È un buon esempio di ciò che accade quando gli utenti all'interno della rete non raggiungono un consenso. Durante quel periodo il tasso di adozione di Bitcoin aveva raggiunto nuove vette. Con l'aumento del numero di utenti che trasferivano bitcoin all'interno della rete, i volumi di transazioni maggiori di quelli che la sua capacità poteva gestire portarono a una diminuzione generale del tempo di elaborazione delle transazioni. Diverse proposte vennero presentate da diverse scuole di pensiero all'interno della comunità Bitcoin: una di queste proposte suggeriva di aumentare le dimensioni dei singoli blocchi come soluzione al problema. Inutile dire che questa proposta trovò diverse opposizioni, cosa che inevitabilmente portò ad un hard fork e alla nascita di Bitcoin Cash.

E sì, c'è anche una variante "soft". Ok, per chiarezza contestuale, analizzerò rapidamente cosa significano entrambi. Innanzitutto un fork è un cambiamento nel protocollo sottostante di una blockchain. Un soft fork è una modifica o un aggiornamento nella rete compatibile con le versioni precedenti, in cui tutti gli utenti considerano tale aggiornamento valido. Nel caso di un hard fork, ricordate quando ho detto che tutti gli utenti devono concordare sui cambiamenti per poterli implementare? Ebbene, il mancato raggiungimento di un accordo da parte loro, con la parte proponente ferma sulla propria idea, si traduce in una scissione, "un bivio" se volete, dove viene creata una rete completamente nuova ed è gestita da un protocollo completamente nuovo o da una versione del vecchio che si adatta agli ideali dei suoi creatori.

Abbastanza semplice, no? Ora, torniamo alla storia.


IL MEDICO IN SOCCORSO

SegWit, o Segregated Witness, un soft fork della blockchain di Bitcoin, era una delle soluzioni proposte al problema che affliggeva la rete. SegWit funziona disaccoppiando i dati della firma dalle singole transazioni Bitcoin e riorganizzandoli in modo efficiente in ogni blocco. Il buon dottore, Pieter Wuille, uno sviluppatore principale di Bitcoin che ha proposto questo aggiornamento, suggerì che avrebbe aumentato significativamente la velocità delle transazioni sulla rete. Vedetela in questo modo: poiché è stato stabilito che le firme digitali rappresentano il 65% dei dati di una determinata transazione, "separare il testimone" (la firma digitale del mittente) dall'intero dato ne riduce il volume, riducendo così il tempo necessario a un miner per convalidarlo o verificarlo. Questa proposta aveva un senso, e dopo che gli utenti della rete ebbero raggiunto un consenso, venne approvata e iniziarono i lavori su di essa. Dopo diversi test e prove, l'aggiornamento SegWit sulla blockchain di Bitcoin venne attivato il 23 agosto 2017.


E POI ARRIVÒ LIGHTNING

L'aggiornamento di SegWit ha consentito la continua crescita della rete della sua base di utenti e, per estensione, del volume delle transazioni. Liberando spazio in ogni blocco, l'aggiornamento SegWit ha anche aperto la strada alla creazione di Lightning Network. Non è né un soft fork, né un hard fork; Lightning Network è un software progettato per essere sovrapposto sulla blockchain di Bitcoin che consente la creazione di canali di micropagamento bidirezionali off-chain, peer-to-peer, creati dagli utenti, che consentono loro di trasferire valore quasi istantaneamente e a costi eccezionalmente bassi.

Joseph Poon e Thaddeus Dryja, i due sviluppatori e ricercatori di Bitcoin che hanno co-scritto il documento intitolato "The Bitcoin Lightning Network" e in cui hanno descritto nel dettaglio il protocollo proposto e come risolverà i problemi di scalabilità di Bitcoin, lo hanno pubblicato il 14 gennaio 2016. E così iniziò la corsa allo sviluppo, che portò poi alla creazione dei “Lightning Labs”, una società con sede a San Francisco, in California e dedita allo sviluppo di Lightning Network. Poi, nel 2018, hanno lanciato la versione beta sulla blockchain di Bitcoin.

L'impatto di questa innovazione non può essere ignorato all'interno della comunità Bitcoin, perché la sua implementazione ha reso possibile l'adozione di Bitcoin come moneta a corso legale in El Salvador. Non è più una novità che ora si possano effettuare micropagamenti in bitcoin nel Paese. Acquistare una tazza di caffè o pagare un taglio di capelli ora è facile come scansionare un codice a barre.


TAPROOT ENTRA IN SCENA

Considerato l'aggiornamento più significativo sin dall'implementazione di Lightning Network, il soft fork Taproot è un miglioramento della blockchain di Bitcoin che è stato proposto nel gennaio 2018 da Gregory Maxwell, uno sviluppatore principale di Bitcoin ed ex-CTO di Blockstream. Avanti veloce fino a gennaio 2020, Pieter Wuille ha presentato una richiesta pull per questo aggiornamento e poi, poco più di un anno dopo, Michael Ford e Marco Falke, altri due sviluppatori di Bitcoin Core, hanno unito una richiesta pull complementare, che ha portato all'inizio del periodo di segnalazione. La proposta Taproot ha sorprendentemente raggiunto un consenso del 90% tra i miner e gli utenti della rete. Questo è considerato un evento un po' raro, dato il passato. Non appena tale consenso è stato raggiunto, sono subito iniziati i lavori per implementarlo.

La base di codice Taproot è stata integrata con Bitcoin attraverso tre diversi BIP (Bitcoin Improvement Proposals). Questi BIP includevano BIP 340 (firme Schnorr), BIP 341 (Taproot) e BIP 342 (Tapscript).


COS'È TAPROOT?

Ora, senza entrare eccessivamente nel tecnico e usando i termini più semplici possibili che riesco a trovare, capiamo come si combinano questi tre miglioramenti di Bitcoin.

BIP 340 (firme Schnorr). In origine, per generare chiavi pubbliche e verificare le transazioni, Bitcoin utilizzava l'algoritmo di firma digitale a curva ellittica (ECDSA). Con l'aggiornamento Taproot, la firma Schnorr, viene implementato un algoritmo più sicuro e più facile da usare. Con la firma Schnorr, invece di elaborare una singola transazione alla volta, più transazioni vengono raggruppate, elaborate e verificate in batch, aumentando così il tempo di elaborazione complessivo della rete, rendendolo ugualmente meno costoso.

BIP 341 (Taproot). Basandosi sull'aggiornamento di SegWit, Taproot utilizza Merklized Alternative Script Trees (MAST), un protocollo crittografico utilizzato per migliorare la privacy, l'efficienza e la flessibilità delle capacità di scripting di Bitcoin senza comprometterne la sicurezza.

BIP 342 (Tapscript). Il termine "Tapscript" è fondamentalmente una versione aggiornata del sistema operativo (script) di Bitcoin. Questa proposta di miglioramento integra le proposte Schnorr e Taproot menzionate in precedenza. Migliora l'hashing delle firme, consentendo la convalida degli script Taproot, oltre a consentire la flessibilità di aggiungere codici operativi (fondamentalmente comandi di script). Ciò migliora la capacità della rete di elaborare smart contract, che è una delle cose più importanti di questo soft fork.

L'aggiornamento di Taproot è stato pubblicato il 14 novembre 2021 al blocco 709.632.


PERCHÈ TAPROOT?

A questo punto, il "perché" non dovrebbe essere una gran domanda, no? Oltre al miglioramento della privacy e alla riduzione dei costi di elaborazione delle transazioni, il fatto che gli sviluppatori Bitcoin ora possano sviluppare smart contract sulla rete in modo molto più flessibile è una cosa di cui essere entusiasti. Il potenziale per la scalabilità della rete non può essere sottovalutato. Anche se potrebbero essere necessari alcuni anni prima che venga adottata completamente, il potenziale di scalabilità della rete Bitcoin non sarà trascurato. Dalla DeFi agli NFT, ora è possibile costruire un intero ecosistema sulla blockchain di Bitcoin.

“Taproot getterà le basi per la prossima fase di innovazione nel protocollo Bitcoin. Ci aspettiamo che questo aggiornamento scateni una nuova ondata di innovazione focalizzata principalmente sugli smart contract.” — Katherine Dowling (CCO Bitwise Asset Management)


I MIEI PENSIERI

Per quanto riguarda gli aggiornamenti, Taproot potrebbe essere o meno l'aggiornamento più importante che la blockchain di Bitcoin abbia visto sin dal suo inizio, ma è, secondo tutti gli standard, uno che annuncerà un'adozione più mainstream per la rete. Influirà sul valore della rete stessa? Penso di sì, anche se non subito, poiché potrebbe volerci ancora del tempo prima che i suoi effetti si facciano sentire. Se osserviamo cosa è successo pochi mesi dopo che l'aggiornamento di SegWit è stato approvato nel 2017, possiamo vedere che il valore di Bitcoin, che all'epoca era di circa $5.000, è salito del 300% portando al culmine del ciclo rialzista nel 2017.

Accadrà la stessa cosa anche ora? Nessuno può dirlo con assoluta certezza a meno che, ovviamente, qualcuno non abbia il privilegio di viaggiare nel tempo. Qualunque sia il risultato, siamo qui per questo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. "Questo non potrà mai accadere da noi!"
    Gli imperi e i grandi conglomerati sociali/economici, come l'UE, cadono sempre perché iniziano a distruggere il potere d'acquisto della loro valuta e perché la loro posizione nel mondo si sgretola man mano che il protezionismo e l'interventismo erodono la fiducia nelle sue istituzioni. Una volta iniziata la distruzione, è solo questione di tempo prima che i cittadini inizino a cercare alternative, come oro o Bitcoin. C'è una lezione qui per tutti coloro che spingono un passo più in là i limiti della politica monetaria e delle misure isolazioniste: una volta che ci si spinge troppo oltre, non si può tornare indietro.

    RispondiElimina