martedì 28 giugno 2022

Irlanda: quando MMT e controllo dei prezzi entrano in collisione, rimangono solo macerie

 

 

di James Murphy

Quello che segue è un esempio dal mondo reale (e sfortunatamente non un'ipotesi) di ciò che accade quando i pericoli insiti nella MMT e nel controllo dei prezzi vengono entrambi ignorati.

David McWilliams è uno scrittore irlandese di economia ed è un grande fan della MMT, spesso confonde il risparmio con la stampa di denaro. In un articolo recente si è espresso sul mercato immobiliare irlandese, riferendosi all'aumento dei costi di costruzione e al fatto che l'offerta di alloggi deve essere aumentata, evitando accuratamente di menzionare le ragioni principali per cui i prezzi stanno aumentando e l'offerta d'immobili è ridotta in Irlanda.

A titolo informativo, in Irlanda abbiamo due banche centrali e un governo che attualmente seguono politiche/determinano regole con effetti opposti sul mercato.

La Banca Centrale Europea (BCE) (attraverso la sua applicazione decennale della MMT) intende gonfiare l'offerta di denaro e quindi i prezzi. Questo, come sanno tutti i pensatori economici con criterio, fa salire il costo di tutti i beni reali (compresi i terreni e i materiali utilizzati per costruire le proprietà) e ora sta influenzando anche i prezzi al consumo e alla produzione. Questi aumenti precedono da tempo l'invasione russa dell'Ucraina, nonostante i recenti sforzi di politici e giornalisti di tutto il mondo di dare tutta la colpa di Putin.

La Banca Centrale d'Irlanda (BCI) è intenzionata a mantenere basso il prezzo delle proprietà (attraverso le sue regole sui prestiti ipotecari). Tali regole sono state introdotte dopo la grande crisi finanziaria (GCF) per frenare l'eccessiva crescita del credito che aveva alimentato l'aumento dei prezzi degli immobili.

I bassi tassi d'interesse della BCE all'inizio degli anni 2000 hanno gonfiato una bolla immobiliare in Irlanda che poi è esplosa leggermente prima della GCF.

Queste regole sui prestiti ipotecari sono state introdotte nel 2015 e hanno avuto varie iterazioni. Dopo la GCF c'è stata una significativa eccedenza di offerta d'immobili e una conseguente pressione al ribasso sui prezzi delle case e sugli affitti, ma nel 2014/15 i segnali di una "ripresa" stavano diventando più evidenti attraverso un parziale recupero dei prezzi e affitti, soprattutto nelle grandi città.

Le regole sui prestiti ipotecari limitano la capacità di acquisto di una serie di acquirenti (proprietari di case speranzosi e investitori privati ​​che intendono finanziare i propri acquisti), mentre altri non vengono altrettanto ostacolati (acquirenti in contanti e fondi d'investimento). Inutile dire che questo stato di cose permette ad alcuni acquirenti di metterne fuori mercato altri, un terreno fertile per il tipo di politici che credono che il Venezuela sia un modello economico da emulare.

La ragione principale della nostra carenza di alloggi negli ultimi dieci anni è stata che la BCI ha fatto del suo meglio per sopprimere i prezzi delle case e non si è preoccupata di averlo soppresso al di sotto dei costi di offerta. Tali costi sono aumentati sempre di più a causa delle politiche ispirate alla MMT da parte della BCE.

Nel frattempo il governo irlandese ha risposto alla pressione al rialzo sugli affitti introducendo nel 2016 le zone con affitti sotto pressione (ZAP). In primo luogo, una breve storia sul controllo degli affitti in Irlanda: è esistito in forma limitata fino all'inizio degli anni '80, poi la Corte Suprema irlandese ha ritenuto il controllo degli affitti un attacco incostituzionale al diritto di proprietà riconosciuto dalla Costituzione irlandese.

Le ZAP sono state/sono identificate come aree specifiche (inizialmente le grandi città ma gradualmente diffondendosi nel Paese, ente locale per ente locale) in cui vi è una significativa pressione al rialzo sugli affitti causata da una carenza di alloggi (in gran parte causata dalle regole sul credito ipotecario della CBI, come vedremo più avanti). Gli aumenti annuali degli affitti erano limitati al 4% annuo (qualunque fosse l'affitto di ogni particolare proprietà nel 2016 e non necessariamente l'affitto di mercato in quel momento). Queste regole inizialmente si applicavano per quattro anni, ma da allora sono state portate avanti. Le limitazioni temporali dei massimali e gli aumenti molto modesti consentiti erano/sono chiaramente mezzi per evitare d'innescare una contestazione costituzionale ai controlli sugli affitti.

Nell'iterazione più recente delle regole, gli aumenti annuali degli affitti sono limitati tra il 2% annuo e l'aumento dell'indice dei prezzi al consumo (IPC), a seconda di quale sia il più basso. Altri partiti politici di sinistra (alcuni dei quali bramano i miracoli economici compiuti dal socialismo venezuelano) chiedono un blocco totale degli affitti per tre anni.

Quindi le regole sui prestiti ipotecari della BCI operano essenzialmente per limitare il potere d'acquisto di un gran numero di partecipanti al mercato, le ZAP sono uno sforzo per limitare gli affitti e la BCE gonfia allegramente l'offerta di denaro verso l'infinito e oltre seguendo le ricette della MMT, con la conseguenza che i costi di costruzione si sono impennati nell'ultimo decennio.

L'offerta d'immobili, nel frattempo, ha ristagnato, perché come sanno tutti i pensatori economici con criterio, ogni volta che viene introdotto un tetto di prezzo per un particolare bene o servizio a un livello inferiore a quello che il libero mercato avrebbe altrimenti impostato, il risultato è una carenza e/o un calo della qualità. Anche Paul Krugman lo sa.

La politica della BCI è anch'essa responsabile dell'aumento dei prezzi degli affitti negli ultimi dieci anni. Cercando di limitare i prezzi a cui possono essere venduti gli immobili residenziali, la BCI ha, per anni, disincentivato gli sviluppatori nel mondo dell'edilizia.

Impedendo agli aspiranti proprietari di case di acquistare prima del tempo (attraverso le regole sui prestiti ipotecari), la BCI li ha costretti a rimanere affittuari. Ostacolando severamente gli investitori privati ​​nell'investire in alloggi residenziali, la BCI ha ridotto l'offerta d'immobili in affitto.

Tutto quanto sopra è una ricetta per una cosa e una cosa sola: una carenza di alloggi in affitto che può solo spingere gli affitti al rialzo. Come già scritto, il governo ha quindi cercato di risolvere questo problema creando le ZAP, le quali hanno avuto l'effetto di spingere fuori mercato molti proprietari (che non hanno voglia di pagare un'aliquota marginale sull'imposta sul reddito del 52%) riducendo ulteriormente l'offerta d'immobili in affitto.

Inoltre molti proprietari che avevano affittato a un valore inferiore a quello di mercato nel 2016 (e sono rimasti intrappolati nell'indicizzare i loro aumenti a questo canone inferiore a quello di mercato) o hanno venduto e sono usciti dal mercato (riducendo l'offerta di proprietà in affitto), oppure si sono assicurati d'indicizzare al rialzo gli affitti a ogni occasione disponibile. La risposta della sinistra è stata prevedibile: vietare ai proprietari di vendere.

Questo senza entrare in tutte le altre questioni che spingono verso l'alto i prezzi degli immobili; vale a dire, l'imposta sul valore aggiunto (un'imposta sulle vendite del 13,5%, un'imposta sulla prima vendita di proprietà di nuova costruzione) e l'insistenza da parte di una fascia della popolazione affinché ci siano "pasti gratis", senza oneri di utenza e in generale tassazione: un mondo senza limiti. Ciò ha avuto un effetto a cascata sui promotori immobiliari che hanno pagato maggiori costi d'infrastruttura, che poi sono stati trasferiti agli acquirenti delle proprietà.

Nella nazione con il sistema fiscale più progressivo sia nell'Unione Europea che nell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, è ovvio continuare a chiedere "pasti gratis" visto che significherebbe pagare meno oneri fiscali rispetto a quanto dovuto altrimenti. Inoltre McWilliams sostiene continuamente una tassa sui terreni sfitti per incentivarne lo sviluppo, in sostanza imponendo un costo aggiuntivo allo sviluppo stesso.

Questo funziona bene per i suoi lettori, che o si rifiutano di capire, o sono incapaci d'intendere, o dimenticano che i costi di un'attività devono essere trasferiti ai clienti, altrimenti l'attività fallisce; nel qual caso un'altra attività, ad esempio un fondo d'investimento, colma il divario.

C'è stato un movimento verso schemi "costruire per affittare", i quali hanno creato contraccolpi politici contro coloro che si rifiutano o non riescono a capire che la situazione attuale è una conseguenza diretta e prevedibile della linea di politica della banca centrale e dello stato. L'unica cosa che si può dire del governo irlandese è che le politiche krugmanesche dell'opposizione sono di gran lunga peggiori, perché  implicano tasse, deficit, spesa pubblica e stampa di denaro. Anche in questo caso, quando la MMT e il controllo dei prezzi entrano in collisione, rimangono solo macerie (dell'offerta).


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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