giovedì 9 giugno 2022

Bitcoin non è affatto più pericoloso dell'euro

 

 

di Gunther Schnabl

I principali rappresentanti della Banca Centrale Europea, inclusa la presidente della BCE Christine Lagarde, continuano a mettere in guardia le persone contro Bitcoin. In un recente articolo, rivolto al pubblico tedesco avverso all'inflazione, il rappresentante della BCE Klaus Masuch, insieme all'ex-capo economista della BCE Otmar Issing, hanno sottolineato cinque rischi riguardo Bitcoin: la mancanza di valore intrinseco, i rischi per la stabilità dei mercati finanziari, l'uso per i finanziamenti della criminalità organizzata, gli elevati consumi energetici e il pericolo che i contribuenti siano ritenuti responsabili dei rischi finanziari. È positivo che la BCE voglia proteggerci da possibili rischi, ma dovrebbe essere consentito un confronto tra Bitcoin e l'euro nei cinque punti citati.

In primo luogo, gli autori scrivono che Bitcoin non ha valore intrinseco, cioè nessun valore d'uso diretto come invece ha, ad esempio, l'oro (si veda anche Thiele 2017). Questo è vero, ma un certo valore deriva dal fatto che Bitcoin rende possibili le transazioni elettroniche senza un conto bancario (peer to peer). Anche l'euro non ha valore intrinseco, nel migliore dei casi ha valore nella carta utilizzata o nel metallo delle monete. Il credito monetario in euro è stato sostenuto dai progetti d'investimento, ma la politica monetaria persistentemente espansiva della BCE sta zombificando sempre più le imprese dell'area Euro. Sempre più depositi privati ​​presso le banche commerciali sono garantiti dai depositi di queste ultime presso la banca centrale invece che da investimenti finanziati dal credito.

Pertanto la fiducia nelle due valute dipende dalla loro credibilità, la quale è fortemente legata alle restrizioni sull'offerta. Il numero di Bitcoin è credibilmente limitato a un massimo di 21 milioni. I miner di bitcoin devono effettuare un lavoro per ottenere nuovi bitcoin (Proof of work). Gli sforzi necessari aumentano con il numero di bitcoin creati.

L'offerta di euro doveva essere limitata dall'obiettivo della stabilità dei prezzi della BCE, come delineato nell'articolo 127 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), nonché dal divieto di finanziamento pubblico da parte della banca centrale (articolo 123 del TFUE). Ma queste regole sono state infrante, poiché il bilancio della BCE continua a crescere a un ritmo sostenuto. Inoltre è sempre meno chiaro se i titoli di stato e i prestiti sull'attivo del bilancio della BCE, che corrispondono ai depositi delle banche commerciali e alle banconote emesse sul passivo del bilancio della BCE, siano a rischio d'insolvenza. Pertanto la fiducia nell'euro sta diminuendo e la fiducia in Bitcoin sta crescendo, con quest'ultimo che si apprezza fortemente nei confronti dell'euro.

In secondo luogo, Masuch e Issing esprimono la preoccupazione che Bitcoin possa perdere improvvisamente tutto il suo valore e quindi destabilizzare il sistema finanziario. Questo rischio è basso perché l'offerta di Bitcoin è limitata e una grande quota di essi è detenuta in modo decentralizzato. Nella migliore delle ipotesi, l'instabilità finanziaria può emergere se Bitcoin rappresentasse una parte essenziale di un prodotto finanziario (ma si veda più in basso in questo articolo). Forse per questo il legislatore tedesco ha limitato gli investimenti in Bitcoin a fondi speciali e quindi a un massimo del 20%.

Dall'altra parte la BCE crea rischi per la stabilità dei mercati finanziari, perché la politica monetaria estremamente accomodante sta deprimendo i premi per il rischio. Sono incoraggiate la speculazione e alti livelli d'indebitamento, i quali possono portare a nuovi debiti e crisi finanziarie. Inoltre la politica dei tassi d'interesse bassi, a zero e negativi della BCE sta comprimendo i proventi delle banche, destabilizzandone molte nell'area Euro. I rischi per le banche potrebbero aumentare ulteriormente se la stessa BCE emettesse la sua valuta digitale e i risparmiatori trasferissero i loro depositi dalle banche commerciali alla banca centrale.

In terzo luogo, gli autori obiettano che Bitcoin possa servire la criminalità organizzata. Il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo esistevano anche prima delle criptovalute, il che non ha portato a critiche o addirittura a divieti del dollaro o dell'euro. A differenza delle transazioni in denaro fiat, le transazioni Bitcoin possono essere visualizzate su un registro pubblico (blockchain). Inoltre non ci sono già preoccupazioni che parti del Fondo per la ricostruzione dell'UE, indirettamente sostenuto dalla BCE, possano finire nelle mani della mafia italiana?

In quarto luogo, ci sono critiche sull'impatto di Bitcoin sul clima, poiché il consumo di energia durante la produzione (mining) è elevato. Il mining è geograficamente indipendente. I bitcoin possono essere estratti dove la capacità di elettricità è inattiva (e quindi a buon mercato). Poiché l'elettricità è difficile da immagazzinare, Bitcoin è un modo per risolvere il problema dell'eccesso di elettricità (fluttuazioni della rete).

Inoltre ci vogliono anche energia e risorse per creare e distribuire euro, sia in formato cartaceo che elettronico. A differenza di Bitcoin, l'euro è supervisionato in un nuovo ed enorme grattacielo completamente climatizzato e da diciannove banche centrali nazionali con un gran numero di personale strapagato. Senza contare che una fitta rete di banche commerciali distribuisce e immagazzina euro in formato cartaceo ed elettronico. Da questo punto di vista Bitcoin sembra molto snello in termini di consumo di risorse.

Inoltre la politica monetaria estremamente accomodante della BCE è insostenibile nei suoi effetti, poiché i tassi d'interesse costantemente bassi stanno aumentando il debito e i consumi (Schnabl e Sepp 2020). La perdita di fiducia nell'euro ha innescato una fuga verso gli asset reali, con un conseguente boom edilizio. Tra il 2003 e il 2007 i bassi tassi d'interesse della BCE hanno contribuito alle bolle immobiliari in Spagna e in altri Paesi dell'area Euro meridionale, le quali hanno lasciato sulla loro scia solo rovina. Da allora i bassi tassi d'interesse hanno dato impulso alle attività di costruzione nella maggior parte dei Paesi dell'area Euro. Dal punto di vista della teoria dell'eccesso d'investimento di Hayek, la politica monetaria persistentemente accomodante della BCE sta causando una cattiva allocazione (e quindi uno spreco) di risorse senza precedenti (Schnabl 2019). Poiché Bitcoin è scarso, aiuta a evitare tali boom d'investimenti.

Infine vengono espresse preoccupazioni sul fatto che una crisi finanziaria innescata da un forte calo del valore di Bitcoin possa costringere i policymaker a compensare le perdite al fine di prevenire una crisi sistemica nel sistema finanziario. L'ammonimento contro la sospensione del principio di responsabilità è giustificato, anche perché ognuno dovrebbe investire e speculare a proprio rischio.

In linea con il principio della responsabilità, la rete Bitcoin crea rischi d'insolvenza a livello individuale grazie alla sua natura decentralizzata. Da questo punto di vista, non c'è crisi sistemica. Al contrario, nel sistema finanziario dell'area Euro, il principio della responsabilità è stato sospeso con il salvataggio di banche e stati altamente indebitati nel corso della crisi finanziaria e del debito europea del 2008-2012. Dal momento del "whatever it takes" di Mario Draghi, la BCE ha sostenuto un numero crescente di stati europei altamente indebitati con l'aiuto d'ingenti acquisti di loro titoli di stato. I rischi individuali vengono quindi socializzati, paralizzando così la crescita.

Il risultato è che la politica monetaria persistentemente accomodante della BCE e di altre banche centrali ha portato a una perdita di fiducia nell'euro. Questa perdita di fiducia non si riflette solo nell'aumento dei prezzi di Bitcoin, ma anche nell'aumento dei prezzi delle azioni, dei prezzi immobiliari, dei prezzi dell'oro, ecc. La politica dei tassi d'interesse bassi, a zero e negativi della BCE sta portando a un'immensa allocazione errata e spreco di risorse, la quale minimizza di gran lunga l'energia consumata dall'estrazione di bitcoin. Se Bitcoin, attraverso la concorrenza con l'euro, aiuta a disciplinare la politica monetaria della BCE, fornirà un contributo importante sia alla stabilità dei mercati finanziari che alla sostenibilità nell'Unione Europea.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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