lunedì 5 settembre 2022

Cos'è il Grande Reset? Parte I: aspettative ridotte e feudalesimo bio-tecnologico

 


di Michael Rectenwald

Il Grande Reset è sulla bocca di tutti, che lo sappiano o meno. È presagio dalle misure intraprese dagli stati di tutto il mondo in risposta alla crisi sanitaria (per "crisi" non intendo la cosiddetta pandemia in sé, ma le risposte a un nuovo virus chiamato SARS-2 e l'impatto delle risposte sulle condizioni sociali ed economiche).

Nel suo libro, COVID-19: The Great Reset, il fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF), Klaus Schwab, scrive che la crisi del Covid-19 dovrebbe essere considerata come una "opportunità [che può essere] colta per creare il tipo di cambiamenti e scelte politiche che metteranno le economie sulla strada verso un futuro più equo e più verde".[1] Sebbene Schwab promuova da anni il Grande Reset, la crisi sanitaria ha fornito un pretesto per attuarlo finalmente. Secondo Schwab, non dovremmo aspettarci che il sistema mondiale post-Covid torni alle sue precedenti modalità operative, piuttosto Schwab suggerisce che i cambiamenti saranno, o dovrebbero essere, attuati attraverso domini interconnessi e interdipendenti per produrre una nuova normalità.

Quindi cos'è il Grande Reset e qual è la nuova normalità che dovrebbe stabilire?

Il Grande Reset significa redditi ridotti e consumo di carbonio ridotto, ma Schwab e il WEF lo definiscono anche in termini di convergenza di sistemi economici, monetari, tecnologici, medici, genomici, ambientali, militari e di governance. Il Grande Reset comporterebbe vaste trasformazioni in ciascuno di questi domini, cambiamenti che, secondo Schwab, non solo altereranno il nostro mondo, ma ci porteranno anche a "chiederci cosa significhi essere umani".[2]

In termini economici e di politica monetaria, il Grande Reset comporterebbe un consolidamento della ricchezza, da un lato, e la probabile emissione del reddito di base universale (UBI) dall'altro.[3] Potrebbe includere il passaggio a una valuta digitale,[4] compresa una centralizzazione consolidata dei conti bancari, tassazione immediata in tempo reale, tassi d'interesse negativi e sorveglianza/controllo centralizzati.

Mentre ogni aspetto del Grande Reset coinvolge la tecnologia, esso implica specificamente "la Quarta Rivoluzione Industriale",[5] o transumanesimo, cosa che include l'espansione della genomica, della nanotecnologia e della robotica e la loro penetrazione nei corpi e nei cervelli umani. Naturalmente la quarta rivoluzione industriale prevede la ridondanza del lavoro umano in settori in via di sviluppo, da sostituire con l'automazione. Inoltre Schwab elogia l'uso della nanotecnologia e delle scansioni cerebrali per prevedere e prevenire il comportamento umano.

Il Grande Reset significa il rilascio di lasciapassare medici, che saranno presto digitalizzati, nonché la trasparenza delle cartelle cliniche comprensive di anamnesi, tratto genetico e stati di malattia. Ma potrebbe includere l'impianto di microchip in grado di leggere e riferire sul tratto genetico e sugli stati cerebrali in modo tale che "[anche] l'attraversamento di un confine nazionale potrebbe un giorno comportare una scansione cerebrale dettagliata per valutare il rischio per la sicurezza di un individuo".[6]

Sul fronte genomico, il Grande Reset include progressi nell'ingegneria genetica e nella fusione di genetica, nanotecnologia e robotica.

In termini militari, il Grande Reset comporta la creazione di nuovi spazi di battaglia, inclusi i cyberspazi e il cervello umano stesso come spazio di battaglia.[7]

In termini di governance, il Grande Reset significa stati sempre più centralizzati, coordinati ed espansi: convergenza di società e stati mediante la digitalizzazione delle funzioni governative, l'uso del 5G e algoritmi predittivi, tracciamento in tempo reale, sorveglianza dei corpi nel tempo/spazio o “governo anticipatorio” del comportamento umano e dei sistemi.[8]

Detto questo, "il Grande Reset" non è altro che una campagna di propaganda coordinata e avvolta da un mantello d'inevitabilità. Piuttosto che una mera teoria della cospirazione, come ha suggerito il New York Times,[9] il Grande Reset è un tentativo di una cospirazione, o il "pio desiderio"[10] dei pianificatori socioeconomici di avere "stakeholder" aziendali[11] e stati che adottano i desiderata del WEF.

Per vendere questo pacchetto, il WEF ha mobilitato la retorica della "uguaglianza economica", "equità", "inclusione" e "destino condiviso", tra i tanti altri eufemismi.[12] Tali concetti rappresentano la componente politica e ideologica collettivista/socialista di quel socialismo aziendale tanto decantato[13] (poiché il socialismo economico non potrà mai essere attuato, rimane solo politico e ideologico).

Esaminerò le prospettive del Grande Reset nelle prossime puntate, ma per ora basti dire che il WEF immagina un ordine globale bio-tecno-feudale, con pianificatori socioeconomici e "stakeholder" aziendali al timone e la maggior parte dell'umanità in schiavitù. La massa, direbbero i pianificatori centrali, vivrà in una stasi economica di aspettative ridotte, con l'autonomia individuale fortemente ridotta se non del tutto cancellata. Come suggerito da Mises, tali pianificatori sono dittatori che intendono soppiantare i piani dei singoli attori economici e sostituirli con i propri piani centralizzati. Se attuati, tali piani fallirebbero, ma la loro adozione richiederebbe comunque un prezzo da pagare nel frattempo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-ii.html

👉 Qui il link alla Terza Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iii.html

👉 Qui il link alla Quarta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/09/cose-il-grande-reset-parte-iv.html

👉 Qui il link alla Quinta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-v-lideologia.html

👉 Qui il link alla Sesta Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-vi-i-piani.html

👉 Qui il link alla Settima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-vii.html

👉 Qui il link all'Ottava Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-viii-come.html

👉 Qui il link alla Nona Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/10/cose-il-grande-reset-parte-ix-il.html

👉 Qui il link alla Decima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2022/11/cose-il-grande-reset-parte-x-lagenda.html


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Note

[1] Klaus Schwab and Thierry Malleret, COVID-19: The Great Reset (n.p.: Forum Publishing, 2020), p. 57.

[2] Schwab, Klaus. The Fourth Industrial Revolution (New York: Crown Business, 2017), p. vii.

[3] Kanni Wignaraja and Balazs Horvath, “Universal Basic Income Is the Answer to the Inequalities Exposed by COVID-19”, World Economic Forum, 17 aprile 2020.

[4] The Fed Explores Possibility of Issuing Digital Currency”, BitIRA, 9 gennaio 2020.

[5] Klaus Schwab, “The Fourth Industrial Revolution: What It Means, How to Respond”, World Economic Forum, 14 gennaio 2016.

[6] Klaus Schwab and Nicholas Davis, Shaping the Future of the Fourth Industrial Revolution: A Guide to Building a Better World (New York: Currency, 2018), p. 173.

[7] Tim Requarth, “This Is Your Brain. This Is Your Brain as a Weapon”, Foreign Policy, 9 settembre 2015.

[8] Wikipedia, s.v. “Anticipatory Governance”, ultima modifica 14 aprile 2020, 01:57.

[9] Davey Alba, “The Baseless ‘Great Reset’ Conspiracy Theory Rises Again”, New York Times, 17 novembre 2020.

[10] Alberto Mingardi, “The Great Reset: Between Conspiracy and Wishful Thinking”, Library of Economics and Liberty (Econlib), 1 dicembre 2020.

[11] Stakeholder Capitalism: A Manifesto for a Cohesive and Sustainable World”, World Economic Forum Blog, 14 gennaio 2020.

[12] Nicholas Davis, “What Is the Fourth Industrial Revolution?”, World Economic Forum, 19 gennaio 2016.

[13] Michael Rectenwald, “Who Funds the Riotous American Left and Why? The Globalist Billionaire Class, Which Uses It to Build Corporate Socialism”, Michael Rectenwald (website), 12 ottobre 2020.

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