martedì 13 settembre 2022

Ora tutti hanno paura di Jerome Powell

 

 

di Tom Luongo

A gennaio ho scritto un pezzo intitolato “Chi ha paura di Jerome Powell?” Poi ho discusso dell'incipiente lamento e stridore di denti proveniente da coloro che sono terrorizzati da una FED rialzista. La nostra intera società è diventata così dipendente dai dollari a buon mercato e dal credito facile che ha creato una mentalità da "Ballers" in tutta la società.

La serie Ballers è tutta incentrata sulla corruzione dilagante tra quelle poche migliaia di persone nella NFL e nelle relative organizzazioni a causa dei milioni di persone che spendono vagonate di soldi per una fantasia passeggera: l'intrattenimento.

La NFL, come tutti gli sport professionistici, non è altro che un imbuto di denaro con annesso un aspirapolvere delle dimensioni della Federal Reserve. È l'esempio di corruzione definitivo del tipo e pluribus unum, da molti a uno.

Si prende qualcosa da tutti noi, più e più volte per aiutarci ad alleviare lo stress del mondo schifoso che hanno costruito. Poi lo danno un po' a quelli che giocano, che lo spendono in prostitute, auto di lusso e droghe, mentre la gran parte viene risucchiata nella classe di oligarchi che l'ha creata in primo luogo.

Ma non è diverso da voi o da me, comprare roba di cui non abbiamo bisogno a credito, automedicarsi con sport professionistici, alcol, videogiochi, day trading su Robinhood, urlare contro i razzisti su Twitter o, il mio preferito, una ridicola collezione di giochi da tavolo.

Siamo tutti come i protagonisti di Ballers, in un modo o nell'altro, spendiamo soldi facili in distrazioni piuttosto che affrontare la realtà: la cosa più insostenibile della nostra società sono i soldi che fanno accadere tutto.

Eccoci qui otto mesi dopo e Powell ha fatto esattamente quello che speravo avrebbe fatto: lasciar salire in modo aggressivo i tassi e iniziare a ridurre il bilancio della FED una volta confermato il suo secondo mandato come presidente del FOMC.

Dopo il secondo rialzo dei tassi da 0,75% a luglio, si è parlato solo di "suggerimenti" incorporati nel comportamento di Powell e su come la FED avrebbe presto fatto inversione di marcia. Questo discorso va avanti da prima del primo rialzo da 0,25% a marzo.

Ha raggiunto un culmine febbrile dopo la riunione di luglio a causa di una serie di fattori che non hanno quasi nulla a che fare con i dati economici interni degli Stati Uniti, o le esigenze degli stessi come Paese. Come ho discusso fino alla nausea, il gruppo più esposto a una FED aggressiva non è l'economia statunitense, che è ciò su cui si concentrano ora i titoli dei giornali, ma l'Unione Europea e la BCE.

Non mi aspettavo che Powell indicasse alcun tipo di marcia indietro a Jackson Hole e infatti il suo discorso da nove minuti era l'esatto opposto. Ha rappresentato un completo dissipamento dell'illusione che la FED abbia in mente di cambiare rotta.

Powell ha esplicitamente affermato che questa politica porterà a una recessione prolungata. Inoltre ha ammesso che il problema attuale è una discrepanza tra domanda/offerta e, per lo shock di tutti gli shock, ha anche ammesso ciò che io e pochi altri diciamo ormai da mesi: gli strumenti della FED non sono in grado di affrontare il lato dell'offerta dell'economia, solo quello della domanda.

In breve, abbiamo un eccesso di offerta nell'attività economica il quale supporta lo stile di vita da Ballers del passato e un deficit di cose che supportano tale stile di vita. Tutto ciò che la FED può fare a questo punto è ripristinare la credibilità perduta con i mercati e proteggere il proprio futuro.

Questo, secondo me, è esattamente quello che sta facendo.

La domanda è: da chi sta cercando di proteggersi la FED? Sono mesi che sostengo che la FED non sia più d'accordo nel coordinare una politica monetaria a livello globale e quindi soddisfare le esigenze degli attori stranieri, in particolare l'Unione Europea e la BCE.

Rifiutando di cedere alla pressione all'inizio dell'anno e andando avanti con rialzi più corposi e più veloci di quanto chiunque (me compreso) pensasse, o avrebbe potuto pensare, la FED ha messo in difficoltà la BCE. Il discorso di Powell a Jackson Hole ha rafforzato ulteriormente questa tesi.

Dal momento che la maggior parte dei nostri politici di spicco fa parte della cricca di Davos, i lamenti non finiranno mai. Elizabeth Warren ha impiegato poco per trovare un microfono in cui strillare:

“Sapete cosa c'è di peggio dei prezzi alti e di un'economia forte? Prezzi alti e milioni di persone senza lavoro. Sono molto preoccupata che la FED possa far precipitare questa economia in recessione”, ha  detto la Warren alla CNN.

Sì, i Democratici 1) stanno ancora negando che siamo in recessione e 2) che non è colpa loro. Ma la Warren, essendo la brava devastatrice che è, si rifiuta di ammettere che arriva un punto in cui non si può più spendere soldi per sostenere un'economia infestata da questi livelli di squilibrio.

Questo era esattamente il punto di Powell nel suo discorso a Jackson Hole e se la Warren o qualsiasi altro cosiddetto leader che abbiamo a Capitol Hill fosse disposto a smettere di lamentarsi e ad ascoltare, vedrebbe ciò che è chiaro a tutti: i giorni da Ballers sono alle spalle.

Lo yacht è andato, il ristoratore chiede il conto, la ciotola del punch è vuota e le carte di credito vengono rifiutate. Oh, e ora non c'è nemmeno un nuovo contratto sul tavolo; non sono rimasti soldi per fare omaggi e quindi comprare voti delle persone.

Ma, dal momento che Lizzie lavora per coloro che cercano di distruggere gli Stati Uniti, ovviamente è preoccupata per il futuro: chi firmerà i suoi assegni?

Mentre la FED attinge dall'albero magico dei soldi, anche questo a volte deve essere annaffiato e concimato con qualcosa che sembra un risparmio.

Questo è il motivo per cui tutti avevano paura di Powell a gennaio: avevano giustamente intuito che fosse serio riguardo al compito di riportare credibilità non solo alla FED, ma anche agli Stati Uniti.

La vera inversione di rotta non era quella che tutti volevano da Powell, bensì quella che abbiamo visto a luglio quando la BCE ha lasciato salire i tassi e ha annunciato il suo nuovo programma per mescolare le carte, ovvero il TPI (Transmission Protection Instrument).

Il presidente della BCE, Christine Lagarde, ha annunciato che avrebbe difeso gli spread creditizi europei e gestito i rischi all'interno dell'UE, poiché ora è costretta anche lei a lasciar salire i tassi d'interesse.

La Lagarde non ha mai voluto rialzare i tassi, ma per quanto Powell fosse in ritardo a gennaio, la sua era una situazione totalmente diversa a luglio. In stile "whatever it takes" di draghiana memoria, ha ingannato i mercati per circa un mese.

E poi le vecchie tendenze si sono riaffermate: l'euro è rimbalzato a $1,04 ed è crollato a un nuovo minimo. Gli spread a 10 anni tra Germania e Stati Uniti sono esplosi all'1,966% e da allora si sono contratti... pesantemente.

Quindi, mentre la Lagarde sta cercando furiosamente di tenere le cose sotto controllo in Europa, nei confronti degli Stati Uniti sta perdendo terreno ogni giorno che passa. Lo spread USA/Germania è una scommessa sul relativo status di "porto sicuro" all'interno di ciascuna di queste zone economiche.

Non aiuta il fatto che l'UE continui a commettere harakiri economici e politici impegnandosi in una politica energetica idiota in tutto il continente al fine di punire la Russia per i crimini dell'Europa in Ucraina.

Gli idioti del WEF, incaricati dall'UE di attuare questa linea di politica, si rifiutano di cambiare rotta.

Ho scritto a riguardo quando il rialzo dei tassi di Powell è stato indirettamente responsabile del crollo del governo Draghi in Italia.

Sapete, credo che la FED stia lavorando per ristabilire il primato degli Stati Uniti sulla propria politica monetaria e fiscale, cosa che segue il modo in cui Powell ha rialzato i tassi e causato attacchi di cuore all'interno del sistema dell'eurodollaro.

Inoltre, quando si guarda ai fallimenti dell'amministrazione Biden per ottenere qualsiasi trazione a livello globale e isolare la Russia, si vede un'agenda della cricca di Davos che sta letteralmente cadendo a pezzi.

I deboli e nuovi arrivati nella palude italiana, come quelli del M5S, potrebbero aver finalmente avuto abbastanza garanzie che la situazione è cambiata. L'indice IPC statunitense al 9,1% a luglio è stato sufficiente da iniziare a far cadere a pezzi le cose.

Le fazioni anti-cricca di Davos all'interno degli Stati Uniti sono ora abbastanza forti da potersi liberare del suo giogo, rappresentato da Draghi, Mattarella e dall'ex-premier Matteo Renzi, e iniziare la corsa all'indipendenza dell'Italia.

La FED risponde al fatto che la cricca di Davos abbia fatto fuori Johnson eliminando Draghi e mettendo l'UE sulla via verso la disintegrazione. L'euro ha rotto la parità con il dollaro su questa notizia. Ora la BCE sta impostando un cammino di tassi più alti poiché la FED è chiara: rialzerà di altri 75-100 punti base tra due settimane.

Meno di due settimane dopo Draghi se n'era andato, la BCE ha rialzato di 50 bps e ha iniziato a schiacciare gli spread creditizi mentre la FED è salita di altri 75 bps.

Ma la BCE non potrà mai ammetterlo o distruggerà l'idea di essere un qualsiasi tipo di agente indipendente. Ricordate, il sistema bancario centrale si basa sull'idea che queste persone siano apolitiche e prendano le loro decisioni solo rispetto ai loro bisogni interni.

Se la Lagarde dovesse attaccare pubblicamente la politica di Powell, ammetterebbe che la BCE è subordinata ai capricci della FED e che l'unica cosa in cui è brava è scegliere sciarpe da indossare durante i discorsi pubblici.

La pressione esercitata sull'UE dalla catastrofica politica energetica, ora spinge a chiedere apertamente la fine dell'assetto politico dell'Unione. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha chiesto la fine del potere di veto dei singoli Paesi sulle politiche fiscali ed estere. Questa è una chiara presa di potere da parte della Germania per far valere la sua volontà sull'intera UE, ponendo fine a qualsiasi pretesa di sovranità nazionale.

Niente che non fosse prevedibile, comunque. È sempre stato il piano della cricca di Davos quello di consolidare il potere a Bruxelles sotto la direzione dei Verdi tedeschi. Le scuse del cambiamento climatico e la necessità di punire la Russia sono ora il loro casus belli contro ogni opposizione al loro governo.

“Laddove oggi è richiesta l'unanimità, il rischio che un singolo Paese usi il proprio veto e impedisca a tutti gli altri di andare avanti aumenta con l'aggiunta di ulteriori stati membri”, ha affermato il cancelliere tedesco.

Secondo Scholz “il principio dell'unanimità funziona solo finché la pressione ad agire è bassa”, citando l'esempio dell'offensiva militare russa in Ucraina, la quale ha messo in discussione il modo in cui l'UE definisce le sue linee di politica.

Il leader tedesco vuole anche che l'Ue passi al voto a maggioranza in settori come la fiscalità e la politica estera, aggiungendo che sa “benissimo che questo avrebbe ripercussioni anche per la Germania”.

Questa è una conseguenza diretta della loro perdita di molteplici battaglie politiche qui negli Stati Uniti e li sta costringendo al tutto per tutto. La FED di Powell sta forzando la mano della cricca di Davos fino al punto di innescare una recessione interna e gli eurocrati non vogliono che una tale crisi vada sprecata.

Ora si sta parlando di massimali ai prezzi dell'energia nel G-7, quindi nulla è cambiato in Europa: se la vedrà da sola se dovrà salvare il mondo dai cambiamenti climatici e dai russi.

Complimenti, l'inverno sta arrivando, dopotutto. Le uniche persone contrarie a un futuro alimentato da idrocarburi sono quelle senza riserve significative di combustibili da idrocarburi. Lasciate che affondino e questo dovrebbe dirvi tutto quello che dovete sapere sulla politica europea. Gli Stati Uniti pensano al potere, ma abbiamo le risorse naturali per sostenere il nostro stile di vita.

L'Europa si è così abituata a vivere uno stile di vita da Ballers con il gas russo a buon mercato e pensava di poterlo fare per sempre oltre a dettare condizioni al mondo per sovvenzionarlo. Era così economico che Zoltan Poszar di Credit Suisse l'ha calcolato come “$2.000 miliardi di valore tedesco dipendono da $20 miliardi di gas russo”. E suppongo che non ne fossero soddisfatti, perchè a quanto pare la leva doveva essere più di 100 volte.

Devono tentare il tutto per tutto ora perché sono terrorizzati da ciò che Powell ha detto e dirà. Il circolo virtuoso dell'espansione infinita del credito è terminato.

Ho trovato particolarmente illuminante questo articolo su Zerohedge che discute degli imbrogli della BCE riguardo il discorso di Powell. Sembra che l'Europa stesse cercando di creare un calo di 1000 punti nel Dow facendo in modo che le parole di Powell venissero fraintese e producessero un consenso sul fatto che lui fosse il cattivo in questo nuovo psicodramma che hanno pianificato per noi.

Ma non funzionerà: non importa quanto gli eurocrati cerchino di fare la vittima delle ambizioni imperiali degli Stati Uniti, la realtà è che l'Europa ha fatto tutto questo a sé stessa.

Non si può apparire virtuosi se la depressione è una tua creazione. Quelli con i soldi non faranno altro che abbandonarti e poi scopri che quelli che pensavi fossero tuoi amici volevano solo pasti gratis e un posto dove dormire.

Avevano una scelta chiara, proprio come ce l'avevamo noi decenni fa, e hanno scelto male.

E ora possiamo vedere un disperato annaspamento per trovare risorse con cui andare avanti almeno un giorno in più. L'orgia del debito è finita. E la parte migliore di questa storia è che Powell e Putin non hanno nemmeno dovuto chiedere ai tedeschi di spegnere le luci prima di partire... l'hanno fatto loro stessi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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