mercoledì 14 ottobre 2020

Le distorsioni monetarie del PIL nel 2021

 

 

di Alasdair Macleod

Questo articolo spiega l'effetto dell'inflazione monetaria sul PIL. Il PIL nominale è direttamente gonfiato da denaro e credito aggiuntivi, quindi la sua crescita è semplicemente un riflesso del denaro aggiuntivo nell'economia. Non fornisce alcun indizio sulla situazione economica sottostante. Che i pianificatori monetari lo sappiano o no, prendere come target la crescita del PIL con l'espansione monetaria è una tautologia. Serve solo a coprire una recessione più profonda, il cui costo diventerà evidente con il calo del potere d'acquisto della valuta. E nonostante la distruzione della ricchezza causata dalla svalutazione monetaria, nei prossimi mesi vedremo la sua espansione dispiegata in modo più aggressivo. Una soluzione inflazionistica non può avere successo; ma i numeri futuri del PIL saranno gonfiati artificialmente, incoraggiando i policymaker a rivendicare un certo successo. Ma dovremmo capire la semplice relazione tra l'aumento delle quantità di denaro e gli aumenti che conferiscono al PIL, cosa che indurrà gli analisti macroeconomici a pensare che l'economia sia più resiliente di quanto non sia in realtà.

 

Introduzione

È estremamente raro trovare commenti sulla relazione tra espansione monetaria e PIL. Eppure, dallo scorso marzo, quando la FED ha annunciato che avrebbe rilasciato quantità illimitate di dollari, sarebbe dovuto diventare l'argomento più importante per gli economisti e la stampa finanziaria. Non si è sentito nemmeno un pigolio.

Questo silenzio può essere spiegato solo dall'ignoranza in materia, presumibilmente perché nessuno dei macroeconomisti usciti dalle università globali lo ha mai posto come argomento di ricerca o di dibattito nelle proprie dissertazioni.

Il punto di partenza di questo viaggio di scoperta dovrebbe essere un argomento tabù, la Legge di Say, che il Grande Dio Keynes ha respinto con un gesto della mano per inventare la macroeconomia. Perché è rilevante? Perché produciamo per consumare. E se non lo facciamo, qualcun altro deve produrre e pagare per noi affinché possiamo consumare. È una legge ferrea della divisione del lavoro. In altre parole, con alcune limitate differenze, la produzione è pari alla somma dei consumi e dei consumi differiti (risparmi).

Almeno finché le autorità non iniziano a giocherellare con il mezzo di scambio, il denaro. Un'economia sana non è quella che “cresce”, ma quella che non subisce interferenze nella produzione e nel consumo. Se la moneta fosse sana ed onesta, e la sua quantità invariata, non ci sarebbe alcuna variazione del PIL anno dopo anno. Come produttori, continueremmo ad anticipare e rispondere alle richieste e ai desideri del consumatore. Anche noi siamo tutti consumatori. Quelli che non sono abili nel lavoro sono sovvenzionati dalle loro famiglie e dai gruppi sociali. Chi diventa disoccupato, sempre conseguenza di valutazioni errate, deve ricredersi e passare ad un'attività lucrativa. Questa è la distruzione creativa di Schumpeter, un processo continuo che è fondamentale per soddisfare la domanda e in cui il consumatore è il re. È fondamentale per un'economia sana.

Negandolo lo stato si è ritagliato un ruolo e, grazie a Keynes, ha riscritto il regolamento economico aggiungendo il prefisso macro, sostituendo poi l'attività umana con aggregati e medie. Il rapporto tra denaro, il deposito temporaneo del nostro lavoro, e l'attività economica è ora innegabilmente corrotto.

Il Grafico 1 illustra la relazione tra PIL e offerta di moneta, confrontando l'aumento del PIL dal 1980 alla fine del 2019 con l'aumento dell'offerta di moneta M2, e derivando la differenza tra di essi. E si può vedere che nel lungo periodo la differenza tra i due, la terza linea che oscilla intorno allo zero, è insignificante.

Il motivo è semplice: la "crescita" del PIL nominale è solo una crescita della quantità di denaro e non ha nulla a che fare con il progresso economico, che è ciò che offrono i mercati liberi. Le piccole variazioni del PIL meno l'aumento di M2 sono interamente dovute al fatto che il PIL non cattura tutte le attività economiche, ma solo quelle che sono decretate ammissibili dagli statistici. Se tutte le transazioni escluse dal PIL fossero contabilizzate, le variazioni nella differenza ammonterebbero ad un grosso zero.

La logica ci dice che è così, ma ciò sfugge ai neo-keynesiani... purtroppo per loro non sono forti in logica. E ci porta ad una conclusione semplice ma devastante: aggiustata agli aumenti della quantità di moneta, l'economia statunitense oggi misurata dal PIL ha all'incirca le stesse dimensioni di quella nel 1980, anche tenendo conto dei cambiamenti nella popolazione. Ovviamente oggi è un'economia molto diversa. Nonostante la crescente interferenza dell'intervento e della regolamentazione statale, abbiamo assistito ad enormi progressi nelle tecnologie, nelle tendenze del mercato e nei nostri standard di vita, tutti prodotti del settore privato nonostante il peso di stati non produttivi, predatori, regolatori e distorcenti.

Dimostra che non si può misurare il progresso economico, ma solo la quantità di denaro utilizzata nelle transazioni. La rilevanza per gli eventi di oggi è che dallo scorso marzo la quantità di denaro è stata improvvisamente aumentata dalla FED, sollevando la questione posta all'inizio di questo articolo: in che modo i numeri del PIL saranno influenzati dalla massiccia stampa di denaro? Sappiamo dalla Legge di Say che quelli di noi che ancora scambiano la propria produzione con beni e servizi di cui hanno bisogno, continueranno a farlo; ma data la destabilizzazione dei lockdown, dei dazi commerciali e del desiderio delle banche di ridurre i loro bilanci gonfi, l'economia globale è in profonda crisi. Il grafico qui sotto, tratto dal sito web del Bureau of Economic Analysis americano, mostra la posizione in America.

Prima di entrare nel vivo del nostro argomento, vale la pena di notare che il vero deflatore del PIL dovrebbe essere l'offerta di moneta M2, non un dato inventato relativo all'IPC, come discusso sopra. Mettendo da parte questo problema, notiamo che il PIL è crollato ad un tasso annuo di oltre il 31% nel secondo trimestre del 2020, mentre allo stesso tempo M2 è aumentata del 9,4%, un tasso annuo del 37,6%. Dato che abbiamo dimostrato come nel lungo periodo le variazioni del PIL nominale riflettono esclusivamente le variazioni della quantità di moneta in senso lato, possiamo affermare con sicurezza che il calo del PIL nell'ultimo trimestre è avvenuto nonostante l'aumento della quantità di denaro, dimostrando che il denaro non sia stato speso da produttori e consumatori. Perché?

Una risposta è che il tasso di risparmio è aumentato, come illustrato nel grafico FRED della FED di St. Louis.

Il grafico riflette il crollo della spesa quando le persone sono state poste in lockdown, così come gli assegni da $1.200 distribuiti alle famiglie alla fine di aprile, che hanno segnato il picco nel grafico. Si presume che sia denaro risparmiato, che sarà speso quando tornerà la normalità. Da aprile c'è stato un aggiustamento al ribasso, in parte perché una parte della spesa è tornata. Essendo derivato come percentuale del reddito personale disponibile che non viene speso e dati gli alti livelli di debito personale in tutta la popolazione, gran parte di questi cosiddetti risparmi saranno già scomparsi tra rimborsi dei debiti delle carte di credito e in rimborsi generali del debito (una contrazione del credito). È anche probabile che con l'aumento della disoccupazione e circa l'80% della popolazione salariata americana che viveva di busta paga in busta paga prima del virus, le finanze personali si siano deteriorate così tanto che i soldi vengano ritirati dai risparmi solo per acquisire l'essenziale.

Se torniamo alla Legge di Say, osserveremo che il crollo del PIL non è solo di consumo ma anche di produzione. Dovremmo aggiungere che non è scopo della Legge di Say rivendicare un'esatta corrispondenza statistica tra consumo e produzione, perché c'è sempre un ritardo tra l'aumento dell'offerta di moneta e la sua circolazione nell'economia. Ma a parte questo, dovremmo aggiustare il calo annuo del 31,4% nel PIL del secondo trimestre con l'aumento annuo dell'offerta di moneta M2 del 36,4%. Questo ci dice che in termini di dollari costanti, l'economia statunitense si è contratta del 56,4% solo nel secondo trimestre. Pertanto, mentre le differenze temporali tra lo spiegamento di denaro fiat extra e il suo pieno riflesso nel PIL negheranno l'esattezza di questa cifra, la situazione economica sottostante è di gran lunga peggiore di quanto mostrano le cifre ufficiali e l'effetto di una crescita ancora più elevata dell'offerta di moneta servirà a nascondere ulteriormente la gravità della situazione.

Sappiamo che i pianificatori monetari centrali pensano che il denaro extra dovrebbe stimolare il PIL. Per loro, la soluzione è sempre quella di aumentare la quantità di denaro in modo più aggressivo, supponendo che possano mantenere il controllo sulle statistiche sull'inflazione dei prezzi e sui tassi d'interesse. Ma è come cercare di accendere un fuoco con legna umida e con l'ultimo e altrettanto umido fiammifero. Che i pianificatori monetari centrali ne siano consapevoli o meno, il denaro aggiuntivo in circolazione si aggiunge solo al numero del PIL mentre distrugge la ricchezza personale su cui prospera un'economia.

 

Applicare la svalutazione monetaria alla produzione lorda

La portata del compito di salvare l'economia da un crollo è molto più ampia di quanto suggerito dal solo PIL. Ciò che si applica alla relazione tra le variazioni della quantità di moneta e il PIL totale si applica anche alla produzione lorda. La produzione lorda comprende le fasi intermedie della produzione che costituiscono i prodotti finali acquistati dai consumatori.

Si presume che l'aumento di M2 si applichi nella sua interezza ai componenti del PIL, il che ovviamente non è così fintanto che la spesa non è inclusa, e che si applichi in modo uniforme tra i settori della produzione lorda, e nemmeno questo è vero. L'aggiustamento a M2 serve a sottolineare un effetto complessivo, che altrimenti sarebbe ignorato.

I numeri nella tabella qui sopra non sono annualizzati alla maniera della valutazione del PIL del BEA nel grafico precedente, perché alcune dei cali sono così estremi che mostrerebbero discese prossime o superiori al 100%. Ma si può vedere che anche includendo la sottocategoria del governo federale, il 2020 è stato un disastro per tutti i settori dell'economia statunitense se si tiene conto dell'aumento di M2.

La spesa del governo federale è salita, ma quando è l'inflazione monetaria a sostenerla non potrà mai aumentare abbastanza da compensare la svalutazione del dollaro. Quando ipotizziamo gli effetti futuri dell'attuale svalutazione sul livello generale dei prezzi, solo allora diventerà evidente la natura puramente statistica della ripresa del PIL nominale. Ma ciò solleverà poi la questione se le politiche monetarie inflazionistiche possano continuare senza un aumento sostanziale dei tassi d'interesse.

Le aziende ora modificheranno le loro previsioni interne per il resto dell'anno, alla luce delle mutate condizioni finora, così come dell'apparente ripresa dal virus. Date le incertezze implicite, si proteggeranno riducendo i costi, inclusa la manodopera. Quasi certamente ci sarà una seconda ondata di contrazione degli affari, che provocherà un nuovo ciclo di stimoli monetari (già dietro le quinte, ma ritardato su argomenti politici in vista delle elezioni presidenziali). Inoltre il segnale alle imprese dai loro banchieri è che il credito bancario è sempre più difficile da ottenere.

In termini di catene di approvvigionamento, la cui dimensione è più o meno quella che rivela la produzione lorda, la FED cercherà di tirare fuori dai guai $30.215 miliardi di catene di approvvigionamento del settore privato. Dato che finora l'inflazione monetaria non è riuscita a fermare il calo della produzione del settore privato (-11,3%) nel primo semestre, sembra che siamo solo nelle prime fasi di un'accelerazione della stampa di denaro.

 

Combattere le forze deflazionistiche

Non solo la FED dovrà sostenere le catene di approvvigionamento, ma dovrà compensare qualsiasi contrazione del credito bancario, quindi non si tratta solo di colmare un gap monetario. I prestiti alle imprese si stanno già contraendo, come mostra il grafico qui sotto.

L'espansione da $850 miliardi tra prestiti e leasing nel credito bancario è iniziata a metà febbraio, poco dopo che si riteneva fosse iniziata la recessione. A quel punto le aziende stavano iniziando a sentire una crisi economica e, dati i loro alti livelli di indebitamento, le banche avevano poche alternative se non fornire finanziamenti extra di capitale circolante per paura di innescare una valanga di crediti in sofferenza. La FED era ovviamente consapevole del pericolo crescente, tagliando il tasso dei Fed Funds dall'1% a zero, e il 23 marzo ha emesso un comunicato di emergenza che prometteva un'inflazione monetaria illimitata.

La maggior parte dell'aumento dei prestiti e dei leasing è stata successiva alle azioni della FED a fine marzo. Le banche sono state messe sotto controllo dalla FED come parte di un più ampio pacchetto di salvataggi, e le banche sapevano di dover aumentare il loro sostegno ai mutuatari. La loro quota nel mercato dei prestiti garantiti legati ai junk bond è sufficiente a spazzare via da sola il capitale del settore bancario. Senza dubbio il supporto fornito dalla FED al mercato delle obbligazioni societarie attraverso gli acquisti di BlackRock è progettato per alleviare le paure dei banchieri. Ma a metà maggio si è verificato un calo dei prestiti commerciali, poiché le banche hanno iniziato gradualmente a proteggere i propri bilanci.

Anche i consumatori vengono schiacciati. Nel Regno Unito le banche hanno aumentato i tassi d'interesse sugli scoperti di conto corrente fino a livelli di usura del 40% e, dove possibile, hanno ridotto i limiti delle carte di credito. Sta succedendo qualcosa di simile negli Stati Uniti? La risposta sembra essere sì, come mostra il prossimo grafico FRED.

Mentre finanziavano attivamente imprese in difficoltà, le banche tagliavano i prestiti ai consumatori. Sebbene l'entità sia diversa, la riduzione dei prestiti al consumo rende più difficile la sopravvivenza per le imprese, in particolare per i commercianti al dettaglio.


Finanziare il deficit

Avendo intrapreso uno stimolo dal lato dell'offerta, il governo federale è entrato in questa crisi con un deficit di bilancio da migliaia di miliardi di dollari, che secondo le stime del CBO nell'ultimo anno fiscale si è attestato a $3.300 miliardi. Nei mesi da marzo a fine settembre aveva registrato un tasso annuo di $4.600 miliardi. Il nuovo anno fiscale, iniziato all'inizio di ottobre, sarà come minimo altrettanto negativo. La speranza era una rapida ripresa a V, ma ora si può escludere e, come notato sopra, le aziende non hanno finito di tagliare i costi.

La spesa pubblica è inclusa sia nel PIL che nel prodotto lordo, quindi tagliarla significa azzoppare il PIL stesso. Per questo motivo eventuali tagli alla spesa pubblica saranno visti come controproducenti dal Tesoro degli Stati Uniti. La spesa pubblica sarà quindi aumentata ulteriormente in modo significativo, come parte di un pacchetto per continuare a pompare quantità crescenti di denaro nell'economia.

Si possono anche escludere aumenti del livello generale di tassazione. Mentre statisticamente possono essere visti come trasferimenti all'interno dell'economia complessiva, non ha senso per gli economisti governativi stimolare la produzione e il consumo aggiungendo denaro al PIL del settore privato e poi tassandolo. Al contrario, quasi certamente si convinceranno che le precedenti politiche dal lato dell'offerta devono essere rispettate e accelerate. E come abbiamo visto, i consumatori hanno ricevuto denaro dagli elicotteri nei loro conti bancari e ciò si ripeterà.

 

Altri aggiustamenti

Altri modi per aumentare il PIL, oltre all'inflazione monetaria, includono l'ampliamento del suo campo di applicazione. Se non sono già incluse, attività come la prostituzione, il gioco d'azzardo, il traffico di droga e il contrabbando di alcol e tabacco, possono essere aggiunte e quindi potenziare il PIL. Nel Regno Unito l'Ufficio per le statistiche nazionali ha stimato nel 2014 che se queste categorie venissero incluse, con emendamenti, ai componenti del PIL vi aggiungerebbero tra il quattro e il cinque per cento (ai prezzi del 2009).

Un'ulteriore aggiunta al PIL verrebbe dall'abbandono della "cash economy", un processo ben avviato e accelerato dal coronavirus. Fate attenzione alla propaganda del governo su quanto tempo il virus sopravvive su banconote e monete.

 

Sommario e conclusione

La corruzione dei dati sul PIL a causa dell'accelerazione dell'inflazione monetaria è sottovalutata e deve essere compresa. Quando si tiene conto dell'inevitabile e costante svalutazione odierna delle valute fiat, la distruzione economica che ne è derivata non solo è di gran lunga maggiore di quanto suggeriscono le cifre del PIL, ma una continuazione delle politiche inflazionistiche serve solo a rafforzare la statistica mentre la condizione economica sottostante peggiora notevolmente.

Ciò non impedirà ai pianificatori monetari centrali di perseguire l'inflazionismo. Potrebbero non rendersene conto, ma con una contrazione così drammatica nelle loro economie quest'anno, il compito di far sembrare solido il PIL nominale emettendo valuta illimitata è una politica che alla fine non può avere successo. Una seconda ondata di coronavirus sta mettendo una croce sulle speranze di una rapida ripresa economica, il che significa che le aziende devono affrontare la realtà di essere finite in una trappola mortale: un contesto imprenditoriale in contrazione mentre i prezzi degli input aumentano a causa della svalutazione monetaria.

La FED si è impegnata a sostenere tutte le attività economiche e finanziarie con denaro fiat illimitato: il finanziamento del deficit di bilancio, il supporto alle catene di approvvigionamento, il sostegno del credito bancario in contrazione e la copertura delle banche insolventi. Inoltre deve garantire che i mercati finanziari, in particolare quello per il debito pubblico, rimangano forti, in modo che il costo degli interessi del debito del Tesoro statunitense sia contenuto.

Infine l'unico vero strumento della FED è l'espansione dell'offerta di moneta M1, che attualmente si attesta a $5.577 miliardi. Quanti multipli di questa cifra saranno necessari? Cinque, dieci, o di più?

 

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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