mercoledì 21 ottobre 2020

Rischio? Quale rischio?

 

 

di Sven Henrich

Tempi fantastici tutt'intorno. Forse la cosa più sbalorditiva è stata il livello di compiacimento che si è costruito nei mercati durante le elezioni statunitensi e che rimarrà fino alla fine dell'anno.

I mercati sembrano aver adottato un atteggiamento che prevede ignorare il rischio. Non vedo alcun rischio, non parlo di alcun rischio e non sento alcun rischio.

Non importa chi vinca le elezioni, la tesi rialzista sopravvive; non importa cosa accada, altri stimoli stanno arrivando. E inoltre, se tutto il resto dovesse fallire, la FED stamperà di più.

E a seguito di un feroce rally al di fuori della falling wedge di cui abbiamo discusso, i mercati potrebbero essere sulla buona strada per nuovi massimi poiché c'è una formazione tecnica inversa che potrebbe far raggiungere all'indice S&P i 3650 come ho discusso venerdì alla chiusura, fermo restando un avvertimento importante:

Avanti veloce fino ad oggi.

Poco prima dei massimi storici a settembre, possiamo osservare un mercato con la valutazione più alta nella storia espressa in capitalizzazione di mercato in rapporto al PIL.

Ora, come ho detto su Twitter, questo numero diminuirà una volta tenuto conto del rimbalzo del PIL nel terzo trimestre, ma ciò non cambia il fatto che i mercati sono a valutazioni record.

Il che è un po' ironico dato che ci sono altri record in giro, come la partecipazione retail.

In che modo la partecipazione retail a livelli da record riesce a coesistere le valutazioni da record? Con una compiacenza da record, ovviamente, i rapporti di call/put su opzioni equity hanno letteralmente mangiato la polvere.

Minimi sul grafico mensile (mese non ancora finito):

Corrispondenza alle letture minime settimanali che abbiamo visto a giugno e settembre:

Valutazioni da record, partecipazione retail da record e compiacenza da record.

Cosa potrebbe andare storto?

Secondo i partecipanti la risposta è chiaramente nulla. Suvvia!

Se questo atteggiamento di laissez faire si dimostrerà giustificato, lo scopriremo presto nelle prossime settimane. Non pretendo nemmeno di offrire una previsione sull'esito delle elezioni, ma poiché tutti sembrano aspettarsi tonnellate di stimoli in più e un'elezione non contestata, lasciatemi gettare un po' d'acqua su questo simpatico fuocherello da campo.

Mentre i mercati presumono un'onda blu, chi può dire con certezza se i repubblicani perderanno il Senato? Qual è, esattamente, la base ideologica secondo cui un Senato a guida repubblicana accetti le aspirazioni di grandi stimoli di un presidente e una Camera democratici? Penso che abbiamo già visto quel film e la risposta è No.

E quelli che presumono che un'onda blu spingerà Biden alla Casa Bianca forse dovrebbero porsi questa domanda: Chi dice che il collegio elettorale voterà per Biden anche se vincerà? Immaginate uno scenario in cui Biden vince stati chiave come la Florida, il governatore repubblicano e il legislatore statale decideranno di votare comunque il collegio elettorale per Trump usando come scusa la frode nel conteggio delle elezioni (reale o no)? Chi li fermerebbe? La legge? Non esiste una legge del genere che dica che non possono votare per Trump. La Corte Suprema li fermerebbe? Guardate le udienze per le candidature al Senato. ACB probabilmente passerà e poi il partito repubblicano avrà una maggioranza di 6-3. Non prevedo nulla, ma non mi sto nemmeno inventando niente. Questo scenario è stato già delineato altrove.

Una nuova relazione sul The Atlantic afferma che l'entourage di Trump sta discutendo potenziali strategie per aggirare i risultati delle elezioni 2020 se Joe Biden dovesse batterlo. Ad esempio, affermare l'esistenza di frodi e poi chiedere ai legislatori negli stati a maggioranza legislativa repubblicana di bypassare il voto popolare nello stato e scegliere elettori fedeli al GOP e al presidente in carica.

Riuscite a immaginare la tempesta di incertezza che ne scaturirebbe?

I mercati si sono mobilitati non solo sulla speranza di stimoli, ma anche sulla premessa che il rischio di elezioni contestate sia diminuito. Ebbene, affinché non ci siano elezioni contestate, è necessario che ci sia un discorso di concessione alla vigilia delle elezioni. Se il piano delineato sopra è davvero la strategia, non ci sarà chiarezza elettorale almeno fino al 14 dicembre, quando il collegio elettorale voterà. Sono 6 settimane di incertezza. E se anche questo verrà contestato o se ci saranno ulteriori sfide legali in mezzo o addirittura oltre?

Pongo queste domande per evidenziare tutti i tipi di rischi che questo mercato non sta valutando. Piuttosto il mercato sta presumendo tutte ipotesi positive in termini di ciò che sembra percepire. E potrebbero anche essere giuste, ma se queste presunzioni sono giuste o meno non sarò io a dirlo; però se queste presunzioni sono sbagliate, il rischio risulterà molto sottovalutato. Per ora questo mercato non sente alcun rischio, non vede alcun rischio e non parla di nessun rischio.

Ricordate: il rischio arriva velocemente.

 

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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