giovedì 15 ottobre 2020

Quando la verità scivola fuori da sola

 

 

di Sven Henrich

Mentre i titoli di questo fine settimana sono dominati da chi è stato esposto e infettato dal coronavirus, voglio assicurarmi che altre notizie chiave non vadano perse nel marasma generale, in particolare quelle che espongono un sistema corrotto e sta disperatamente cercando di rimanere in vita causando danni sempre più duraturi all'economia globale.

Ammettiamolo: l'azione di mercato di questa settimana è stata dominata da dozzine di titoli riguardanti uno stimolo monetario. I mercati sono saliti quando si parlava della possibilità di nuovi simili, i mercati sono scesi quando invece queste voci sono state attenuate, esponendoli nuovamente al gioco della liquidità.

Lo faranno o no è la domanda nella mente di tutti e molte scommesse puntano sul fatto che ci sarà, perché il quadro della crescita dell'occupazione sta rallentando drasticamente e mantenere alta la fiducia dei mercati e dei consumatori durante le elezioni è un imperativo politico.

E non pensate nemmeno per un secondo che non siano imperativi politici. I livelli di mercato sono una questione di sicurezza nazionale tanto quanto avere un forte esercito. Negli ultimi anni le apparizioni televisive curiosamente programmate di Larry Kudlow sono diventate un foraggio di barzellette su Twitter ed il sottoscritto è stato sempre in prima linea su Twitter per deridere i suoi tentativi di manipolare in su i mercati ad ogni opportunità.

Oh, sei solo un cospirazionista! No, cerco solo di arrivare alla verità guardando la realtà dei mercati.

E a volte tale verità scivola fuori da sola.

"Quando avevamo bisogno che i mercati salissero".

Ed eccolo qui: mercati in rialzo esposti come una necessità a fini politici.

E, poi, il rullo di tamburi...

E non pensate che sia solo l'attuale amministrazione a giocare a questo gioco.

Cosa? Pensate che sia un caso che venerdì, quando i futures erano in forte calo, Nancy Pelosi abbia detto quanto segue 5 minuti dopo l'apertura dei mercati, mettendovi immediatamente un floor?

A volte è difficile evitare di avere l'impressione che le due parti non siano in realtà una cosa sola, mettendo in scena un teatro Kabuki. Entrambi vivono di una struttura di mercato che non possono permettere che perda la sua traiettoria in salita. Come ha affermato una volta George Carlin: "Non avete scelta. Avete dei proprietari. È un grande club, e voi non ne fate parte".

Pensate davvero che sia un caso che le uniche persone incaricate delle politiche monetarie del Paese siano le cosiddette colombe? Persone che vogliono un costante intervento nei mercati. Dopotutto, è lo stesso Congresso composto da questi due partiti che approva tutte le candidature. Bernanke è una colomba, Yellen è una colomba, Powell ora è una super colomba visto che i tassi d'interesse rimarranno a zero per sempre. Amen.

Non c'è diversità di opinioni, non c'è diversità di pensiero, ed i punti di vista critici non vengono presi in considerazione o addirittura respinti e derisi.

Infatti il sistema bancario centrale sembra proprio strutturato sulla nozione che si devono mostrare gli effetti positivi del QE sulla crescita, che sia vero o no. A quanto pare i critici non vengono presi in considerazione per le promozioni:

Un nuovo documento accademico getta nuovi dubbi sul QE. Lubos Pastor, economista dell'Università di Chicago, e tre colleghi hanno analizzato circa 50 studi che esaminano l'effetto degli acquisti di asset sulla crescita e sull'inflazione. Hanno scoperto che i ricercatori che lavorano nelle banche centrali tendono a trovarvi un impatto maggiore rispetto agli accademici, e concludono che i banchieri centrali hanno diversi incentivi (come possibili promozioni) ad essere eccessivamente ottimisti nei confronti del QE. Gli articoli scritti interamente da banchieri centrali hanno riscontrato un impatto sulla crescita al picco del QE superiore di oltre 0,7 punti percentuali rispetto all'effetto stimato in articoli scritti interamente da accademici. Gli autori indagano, quindi, sul motivo di queste discrepanze. Suggeriscono che le preoccupazioni sulla carriera potrebbero aver avuto un ruolo e forniscono prove che i ricercatori nelle banche centrali hanno maggiori possibilità di ricevere una promozione se certificano un impatto maggiore del QE sull'economia.

Questa roba non la si può inventare. Ed è proprio questa puzza di gruppo istituzionale che porta a dichiarazioni idiote come la seguente.

Questo viene detto dal presidente della FED di Minneapolis che, pur negando l'impatto del QE sui prezzi degli asset, ha proceduto a liquidare il sottoscritto come un cospirazionista del QE e "pirata spavaldo".

È tutto divertente mentre i mercati salgono, ma le voci sprezzanti dei cospirazionisti sono rimaste silenti durante il crollo dei mercati nel primo trimestre del 2020. Da allora abbiamo visto di nuovo le critiche confermate mentre i mercati hanno raggiunto nuovi massimi storici, nonostante la più grande crisi economica mai vista finora. Quando si espande il bilancio di $3.000 miliardi in soli 4 mesi, possono accadere cose sorprendenti. Si chiama distorsione dei mercati.

E no, questa non è la mia opinione, è un fatto confermato da un'altra persona che è finita sui titoli di giornale questa settimana, il presidente della FED di Dallas Kaplan: "La mia preoccupazione per gli acquisti di asset è che possono distorcere i mercati. È uno strumento con cui starei molto attento".

Immagino che ora che abbiamo gonfiato il bilancio a $7.000 miliardi e continuato ad acquistare asset ad un ritmo di $120 miliardi al mese ($1.440 miliardi annui) ORA vogliamo stare attenti perché potrebbe distorcere i mercati.

Suvvia. I mercati sono già gravemente distorti.

Non c'è dubbio che un nuovo pacchetto di stimoli sia vantaggioso per i prezzi degli asset nel breve termine, indipendentemente dalle valutazioni.

La domanda per tutti noi è per quanto tempo la disconnessione delle valutazioni possa essere mantenuta di fronte al suo fallimento sempre più evidente.

Mentre i banchieri centrali focalizzati sulla carriera sono desiderosi di promuovere la fantasia che il QE promuova la crescita economica, gli interventi sempre più frenetici in mezzo a cicli di crescita sempre più lenti e sempre più dipendenti dall'espansione del debito suggeriscono fortemente il contrario.

Infatti la frenetica azione dei mercati di questa settimana che insegue ogni singolo titolo di giornale, non solo evidenzia ancora una volta quanto i mercati siano totalmente dipendenti da stimoli artificiali per mantenere le valutazioni elevate, ma anche quanto sia fragile il costrutto economico sottostante.

Dopo 11 anni di interventi ininterrotti, un bilancio della FED a $7.000 miliardi, tassi a zero, il debito USA che ora supera i $27.000 miliardi (un aumento di $17.000 miliardi dal solo 2007) e si dirige verso i $30.000 miliardi, ci vuole sempre di più per supportare questo costrutto.

Eppure, con tutto questo, più della metà degli americani potrebbe andare in pensione povera.

Ovviamente solo un pazzo può parlare di successo, dato che siamo di fronte ad un fallimento sistemico che ha lasciato il Paese più povero e le prospettive di crescita a lungo termine più deboli. Infatti le cheerleader governative di prezzi degli asset sempre più alti devono scontrarsi con la brutale realtà a lungo termine:

Se siete preoccupati per le prospettive economiche a breve termine, abbiamo cattive notizie: le prospettive a lungo termine sono peggiori. Questo è ciò che emerge dalle ultime previsioni di bilancio a lungo termine pubblicate la scorsa settimana dal Congressional Budget Office. Contiene questo numero che fa riflettere: l'agenzia prevede che la crescita economica annuale sarà in media solo l'1,6% nei prossimi tre decenni, in calo di circa un quarto di punto rispetto alle previsioni di un anno fa, e solo dell'1,5% entro il 2040. Gli Stati Uniti non hanno avuto una crescita tendenziale così bassa sin dagli anni '30.

Ritengo che avvicinarsi a questa realtà strutturale con un indebitamento record e le più alte valutazioni di mercato nella storia sia un'equazione matematica che non si risolve con un risultato positivo.

Ma per ora il grido di battaglia è "nuovi stimoli".

Dov'è il grido di battaglia per le soluzioni strutturali? Non esiste. Invece il grido di battaglia è quello di incoraggiare i mercati a salire più in alto in ogni occasione, a convincere del successo della politica quando non c'è, a mantenere la fiducia a tutti i costi. Wall Street vuole più stimoli della FEd e quest'ultima vuole più stimoli fiscali. Tutti vogliono sempre di più per non rischiare il grande relax che ci sta esplodendo in faccia.

Non possiamo sapere quando e come si presenterà, ma almeno sappiamo quando Larry Kudlow andrà in TV: "Quando abbiamo bisogno che i mercati salgano".

Sembra che vedremo Larry in TV molto di più, soprattutto se non ci sono accordi per un nuovo stimolo. Ma hey, forse ne faranno uno dopo tutto, perché senza c'è solo la speranza nell'ennesimo salvataggio da parte della FED dopo la riunione di dicembre.

Stimoli, iniezioni di liquidità, ma nessuna soluzione concreta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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