giovedì 24 dicembre 2020

Prospettive per l'Inghilterra e la sterlina

Come abbiamo visto nell'articolo di ieri, di fronte a noi ci si para davanti un decennio che non sarà affatto facile. Soprattutto se si considera l'illusione di proprietà che la maggior parte delle persone ha nei confronti di ciò che possiede e in base a tale illusione cercherà di conformarsi ai dettami dell'establishment. Non importa quanto tirannici, l'importante è salvaguardare i sacrifici di una vita. Inutile dire che non è così, perché oltre ad essere derubati della dignità e della libertà, ciò che ci possiede viene altrettanto portato via in modo silenzioso. Occorre quindi un manifesto teorico e pratico da cui ripartire per avere una visione della vita quanto più scevra possibile dalle meccaniche della propaganda statale. Ho pensato quindi di fornirlo io attraverso il mio ultimo libro "La fine delle fallacie economiche", strutturando un percorso di studio in grado di filtrare tutto il rumore di suddetta propaganda in quell'ambito settoriale più importante di tutti. E, perché no, dato il giorno un'idea regalo formante e originale. Detto questo, auguro a tutti i lettori e lettrici del blog un buon Natale e buone feste, il vostro piacere quotidiano nel leggere le mie pubblicazioni è motivo di orgoglio per me e fonte di continui ringraziamenti per voi.

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di Alasdair Macleod

Questo articolo valuta la probabilità che la sterlina segua il dollaro verso un'iperinflazione monetaria. Tra marzo e settembre il governo degli Stati Uniti ha finanziato il doppio della sua spesa mediante la vendita di obbligazioni, principalmente attraverso il QE, rispetto alle entrate fiscali. E c'è molta più inflazione monetaria in arrivo.

Un dollaro iperinflazionato è ora lo sfondo internazionale per tutte le valute, compresa la sterlina.

Ad oggi l'aritmetica di bilancio del Regno Unito è meno allarmante di quella degli Stati Uniti. In teoria, il governo del Regno Unito ha un piano attuabile per trasformare il Regno Unito in un business globale. Tuttavia se, come sta diventando sempre più certo, il dollaro cadrà pesantemente rispetto alle valute estere nei prossimi mesi, i tassi d'interesse americani saliranno così come quelli inglesi; fenomeni catastrofici per le finanze pubbliche e il futuro delle società zombi cariche di debiti. Inoltre, con l'esposizione di controparte alle banche insolventi dell'Eurozona e l'escalation di insolvenze legate alla crisi sanitaria, le banche britanniche non sono abbastanza forti per resistere ad una contrazione del credito innescata da una salita dei tassi americani.

Con la massima urgenza, il Tesoro britannico dovrebbe ricostruire le riserve auree della nazione, segretamente se necessario, in modo che il governo possa stabilizzare la sterlina sostenendola con l'oro al momento opportuno. C'è quindi una via d'uscita da questo pasticcio, ma il governo britannico la prenderà?


Introduzione

Vivendo nel Regno Unito si è fin troppo consapevoli dei danni visibili che il lockdown sta facendo all'economia. Hotel, pub e ristoranti sono stati portati alla bancarotta e sopravviveranno solo coloro i cui proprietari hanno una ricchezza immagazzinata sufficiente per pagare i conti, in un momento storico in cui esiste scarso o nessun reddito. Molti rivenditori i cui margini erano esigui dopo aver pagato l'affitto, le bollette e le tasse hanno chiuso per sempre. In una certa misura questi problemi sono stati rimandati attraverso ferie retribuite e programmi di permessi, ma resta il fatto che le strade principali delle città sono ormai pressoché deserte.

Le principali catene di vendita al dettaglio stanno fallendo. Se solo il governo lo ammettesse, i cambiamenti che vediamo oggi sarebbero avvenuti comunque; ma invece di un processo evolutivo, è stato determinato all'improvviso dalla crisi sanitaria e dalla sua ancella, una crisi bancaria a seguire. Il processo di distruzione creativa di Schumpeter è stato imbottigliato per dieci anni prima di essere scatenato.

Se non ostacolato, il nuovo mondo che attira il Regno Unito sarà composto da strade principali che combinano abitazioni, negozi e tutte le altre strutture che gli esseri umani decidono che sono necessarie e desiderate, e non quelle imposte dalle leggi sulla pianificazione e dal governo locale. L'industria dei viaggi ha subito un enorme danno, con i viaggi aerei che probabilmente sono passati di moda: perché non restare a casa nove volte su dieci e guardare documentari sui luoghi che altrimenti avreste visitato?

Si potrebbe continuare, ma il punto è che la Gran Bretagna non tornerà alla vecchia normalità. Ed i principali ostacoli al cambiamento sono il governo centrale e le autorità locali. Attraverso massicce ondate di inflazione monetaria, il governo centrale sta supportando il mondo di un tempo, quello composto da società zombie. E poiché stanno perdendo entrate, le autorità locali stanno resistendo al cambio di destinazione d'uso degli immobili (dal commerciale all'abitativo). Infatti se abbracciassero questa evoluzione nelle città, gran parte della "crisi abitativa" di cui tutti parlano scomparirebbe senza la necessità di cementificare gran parte dell'Inghilterra rurale.

Ad essere onesti, i politici vengono sempre eletti non tanto per i loro programmi, ma per mantenere lo status quo. Nessuno vota per l'evoluzione, si vota invece per nuove imprese, energia verde e tutto il resto a condizione che le attività e posti di lavoro esistenti vadano avanti non influenzati dal cambiamento. E in un mondo keynesiano, dove il capitale monetario può in qualche modo essere creato dal nulla, agli occhi di tutti sembra decisamente possibile. E data la situazione in quasi tutte le economie avanzate, le politiche del governo britannico sostenute dall'inflazione monetaria hanno resistito al cambiamento, promuovendo il capitalismo clientelare, il protezionismo normativo e le imprese zombie.

L'attuale governo del Regno Unito ed i suoi ministri di gabinetto devono essere estremamente frustrati dalla difficile situazione in cui si trovano. Hanno iniziato il loro corso più orientati al libero mercato di qualsiasi amministrazione del dopoguerra. Ora, però, questo intento è stato messo da parte e sono costretti a ritirarsi nelle solite vecchie politiche pasticciate: perpetuare le attività di ieri e sostenere i fallimenti di oggi.

Questo articolo esamina la specifica situazione economica e monetaria affrontata dal Regno Unito. C'è un'eventuale via d'uscita dalla trappola sanitaria, ma non può essere imboccata se si continua a fare affidamento sull'intervento burocratico e ad ignorare gli sviluppi monetari ed economici altrove.


Il problema della spesa pubblica

La seguente Tabella è tratta dall'Office for Budget Responsibility's Economic and Fiscal Outlook del Regno Unito, pubblicato a novembre.

Probabilmente è vero che nelle poche settimane da quando è stata pubblicata questa previsione le cose sono peggiorate, in particolare perché è ora improbabile che le restrizioni Covid cessino prima della fine del primo trimestre del 2021. Con quasi quattro mesi ancora all'orizzonte, la stima dell'indebitamento netto del settore pubblico per l'anno fiscale in corso dovrebbe essere rivista al rialzo da £393,5 miliardi a ben oltre £400 miliardi. E la stima che scenderà poi a £164,2 miliardi nel 2021-22 appare utopisticamente ottimistica. In altre parti del documento, l'OBR ammette di aver preso come riferimento il World Economic Outlook dell'FMI, pubblicato ad ottobre: "[le cui] proiezioni sono state compilate prima che la forza della seconda ondata in Europa e negli Stati Uniti diventasse evidente".

Come di consueto per tutte le agenzie governative, l'OBR sembra ignaro di ciò che effettivamente rappresenta il PIL. La loro analisi si basa sul fatto che il PIL rappresenti l'attività economica, quando, in realtà, si limita a registrare il valore monetario delle transazioni incluse e registrate, un valore che riflette solo l'aggiunta della moneta da parte della banca centrale e del credito bancario nel periodo coperto. Il modo più semplice per raggiungere l'obiettivo di un numero di PIL nominale è stampare moneta, che è esattamente ciò che la Banca d'Inghilterra ha fatto sin dal fallimento della Lehman. Il quantitative easing tra il 2008 e il 2019 ha prodotto £645 miliardi in più in valuta circolante, periodo durante il quale il PIL nominale è aumentato di £625 miliardi, una differenza di solo il 3,2% che potrebbe essere facilmente attribuita ad altri fattori. Nel 2020 il QE extra per affrontare il virus è stato di £250 miliardi, un ulteriore 13,8% dell'offerta di moneta M1, e questo senza prendere in considerazione i programmi di prestito supplementare della BOE attraverso le banche commerciali.

La pretesa che il finanziamento inflazionistico sia vantaggioso nasce solo da ciò che si vede: la magia del denaro fiat distribuito per il bene comune. Ciò che non si vede è la svalutazione dei risparmi, dei beni, dei guadagni e delle pensioni di tutti a beneficio delle finanze statali. Il trasferimento di ricchezza rappresenta un danno per la maggior parte delle persone, una volta che l'economia ha assorbito il denaro fiat extra. Il vantaggio è visibile, mentre il costo è nascosto e non può essere facilmente quantificato. E ogni volta che la banca centrale implementa il QE trasferisce ancora più ricchezza dall'economia produttiva allo stato. È una politica che finisce per mandare in bancarotta la nazione e distruggere la valuta.

Come le altre banche centrali, la Banca d'Inghilterra nega che la ricchezza venga trasferita, o almeno se suddetto trasferimento è limitato all'obiettivo d'inflazione del 2%, che in qualche modo dovrebbe essere “stimolante”. Ma i cambiamenti nell'IPC come misura del livello generale dei prezzi sono diventati fuorvianti e privi di significato, poiché l'imperativo statistico ormai è quello di sopprimere tale cifra per nascondere gli effetti dannosi delle politiche monetarie sconsiderate. Non esiste una stima indipendente dell'aumento del livello dei prezzi nel Regno Unito, ma sappiamo dagli Stati Uniti che calcoli indipendenti collocano il tasso d'inflazione dei prezzi più vicino al dieci per cento ogni anno negli ultimi dieci anni (es. Shadowstat e Chapwood Index), mentre l'IPC si è appena discostato dal suo obiettivo del 2%, lo stesso di quello della Banca d'Inghilterra.

L'evidenza è che le statistiche ufficiali sono diventate così manipolate che devono essere ignorate se si vuole compilare un'analisi corretta della situazione. L'espansione della quantità di denaro è la storia rilevante da seguire. Dopo il fallimento della Lehman, l'offerta di moneta M4 nel Regno Unito è aumentata di circa il 50%, diluendo di conseguenza il valore monetario del PIL, un processo che probabilmente accelererà ancora più velocemente in futuro a causa del Covid.

Piuttosto che seguire le ipotesi dell'OBR sul PIL futuro, dovremmo accettare che sia una cifra priva di significato, inutile per stimare il progresso economico e il suo corso futuro. Ed essendo la base di tutti i modelli economici dei dipartimenti governativi, anche i loro modelli dovrebbero essere rifiutati. Inoltre le proiezioni future dell'OBR sembrano stranamente simili alle congetture del Congressional Budget Office degli Stati Uniti.

Nessuna delle due agenzie può avere la più pallida idea dell'attività economica futura. È inconoscibile. Come ha affermato Ludwig von Mises, il presupposto è di un'economia ciclica uniforme, in cui l'azione umana che guida il progresso economico viene ignorata. Ma non comprendere la differenza tra progresso e totale contabile porta inevitabilmente ad un errore: il sostegno delle imprese di ieri che sono meno rilevanti per il futuro e che consumano capitale invece di aggiungere valore richiesto dai consumatori. La prova del sostegno politico a questi zombi si trova nel Term Funding Scheme (TFS) della BOE e negli incentivi per le banche commerciali a prestare alle piccole imprese, portando a £56 miliardi i prestiti concessi nell'ambito di questi schemi sin dallo scorso marzo.

Nello stretto contesto dell'indebitamento del settore pubblico, la situazione non è affatto preoccupante, come mostra il seguente grafico (es. debito pubblico/PIL)..

L'entità dell'indebitamento pubblico non è il cuore dell'attuale problema. La Gran Bretagna ha tollerato livelli molto più elevati di debito pubblico in passato ed è riuscita a ridurlo nel tempo. Inoltre, emettendo Gilt senza data, è possibile finanziare la spesa pubblica senza che il capitale debba mai essere rimborsato. Probabilmente la situazione attuale potrebbe presentare una simile opportunità.

I problemi economici del Regno Unito sono analoghi a quelli nella metà degli anni '70, quando il debito pubblico/PIL era la metà del livello attuale. Ma con un governo socialista deciso a distruggere la ricchezza del settore privato, industrie nazionalizzate che dominano l'economia e sindacati che evirano imprese di ogni tipo, l'allora Cancelliere dello Scacchiere, Denis Healey, fu costretto nel 1976 a rivolgersi al FMI per un prestito di salvataggio.

La situazione oggi ha contenuti diversi, ma somiglianze in termini di effetto complessivo. Le imposte sul reddito e sulle società sono più basse per i creatori di ricchezza, ma invece di essere ostacolate dal sindacalismo dilagante, le imprese sono state gravate da debiti improduttivi sin da prima della crisi della Lehman. Insieme ad una regolamentazione sempre più onerosa, l'economia del Regno Unito è stata come un aereo sovraccarico che fa fatica ad atterrare. Il debito del settore privato alla fine del 2019 era di £3.429 miliardi, circa 1,6 volte il PIL. Era salito a tale cifra dai £2.965 miliardi alla fine del 2008. L'aumento dell'indebitamento del settore privato rispetto al PIL è avvenuto prima della crisi finanziaria, passando dal 94% nel 2000 fino ai livelli attuali, mentre in termini keynesiani l'economia da allora è semplicemente rimasta ferma.

Per la Gran Bretagna la crisi finanziaria del 2008 ha rappresentato una correzione di un credito bancario eccessivo e da allora le politiche dei successivi governi britannici si sono concentrate sulla prevenzione dei fallimenti aziendali. Di conseguenza l'economia britannica è diventata sempre più dipendente dal continuo sostegno delle politiche monetarie e dall'estensione di quel debito. Il problema, quindi, è stato che lo stato e la BOE hanno sostenuto un settore privato vulnerabile.

Infatti l'attuale Cancelliere sta facendo il possibile per sostenere le società zombi di oggi. E sta diventando chiaro che sarà necessario ancora più aiuto da parte sua per finanziare il settore privato attraverso l'intera epidemia Covid. Tranne che, al margine, si possono escludere aumenti delle tasse e tagli alla spesa pubblica, il che pone tutta l'enfasi sul denaro fiat. E nessuno ancora parla di un mondo post-epidemia, presumendo semplicemente che ci sarà un ritorno alla normalità suggerita dai modelli economici del governo, dove i consumatori saranno pienamente impiegati, pagheranno le tasse e spenderanno i loro soldi per gli stessi articoli del passato.

A queste incertezze si aggiunge la Brexit. Al momento in cui scriviamo, i termini commerciali con l'UE non sono ancora stati concordati. Ma se non c'è accordo, senza dubbio il governo inglese annuncerà nuove misure per sostenere l'industria attraverso i cambiamenti necessari, finanziati, ovviamente, da un'ulteriore inflazione monetaria. Ma dopo ciò, la Gran Bretagna dovrà diventare più che l'ennesimo porto commerciale, e questo è effettivamente previsto con una serie di porti franchi. Ma affinché tale politica abbia successo, sarà necessario che il governo inglese lasci che tutte le risorse di capitale vengano mobilitate verso nuove imprese, cosa che può accadere solo se gli zombi vengono abbandonati al loro destino.


Le sfide che dovrà affrontare la sterlina

Gli errori delle politiche monetarie e statali sopra descritti non riescono ad anticipare tre problemi che sono destinati a farli deragliare. Il primo è l'aumento dei tassi d'interesse, di cui parlerò più avanti. Il secondo è una crisi bancaria che coinvolgerà le banche britanniche, anch'esso affrontato in seguito. E il terzo, di cui discuteremo ora, ovvero la proprietà estera delle sterlina che può indebolire la valuta stessa.

A causa dei continui deficit commerciali, la bilancia dei pagamenti britannica ha portato ad un flusso e riflusso della proprietà estera degli investimenti finanziari britannici, comprese le azioni statali. L'elemento liquido è la proprietà dei depositi bancari, che riflette gli impegni nei mercati monetari e nei saldi delle banche corrispondenti. La proprietà estera di asset non finanziari e azioni quotate è stimata a circa £4.000 miliardi, non lontano dal doppio del PIL.

Se il governo inglese permetterà all'economia di evolversi da sola, allora la Gran Bretagna dovrebbe trarne vantaggio. Inoltre un vantaggio collaterale del Covid è che i deficit di bilancio, in particolare quelli degli Stati Uniti, stanno portando ad un aumento dei deficit commerciali. Sebbene i mercati interni possano essere in fase di esaurimento, le attività di esportazione negli Stati Uniti e in altre economie alimentate dal consumo sono destinate a crescere il prossimo anno, offrendo notevoli opportunità alle imprese britanniche, molte delle quali sono di proprietà internazionale. Affinché ciò funzioni in modo efficace, l'intera struttura dell'economia deve evolversi, con lo stato che riduce il proprio peso sull'economia. Ma ciò può accadere solo dopo l'attuale crisi, argomento che affronterò alla fine di questo saggio. Nel frattempo dobbiamo valutare la posizione degli investimenti esteri più liquidi in sterline.

Gli investimenti esteri in Gilt sono stimati a £560 miliardi, ma la sterlina è ancora una parte sostanziale delle riserve di valuta estera per le banche centrali e anche le compagnie assicurative offshore detengono la loro liquidità in sterline. È probabile che questi saldi vengano mantenuti, poiché se ci sarà una pressione sulla sterlina, è probabile che proverrà dai depositi in sterline nelle banche britanniche associati ai non residenti, che secondo il database della Banca d'Inghilterra ammontavano a £537 miliardi a fine ottobre. Se non ci saranno accordi commerciali con l'UE, è ragionevole presumere che parte di questo saldo sarà venduto, spingendo la sterlina al ribasso dai suoi recenti massimi contro il dollaro USA. Ma questo di per sé è improbabile che sia sufficiente a destabilizzare la sterlina oltre la sua normale volatilità.


Banche britanniche

Il rischio sistemico è stranamente assente nell'attenzione pubblica, ma come mostra la Tabella 1 di seguito, le cinque grandi banche britanniche sono altamente indebitate, in particolare quando si tiene conto dello sconto di mercato sul valore contabile.

Insieme ai prezzi delle azioni delle banche nell'UE, le banche britanniche hanno registrato un forte rally da metà settembre, ma nella maggior parte dei casi le loro capitalizzazioni di mercato sono ancora inferiori alla metà del loro patrimonio di bilancio. Più preoccupante è la posizione di molte banche dell'Eurozona, con cui Londra presenta significativi rischi di controparte. Inoltre sia HSBC che Standard Chartered hanno un'esposizione sostanziale alla Cina e ad Hong Kong, il che implica che ci saranno anche rischi geopolitici e di controparte provenienti da quella regione. Il sistema bancario britannico non è adeguatamente capitalizzato per uno shock economico, come l'accumulo di crediti inesigibili o una crisi bancaria in un'altra giurisdizione.

Dobbiamo notare che il ciclo globale del credito bancario è passato da un'espansione decennale ad una forte contrazione nel settembre 2019, quando il mercato dei pronti contro termine statunitense ha indicato che il sistema bancario basato sul dollaro aveva esaurito la capacità di bilancio. Ciò avvenne circa un anno dopo che divenne chiaro che la guerra dei dazi commerciali tra Stati Uniti e Cina aveva destabilizzato il commercio internazionale e circa dieci anni dopo l'inizio della fase espansiva. Ci sono prove sufficienti, anche dal diciannovesimo secolo, che la fase espansiva del credito bancario, quando i banchieri passano dalla cautela all'aumento della fiducia nel prestito, di solito dura circa dieci anni.

Come abbiamo visto con la crisi della Lehman, l'espansione del credito bancario aveva portato a speculazioni, investimenti sbagliati e tassi d'interesse in aumento, una ricetta per una crisi imminente che si conclude con il fallimento delle banche. Quelle dell'Eurozona sono in una condizione molto più fragile oggi rispetto a quelle negli Stati Uniti, dove si è verificata la crisi di liquidità nel settembre 2019; è altamente probabile che questo sia il punto più debole del sistema bancario globale. E dato che gli squilibri TARGET2 nascondono crediti inesigibili in accumulo, fallimenti aziendali e una contrazione del credito globale, quasi certamente porteranno ad un collasso del sistema bancario dell'Eurozona, forse in pochi mesi o addirittura settimane.

Il Tesoro britannico dovrà quindi nazionalizzare l'intero sistema bancario britannico, o almeno sottoscriverne l'intero bilancio, pari a circa £5.400 miliardi, più del doppio del PIL del Regno Unito. A quel punto la Banca d'Inghilterra, in comune con altre grandi banche centrali, dovrà affrontare un crollo dell'economia e la sua risposta keynesiana sarà quasi certamente quella di inondare il sistema con ulteriore denaro nel tentativo di stabilizzarlo. L'altro suo strumento, i tassi d'interesse, è sempre stato inutile.


L'errore quando si sceglie di sopprimere i tassi d'interesse

La Banca d'Inghilterra ritiene che i tassi d'interesse siano il costo del denaro e che abbassandoli si possa stimolare l'attività economica. Il fatto che i suoi programmatori politici lo credano ancora di fronte ai continui fallimenti nel raggiungere i loro obiettivi politici è un trionfo della speranza sull'esperienza, e certamente non è nemmeno confermato dalla teoria.

Nel diciannovesimo secolo Thomas Tooke notò che il tasso d'interesse e il livello generale dei prezzi erano positivamente correlati, un'osservazione ripetuta nel 1923 da Arthur Gibson in un articolo per Banker’s Magazine. Keynes lo definì il Paradosso di Gibson nella sua pubblicazione del 1930, A Treatise on Money. Keynes disse che si trattava di "uno dei fatti empirici più certi nell'intero campo dell'economia quantitativa". Successivamente scelse di ignorarlo.

Il punto è che la correlazione è tra aumento dei tassi d'interesse e aumento dei prezzi, e non tra calo dei tassi d'interesse e aumento dei prezzi. In altre parole, il tasso d'inflazione dei prezzi non può essere gestito rialzando i tassi d'interesse.

I fatti economici ed empirici alla base del rapporto tra tassi d'interesse e prezzi assumono una nuova importanza, perché la Banca d'Inghilterra sta aprendo la strada ai tassi d'interesse negativi. Anche in questo caso, la BOE si scontra con l'esperienza, perché i tassi d'interesse negativi nell'Eurozona e in Giappone non sono riusciti a stimolare i prezzi, e la ragione di questo fallimento è spiegata dal Paradosso di Gibson. Ma esperimenti mal giudicati con i tassi d'interesse possono persistere solo finché il potere d'acquisto delle valute fiat non crolla.

Il rischio di un tale collasso ora è serio. Anche se non è ancora il caso della sterlina, non c'è dubbio che il dollaro è indirizzato verso l'iperinflazione monetaria. Tra marzo e settembre (la seconda metà dell'anno fiscale degli Stati Uniti) un terzo della spesa del governo degli Stati Uniti è stata finanziata dalle tasse e due terzi dalle vendite di buoni del Tesoro USA, principalmente attraverso il QE (inflazione monetaria). E non finisce qui: ci sarà un secondo giro, una volta che le elezioni presidenziali saranno finalmente risolte e il governo degli Stati Uniti dovrà affrontare la necessità di finanziare le proprie spese attraverso l'inflazione monetaria piuttosto  che con il gettito fiscale. In breve, senza tagli sostanziali alla spesa di bilancio, il potere d'acquisto del dollaro crollerà.

Il primo colpo al dollaro è stato inferto dai proprietari esteri che lo stanno vendendo. La proprietà estera di asset finanziari statunitensi ammonta a $28.500 miliardi, o circa il 150% del PIL degli Stati Uniti, e $6.000 miliardi di questi sono in depositi bancari e bond a breve termine. Sarà solo una questione di tempo prima che i creditori si rendano conto che si ritroveranno a subire perdite se non terranno conto dei valori futuri dei prestiti in dollari nei loro calcoli del tasso d'interesse. La vendita di dollari è destinata ad aumentare e quindi i tassi d'interesse saliranno. Le finanze pubbliche saranno gravemente indebolite e i tassi a termine, che sono la base della valutazione comparativa per le azioni, rischiano di crollare.

Il processo è già iniziato, evidenziato dal calo dell'indice ponderato commerciale del dollaro e dall'aumento del rendimento dei titoli del Tesoro a dieci anni. L'aumento dei tassi sul dollaro porterà alla fine dei tassi negativi in ​​altre valute, come per la sterlina ad esempio. L'ombra di Denis Healey tornerà ad aleggiare sulle nostre teste, ma questa volta non sarà disponibile alcun salvataggio del FMI. Altri eventi esogeni potranno in qualche modo distrarre l'attenzione sulla sterlina, come ad esempio un crollo del sistema bancario dell'Eurozona o un crollo degli asset finanziari denominati in dollari.


Una strategia per il futuro

Poniamo due ipotesi: l'attuale governo inglese rimane al potere per tutto il suo mandato ed il Primo Ministro e altri ministri di alto livello mantengono la loro fiducia. Stando così le cose, dovrebbe essere possibile ricostruire l'economia del Regno Unito su linee migliori, seguendo le seguenti otto fasi.

  1. Ripristinare il più presto possibile le scorte di lingotti d'oro nel Tesoro inglese, soprattutto ora che sta diventando chiaro che il dollaro scende e la sterlina è a rischio.

  2. Lasciar scivolare la sterlina con il dollaro e le altre valute legali. La distruzione della moneta fiat è una condizione preliminare per la riforma, la quale non può essere realizzata senza che l'elettorato si renda conto di quanto sia ingombrante il welfare state e che l'intervento statale debba essere abbandonato. E in ogni caso, i tentativi di supportare sterline scoperte falliranno.

  3. Prima che la sterlina perda del tutto il suo valore, renderla convertibile in oro al tasso ora prevalente. Lo scopo del denaro cartaceo e digitale non sarà più quello di agire come moneta statale, ma di agire come un meccanismo per la distribuzione dell'oro monetario tramite la valuta che funge da sostituto dell'oro. Le monete d'oro come sovrane e mezze sovrane devono poter circolare insieme ai sostituti dell'oro ed essere redimibili su richiesta.

  4. La capacità del governo inglese di pagare e fornire qualsiasi servizio di assistenza sociale e istruzione sarà terminato, così come la sua capacità di regolamentare il settore privato. Il governo inglese deve ridimensionarsi per fornire solo difesa, polizia e sistema legale. Tutto il resto deve essere lasciato al libero mercato, e anche se sarà doloroso, una moneta senza valore renderà evidente all'elettorato che non c'è alternativa a tagli sostanziali alla spesa pubblica e ad una riduzione della portata delle sue attività.

  5. Le comunità locali dovrebbero essere incoraggiate a prendere in carico la gestione di scuole, ospedali e servizi sanitari su base caritatevole. La creazione di sound money renderà tutto ciò possibile subito dopo l'interruzione iniziale.

  6. Il settore bancario deve essere riformato. Le banche che sopravvivono dovrebbero essere obbligate per legge ad avere responsabilità illimitate per amministratori e azionisti affinché il ciclo del credito possa essere domato, pur mantenendo una certa flessibilità per i fattori di finanziamento stagionali.

  7. Man mano che l'economia viene ricostruita, il governo inglese deve perseguire politiche monetarie solide e consentire al settore privato di recuperare la ricchezza nazionale senza un onere eccessivo da parte dello stato. Le persone devono imparare a prendersi cura di sé stesse e ad assumersi la responsabilità delle proprie decisioni.

  8. Mai più lo stato deve considerarsi al di sopra del popolo.

Dopo la fine della sterlina fiat, non dovrebbero essere necessari più di un anno o due prima che ritorni la stabilità economica, il consumatore torni a guidare la concorrenza e riemerga una tendenza al progresso umano.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


2 commenti:

  1. articolo molto interessante e condivisibile e di conseguenza come consiglieresti di investire dei risparmi (a parte naturalmente l'oro)... immobili, terreni, certificati materie prime, azioni di società, mantenere la liquidità in Euro o in altre valute .... grazie

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    1. Salve Anonimo. Se non l'ha letto, ho scritto in merito a ciò che chiede nel seguente articolo di qualche settimana fa: https://www.francescosimoncelli.com/2020/12/inflazione-deflazione-come-posizionarsi.html

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