giovedì 29 dicembre 2011

Il Mondo Ha Bisogno di una Banca Mondiale?

Dopo aver passato al setaccio tutti gli organi mondiali istituiti nel corso del tempo, dalla banca centrale al FMI, dall'UE all'ONU, si rincorrono con una certa frequenza voci e sollecitazioni per la creazione di super-enti che possano contrallare il bestiame democratico con un'attenzione più "maniacale". E per sottomettere il gregge viene avanzata la scusa più cretina (e smentita dalla storia) che ci possa essere in circolazione: i banchieri centrali possono controllare il tasso ed il volume dell'offerta moentaria per creare prosperità. Si ha tale illusione all'inizio (boom), ma poi inevitabilmente si ritorna alla realtà (bust). E' così che funzionano le bolle gonfiate col denaro fiat. Sono qui per ripulirci dalle nostre libertà e dai nostri possedimenti; la battaglia ha già avuto inizio.
______________________________________________________


di Ludwig von Mises & Bettina Bien Greaves


[Ludwig von Mises on Money and Inflation (2010)]


Come mezzo di scambio, la posizione del denaro è diversa da quella delle altre materie prime. Se si verifica un aumento nella quantità di altre materie prime, questo significa sempre un miglioramento delle condizioni delle persone. Per esempio, se c'è più grano disponibile, alcune persone per le quali non ce n'era prima ora hanno la possibilità di ottenerlo, o possono ottenerne di più di quanto avrebbero ricevuto secondo le condizioni precedenti. Ma con i soldi la situazione è molto diversa.

Per sottolineare ciò, bisogna considerare che cosa succede se c'è un aumento della quantità di moneta. Tale aumento è considerato un male perché favorisce coloro che ottengono il nuovo denato per primi a scapito degli altri; non accade mai in un modo tale da far rimanere invariati i rapporti tra gli individui. Prendiamo la seguente situazione. Immaginate un mondo come il nostro. Alcune persone possiedono denaro e rivendicazioni sul denaro, ritengono di avere diritto al denaro di qualcun altro; sono creditori. Poi ci sono altre persone che sono debitori, che hanno debiti in denaro.

Ora immaginate un secondo mondo che è esattamente lo stesso come il primo tranne che per una cosa, qualunque sia la quantità di denaro disponibile, cash holding, o la domanda di denaro nel primo mondo, nel secondo mondo raddoppia. Ciò significa che tutto è uguale in entrambi i mondi; non cambia nulla se non qualcosa nell'aritmetica. Tutto è moltiplicato per due nel secondo mondo. Allora voi direte: "Non fa alcuna differenza per me se vivo nel primo mondo o nel secondo mondo. Le condizioni sono le stesse."

Tuttavia, se dovessero accadere variazioni nell'offerta di denaro, si potrebbe pensare che anche questo è solo un problema di aritmetica, un problema per i contabili; i contabili dovrebbero utilizzare altre cifre, ma ciò non cambierebbe i rapporti tra gli individui. Per le persone sarebbe assolutamente poco interessante, immateriale, se debbano vivere in un mondo con cifre più grandi o più piccole da utilizzare nella contabilità.

Ma il modo in cui avvengono effettivamente i cambiamenti nel nostro mondo non corrispondono a questi. Il modo in cui sono in realtà generati i cambiamenti nella quantità di denaro nel mondo è diverso da persona a persona, da cosa a cosa; i cambiamenti non avvengono in modo neutrale; alcune persone guadagnano a scapito di altre. Ciò significa, quindi, che se la quantità di moneta è aumentata o raddoppiata colpisce persone diverse in modo diverso. Ciò significa anche che un aumento della quantità di moneta non porta alcun miglioramento generale delle condizioni. Questo è quello che l'economista Francese Say sottolineò molto chiaramente all'inizio del 19° secolo.

Potremmo affrontare questo problema dal punto di vista del mercato mondiale e della Banca Mondiale. Supponiamo che ci sono alcune persone che pensano che la migliore soluzione per il problema monetario sia una moneta cartacea mondiale, emessa da una banca mondiale o da un istituto mondiale, un ufficio mondiale, e così via. Ed ora supponiamo di avere una cosa del genere. Molte persone vorrebbero averla. Pensano che sia una splendida idea. Ci sarebbe da qualche parte, possibilmente in Cina, un ufficio per il mondo intero. E questo ufficio da solo aumenterebbe la quantità di moneta. Sì!

Ma chi dovrebbe ottenere questa quantità supplementare di denaro? Non esiste un metodo di distribuzione che sarebbe soddisfacente per tutti. Oppure diciamo che la banca internazionale emette una moneta mondiale per tutti i paesi del mondo che vogliono aumentare la quantità di denaro perché, dicono, ora sono nate più persone. D'accordo; dateglielo. Ma allora la domanda è chi prende il denaro supplementare? Tutti, ogni paese, direbbero la stessa cosa: "La quantità che abbiamo ottenuto è troppo piccola per noi." I paesi ricchi dicono: "Visto che la quota pro-capite di denaro nel nostro paese è maggiore di quanto lo sia in quelli poveri, dobbiamo ottenere una parte più grande". Il paese povero dirà: "No, al contrario. Poiché hanno già una grande parte di denaro pro-capite rispetto a quella che abbiamo noi, siamo noi che dobbiamo ottenere la quantità supplementare di denaro."

Pertanto, tutte queste discussioni, diciamo, della Conferenza di Bretton Woods [1944], erano assolutamente inutili perché non si sono nemmeno avvicinate alla situazione in cui avrebbero potuto affrontare il problema reale che, per quanto credo, nessuno dei delegati e nessuno dei governi che erano stati inviati aveva ancora capito. Ci sarà una tendenza verso prezzi più alti in quei paesi che otterranno questa quantità supplementare e coloro che la ricevono per primi saranno in grado di pagare prezzi più elevati. Così altre persone ne vorranno di più. Ed i prezzi più elevati ritireranno beni e servizi dalle altre nazioni che non hanno ottenuto questo nuovo denaro o non in quantità sufficienti.

E' molto facile scrivere in un libro di testo che il denaro dovrebbe essere aumentato ogni anno del 5% o 10% e così via. Nessuno parla di diminuire la quantità di denaro; vogliono solo aumentarla. La gente dice: "Visto che la produzione economica — o la popolazione — è in aumento, si ha la necessità di sempre più denaro, più liquidità." Voglio ripetere quello che ho detto perché è molto importante; non c'è modo di aumentare — o di diminuire — la quantità di moneta in modo neutrale. Questo è uno dei grandi errori che è molto popolare. E questo porterà ad una lotta tra tutti i paesi, o gruppi di paesi, per qualunque sarà l'unità di questo sistema.

Ma in generale non si ha bisogno di sempre più denaro. E se si aumenta il denaro, non si può mai aumentarne la quantità in modo neutrale, in modo che non si intensifichi ulteriormente le condizioni economiche di un gruppo a scapito di altri gruppi. Tale cosa, ad esempio, non è stata compresa quando si è commesso il grave errore — non trovo una bella parola per descriverlo — di creare il Fondo Monetario Internazionale. Anche quel terribile ignorante che rispondeva al nome di Lord Keynes non ne aveva la più pallida idea. Né le altre persone. Non fu tutta sua la colpa — perché gli hanno permesso di farlo?

E' impossibile avere una moneta che è solo emessa dal governo, da un governo mondiale, se non viene limitata una volta per tutte nella sua quantità. E limitare la quantità di denaro non è qualcosa che vogliono che accada coloro che stanno suggerendo queste cose. Un tale stato di cose non può prevalere. Per quanto riguarda il problema di una moneta che aumenta, che in un gold standard non aumenta ad eccezione di quanto viene estratto dalle miniere d'oro, non è solo un problema quantitativo; ma è, prima di tutto, un problema di a chi questo aumento dovrebbe essere dato.

Pertanto, tutte quelle idee secondo cui si potrebbe dare vita ad una moneta mondiale interamente prodotta e gestita da qualche istituzione mondiale, si basano semplicemente su una totale ignoranza del problema della non-neutralità del denaro; sul fatto che supplementi o aggiunte al denaro non possono essere trattati in un modo che tutti potranno riconoscerli come una distribuzione "giusta".


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


Nessun commento:

Posta un commento