sabato 3 dicembre 2011

Nove Miti sul Crash

Ultimamente è girata per l'etere la balla secondo cui un deficit della bilancia dei pagamenti sarebbe stata la causa principale dei casini Europei, e per questo una svalutazione della valuta sarebbe stata la soluzione da perseguire. I problemi della Grecia derivano dall'eccessiva regolamentazione sulle imprese che rendono impossibile la concorrenza con le altre nazioni Europee, salario minimo alto, una rete del welfare che disincentiva il lavoro a salari bassi e maggiori prestiti per supportare tale sistema di welfare. C'è bisogno di un panorama economico diverso che termini questo welfare fallimentare ed incoraggi il laissez-faire. Invece qual'è il coro unanime? Svalutazione e furto attraverso l'inflazione. Ricordate: l'era dei Keynesiani/Monetaristi sta finendo; tenete a mente questi nomi: Mankiw, il "novizio" Pritchard, Krugman, Stiglitz, Brown, Navarro, DeLong, ecc. perché verranno ridicolizzati a morte negli anni a venire.
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di Murray Rothbard


Fin dal Lunedi Nero, o Tracollo, del 19 Ottobre 1987, il pubblico è stato inondato da spiegazioni irrilevanti e contraddittorie da politici, economisti, finanzieri, ed esperti assortiti. Proviamo a risolvere e confutare alcune delle assurdità sulla natura, cause e rimedi del crash.


Mito 1: Non è stato un crash, ma una "correzione".

Sciocchezze. Il mercato era in uno stato virtuale di crash sin da quando ha cominciato ad abbassarsi bruscamente dal suo impressionante picco alla fine di Agosto. Il Tracollo del Lunedi ha semplicemente messo il sigillo ad un processo di contrazione che è andato avanti sino a Settembre.


Mito 2: Il crollo si è verificato perché i prezzi delle azioni era stati "sopravvalutati", e ora la sopravvalutazione è stato curata.

Ciò aggiunge un errore filosofico al Mito 1. Dire che i prezzi delle azioni sono caduti perché erano stati sopravvalutati è equivalente alla secolare fallacia di "spiegare" perché l'oppio mette le persone a dormire dicendo che "ha il potere di far addormentare". Una definizione è stata magicamente trasformata in una "causa". Per definizione, se cadono i prezzi delle azioni, questo significa che erano stati precedentemente sopravvalutati. E allora? Questa "spiegazione" non dice nulla sul perché sono stati sopravvalutati o anche se ora sono "sopravvalutati" o "sottovalutati", o quello che sta per accadere nel mondo.


Mito 3: Il crash è avvenuto a causa del computer trading, che in associazione con gli indici dei futures, hanno reso il mercato azionario più volatile. Pertanto o il computer trading o gli indici dei futures o entrambi, devono essere limitati/messi fuorilegge.

Questa è una variante del capro espiatorio "errore del computer" impiegato per mantenere "gli errori delle persone" fuori dalla discussione. E' anche una variante della vecchia fallacia Luddista per incolpare la tecnologia moderna per gli errori umani ed impugnare un piede di porco per distruggere le nuove macchine. Le persone commerciano, e le persone programmano i computer. Empiricamente, inoltre, il "nastro" era ore indietro all'azione del Lunedi Nero, e quindi i computer hanno giocato un ruolo minimo. Gli indici futures sono un nuovo ed ottimo modo per gli investitori di proteggersi contro le variazioni dei prezzi di borsa, e dovrebbero essere benvenuti piuttosto che imbrigliati -- dai suoi concorrenti nella vecchia linea degli scambi -- per essere etichettati come il capro espiatorio del crash. Dare la colpa ai futures o al computer trading è come sparare al messaggero -- i mercati che portano cattive notizie finanziarie. L'apice di questa reazione è stata la minaccia -- e talvolta la realtà -- di una chiusura forzata degli scambi in un tentativo pietoso ed inutile di trattenere la notizia distruggendola. La borsa di Hong Kong chiuse per una settimana per cercare di arginare il crollo e, quando riaprì i battenti, scoprì che il crash che ne seguì fu peggiore.


Mito 4: Una delle cause principali del crollo è stato il grande deficit nella bilancia commerciale degli Stati Uniti

Sciocchezze. Non c'è niente di male in un deficit nella bilancia commerciale. In realtà, non ci sono affatto deficit di pagamento. Se le importazioni degli Stati Uniti sono maggiori delle esportazioni, devono essere pagate in qualche modo, e il modo in cui sono pagate è che gli stranieri investano in dollari, in modo che ci sia un afflusso di capitali verso gli Stati Uniti. In questo modo, un grande deficit commerciale diventa un deficit di pagamento pari a zero.

Gli stranieri hanno investito pesantemente in dollari -- nei deficit del Tesoro, nel settore immobiliare, nelle fabbriche, ecc. -- per diversi anni, e questa è una buona cosa, poiché consente agli Americani di godere di un dollaro con un valore più alto (e di conseguenza di importazioni meno costose) di quanto sarebbe altrimenti il caso.

Ma, dicono i sostenitori del Mito 4, la cosa terribile è che gli Stati Uniti sono, negli ultimi anni, diventati una nazione debitrice piuttosto che una nazione creditrice. Allora, cosa c'è di male? Gli Stati Uniti erano allo stesso modo una nazione debitrice sin dall'inizio della repubblica fino alla Prima Guerra Mondiale, e ciò è stato accompagnato dal più grande tasso di crescita economico ed industriale e del tenore di vita, nella storia dell'umanità.


Mito 5: Il deficit di bilancio è una delle principali cause del crash, e dobbiamo lavorare sodo per ridurre il deficit, o tagliando la spesa pubblica o aumentando le tasse o entrambe le cose.

Il deficit di bilancio è molto sgradito, e causa problemi economici, ma il crollo del mercato azionario non era uno di loro. Solo perché una cosa è una cattiva strategia politica non vuol dire che tutti i mali economici sono causati da essa. In pratica, il deficit di bilancio è irrilevante per il crash, come il deficit ancora più grande era irrilevante durante il boom del mercato azionario pre-Settembre 1987. L'aumento delle tasse è ora il rimedio preferito sia dei Keynesiani conservatori che dei liberali. Qui, uno dei pochi punti buoni dell'originale, o "classica", visione Keynesiana è stato stranamente dimenticato. Come cavolo si può curare un crash (o la recessione incombente), aumentando le tasse?

Alzare le tasse sarà chiaramente un colpo dannoso per un'economia già scossa dal crash. L'aumento delle tasse per curare un crash è stata una delle politiche principali del programma non rimpianto di Herbert Hoover. Abbiamo nostalgia di un replay? L'idea che un aumento delle tasse "rassicurerebbe" il mercato sembra uscita dal Regno di Utopia.


Mito 6: Il bilancio dovrebbe essere tagliato, ma non di molto, perché una spesa pubblica molto più bassa ci farebbe precipitare in una recessione.

Purtroppo, per come stanno le cose, non c'è bisogno di preoccuparsi di un grande taglio della spesa pubblica. Tale taglio sarebbe meraviglioso, non solo di per sé, ma perché un taglio del bilancio ridurrebbe gli investimenti improduttivi della spesa pubblica, e quindi trasferirebbe la quota sociale dei risparmi dedicati al consumo verso un maggiore risparmio ed investimento.

Più risparmio ed investimento in relazione al consumo è un rimedio Austriaco per alleviare una recessione, e riduce la quantità di liquidazione correttiva che la recessione deve svolgere, al fine di correggere i cattivi investimenti del boom causati dall'espansione inflazionistica del credito bancario.


Mito 7: Quello che ci serve per compensare il crollo e scongiurare una recessione è un sacco di inflazione monetaria (chiamata col termine eufemistico "liquidità") e tassi di interesse più bassi. Il presidente della FED Alan Greenspan ha fatto esattamente la cosa giusta pompando nelle riserve subito dopo il crash, ed annunciando che la FED avrebbe assicurato un sacco di liquidità per le banche e per l'intero mercato e l'intera economia. (Una presa di posizione di ogni singola variante della saggezza economica convenzionale, dal Keynesiani ai sostenitori del "libero mercato".)

In questo modo, Greenspan e il governo federale hanno proposto di curare la malattia -- il crollo e la recessione futura -- versando nell'economia più del virus (espansione del credito inflazionistica) che ha causato la malattia in primo luogo. Solo nel Regno di Utopia, tanto per ripeterlo, la cura per l'inflazione è più inflazione. Per farla semplice: il motivo del crash è stato il boom del credito generato dall'espansione monetaria in doppia cifra progettata dalla FED negli ultimi anni. Per alcuni anni, come accade sempre nella Fase I dell'inflazione, i prezzi sono saliti di meno rispetto all'inflazione monetaria. Questa, la tipica fase di euforia dell'inflazione, è stato il "miracolo Reagan" del denaro abbondante ed a buon mercato, accompagnato da aumenti dei prezzi moderati.

Nel 1986, i principali fattori che hanno compensato l'inflazione monetaria e mantenuto i prezzi relativamente bassi (il dollaro insolitamente alto e il crollo dell'OPEC) avevano terminato il loro effetto nel sistema dei prezzi e scomparvero. Il passo successivo fu l'inevitabile ritorno e l'accelerazione dell'inflazione nei prezzi, l'inflazione aumentò da circa l'1% nel 1986 a circa il 5% nel 1987.

Di conseguenza, con il mercato sensibile alla riaccelerazione e in attesa di un'eventuale inflazione, i tassi di interesse cominciarono a salire bruscamente nel 1987. Una volta che i tassi di interesse salirono (che avevano poco o nulla a che fare con il deficit di bilancio), un crollo del mercato azionario era inevitabile. Il precedente boom del mercato azionario era stato costruito sulle fondamenta traballanti dei bassi tassi di interesse dal 1982 in poi.


Mito 8: Il crash è stato intendificato dalla politica monetaria restrittiva poco saggia della FED dall'Aprile 1987 in poi, dopo di che l'offerta di denaro è rimasta invariata fino al crash.

C'è una cosa giusta qui, ma completamente distorta. Una massa monetaria piatta per sei mesi, probabilmente ha reso una recessione inevitabile, e ha aggiunto il crollo del mercato azionario. Ma quel denaro ristretto era una cosa buona comunque. Nessun altra scuola di pensiero economico a parte quella Austriaca si rende conto che una volta che è stato lanciato un boom inflaizonistico del credito bancario, una recessione correttiva è inevitabile, e prima arriva, meglio è.

Prima arriva una recessione, meno investimenti sbagliati la recessione deve liquidare, e prima la recessione terminerà. Il punto importante in una recessione è che il governo non deve interferire, non deve inflazionare, non deve regolamentare, e consentire alla recessione di espletare il suo effetto curativo il più presto possibile. Interferendo con la recessione, inflazionando o regolamentando, può solo prolungare la recessione e peggiorare la situazione, come nel 1930. Eppure gli esperti, gli economisti di tutte le scuole, i politici di entrambi i partiti, concordano incuranti su queste politiche politiche: Inflazionare e Regolare.


Mito 9: Prima del crash, il pericolo principale era l'inflazione, e la FED ha fatto bene a restringere credito. Ma dal momento che abbiamo avuto il crash, dobbiamo cambiare marcia, perché la recessione è il nemico principale, e quindi la FED deve inflazionare, almeno finché l'inflazione nei prezzi accelera rapidamente.

Tutta questa analisi, che permea i media e l'Establishment, presuppone che il grande fatto e la grande lezione degli anni '70, e delle ultime due grandi recessioni grande non siano mai accaduti: ad esempio, la recessione inflazionistica. Gli anni '70 sono andati giù nel buco Orwelliano della memoria, e l'Establishment è tornato, ancora una volta, a declamare la curva di Phillips Keynesiana, forse il più grande e più assurdo errore nell'economia moderna.

La curva di Phillips afferma che la scelta sia sempre o più recessione e disoccupazione, o più inflazione. In realtà, la curva di Phillips, se si vuole parlare in questi termini, è al contrario: la scelta è o più l'inflazione e una più grande recessione, o nessuna delle due. Il pericolo incombente è un'altra recessione inflazionistica, e la reazione di Greenspan indica che sarà una cosa enorme.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Le novità di questo nuovo governo sono.......TASSE TASSE TASSE e per finire TASSE, ma la cosa peggiore è che il governo del signor Mario Monti non è stato eletto dai cittadini cioè nessun italiano a dato un mandato al signor Monti per mettere le tasse, sentire parlare ancora di democrazia di governo del popolo e menate varie è un vero e proprio insulto alle poche persone ragionevoli rimaste a questo mondo, a nessuno hanno chiesto se volevamo l'euro se volevamo stare assieme a francesi tedeschi o se eravamo disposti a fare sacrifici per una unione fra i popoli europei, ci hanno solo propinato la storiella che insieme è bello, io sono d'accordo che assieme è bello ma la moglie me la scelgo io e non me la faccio imporre dagli altri perchè mi dicono che è intelligente io la voglio scema ma bella problema mio se poi mi fa le corna!!
    In conclusione sono sempre piu convito che ci sarà di nuovo libertà solo dopo una guerra visto che con il crash dei mercati non ci siamo riusciti.

    Ciao

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  2. La maggior parte delle persone è stata condotta nella stanza 101, adesso è felice, rabbiosa e coesa a tal punto che nei due minuti d'odio brucia effigi di gente che ha qualche dinero più di loro. Sono questi i nuovi Goldstein.

    La fattoria deve continuare a vivere ed i recinti devono essere chiusi: hanno infine imparato ad amare il Grande Fratello.

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