venerdì 11 giugno 2021

Nascita del Partito Libertario

Sulla scia dei festeggiamenti dell'undicesimo compleanno di Freedonia, ho deciso che oggi sarà lasciato spazio ai lettori che "hanno qualcosa da dire". In particolar modo darò visibilità ad alcuni di loro che mi hanno inviato delle riflessioni che vorrei condividere con il resto dei lettori. Inizieremo con il seguente articolo di uno dei veterani del blog e si proseguirà con due racconti romanzati, i quali attingono a piene mani dal sapere trasmesso dai miei articoli e traduzioni quotidiane.

Buna lettura, quindi, e "Hail Hail Freedonia!" :)

____________________________________________________________________________________


di Giandomenico Barcellona

Nel mese di ottobre 2020 è stato fondato in Roma il Partito Libertario.

Le ragioni di questa scelta sono profonde: in effetti si avverte l’abbandono da parte di tutte le forze politiche (e non solo in Italia) dell’idea stessa di libertà; che viene sempre più vista come un disvalore e messa in opposizione alla responsabilità. Questa ottica è non solo banale ed errata ma anche pericolosa perché i drammi della storia sono sempre legati alle grandi dittature (mosse quasi sempre dalle grandi utopie) e mai ai movimenti ed ai sistemi liberali.

Al contrario, sono proprio gli attuali sviluppi dell’agenda politica mondiale e o spirito dei tempi a richiedere un approccio particolarmente sensibile all’idea di libertà. Della libertà nel suo senso più ampio, complesso e diffuso per tutti. Senza che da una parte il concetto sia distorto per ammettere la pretesa di sopraffazione verso gli altri ma senza che, specularmente dall’altra parte, si cerchi di approfittare di quelle distorsioni per  giustificare l’oppressione degli individui.

In effetti le trasformazioni sociali in corso sono rilevantissime. Investono questioni geopolitiche, l’uso e l’abuso della tecnologia (per cui si è parlato di capitalismo di sorveglianza), la crisi del sistema finanziario, l’espansione della sfera della biopolitica, la necessità di ripensare il rapporto con l’ambiente, l’accresciuta sensibilità verso la povertà l’eguaglianza e le discriminazioni, le trasformazioni del capitalismo e del lavoro, l’importanza  politica enorme raggiunta da grandi gruppi privati e per questo  la rivisitazione dei concetti di pubblico e privato.

Tanto che in uno dei luoghi più importanti dell’agenda internazionale, il forum di Davos, si è lanciata l’iniziativa denominata “grande reset”.

Tutto questo è capace di incidere fortemente sulle libertà, sui diritti e sui destini delle persone. Ma queste grandi trasformazioni, legate a fenomeni che vanno compresi e gestiti, possono essere affrontate in diversi modi. Il Partito Libertario intende farsi partecipe del dibattito e promotore di una trasformazione nel senso della valorizzazione della libertà di ogni singola persona. Vigilando che le promesse provenienti dalle grandi organizzazioni internazionali, che tutti affermano di voler perseguire, non siano poi contraddette dalla azioni politiche reali.

In questo momento il Partito Libertario, sorto su iniziativa di Fabio Massimo Nicosia, giurista e teorico del diritto, si colloca tra movimento, think tank e partito. Non è dotato di una struttura formale, promuove iniziative e dibattito interno, presentandosi ancora come una sorta di incubatore politico. Ma  ha tuttavia una sua precisa identità culturale e teoria politica, che si ricollega all’idea del geolibertarismo ed alla visione della terra e delle sue risorse come bene comune a tutti gli individui. Non a caso tra le idee promosse da Fabio Massimo Nicosia nei suoi libri si ritrova quella del “common trust” nel quale i beni comuni vengono gestiti direttamente a favore degli individui, che ne posseggono partecipazioni, dando luogo ad un reddito di esistenza che non è una concessione dello Stato ma un diritto di partecipazione alla vita sociale.

D’altra parte esperienze del genere già esistono: si pensi al proposito al dividendo corrisposto ai residenti dell’Alaska (PFD, Permanent Fund Division) proveniente dagli introiti generati dall’estrazione petrolifera.

Il partito trova riferimenti anche nell’ambito del pensiero di diversi pensatori anarchici classici europei (Proudhon) ed americani (Thoreau e Tucker). E’ però anche vicino alle ragioni della libertà di impresa, non demonizzando il profitto, e di quella monetaria. Su quest’ultimo punto si pensi al pensiero espresso da Von Hayek, sul valore dell’impresa e sulla libertà di emissione in contrasto al monopolio. E’ quindi attento anche alle recenti teorie monetarie ed all’idea di moneta positiva, promossa anche da studiosi di provenienza del FMI come Biagio Bossone (tra gli altri).

Al di là dei principi ispiratori, siccome il Partito Libertario esprime non solo un’idea politica ma intende anche esprimere un’azione politica dentro la società, si pone in modo responsabile, dialettico, democratico, costruttivo, serio, non violento e realista. 

Chi è interessato o voglia aderire può visitare la pagina facebook del partito: https://www.facebook.com/Partito-Libertario-105483331240776


Nessun commento:

Posta un commento