martedì 15 giugno 2021

Se Joker incontrasse Jordan Peterson

 

 

di Dan Sanchez

Cosa serve per trasformare una persona normale in un mostro? Per creare un omicida di massa, un terrorista, un Joker?

Secondo lo stesso Joker: "Una giornata storta".

È così che racconta la sua storia in Batman: The Killing Joke, una graphic novel del 1988 di Alan Moore e Brian Bolland. Questa storia sulle origini ha influenzato il nuovo film sul Joker.

Una volta Joker era un uomo normale. Cercava di essere un buon marito, si preparava a diventare padre e si sforzava di lavorare come comico, ma le sue battute facevano pena e la sua famiglia era intrappolata nella povertà. Si sentiva un fallito, sopraffatto dall'umiliazione e dalla colpa.

Poi una banda criminale gli offre una via d'uscita: se li avesse aiutati con un solo colpo, sarebbe diventato ricco. Nel disperato tentativo di cambiare vita, accetta.

Ma poi ecco arrivare la "giornata storta": il giorno della rapina sua moglie incinta muore in un incidente. Tenta di abbandonare il piano criminale, ma la banda non glielo permette. La rapina va male: interviene Batman e mentre cerca di sfuggire alla cattura, finisce per cadere in una pozza di rifiuti tossici. Ne emerge come un pagliaccio avvolto dalla pazzia ed inizia a comportarsi come tale.

Una giornata storta l'ha portato alla follia e all'omicidio.

Potete immaginare cosa potrebbe fare a voi una giornata storta come quella appena raccontata. Probabilmente non vi trasformerebbe in un super cattivo, o in un serial killer, ma potrebbe comportare gravi problemi di salute mentale. Forse ansia, forse depressione, forse peggio. Per alcuni una grande tragedia può spingerli oltre il limite.


Joker incontra JBP

Ciò solleva importanti domande sulla vita reale. Cosa possiamo fare di fronte ad una tragedia? Come possiamo ridurre la sofferenza? Come possiamo prevenire il male?

Queste sono sfide a cui il Dr. Jordan B. Peterson ha pensato tutta la sua vita. Peterson è uno psicologo clinico, un professore universitario e una superstar su YouTube. Molti giovani affermano che i suoi discorsi hanno cambiato le loro vite in meglio.

Ha anche studiato il male molto in profondità. Ha letto i diari di assassini e ha studiato genocidi e dittatori.

E se Jordan Peterson incontrasse Joker? Immaginate che lavori come psicologo presso l'Arkham Asylum, dove Joker trascorre la maggior parte del suo tempo quando non è fuori ad uccidere le persone. Se Joker fosse il paziente di Jordan Peterson, in che modo lo analizzerebbe?


Il credo omicida

Prima di tutto il Dr. Peterson diagnosticherebbe a Joker una grave forma di nichilismo. Il dizionario definisce il nichilismo come un rifiuto dei "principi morali: la convinzione che la vita sia priva di significato". Peterson identifica il nichilismo come una delle radici del male.

Nel suo bestseller, 12 Rules for Life, Peterson ha scritto che la sofferenza porta alcuni a credere che la vita sia un "accanimento della mala sorte". Questo li rende pieni di risentimento verso la società, la vita e persino l'esistenza stessa. Per alcuni questa visione del mondo ha motivato "un omicidio di massa, spesso seguito da un suicidio".

Ad esempio, Peterson ha osservato che il nichilismo e il risentimento hanno motivato Eric Harris, uno degli autori del massacro della Columbine High School nel 1999. Harris e il suo partner hanno ucciso dieci compagni prima di uccidersi. Il giorno prima del massacro, Harris dimostrò il suo nichilismo quando scrisse sul suo diario:

È interessante quando sono nella mia forma umana, sapendo che morirò. Tutto ha un tocco di banalità.

E il suo risentimento era evidente quando scrisse:

Vi odio, gente, per avermi lasciato fuori da così tante cose [...]. Avevate il mio numero di telefono, volevo partecipare... ma no, voi dovevate escludermi. IO ODIO LE PERSONE e loro farebbero meglio a temermi.

La sofferenza porta alcuni ad abbracciare il nichilismo e il risentimento, e li usano come scuse per atti mostruosi.

In The Killing Joke, è esattamente quello che ha fatto il Joker: ha usato la sua "giornata storta" come scusa per abbracciare il nichilismo e sguazzare nel risentimento.

È tutto uno scherzo! Tutto ciò che ho apprezzato o per cui ho lottato... È tutto un maledetto scherzo!

Joker si arrabbia anche contro la "vita e tutta la sua ingiustizia casuale" e "il fatto inevitabile che l'esistenza umana sia folle, casuale e inutile". Ha scelto di impazzire perché "in un mondo psicotico come questo... qualsiasi altra risposta sarebbe folle!"

Joker ha cercato di giustificare la sua scelta eseguendo un mostruoso esperimento: ha cercato di far impazzire un uomo normale dandogli la sua "giornata storta". Rapisce il commissario di polizia, James Gordon, e gli dà il giorno peggiore della sua vita (vi risparmierò i dettagli raccapriccianti). Voleva "dimostrare un punto": l'unica risposta alla tragica commedia della vita è il nichilismo e la follia.


Eroi di tutti i giorni

Ma Peterson avrebbe detto a Joker che si sbagliava. La gente comune può conservare la moralità e la sanità mentale anche di fronte ad una tragedia. La gente comune lo fa ogni giorno. Come ha scritto Peterson:

Conoscevo un uomo, ferito e disabile a causa di un incidente d'auto, impiegato in un'impresa del luogo. Per anni dopo l'incidente ha lavorato fianco a fianco con un altro uomo, che da parte sua soffriva di una malattia neurologica degenerativa. Hanno collaborato compensando l'uno l'inadeguatezza dell'altro. Questo tipo di eroismo quotidiano è la regola piuttosto che l'eccezione.

In The Killing Joke anche il commissario Gordon dimostra che Joker aveva torto. Nonostante venga torturato fisicamente e psicologicamente, Gordon non solo conserva la sua sanità mentale ma i suoi standard etici. Dopo che Batman lo salva, Gordon insiste sul fatto che Joker venisse arrestato e che fosse trattato secondo la legge. Anche dopo tutto quello che aveva passato, Gordon non cade in un risentimento contro il mondo, o persino nei confronti del suo tormentatore. Mantiene saldo il suo codice e non cerca vendetta, ma la giustizia e lo stato di diritto.

Quando Batman affronta Joker, gli fa notare il suo fallimento.

Per inciso, ho parlato con il Commissario Gordon prima di entrare qui. Sta bene. Nonostante tutti i tuoi giochini malati è sano come non lo è mai stato. Quindi forse le persone normali non sempre si rompono. Forse non c'è bisogno di strisciare sotto una roccia in caso di problemi. Forse sei solo tu che hai dei problemi.

Secondo Batman la gente comune può allontanarsi dal sentiero oscuro del nichilismo e del risentimento, anche di fronte alla tragedia. Jordan Peterson sarebbe d'accordo:

Alcune persone degenerano nell'inferno del risentimento e dell'odio dell'essere, ma la maggior parte si rifiuta di farlo, nonostante le loro sofferenze, delusioni, perdite, inadeguatezze e bruttezze, ed è un miracolo per coloro che hanno gli occhi per vederlo. 


Un supereroe del mondo reale

L'eroismo quotidiano è davvero miracoloso. Eppure lo spirito umano è capace di fare ancora di più. Ad esempio, Peterson ha scritto qualcosa sul famoso scrittore russo Aleksandr Solzhenitsyn:

[...] aveva tutte le ragioni per mettere in discussione la struttura dell'esistenza quando fu imprigionato in un campo di lavoro sovietico. [...] Fu arrestato, picchiato e gettato in prigione dal suo stesso popolo. Poi prese il cancro. Sarebbe potuto diventare risentito e rabbioso. [...] Ma il grande scrittore, il profondo e vivace difensore della verità, non permise alla sua mente di rivolgersi alla vendetta e alla distruzione.

Invece di intraprendere la strada del nichilismo e del risentimento, scelse la strada del miglioramento personale, anche se malato e imprigionato. Quel percorso lo portò a scrivere un libro sugli orrori del sistema carcerario sovietico intitolato, The Gulag Archipelago. Questo libro si è rivelato così potente, così influente, che contribuì al crollo dell'Impero sovietico. La Russia ha ancora prigionieri politici vittime di abusi, ma probabilmente molto meno grazie a Solzhenitsyn.

Una risposta così eroica alla tragedia confonderebbe Joker. In The Killing Joke dice che anche Batman deve aver avuto la sua "giornata storta". Quindi perché non ha "compreso l'ironia malata" della vita? "Perché non ridi?" gli chiede Joker.

"Perché l'ho già sentito prima", risponde Batman, "e non è stato divertente la prima volta" (e poi lancia Joker attraverso uno specchio del luna park).

Come tutti sappiamo, Batman ha avuto "una giornata storta". Quando era un bambino, i suoi genitori sono stati assassinati proprio davanti ai suoi occhi. Ma a differenza di Joker ha rifiutato di arrendersi al risentimento e all'odio. Come Gordon, ha conservato la sua decenza umana ed è andato anche oltre. Come Solzhenitsyn, si è tenuto a livelli morali ancora più elevati e ha eroicamente salvato gli altri dal tipo di sofferenza che lui ha subito.


La responsabilità è la chiave

Qual è la differenza tra Batman e Joker, tra Solzhenitsyn e gli assassini di Columbine? Perché la sofferenza trasforma alcune persone in eroi e altre in mostri?

La più grande differenza è la responsabilità.

Eric Harris ha sicuramente dovuto sopportare sofferenze e ingiustizie, soprattutto a scuola, ma piuttosto che assumersi la responsabilità per la sua situazione, ha scelto di dare tutta la colpa agli altri.

E "una giornata storta" di Joker è stata in gran parte di sua iniziativa, ma non se ne è preso la responsabilità, invece ha incolpato "il mondo" e ha scelto la follia come modo per sopprimere del tutto tali ricordi.[1]

Batman avrebbe avuto una scusa migliore per non assumersi la responsabilità della propria "giornata storta". Dopo tutto, era solo un bambino quando i suoi genitori sono stati assassinati, ma se ne è assunto la responsabilità lo stesso. Il ricordo di quella notte lo ha spinto a fare del suo meglio per salvare gli altri da una simile tragedia.

Solzhenitsyn ebbe una risposta simile. Mentre era imprigionato ingiustamente, aveva una scusa plausibile per considerarsi una vittima. Invece abbracciò un livello di responsabilità che molti considererebbero estremo. Come ha scritto Peterson:

Durante le sue numerose prove, Solzhenitsyn incontrò persone che si comportarono nobilmente in circostanze orribili. Contemplò profondamente il loro comportamento, quindi si pose la domanda più difficile: ho contribuito personalmente alla catastrofe della mia vita? Se si, come? Ricordò il suo indiscutibile sostegno al Partito comunista. Riconsiderò tutta la sua vita, aveva un sacco di tempo per farlo. Cosa aveva sbagliato in passato? Quante volte aveva agito contro la propria coscienza, impegnandosi in azioni che sapeva essere sbagliate? Quante volte aveva tradito sé stesso e aveva mentito? Esisteva un modo attraverso il quale i peccati del suo passato potessero essere corretti, espiati, nell'inferno fangoso di un gulag sovietico?

Solzhenitsyn scrutò i dettagli della sua vita. Si pose una seconda domanda, poi una terza. Posso smettere di fare tali errori, ora? Posso riparare i danni causati dai miei fallimenti passati, ora? 

Questa era la mentalità che non solo gli ha consentito di sopravvivere, ma di cambiare il mondo.


La scelta

Torniamo alla domanda originale: cosa serve per trasformare una persona normale in un mostro?

"Una giornata storta" è la risposta di Joker, ma ha ragione solo in parte. Come ci dice Jordan Peterson, tutto dipende da come si risponde alla tragedia e alla sofferenza.

Se una persona risponde fuggendo dalla responsabilità, sprofondando nel nichilismo e nel risentimento, ciò può portare ad atti mostruosi che perpetuano la tragedia.

Ma se rispondiamo assumendoci la responsabilità, possiamo aiutare a prevenire inutili tragedie e trovare il vero significato nella vita.

La responsabilità è ciò che serve per trasformare una persona normale in un eroe.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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Note

[1] In The Killing Joke, Joker dice:

Ricordare? Ohh, non lo farei mai! Ricordare è pericoloso. Il passato è un posto preoccupante e ansioso. [...] Quando ti ritrovi bloccato su uno spiacevole treno di pensieri che ti porta verso i luoghi del tuo passato in cui le urla sono insopportabili, ricordati che c'è sempre la follia. La follia è l'uscita di emergenza. Puoi sempre uscire e chiudere la porta a tutte quelle cose terribili che sono successe. Puoi rinchiuderle per sempre. 

Jordan Peterson avrebbe detto a Joker che questa è una pessima idea:

La memoria è uno strumento. La memoria è la guida del passato per il futuro. Se ricordate che è successo qualcosa di brutto e potete capire perché, allora potete provare ad evitare che accada di nuovo. Questo è lo scopo della memoria. Non è "ricordare il passato". Serve ad impedire che accada sempre la stessa dannata cosa. 

I ricordi ricorrenti vogliono insegnarci qualcosa. Se, come Joker, fuggiamo dai brutti ricordi, specialmente quelli carichi di colpa, non potremo mai impararne le lezioni.

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