venerdì 25 giugno 2021

Attenzione, i numeri dell'inflazione non segnalano un rialzo transitorio

 

 

di David Stockman

Il pompaggio di denaro da parte della FED ha fatto molte vittime, ma la principale tra queste è la stessa narrativa finanziaria di Wall Street.

Non accenna minimamente alla palese assurdità dell'acquisto mensile di $120 miliardi tra debito del Tesoro USA e debito delle aziende sponsorizzate dal governo federale; inoltre tratta con rispetto e serietà il gioco di parole noto come "pensare al tapering" con cui i pagliacci nell'Eccles Building tentano di placare gli speculatori intossicati di liquidità a Wall Street.

Quindi non sorprende che la recente lettura dell'IPC al 5,0% sia stata trattata con sufficienza da un coro di esperti finanziari che parlavano di "effetti di base" e ridicolizzavano valori anomali come l'impennata dei prezzi delle auto usate (in aumento del 29,7% su base annua).

Ecco perché guardiamo ai CAGR a due anni, i quali attenuano gli alti e bassi dei peggiori mesi di lockdown della scorsa primavera; e anche perché utilizziamo il 16% trimmered mean CPI, il quale elimina l'8% più alto e l'8% più basso nell'IPC complessivo ogni mese (entrambi i gruppi di valori anomali eliminati sono diversi ogni mese).

A compensare i prezzi delle auto usate durante maggio c'è stato il calo del -5,0% annuo dei costi dell'assicurazione sanitaria (se si crede al BLS) e il calo del -5,3% dei prezzi dello sport e degli eventi, che, ovviamente, sono stati sostanzialmente pari a zero dallo scorso aprile.

In ogni caso, il 16% trimmered mean CPI a maggio è salito del 4,7% annuo rispetto alla cifra di aprile ed è stato superiore del 2,62% su base annua.

Tuttavia il punto più saliente è che su una base a due anni il vecchio IPC – prezzi delle auto usate e tutto il resto – non lascia alcun dubbio: l'inflazione al consumo sta accelerando rapidamente.

Negli ultimi otto mesi il tasso di crescita della lettura biennale è passata dall'1,48% al 2,55% annuo. E non ricordiamo una parola nel maggio 2019 sul fatto che la lettura di quell'anno sia stata particolarmente deflazionistica. In realtà è salito dell'1,83% da maggio 2018.

Aumento annuo dell'IPC, due anni:

• ottobre 2020: 1,48%

• novembre 2020: 1,59%

• dicembre 2020: 1,78%

• gennaio 2021: 1,92%

• febbraio 2021: 1,99%;

• marzo 2021: 2,07%

• aprile 2021: 2,23%

• maggio 2021: 2,55%

Tuttavia, secondo gli apologeti della Fed non c'è nulla di preoccupante riguardo a quanto sopra, perché la Fed sta solo cercando di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2,00% "mediato nel tempo".

Vediamo. Ecco i tassi di crescita dell'IPC a partire da maggio 2014. Si scopre che devi tornare indietro di sette anni in media prima di avere un deficit rispetto all'obiettivo del 2,00%!

Aumento annuo dell'IPC a maggio 2021, da:

• maggio 2018, 3 anni, media: 2,31%

• maggio 2017, 4 anni, media: 2,42%

• maggio 2016, 5 anni, media: 2,31%

• maggio 2015, 6 anni, media: 2,10%

• maggio 2014, 7 anni, media: 1,81%

Questi idioti mendaci continueranno a fare la media indietro nel tempo fino a quando non otterranno un numero un po' inferiore al 2,00% e poi diranno che l'inflazione attuale è "transitoria".

Ed elimineranno anche qualsiasi indice di inflazione che sminuisca il loro mantra di una maggiore inflazione, come tutti i dati riportati sopra!

Quindi lo diremo di nuovo: l'IPC è una misura altamente imperfetta a causa del suo trattamento unilaterale dei miglioramenti della qualità (edonica), in cui alcuni prezzi riportati vengono aggiustati al ribasso in base a migliorie del prodotto, come airbag e PC più potenti, mentre pochi prezzi sono aggiustati al rialzo, come giocattoli, asciugamani,utensili da cucina, elettrodomestici ed i mobili che vengono dalla Cina.

Ma con i prezzi dell'8% più alti e dell'8% più bassi abbandonati mensilmente per filtrare il rumore di breve periodo, la versione del 16% trimmered mean CPI pretende almeno di essere un indice di prezzo con un paniere fisso, non un deflatore a peso variabile come quello della spesa al consumo personale (PCE).

In breve, il 16% trimmered mean CPI mette fine alla truffa della cosiddetta "transitorietà". Questa utile misura è salita del 2,00% all'anno sin dal 2000, e anche di più durante gli anni '90.

Pertanto, durante i 112 mesi da quando la FED ha adottato formalmente la cosiddetta inflation targeting nel gennaio 2012, è salito del 2,03% annuo e del 2,15% annuo dal gennaio 2000.

Ci sono state solo una manciata di volte durante le 256 letture mensili dal gennaio 2000 in cui la misura anno/anno è scesa materialmente al di sotto del 2,00%.

Ecco invece il metro di giudizio preferito dalla FED: la PCE (deflatore della spesa al consumo personale meno cibo ed energia): il suo folle pompaggio di denaro si riduce essenzialmente alle informazioni sulle barre rosse sopra e quelle viola sotto.

Si dà il caso che la variazione ad un anno nel deflatore PCE sia del 3,1% e l'aumento a due anni è dell'1,99% all'anno. A quanto pare quest'ultima cifra non è abbastanza vicina al 2,00%, il che significa che la FED ha bisogno di più anni nella sua media.

Anche così, però, bisogna essere addestrati in teologia del sesso degli angeli per accertare la presunta "mancanza" di centro del bersaglio. Rispetto ad aprile 2021, ecco i CAGR pluriennali su base aprile/aprile:

• 2019-2021: 1,99%

• 2018-2021: 1,89%

• 2017-2021: 1,92%

• 2016-2012: 1,86%

• 2015-2021: 1,82%

Proprio così. Per le coppie di cinque anni mostrate sopra, il CAGR medio per il deflatore PCE core è stato dell'1,90%. Sembra che la cosiddetta "bassa inflazione" equivalga ad un puntino così piccolo che c'è bisogno della lente d'ingrandimento per vederlo: 10 punti base.

Naturalmente anche i nostri contatori di puntini non fanno la "media". Se torniamo a gennaio 2012, quando la FED ha adottato ufficialmente l'inflation targeting, il deflatore PCE core è salito dell'1,69% annuo e dal gennaio 2000 è salito dell'1,75% annuo.

Così il gioco è fatto: in mancanza di 25-31 punti base di inflazione annua – con una media che risale all'inizio del secolo – i banchieri centrali possono giocare con la semantica e non pensare minimamente di ridurre la loro massiccia frode.

Se avessero applicato il 25esimo emendamento al Federal Reserve Board, questi cuccioli malati avrebbero urgente bisogno di cure palliative.

Hanno anche bisogno di una dose di realismo, e su questo punto ci sono tre cifre nell'IPC di maggio che vi dicono tutto ciò che dovete sapere: rispetto a maggio 2020, i prezzi dei beni durevoli sono saliti del 10,3%, i beni non durevoli del 7,4% ed i servizi esclusa l'energia del 2,9%.

Infatti nella storia recente di queste tre cifre c'è una pungente confutazione dell'intera truffa della "bassa inflazione" promulgata dagli stampatori di denaro della FED e dai loro accoliti a Wall Street e anche a Washington.

Su questa faccenda aveva ragione Trump, anche se per ragioni sbagliate. Quello a cui ci riferiamo, ovviamente, è il fattore Cina.

La forma di "capitalismo controllato" di Pechino ha sistematicamente abbassato il costo dei manufatti e in particolare dei beni durevoli, prosciugando le risaie del grande interno della Cina e radunando la sua forza lavoro industriale latente in nuove fabbriche che pagavano salari ridicoli. E anche i costi del CapEx erano stracciati, a causa di $50.000 miliardi di debito interno alimentato dalla banca centrale e dalla più grande follia di investimenti sbagliati nella storia umana.

Il risultato è stata un'intensa deflazione pluridecennale dei manufatti, poiché gli elevati costi del lavoro incorporati nei produttori statunitensi ed europei sono stati costantemente schiacciati dai livelli dei prezzi globali mentre la produzione si è spostata verso la Cina e la sua catena di approvvigionamento in Asia orientale.

Tale impatto è palesemente evidente nella composizione dell'IPC tra i tre componenti che stavano lampeggiando nella recente lettura dell'inflazione.

In primo luogo, il nocciolo dell'inflazione interna risiede nel 58,8% dell'IPC costituito principalmente da servizi forniti a livello nazionale. L'aumento del 2,9% su base annua riportato a maggio per i servizi meno energia è stato sostanzialmente normale.

Cioè, negli ultimi 21 anni (da gennaio 2000) questa componente (linea nera) è salita del 2,71% all'anno e da gennaio 2012 è salita di un analogo 2,63% all'anno.

Inutile dire che se c'è una parte del tasso d'inflazione su cui la FED può avere un impatto più potente, sono i servizi forniti a livello nazionale come l'assistenza sanitaria, l'istruzione, gli immobili, l'intrattenimento, i viaggi ed i servizi alimentari. Allora, dov'è la "bassa inflazione" in quella parte del paniere dell'IPC?

Purtroppo non abbiamo affatto una bassa inflazione nei servizi, ma un'ostinata tendenza al rialzo dei prezzi, tra il 2,6%-3,0%, nelle componenti dei servizi interni che rappresentano quasi i tre quinti del bilancio familiare.

Al contrario, la componente dei beni durevoli (linea marrone) rappresenta l'11,1% dell'IPC ed è rimasta al palo per oltre due decenni. A maggio 2021 i prezzi erano ancora inferiori dell'8% rispetto al livello di gennaio 2000.

La verità è che la presunta bassa inflazione è fortemente attribuibile al settore dei beni durevoli, ma, purtroppo, quell'era è finita. Le risaie cinesi sono state prosciugate e la sua forza lavoro si sta effettivamente riducendo, mentre le barriere commerciali (dazi) hanno costretto la produzione a trasferirsi in sedi a costi più elevati, anche se non necessariamente gli Stati Uniti.

In ogni caso, quel periodo è in gran parte andato, il che significa che l'aumento dei prezzi dei beni durevoli in futuro non peserà più così tanto sull'IPC.

Va inoltre notato che negli ultimi due decenni i prezzi dei beni non durevoli hanno anch'essi un po' sgonfiato l'IPC, sempre in gran parte a causa del fattore Cina e delle pressioni al ribasso di abbigliamento, calzature, arredamento per la casa e simili.

Negli ultimi 21 anni la componente dei beni non durevoli (linea gialla) dell'IPC è salita dell'1,99% all'anno, il che è il più vicino possibile all'obiettivo della FED, ma ancora sulla linea superiore complessiva dell'IPC (linea viola) che è salita del 2,19% annuo.

Purtroppo, durante il periodo da gennaio 2012, i beni non durevoli sono aumentati solo dello 0,63% all'anno a causa del flat-line dei prezzi dell'energia e delle materie prime, portando così l'IPC complessivo all'1,80% annuo, dove anch'esso è caduto in disaccordo con il sacro 2,00% della Fed. bersaglio.

Ma ecco il punto: l'aumento dei prezzi dei beni non durevoli nella lettura di maggio 2021 è un duro promemoria del fatto che i tempi stanno cambiando.

Su base annua, queste componenti suggeriscono che la "bassa inflazione" nei beni durevoli potrebbe aver superato la data di scadenza e che l'aumento del 7,4% anno/anno nei beni non durevoli in generale potrebbe in futuro far rialzare, non sopprimere, la linea superiore dell'IPC.

Variazione su base annua nei principali componenti non durevoli: 

• Materie prime energetiche: +54,5%

• Abbigliamento: +5,6%

• Arredi e forniture per la casa: +3,7%

• Calzature: +7,1%

• Cibo fuori casa: +4,0%

• Mobili per la casa e operazioni: +4,6%

In sintesi, il grafico qui sotto cattura la falsa narrativa della "bassa inflazione" della FED, una condizione aberrante che ora sta svanendo rapidamente.

Prima o poi finiranno le scuse e non riusciranno più a sfornare numeri dell'inflazione artificialmente bassi. E questo, a sua volta, significa l'attenuazione della grande frode del QE – il fulcro della più grande bolla obbligazionaria e azionaria nella storia finanziaria.

Pensiamo che ciò scatenerà il più grande crollo del valore degli asset finanziari nei tempi moderni? Ovviamente sì!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


2 commenti:

  1. Al giorno d'oggi non esiste alcun Volcker in grado di utilizzare la sua "statura" per imporre una correzione tale da non creare disastri sui mercati e nonostante ciò mantenere intatta la fiducia. Fondi pensione, hedge fund e fondi assicurativi vivono ormai dal denaro dei vari QE, prosciugare questa fonte di approvvigionamento significherebbe provocare un domino che parte dal corporate debt fino a raggiungere titoli ed aree "più solidi". I mercati non hanno più fiducia nelle persone che gestiscono il giocattolo, ma nel giocattolo stesso... e se si rompe la fiducia è persa per sempre. Il problema reale di questa fiducia che evapora non è tanto una correzione, seppur seria dei mercati, ma la disintegrazione delle valute fiat usate come propellente delle varie bolle. Senza contare i sussidi a pioggia distribuiti nell'ultimo anno e la logistica delle supply chain che richiederà anni per essere completamente riaggiustata.

    L'ago della proverbiale bilancia saranno gli stranieri che siedono su $11.000 miliardi in US equities e $30.000 miliardi in dollari e asset denominati in dollari. Nel momento in cui faranno cash out, visto che una situazione allo zero bound non può durare per sempre con tutte le pressioni che si hanno tutt'intorno (es. prezzi delle commodity, supply chain a pezzi, sussidi a pioggia), il dollaro subirà una pressione al ribasso ed i tassi subiranno una pressione per salire. Più la FED resisterà a questa pressione, più danni causerà. Al che penso che l'Eccles Building seguirà le orme della BoJ indirizzandosi personalmente al mercato degli ETF, senza passare per intermediari sul mercato secondario.

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  2. La maggior parte delle persone si guadagna da vivere vendendo il proprio tempo ed il capitale è ciò che rende più prezioso il tempo. Ricordate, sono due le fonti degli aumenti dei prezzi: una è naturale, normale ed onesta causata dal mutare delle circostanze economiche e che segnala un cambiamento reale nel valore del capitale; l'altra è fasulla, un prodotto della stampa di denaro del sistema bancario centrale. Non ci sono problemi sostanziali con i prezzi più alti, se suddetti aumenti ricadono nel primo caso; ma il secondo è una truffa, progettata per fuorviare, confondere e infine frodare.

    È un crimine perpetrato dai pianificatori centrali e naturalmente favorisce loro e l'establishment, il 10% più alto della società che rappresentano. Sono gli altri, il 90% meno abbiente della popolazione, che vengono derubati. L'inflazione scombussola la società, le persone si sentono confuse e tradite. Non sanno di chi fidarsi o cosa credere ed il loro desiderio è quello di essere il meno esposte possibile al caos e all'aumento dei prezzi.

    Inutile dire che bisogna usare il proprio tempo per essere più indipendenti. Indipendenza, decentramento e privacy nel contesto attuale sono obiettivi raggiungibili solo attraverso Bitcoin ed il cambiamento di paradigma che ha introdotto: spiegazione dei fenomeni economici e trasparenza delle transazioni.

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