venerdì 1 aprile 2022

La tirannia digitale

 

 

di Francesco Simoncelli

Il sistema bancario centrale è bloccato in un pantano di sua stessa creazione: ha tenuto i tassi d'interesse artificialmente bassi e speculatori, consumatori, imprese e stati si sono abituati a gozzovigliare col denaro (presumibilmente) gratis. Se suddetto sistema fosse seriamente intenzionato a combattere l'inflazione, e la FED in particolare, dovrebbe far salire i tassi come minimo di 1.000 punti base e scavalcare così l'aumento dei prezzi (al tasso attuale). Ma anche una piccola mossa in tale direzione farà crollare il mercato azionario e l'economia in generale. Cosa fare? Far finta di combattere l'inflazione (rialzi ridicoli da 25 punti base seguono l'inflazione, non la scavalcano) e cambiare argomento il prima possibile. Da questo punto di vista, l'ossessione per la Russia è molto utile.

Le leggi economiche sono implacabili. Gli stampatori folli stanno riscoprendo che il denaro non è un fine, ma un mezzo. Lo scopo del denaro è sempre stato quello di fungere da tramite per arrivare ad un prodotto desiderato; pensare di poterne stampare a iosa e aspettarsi che la produzione avrebbe seguito, se non addirittura scavalcato questa sconsideratezza, era da ingenui. E adesso è possibile che tutti, indiscriminatamente, realizzino chi è stato il più ingenuo e sciocco: il maggiordomo Draghi. Il whatever it takes è quello che ci ha portato in questa situazione. Lasciate da parte tifo, schieramenti e quant'altro: l'azzardo morale alla base dell'idea "qualcosa in cambio di niente" ha fatto adagiare sugli allori un intero continente, credendo che l'accesso facilitato ad una serie di foglietti colorati avrebbe altresì garantito l'accesso all'albero di Cuccagna. Bastava ottenere più di quei foglietti per avere tutto ciò che si desiderava; la scarsità era stata sconfitta. Ma le leggi dell'economia, per quanto possano essere aggirate, non possono essere violate e la Legge di Say in particolare, tanto vituperata dai keynesiani perché consci di non poterla violare, ora chiede dazio. Chi vuole sanzionare qualcun altro deve essere fiscalmente e monetariamente responsabile. La BCE, nel nostro caso particolare, è stata il contrario e adesso i nodi vengono al pettine. La Russia è un catalizzatore come un altro; i guai economico/finanziari europei sono tutti di propria creazione.

Questo semplice fatto porta a quanto ho scritto nel mio precedente pezzo: uno scontro tra una demolizione controllata della società ed una "incontrollata" dove le forze di mercato spingono per una correzione degli errori precedenti. La guerra, infatti, è un propellente non indifferente nei piani di Reset della cricca di Davos, la quale si sta riorganizzando dopo che la narrativa del virus ha esaurito la sua presa. L'aver fomentato una guerra sta rappresentando un accelerante per i piani di questa gente, visto che la popolazione occidentale sta continuando a patire politiche tiranniche. Basta guardarsi un attimo intorno e chiedersi: "Cosa possiedo?" La risposta a questa domanda definisce il grado di libertà a cui un individuo ha accesso. Pensate all'auto, che con gli aumenti del carburante è diventata un bene inaccessibile. Pensate alla case, che con l'incalzante riforma del catasto, l'aumento della cedolare secca sugli affitti dal 21% al 23% e la scusa dell'efficientamento energetico sta diventando sempre più un bene inaccessibile. Pensate ai risparmi, che non rendono nulla e vengono prosciugati dall'inflazione galoppante. Pensate alle attività commerciali, che costrette a scegliere tra fallimento e sopravvivenza continuano a dipendere dall'elemosina del welfare state e dello stato in generale. Pensate addirittura al vostro corpo, sottoposto negli ultimi anni a trattamenti sanitari obbligatori.

Da due anni a questa parte, inutile sottolinearlo, l'Italia è stata commissariata come lo fu la Grecia a suo tempo. Se davvero non fosse chiaro questo fatto, basta vedere ministri come Speranza e Di Maio che ricoprono ruoli chiave all'interno di un governo e l'incompetenza con cui hanno trattato sinora ogni situazione affrontata. Eppure sono ancora lì. Questo significa che non c'è alcuna volontà di ricostruire, ma di continuare a distruggere. L'unica figura rilevante è solo Draghi, il cui unico compito è quello di esecutore. Un maggiordomo, un lacchè. Con quale leva continua ad eseguire gli ordini impartiti? Quello dello "stato siamo noi". Questa gigantesca mistificazione ed illusione è la quintessenza delle guerre del secolo scorso, della patina di virtù con cui si ammanta il keynesismo e l'origine di ogni malessere sociale. Se ci pensate è perché "lo stato siamo noi" che i capi di governo si possono permettere di parlare a nome di un'intera nazione e renderla uno scudo umano; che permette rappresaglie finanziarie su persone inermi ed innocenti accusate solo di essere parte di una nazione. Questi ultimi due anni stanno rappresentando un'opportunità di cambiamento unica nella storia e si prospetta una scelta da fare: Grande Reset o Grande Default. Lo scetticismo accumulato nei confronti dell'ufficialità targata dalle istituzioni statali deve fungere da propellente per un cambiamento di paradigma dove la patria sono i nostri vicini di cui ci fidiamo ed i confini nazionali sono la nostra proprietà privata.

Bisogna farne tesoro di suddetto scetticismo, perché deve ricordare agli individui la loro autosufficienza di fronte ad un sistema che li vuole annichilire sia come esseri umani umani liberi ma soprattutto come esseri umani. Perché mentre gli occhi della maggior parte delle persone sono tutti puntati sul conflitto russo-ucraino, in sordina continua ad essere costruita un'architettura draconiana che ha come fine ultimo il comando/controllo capillare. Sebbene i dettagli non siano ancora stati resi chiari, è in fase di approvazione un trattato vincolante che permette ai membri appartenenti di applicare sanzioni se i 2/3 di loro sono d'accordo:

A settembre Tedros ed il ministro della salute tedesco, Jens Spahn, hanno suggerito che potrebbero esserci sanzioni per i Paesi che si rifiutano di condividere le informazioni sulla pandemia. Un trattato dovrebbe "avere tutti gli incentivi, positivi e negativi", ha detto Tedros in una conferenza stampa a Berlino. "Ovviamente esplorare il tipo di sanzioni è altrettanto importante", ha aggiunto.

L'idea alla base delle sanzioni è quella di far soffrire la popolazione in modo che essa "costringa" il proprio governo a cessare quelle politiche che i sanzionatori trovano discutibili. È essenzialmente la stessa filosofia degli Alleati quando bombardarono i civili tedeschi durante la seconda guerra mondiale: si presumeva che il bombardamento avrebbe rovinato il morale dei civili e poi loro avrebbero richiesto che Berlino si arrendesse. Questo tipo di azione, dal punto di vista economico, è tesa a sfilacciare il tessuto produttivo di una nazione affinché perda competitività sui mercati e le sue industrie vengano superate dalla concorrenza. Potremmo definirlo un "lockdown commerciale", ma per quanto gli effetti a breve termine possano andare secondo i piani dei sanzionatori, quelli a lungo termine sono un altro paio di maniche. Un esempio a tal proposito è il dissesto delle supply chain e della logistica che ancora risentono dei lockdown sanitari; non solo, ma i lockdown in determinati Paesi possono destabilizzare l'economia in altri data la fitta interconnessione dei mercati ai giorni nostri. Il dissesto che ne risulterebbe affliggerebbe sia i sanzionatori che i sanzionati e non tutti i Paesi sono la Russia. Questa deriva protezionista è preoccupante di per sé, certo, ma trascurabile nel lungo periodo visto che i mercati aggirerebbero l'ostacolo come stanno facendo ora. Il problema è che in cantiere ci sono altri sistemi di supporto.

Uno di questi è rappresentato dalle valute digitali delle banche centrali e nonostante tutti i vantaggi che accompagnano il vivere in un'era digitale, è difficile immaginare come un mondo con l'identità digitale, necessaria per vivere, non segni l'inizio della fine per quel poco di privacy che ci è rimasta. Quando si parla di privacy, non si fa solo riferimento alle piccole cose nelle mura domestiche che non si vuol far sapere agli altri, ma anche e soprattutto alle informazioni sensibili di cui ficcanaso e burocrati devono essere all'oscuro. Ricordate che il potere non è il denaro, ma la conoscenza. Inutile dire che l'impalcatura burocratica che sta venendo costruita ed alimentata non è affatto mirata verso i criminali, bensì contro i cittadini rispettosi della legge... "coloro che seguono le norme". Infatti è già noto quanto sarà facile per i burocrati manipolare i wallet digitali a proprio vantaggio al fine di tracciare movimenti, monitorare le attività/comunicazioni e sequestrarli. Negli USA, ad esempio, i piani di confisca dei beni civili stanno diventando ancora più redditizi per le agenzie di polizia grazie ai dispositivi ERAD forniti dal Dipartimento per la sicurezza interna: essi consentono alla polizia non solo di determinare il saldo di qualsiasi carta a banda magnetica (carte di debito, carte di credito, carte regalo, carte prepagate, ecc.), ma anche bloccarvi e sequestrarvi i fondi. Infatti la Corte d'Appello dell'Ottavo Circuito ha stabilito che se la polizia scansiona o striscia carte di credito altrui, ciò non viola il Quarto Emendamento. E, come recita la Legge di Parkinson applicata alla burocrazia, quest'ultima aumenta il numero di burocrati all'aumentare del tempo necessario per conformarsi ad essa.

Una CBDC darà allo stato un controllo ancor più stringente sull'economia e l'accesso completo ai wallet dei cittadini. Infatti, come apprendiamo dal Telegaph, la programmabilità di queste CBDC permetterà allo stato di creare uno stuolo di dipendenti dal welfare state e, se unite i puntini, arriverete anche a capire che tutte le misure di chiusura e restrizione, apparentemente demenziali, erano invece diabolicamente indirizzate a distruggere la classe media e le relative attività commerciali. L'indipendenza che garantivano queste ultime, in Italia in particolar modo, patria delle piccole e medie imprese, è un chiaro ostacolo ad un progetto incentrato sul comando/controllo incalzante. Un tale sistema potrebbe anche introdurre i cosiddetti tassi d'interesse negativi: "Se il contante è elettronico, lo stato può cancellare il 2% dei vostri soldi ogni anno", ha affermato David Yermack, professore di finanza alla New York University. Quindi se pensavate che fosse spaventoso il Canada che si muoveva per congelare i conti correnti bancari dei manifestanti, le banche centrali stanno costruendo un'architettura di potere che è decisamente più orrenda: la capacità di intervenire in ogni singola transazione.

L'autoritarismo digitale ridefinirà cosa significa essere liberi in quasi ogni aspetto della vita comune. Uno sguardo alla Cina è sufficiente per capire cosa ci aspetta:

Le autorità cinesi usano la tecnologia per controllare la popolazione in tutto il Paese ed in modi più subdoli ma comunque efficaci. La banca centrale sta adottando una valuta digitale, la quale consentirà a Pechino di sorvegliare e controllare le transazioni finanziarie delle persone. La Cina sta costruendo le cosiddette città sicure, le quali integrano i dati provenienti da sistemi di sorveglianza intrusivi per prevedere e prevenire qualsiasi cosa, dagli incendi ai disastri naturali fino al dissenso politico. Il governo cinese ritiene che queste intrusioni, insieme ad azioni amministrative, come negare l'accesso ai servizi a persone su una lista nera, spingeranno le persone verso "comportamenti positivi", inclusa una maggiore conformità alle politiche statali e abitudini sane come l'esercizio fisico.

Nel frattempo i lasciapassare legati alla salute non stanno scomparendo, bensì continuano ad essere sedimentati all'interno della burocrazia europea e statunitense. Non solo, ma a livello tecnologico assistiamo ad una sofisticazione crescente dei modi con cui rendere questa misura liberticida quanto più "accomodante" possibile, addirittura conservabile negli Apple watch. Allo stesso tempo, se si pensava che i vaccini COVID-19 fossero stati sviluppati a velocità miracolose, aspettate di vedere la prossima generazione degli stessi! Quanto siamo lontani da un mondo in cui potrà essere dichiarata una pandemia e nel giro di pochi mesi essere obbligati ad accettare una determinata procedura medica pena la perdita dell'accesso ai propri beni, o persino vedersi preclusa la possibilità di acquistare cibo fino a quando non ci si conformerà? Infatti potrebbe non esserci bisogno di protestare fisicamente per perdere i diritti fondamentali: i media generalisti ed i "fact checker" collaborano per controllare la diffusione della "disinformazione". E per quanto riguarda il governo degli Stati Uniti in particolar modo, ecco cosa ci dice il NYT: "Il dottor Vivek Murthy ha anche chiesto informazioni alle piattaforme sulle principali fonti di disinformazione riguardanti il Covid-19. Le aziende hanno tempo fino al 2 maggio per inviare i dati".

Ormai non si tratta più di sinistra contro destra. Conservatori e liberal, progressisti e populisti sono tutti andati in una direzione: dare ai burocrati un maggiore controllo sulla popolazione. Un totalitarismo serpeggiante e subdolo che ha iniziato a stringere le sue spire sin dal 2001.

Quando gli Stati Uniti coniarono la "Guerra al terrore", quasi tutte le nazioni "occidentali" salirono a bordo. Ricordate quando nel 2003 praticamente tutto l'Occidente annuì con la testa mentre Colin Powell spacciava la menzogna delle "armi di distruzione di massa" all'ONU e la maggior parte approvò un'invasione dell'Iraq? Quando la crisi del finanziamento dei mutui provocò onde d'urto sui mercati finanziari, quasi tutto l'Occidente affrontò questa nuova sfida con strategie identiche: tagliare i tassi ed aumentare il credito. Poi, quando è arrivato il Covid, le nazioni occidentali hanno applicato le stesse soluzioni: a poche settimane dai primi rapporti era ovvio che solo poche persone erano davvero minacciate, ma non importava, bisognava fare i lockdown, obbligare a mettere le mascherine e poi vaccinare tutti. Tutte le nazioni della cosiddetta "alleanza democratica" hanno fatto le stesse cose, tutte hanno seguito lo stesso copione. E ora, nel 2022, tocca alla Russia ed a Putin: è consentito un solo punto di vista.

Sebbene il comando/controllo prometta efficienza e sicurezza, accumula un rischio crescente di inevitabile fallimento sistemico. È una corsa, quindi: chi arriverà primo? Il Grande Reset o il Grande Default? Capite quindi la fretta di voler accelerare i processi del primo affinché anticipi l'arrivo del secondo e la vecchia classe dirigente possa riciclarsi efficacemente in una nuova narrativa che la tenga ancora all'apice della società. In questo contesto la tangibilità è un chiaro svantaggio. Ironia della sorte, l'intangibilità di Bitcoin che tanto veniva vituperata negli anni passati adesso si dimostra la carta vincente contro il tipo di vessazioni e soffocamento delle libertà individuali sopra elencate. Con questo mezzo è possibile evadere da un futuro che sta gridando forte e chiaro l'annichilimento della proprietà privata. Bitcoin è la deviazione salvifica sulla via verso la schiavitù. Anche qui, infatti, se da un lato abbiamo la pianificazione centrale che continua a spingere la società verso il comando/controllo a livello digitale, dall'altro abbiamo una tecnologia open-source e programmabile in grado di scalzare tutti quei processi che oggi sono ad appannaggio della burocrazia. Togliete la notarizzazione dalle mani della burocrazia e la spoglierete dell'unica legittimità di cui si fregia per giustificare la sua esistenza. Inoltre la trasparenza e l'incentivo all'onestà di cui si fa alfiere Bitcoin sono l'anatema dell'apparato statale.

Non è un caso che Bitcoin tragga forza dalla sue rete P2P decentrata, mentre la tirannia digitale sponsorizzata dalla pianificazione centrale incentra tutto su un singolo punto (di fallimento). Tanto sarà potente la spinta verso una tirannia digitale, altrettanto potente sarà la risposta del libero mercato. Ecco perché adesso stiamo assistendo ad una attacco nei confronti della Proof of Work[1] di Bitcoin, visto che il precedente attacco, basato principalmente sui consumi energetici, è andato a vuoto. Infatti è iniziata in sordina una nuova offensiva contro Bitcoin spacciando la presunta alternativa "green", la Proof of Stake,[2] come mezzo attraverso il quale minimizzarne o addirittura superarne le criticità energetiche. Ovviamente tale escamotage si dimentica di riportare al lettore disattento che esiste un compromesso nell'alzare fieri la bandiera della PoS: privacy e decentralizzazione sono le vittime. La governance della PoS diventa più quella di una società centralizzata che di una criptovaluta decentralizzata; e per quanto riguarda le reti monetarie, un consiglio aziendale di funzionari non eletti è decisamente simile al sistema monetario fiat che già abbiamo. Inoltre la PoS deve affrontare sfide tecniche che la PoW non ha: gli algoritmi PoS coinvolgono centinaia di migliaia di righe di codice, mentre l'algoritmo della PoW può essere creato con poche centinaia di righe di codice.

Gli attuali tassi di adozione di Bitcoin e delle criptovalute in generale superano i tassi di adozione iniziali di Internet. Bitcoin è qui per restare e sarà strettamente legato al futuro del denaro e dei mercati finanziari. La PoW utilizza più energia della PoS, ma è testata, decentralizzata e più sicura.

Gli attacchi alla privacy e alla proprietà privata arrivano da ogni direzione, di conseguenza serve spirito di osservazione. Mises ha lasciato in eredità ai suoi discepoli uno strumento potente per chi ha occhi per guardare: la prasseologia. Questa scienza è in grado di evolvere un aspetto predittivo nel momento in cui la società scivola pesantemente nel comando/controllo. Questo articolo che avete letto sinora è un esempio a tal proposito e serve, soprattutto, a tenere la barra dritta ed orientarsi nei confronti della giusta scelta digitale. Perché, cari lettori, la democrazia è, ed è sempre stata, l'anticamera della dittatura.[3] Siamo abituati a considerare l'assolutismo monarchico come un'organizzazione oppressiva agli antipodi dello stato moderno, ma, in realtà, come dimostra la storia, ad un re ci si poteva ribellare, fino ad arrivare ad ucciderlo, mentre le democrazie esercitano un potere ben più assoluto.


CONCLUSIONE

Il sistema monetario fiat è stato costruito su una piccola base di oro fisico e sulla quale, poi, è stata piramidata una gigantesca mole di rivendicazioni cartacee fasulle. Quale è stato il processo che ha caratterizzato la prosperità di questo sistema? "Accordi" win-lose, ovvero, benefici a scapito della ricchezza altrui. Detto in parole povere, spoliazione sistematica attraverso l'Effetto Cantillon. Uno stato di cose del genere, sebbene abbia goduto di una vita longeva, raggiunge inevitabilmente la data di scadenza e se non viene cambiato e ristorato un ambiente di accordi win-win, finisce per marcire. Deve essere tenuto in piedi con la forza, mutando quindi in un sistema lose-lose. Inutile sottolinearlo, è un ambiente in cui tutti perdono e da qui capite l'accelerazione odierna alimentante una transizione verso un nuovo sistema che però riciclerà parte delle caratteristiche di quello che stiamo abbandonando. Una delle quali è la seguente: l'accettazione incondizionata che esista una classe dirigente che viva al massimo facendo il minimo. Questa pulsione umana ancestrale è il cuore del cosiddetto Grande Reset.

L'attuale guerra russo-ucraina è stata voluta precisamente per continuare l'opera di demolizione controllata iniziata sventolando il feticcio del virus. Per quanto si possa condannare l'aggressione e la guerra, è categorico non ignorare i fatti sottostanti: la cricca di Davos ha fomentato il conflitto, scelto lo spauracchio a cui addossare la colpa dei mali economici e spinge affinché la guerra aumenti la sua portata. Quest'ultimo è l'unico modo per affibbiare le colpe della distruzione dell'economia sull'Emmanuel Goldstein di turno, mentre risucchiano la Russia in un pantano bellico atto a drenarla di capitale e forze fino a che il popolo russo stesso non si stanchi di Putin, sostituendolo con qualcun altro. L'obiettivo, in un mondo in cui le risorse scarse diventano ancor più preziose sulla scia dello tsunami monetario prodotto dalle principali banche centrali occidentali, sono le ricchezze minerarie cui ha accesso la Russia e degli stati che vi orbitano attorno. Isolare prima la Russia dall'Europa e successivamente da Cina e India.

Fortunatamente, per quanto posa essere stato ben congegnato questo piano diabolico, affronta due resistenze principali. La prima è quella di una fine delle ostilità in tempi brevi e l'inizio dei negoziati di pace. Le probabilità sono discrete che ciò avvenga, visto che gli obiettivi militari/strategici della Russia erano chiari sin dall'inizio. Sulla scia di suddetti negoziati seguirà molto probabilmente un processo formale affinché vengano ascoltate le ragioni alla base dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Quello sarà il luogo in cui potrebbe essere inflitto un colpo mortale alla cricca di Davos: un posto dove il pubblico in generale non potrà negare ciò che verrà mostrato, ovvero, tutte le nefandezze accumulate in quell'area, dai biolaboratori a Kiev finanziati dai Biden alle intromissioni statunitensi per cambi di governo in Ucraina e Medio Oriente fino alla pulizia etnica perseguita per 8 anni dai battaglioni neonazisti ucraini (queste sono prove di cui Cina, India e gli altri partner della Russia sono già a conoscenza). Rivelazioni come queste, dopo le bugie ed inganni proferiti con la storiella del virus, sarebbero la goccia che farebbe traboccare il vaso a livello di consenso, soprattutto in vista delle elezioni midterm negli USA. Democratici e neocon sarebbero esposti per quello che sono: terroristi guerrafondai. Biden & Co. sarebbero scaricati in un nanosecondo. E badate bene, questa gente, e Wall Street in particolare, odia quando vengono fuori rivelazioni come queste che sono decisamente destabilizzanti. Inutile dire che le ripercussioni non ricadrebbero solo sul suolo americano, ma si estenderebbero anche a quello europeo facendo crollare tutti quei governi infiltrati dalla cricca di Davos e l'UE stessa come coalizione nata per fermare le guerre (mentre invece le ha attivamente alimentate nel corso del tempo).

La seconda resistenza è la potenziale rimonetizzazione del denaro sano ed onesto. Oro e Bitcoin sono gli attori principali ed il palcoscenico è quello russo. Cina e India si accoderebbero (sebbene loro siano più per un approccio lento, costante ed inesorabile), insieme all'Arabia Saudita anche che di recente ha espresso il suo benestare ad accettare yuan per saldare i contratti petroliferi, ma ciò che conta sarebbe l'effetto: scalzare dalla scena madre attori come dollaro ed euro relegati alla stregua di comparse. Quest'ultima cosa è possibile vederla nei mercati delle valute, dove i cambi euro e dollaro rimangono "in attesa". Attualmente si trovano entrambi nella fase intermedia di una fuga di capitali, dove investitori e smart money restano "in attesa" con saldi di cassa gonfi di liquidità. Se vi state chiedendo chi è che sta mantenendo in piedi i mercati azionari e obbligazionari, la risposta è semplice: le banche centrali occidentali, gli investitori europei ed i dumb money. Queste ultime categorie saranno lasciate con un pugno di mosche in mano, mentre le prime menzionate saranno quelle che passeranno alla terza fase della fuga di capitali: denaro sano ed onesto. E la Russia ha di recente dato un hint circa le sue intenzioni.


____________________________________________________________________________________

Note

[1] La PoW è stata implementata nel 2009 da Satoshi Nakamoto come meccanismo di consenso per Bitcoin. Quando qualcuno vuole trasferire fondi da un indirizzo bitcoin ad un altro, annuncia la transazione alla rete firmandola con la propria chiave privata e la invia all'indirizzo del destinatario tramite la sua chiave pubblica. La transazione è raggruppata con altre transazioni in un blocco che viene aggiunto all'incirca ogni dieci minuti alla blockchain di Bitcoin. I blocchi vengono creati attraverso il mining. Per ogni blocco i miner competono tra loro risolvendo puzzle crittografici mediante la potenza di elaborazione dei loro computer. Una volta che un miner risolve il puzzle, un blocco con transazioni verificate viene aggiunto alla catena e diventa permanente. In cambio del suo lavoro, il miner riceve una ricompensa in bitcoin. In questo senso, la PoW elimina la necessità di un'autorità centrale.

[2] Mentre la PoW si basa sul lavoro svolto dai miner, la PoS coinvolge i partecipanti alla rete che mettono in "staking" i loro asset per diventare validatori della blockchain di riferimento. I validatori vengono selezionati casualmente dalla rete per verificare le transazioni. I validatori nella PoS sono simili ai miner nella PoW, ma invece di lavorare, il loro "stake" gli consente di convalidare la rete. Inoltre la PoS utilizza un processo di "slashing" per penalizzare i cattivi attori. Se un validatore propone o convalida blocchi danneggiati, o è inattivo sulla rete e non firma transazioni, può vedersi "tagliato" il suo staking. Lo slashing aiuta la rete PoS a scoraggiare i tempi di inattività e la doppia spesa.

[3] de Juvenal, Bertrand. On Power: Its Nature and the History of its Growth, Salt Lake City: Hutchinson, 1948.

____________________________________________________________________________________


1 commento:

  1. Articolo illuminante Francesco, soprattutto per il tuo modo di vedere l'economia da un punto di vista etico, praticamente assente in ogni funzionario bancario o assicurativo! Io vorrei un tuo consiglio su come gestire due risparmi che ho accantonato, non tanto come investimento a scopo speculativo, quanto a tutela del risparmio stesso. Tieni conto che per me il mondo crypto è appunto criptico e non saprei come muovermi. Se puoi scrivimi su mail leoreb9702@gmail.com oppure telegram @MMaschio dato che non ho social. Grazie infinite e complimenti per il tuo lavoro!!

    RispondiElimina