lunedì 4 aprile 2022

NATO e Russia: due spacconi, un pericolo reale

 

 

di Tom Luongo

Ci sono così tante angolazioni da cui vedere la guerra in Ucraina. Ho fatto del mio meglio per coprirne alcune in modo da avere un'idea del perché siamo dove siamo... ovvero, diretti verso un conflitto molto più grande.

Nonostante il mio profondo cinismo, sono essenzialmente un ottimista: tendo a vedere opportunità che portano l'umanità ad allontanarsi da qualsiasi tipo di soluzione finale. Ed a volte ciò significa dover guardare oltre le condizioni di confine del conflitto attuale e vederlo nel contesto più ampio di ciò che l'umanità sta cercando di ottenere.

Quindi, ricordate, la lettura degli eventi in corso è attraverso i miei occhi. C'è una soluzione anche se le cose sembrano cupe, perché l'umanità si è sempre tirata indietro dal peggiore dei suoi eccessi quando si è confrontata personalmente con essi.

Nella seconda guerra mondiale i "buoni", gli Alleati, sconfissero i "cattivi", l'Asse, principalmente i nazisti. Non sono uno che sottoscrive tale caricatura degli eventi, so che i problemi sono molto più profondi di così.

Durante la guerra la propaganda di entrambe le parti diventa l'apice del riduzionismo: l'altro lato è cattivo.

Putin, da parte sua, definisce gli ucraini allo stesso tempo fratelli della Russia e nazisti, esagerando il genocidio dei russi nel Donbass. Mentre negli Stati Uniti definiscono i russi solo con nomi che normalmente riserviamo alle formiche che invadono la nostra cucina.

Questo conflitto tra Occidente ed Oriente è di civiltà, in cui ciascuna parte usa le parole in modo molto specifico per arrivare a suddetto tipo di propaganda riduzionista. Ad esempio, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, con la parola "neutrale" intende un'Ucraina parte del grande stato dell'Unione russa; un partner della Russia simile alla Bielorussia e che presto sarà anche il Kazakistan.

Gli Stati Uniti ed i servizi segreti britannici che creano i punti di discussione di questa guerra, con la parola neutrale intendono qualcosa come la Svizzera: non allineato, uno stato cuscinetto. E questa discrepanza nella definizione è usata cinicamente per promuovere questa idea da parte della NATO e dell'Occidente secondo cui i russi non stanno adempiendo ai loro obblighi internazionali e giustificano il loro aiuto all'eroica difesa dell'Ucraina contro un invasore ostile.

E la Russia ora è un invasore ostile. Questo è vero, certamente.

Promuovere la narrativa semplicistica significa ignorare gli ultimi otto anni in Ucraina, così come l'avanzata della NATO in tutta Europa negli ultimi 30.

Ma è qui che sta il divario incolmabile tra Oriente ed Occidente.

La colpa di questo divario è interamente della NATO e dell'Occidente, i quali sono costantemente avanzati fino a raggiungere il confine russo nel Donbass. Discutere di questo in altri termini è patetico ed è solo una scusa per esercitare il proprio razzismo e sete di sangue contro i russi.

Questo è ciò che fanno tutti coloro che mettono una bandiera ucraina sul proprio feed di Twitter, che se ne rendano conto o meno.

Non state affatto sostenendo il diritto all'autodeterminazione di un popolo che agisce liberamente. L'Ucraina è uno stato fantoccio, cruciale per una guerra di conquista da parte delle stesse persone che vi hanno portato due anni di privazioni ed umiliazioni ed ora vogliono allevarvi come bestiame fiscale mentre vivete in un panopticon orwelliano.

L'elenco delle lamentele della Russia è lungo quanto qualsiasi disegno di legge che passa attraverso un comitato del Congresso in questi giorni. Non scordiamo, però, i tentativi di capovolgere i governi di Bielorussia e Kazakistan. Questi due Paesi cardine sono stati vittime di rivoluzioni fallite per rovesciare i governi locali ed insediare pupazzi controllati dalla NATO, cercando di replicare la "vittoria" in Ucraina nel 2014.

Non solo hanno fallito miseramente, semmai hanno promosso gli obiettivi della Russia di riportare le ex-repubbliche sovietiche nella sua orbita e porre fine ai loro flirt con l'Occidente. L'unico di questi rimasti è l'Ucraina; i Paesi baltici non contano in alcun senso strategico.

Discutere questa guerra in qualcosa di diverso da questi termini significa perdere di proposito il punto. Ed i nostri neoconservatori al Dipartimento di Stato e alla Casa Bianca hanno assolutamente perseguito la politica estera in questo modo, mostrando un livello di falsità ed ostinata ottusità che francamente sono tanto irritanti quanto onnipresenti.

Questo può solo portare alla conclusione che ho articolato più volte: questa guerra è stata scelta dall'Occidente. È stata progettata in questo modo: tutti i "tentativi" di diplomazia da parte della NATO, del Regno Unito, della Francia e degli Stati Uniti non sono stati altro che esercizi per guadagnare tempo e rafforzare la milizia dell'Ucraina in modo che lanciasse un blitz nel Donbass; ah certo, e poi anche sanzionare la Russia per la risposta.

Come mai? Per sconfiggere e soggiogare la Russia al nostro sistema di controllo oligarchico, ovvero quel panopticon orwelliano summenzionato. Quindi usiamo di proposito il termine "Ucraina" per indicare qualcosa di completamente diverso da ciò che i russi intendono. L'Ucraina ad ovest è il confine precedente al 2014. Non era realtà da otto anni.

Per i russi la Crimea è la Russia, non l'Ucraina. Il Donbass avrebbe potuto essere negoziato, ma l'Occidente ha rifiutato completamente, rimangiandosi gli accordi di Minsk.

E badate bene, Minsk II non è stato altro che l'ennesimo esercizio per guadagnare tempo da parte della NATO e dell'ex-cancelliera tedesca Angela Merkel: completare il Nordstream 2 e consentire alla NATO di rafforzare l'esercito ucraino al punto da poter colpire il Donbass.

Quando Putin ha ordinato una massiccia invasione su più fronti, stava semplicemente anticipando un attacco che sarebbe inevitabilmente arrivato da lì a poco.

I pacchetti sanzionatori di oggi erano già stati preparati e sarebbero stati applicati lo stesso, non importa quale mossa avesse fatto Putin. Non c'era risultato diverso, solo le date in cui questi eventi avrebbero avuto luogo.

La NATO ha scelto il luogo, Putin ha scelto l'ora. Tutto il resto è chiacchiericcio e rumore.

Allora, dove siamo oggi?

Entrambe le parti credono nella propria propaganda quanto basta per seguire fino in fondo le proprie strategie.

Putin e la Russia stanno metodicamente trasformando l'Ucraina in un tritacarne con un fronte di 1000 miglia che l'UAF non può tenere rifornito. L'attacco iniziale della Russia è stato progettato per mettere fuori uso la logistica dietro le linee UAF e rendere quasi impossibile per le cellule delle forze ucraine di sostenersi a vicenda senza cedere grandi quantità di territorio, se anche fossero riuscite a sottrarsi al controllo del fuoco russo.

Gli Stati Uniti e la NATO pensano di poter ora combattere una guerra per procura trasformando l'Ucraina in un Afghanistan degli anni '80: inviare miliardi in armi e fare di tutto tranne inviare truppe ufficiali per non trasformarla in una guerra ufficiale NATO contro Russia.

Le perdite da entrambe le parti saranno orribili e alte. Il caos scatenato sui civili ucraini è terribile. Le scene di Mariupol, recentemente "liberata", sono strazianti.

L'Ucraina avrebbe dovuto arrendersi all'inizio, ma la cricca di Davos e la NATO non lo vogliono, perché ciò porrebbe fine alla loro giustificazione legale per inviare aiuti; porrebbe fine anche ai loro sogni di dissanguare la Russia attraverso sanzioni e rubarne i beni all'estero.

Ma l'evoluzione di questa guerra sta procedendo esattamente come già vi avevo detto: ora inizia la vera guerra per il futuro dell'umanità a livello legale e finanziario.

La Russia ha fatto molte mosse intelligenti per rafforzare la sua posizione finanziaria. Ha mantenuto aperto il flusso di gas in Europa per lasciare aperte le linee di comunicazione, ma poiché l'UE non è un attore affidabile, la Russia l'ha inserita nella "lista ostile" dei Paesi che ora possono pagare le loro esportazioni russe in rubli (annunciato da Putin di recente) o in oro (annunciato ieri).

La risposta a questa mossa è stata esilarante. Era alquanto telefonato che i media generalisti avrebbero sbottato come donnicciole isteriche sul fatto che la Russia sta "violando i suoi contratti" chiedendo il pagamento in qualcosa di diverso dalla valuta contrattata.

In un ambiente successivo alle sanzioni in cui la valuta del contratto è inutile per una delle parti del contratto, il contratto non è più valido. Questo è un contratto di adesione in cui una parte ha costretto un'altra ad una posizione subordinata rispetto al contratto.

E quando le cose stanno così, il contratto come già detto non è valido. Punto.

Questa lezione può essere applicata a tutto questo conflitto per vedere come la NATO, gli Stati Uniti e l'Europa abbiano abrogato più e più volte le loro responsabilità nei confronti della Russia: START, INF, Budapest, Minsk, ecc. Tuttavia sentono ancora di avere la giustificazione legale per definire la Russia l'aggressore ed intensificare il conflitto.

È infantile ed irresponsabile, ma è esattamente questo che voleva la cricca di Davos. Quando si è il potere superiore, si può far rispettare le regole contrattuali o infrangerle e lasciare l'altra parte a lamentarsi. I contratti contano solo quando le persone li rispettano.

Come hanno sottolineato tutti coloro che hanno una materia grigia funzionante, è la Russia ad avere il vero potere perché produce ciò di cui il mondo ha bisogno, mentre le persone che spingono questa guerra lo fanno da una base sempre più instabile caratterizzata solo dal denaro fiat.

Quindi, al diavolo i contratti: o oro o rubli per il gas naturale, cara Europa ostile.

O Bitcoin o valute locali per tutti gli altri.

L'Ucraina sarà neutrale, la Cina rimarrà amica. Le parole contano quando una persona vuole che contino.

E da quanto ho potuto vedere in questi ultimi dieci anni, i russi hanno onorato la loro parola mentre l'Occidente l'ha usata come arma.

Se viviamo in un mondo in cui gli accordi sono un'estensione tattica della guerra, allora la Russia che ha attaccato l'Ucraina ha posto fine a questa illusione.

Entrambe le parti non ascolteranno l'altra fino a quando una di esse non sarà costretta a farlo, dai fatti sul campo o dal sistema finanziario. Il risultato finale sarà un mondo con una nuova cortina di ferro. Le sanzioni rimarranno in vigore fino a quando non ci sarà una piena rivoluzione politica da entrambe le parti.

La mia scommessa è che ciò accadrà in Occidente, poiché è psicologicamente e culturalmente molto più debole.

L'Occidente e la NATO credono di poter effettuare un cambio di governo in Russia sanzionando alcuni oligarchi ed i loro yacht. I russi sentono di poter ottenere una vittoria sul campo in Ucraina mentre fanno scadere il tempo del sistema monetario occidentale gonfio di petrodollari ed oro sintetico.

Nessuna delle due parti ha ancora subito abbastanza danni per indietreggiare rispetto alle proprie posizioni. Biden, dal meeting NATO a Bruxelles, ha detto al mondo che la carenza di cibo sta arrivando e che dobbiamo sopportarla... ed è tutta colpa della Russia.

La cricca di Davos, attraverso Biden, Blinken e la NATO, sta intenzionalmente cercando di distruggere l'economia mondiale in modo che nessuno abbia bisogno dell'energia russa mentre uccide milioni di "inutili poveri".

I russi hanno risposto così: accettiamo oro o rubli per grano e gas, ma non euro o dollari inutili. Allo stesso tempo hanno finito di ripulire gli animali del battaglione Azov dall'importante città portuale di Mariupol, luogo chiave per l'industria dei chip.

Poi ho letto su Zerohedge che i russi sono così stanchi di ascoltare i funzionari statunitensi bugiardi che non rispondono più nemmeno alle loro "linee calde di de-conflitto" tra il personale militare di alto livello. Parlano solo gli operatori di basso livello:

Ma il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha dichiarato che i funzionari russi "finora hanno rifiutato di impegnarsi". "Dobbiamo evitare uno scenario in cui la NATO e la Russia entrino in guerra perché i leader senior non possono alzare il telefono e spiegarsi cosa sta succedendo", ha aggiunto.

Gli unici ad entrare in una guerra tra NATO e Russia saranno i neoconservatori che ancora pensano che alcuni fallimenti logistici intorno a Kharkov e Kiev equivalgano ad un esercito russo abbastanza debole da costringerlo alla sottomissione. Molto presto la cricca di Davos si renderà conto che non può vincere una guerra contro un Sud del mondo unito ed intento a de-dollarizzare e riprezzare il loro commercio in oro fisico, non in carta, ed in veri barili di petrolio.

Allora sì che vorranno parlare.

A quel punto, sfortunatamente, i cimiteri di tutta l'Ucraina, della Russia e dell'Occidente traboccheranno.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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