martedì 3 maggio 2022

Gli imprenditori creano fiducia, i politici impongono la conformità

 

 

di Barry Brownstein

P. J. O'Rourke, famoso per aver espresso commenti penetranti con umorismo, purtroppo di recente è scomparso. Nel suo libro, Parliament of Whores, ha scritto questo sull'autorità:

L'autorità ha sempre attratto gli elementi più bassi della razza umana. Nel corso della storia, l'umanità è stata vittima di bullismo da parte della feccia. Coloro che dominano sui loro simili e amano comandare, dicendo addirittura all'erba dove piegarsi quando spira il vento, sono le più depravate prostitute. Si sottometteranno a qualsiasi umiliazione, compiranno qualsiasi atto vile, faranno qualsiasi cosa per ottenere il potere. I peggiori sconvolgimenti del pianeta sono gli ingredienti della sovranità. Ogni stato è un governo di puttane. Il problema è che in democrazia le puttane siamo noi.

Durante il Covid è stato difficile far capire come siamo stati "governati dalla feccia", la quale non si è fermata davanti a nulla pur di ottenere più potere.

I non vaccinati sono finiti sotto l'occhio di bue, mentre i politici hanno alimentato il pensiero tribale "noi contro loro". Il loro primo ministro, Mario Draghi, ha scacciato gli italiani non vaccinati: "I non vaccinati non fanno parte della nostra società".

Il dispotico primo ministro canadese, Justin Trudeau, non si è preoccupato di esagerare quando ha detto questo riguardo i non vaccinati: “Non credono nella scienza/progresso e molto spesso sono misogini e razzisti. È un gruppo molto piccolo di persone, ma questo non evita il fatto che occupino un po' di spazio. Questo ci porta, come leader e come Paese, a fare una scelta. Tollereremo queste persone?”

Nel 2013 Trudeau espresse la sua invidia per i poteri dittatoriali del premier cinese. Trudeau immaginava che avrebbe usato una tale forza solo per realizzare un'utopia verde: "Ho una certa ammirazione per la Cina, perché quella dittatura sta permettendo loro di trasformare l'economia in meglio e ci sta suggerendo che dobbiamo diventare più ecologici più velocemente”.

Come il suo collega canadese, il presidente Biden ha fatto gli straordinari seguendo lo schema totalitario di dividere le persone in "noi contro loro". Biden è certo che i non vaccinati saranno puniti, se non dai suoi obblighi, dalla sua lettura delle foglie di tè "della scienza": "Stiamo assistendo ad un inverno di gravi malattie e morte a causa dei non vaccinati".

Il presidente francese, Emmanuel Macron, vuole solo “indispettire e tormentare” chi fa scelte diverse: "Voglio proprio tormentare i non vaccinati. E continueremo a farlo, fino alla fine. Questa è la strategia".

Riuscite ad immaginare un imprenditore che vuole "tormentare" i suoi clienti? Riuscite ad immaginare imprenditori che affermano che non "tollereranno" coloro che non acquisteranno i loro prodotti? Queste domande sono, ovviamente, retoriche.


Gli imprenditori tengono a freno il proprio ego

Per decenni gli imprenditori si sono allontanati dagli stili di leadership coercitivi, comuni tra i politici, a favore di culture organizzative e collaborative.

Supponiamo che siate un novizio in cerca di una carriera nel mondo degli affari. Durante un colloquio di lavoro, vi viene posta questa domanda: che tipo di stile di leadership apprezzate? La vostra carriera imprenditoriale sarebbe compromessa se rispondeste: "Vorrei essere un autoritario dal pugno di ferro che governa per decreto e non cerca alcun input dai miei dipendenti su questioni strategiche".

Come osserva Donald Walters nel suo libro The Art of Leadership, se associate la leadership al privilegio ed al potere, potreste "avere gli istinti necessari per comandare un gregge di pecore, o per dominare con determinazione una banda di tagliagole (ciascuno dei quali aspetterà il suo tempo finché non potrà tagliarvi la gola e afferrare la tua posizione)". I privilegi autoritari non creano dei veri leader.

Gli individui spinti ad ottenere ed esercitare un potere distruttivo sono molto più comuni in politica che nel mondo degli affari. La domanda è, perché?

Nel mondo degli affari la maggior parte dei dipendenti non vuole lavorare per leader autoritari e la maggior parte dei leader non vuole dirigere in questo modo. In un articolo della Harvard Business Review, Daniel Goleman ha riportato i risultati di un sondaggio condotto su quasi 4.000 dirigenti. Questi ultimi hanno affermato che i "leader coercitivi" erano i più antipatici. Si diceva che tali imprenditori creassero "un regno di terrore, bullismo ed umiliazione [...] creando disagio al minimo passo falso", con un impatto negativo sulla cultura organizzativa. Inoltre gli intervistati hanno affermato che gli imprenditori coercitivi erano solitamente i "meno efficaci".

Contrariamente a quanto molti pensano, l'umiltà è una caratteristica molto apprezzata nel mondo degli affari. Il defunto professore di Harvard, Clayton Christensen, famoso per il suo lavoro sull'innovazione, ha osservato che "l'umiltà non è definita da comportamenti o atteggiamenti auto-ironici, ma dalla stima con cui si considera gli altri". Quando abbiamo bisogno di una correzione della mentalità, tale comprensione dell'umiltà è un balsamo curativo, mentre diventiamo sempre più consapevoli delle cose che non servono alla nostra azienda.

L'umiltà aiuta gli imprenditori a rendersi conto, come insegna Friedrich Hayek, che la conoscenza necessaria per prendere decisioni è dispersa. Nel mondo degli affari,gli imprenditori collaborativi riconoscono e attingono dal profondo pozzo di conoscenze e abilità che si trovano all'interno delle persone. In politica, gli autoritari cercano di imporre la loro volontà agli altri.

Nel suo libro Good to Great, Jim Collins ha esaminato le aziende ad alte prestazioni. Queste società hanno avuto rendimenti, sostenuti per 15 anni o più, di circa 7 volte il rendimento medio del mercato. Collins ha scoperto che tali società erano guidate da quelli che chiama imprenditori di livello 5. Essi, spiega Collins, fondono con successo la straordinaria "umiltà personale e volontà professionale". Collins ha scoperto che ogni azienda con un imprenditore di livello 5 si era trasformata in una "buona a grande".

La ricerca di Collins ha mostrato che la "volontà" della leadership non riguarda la personalità o la grandezza personale. Nelle interviste che ha condotto, Collins ha osservato che gli imprenditori eccezionali non parlavano di sé stessi, mentre quelli scadenti erano estremamente "io-centrici". Questi ultimi erano coloro che si erano presi tutto il merito del successo delle loro organizzazioni e spostavano tutta la responsabilità dei fallimenti su forze malevole esterne a sé stessi.

Se gli imprenditori di livello 5 sono così apprezzati nel mondo degli affari, perché gli imprenditori "io-centrici" sono la norma in politica? Biden, sebbene abbia rappresentato un unificatore, come presidente ha continuato il suo comportamento senatoriale, come ha affermato un politico dell'opposizione: "Bullizza gli oppositori e diffonde demagogia su coloro che non erano d'accordo con lui. Biden è concentrato sull'acquisizione di potere, non sul colmare le differenze o sul prendere posizioni coraggiose". È notoriamente bizzoso e si oppone con rabbia alla più blanda delle domande dei giornalisti che osano contraddirlo.

Di recente Biden ha condiviso una bizzarra storia di come all'inizio della sua carriera politica si sia vendicato di un repubblicano, mettendogli un cane morto sul portico di casa sua. La storia di Biden rivela la mentalità dei politici; un imprenditore, invece, per avere successo adotta una mentalità di empatia per scoprire e soddisfare le esigenze dei consumatori. Un leader politico che adotta una mentalità vendicativa può ambire alla carica di Presidente.

Nel suo libro Wired to Care, Dev Patnaik esamina le aziende redditizie e sostiene che il loro successo "richiede lasciarsi alle spalle i propri programmi e preoccuparsi di come le altre persone vedono il mondo". Patnaik sottolinea che "l'empatia guida la crescita perché dice ad un'azienda ciò che è prezioso per le persone".

L'empatia è una caratteristica rara nei politici. Non c'è da stupirsi che un recente sondaggio del Pew Research Center abbia rivelato che solo il 2% degli adulti ha "molta fiducia" nel fatto che ci si possa fidare dei funzionari eletti "che agiscano nel migliore interesse della popolazione". Ad essere onesti, la fiducia negli imprenditori non è molto più alta, ma il sondaggio non distingue tra aziende "amiche", come Pfizer, ed aziende che agiscono incuranti del favore del governo, come LL Bean. I clientelisti sono sovvenzionati o protetti dallo stato; non sono vincolati dalle forze di mercato.


Fiducia

La fiducia è un ingrediente essenziale per il successo imprenditoriale, scrive Rich Karlgaard in The Soft Edge: Where Great Companies Find Lasting Success:

Decenni di ricerca hanno evidenziato il ruolo centrale svolto dalla fiducia nelle organizzazioni. A livello micro, la fiducia è stata collegata a risultati come soddisfazione, impegno e prestazioni dei dipendenti, collaborazione e lavoro di squadra, efficacia della leadership e successo nei negoziati. A livello macro, la fiducia è stata accreditata come una forza trainante nel cambiamento organizzativo e nella sopravvivenza, nell'imprenditorialità, nelle alleanze strategiche, nelle fusioni e acquisizioni e persino nella salute economica nazionale.

Allo stesso modo, in The Speed ​​of Trust, Stephen MR Covey descrive come la fiducia faccia crescere i motivi per fare affari. La mancanza di fiducia è come una tassa per un'azienda, perché aumenta il costo di "comunicazione, collaborazione, esecuzione, innovazione, strategia, coinvolgimento, partnership e relazioni con tutti gli stakeholder".

In breve, come ha spiegato A. G. Lafley, ex-CEO di Procter and Gamble, in Playing to Win, l'integrità e la fiducia sono "la base fondamentale per fare affari con consumatori, clienti, partner, fornitori e tra di loro".

Tranne se vendete prodotti mediante clientelismo, dovrete coltivare la fiducia dei consumatori. Lafley ha scritto:

Ho messo esplicitamente il consumatore al centro di tutto. Ho dato la priorità al consumatore rispetto a tutte le altre parti interessate, inclusi clienti, azionisti e dipendenti. Ho iniziato con i consumatori, perché lo scopo di un'azienda è creare consumatori e servirli meglio di chiunque altro. Nessun consumatore, nessun business.

Nel suo saggio pubblicato su Forbes, "A Virtuous Cycle", James Surowiecki ci aiuta a capire perché la fiducia è essenziale. Usando esempi tratti dalla storia, mostra come grazie al capitalismo gli "uomini d'affari attenti siano arrivati ad essere degni di fiducia e ciò era più redditizio che essere machiavellici. L'onestà era la politica migliore".

Essere affidabili non dipende dal fatto che un'azienda sia guidata da brave persone. Surowiecki osserva che essere degni di fiducia è la base per buoni affari "perché i vantaggi della fiducia, ovvero di essere fiduciosi e di essere degni di fiducia, sono potenzialmente immensi e perché un sistema di mercato di successo insegna alle persone a riconoscere tali vantaggi". Poi continua spiegando perché la fiducia è essenziale nei mercati:

A questo punto, è stato ben dimostrato che le economie fiorenti richiedono un sano livello di fiducia, affidabilità e correttezza nelle transazioni quotidiane. Se presumessi che ogni potenziale affare fosse una fregatura, o che i prodotti da comprare sarebbero probabilmente diversi, allora pochissimi affari verrebbero conclusi. Ancora più importante, i costi delle transazioni concluse sarebbero esorbitanti, dal momento che dovreste svolgere un lavoro enorme per indagare su ogni affare e dovreste fare affidamento sulla minaccia di azioni legali per far rispettare ogni contratto. Affinché un'economia prosperi, ciò che è necessario non è una fiducia ingenua che tutti gli altri abbiano a cuore i vostri migliori interessi (caveat emptor), ma una fiducia di base nelle promesse e negli impegni che le persone fanno sui loro prodotti e servizi.

Potremmo concludere che i politici non saranno mai degni di fiducia, perché il potere di coercizione dello stato sostiene le loro azioni.

Eppure nel corso della storia si sono distinti alcuni leader politici che erano motivati ​​da valori più profondi, nonostante avessero il potere della coercizione. Possiamo imparare da questi non perché è probabile che altri politici seguano il loro esempio, ma perché attraverso il loro esempio arriviamo a comprendere perché la nostra attuale leadership, priva di decenza umana, meriti il nostro disprezzo. L'imperatore romano e filosofo stoico Marco Aurelio è uno di questi politici.

Aurelio ci ha lasciato una testimonianza del suo pensiero nelle sue Meditazioni. Vorrei sottotitolare il suo libro A Guide to Subtracting Dysfunctional Thinking, perché Aurelio rifletteva su tutte le barriere mentali e quotidianamente si impegnava a superarle. Nei mercati, quegli imprenditori che non riescono a superare il loro pensiero disfunzionale tendono a fallire; in politica, invece, possono prosperare. Gli imprenditori devono sfidare i giudizi che offuscano la loro mente per non prendere decisioni sbagliate. I politici, come Trudeau e Biden, possono lasciar correre i loro giudizi senza un briciolo di umiltà.

Ricordate, Aurelio scrisse le sue Meditazioni come guida per correggersi, non ha mai pensato che gli altri avrebbero letto la sua saggezza. “Continua a ricordare a te stesso”, scrisse, “il modo in cui le cose sono collegate, le loro relazioni. Tutte le cose sono impilate l'una nell'altra e in armonia l'una con l'altra”.

Come altri stoici, Aurelio credeva che “tutto è intrecciato e la rete è santa; nessuna delle sue parti è scollegata. Sono composti armoniosamente ed insieme compongono il mondo”.

Aurelio si ammonì: "Smettila di essere senza scopo, smetti di lasciare che le tue emozioni prevalgano su ciò che la tua mente ti dice, smetti di essere ipocrita, egocentrico, irritabile".

"Ipocriti, egocentrici, irritabili" descrive quasi tutti i leader politici. Pur affermando di prendersi cura degli altri, oggi le politiche anti-Covid approvate dalla maggior parte dei politici strappano quella patina di retorica.

I mercati senza coercizione funzionano armoniosamente. Mentre perseguono i propri interessi, gli imprenditori hanno un incentivo a servire il benessere degli altri e sfidano le loro ipotesi. I politici agiscono in base a presupposti non esaminati e obbligano gli altri ad obbedire. Nelle parole di Aurelio: "Dobbiamo eliminare i presupposti non necessari [...] per eliminare le azioni non necessarie che ne seguono".

Lo storico romano Erodiano spiegò che Aurelio: "Ha dato prova della sua erudizione non con semplici parole o conoscenza di dottrine filosofiche, ma con il suo carattere irreprensibile ed il suo modo di vivere temperato".

Poiché esempi come Marco Aurelio sono così rari in politica, possiamo capire perché i padri fondatori dell'America credessero che non ci si doveva mai fidare dei politici. I poteri conferiti allo stato vennero accuratamente delineati e tenuti a freno.

Oggi assistiamo ad una drammatica espansione del potere dello stato. In America, a causa dell'obbligo di vaccinazione, gli operatori sanitari ed altri che hanno messo a rischio la propria vita durante il picco della pandemia sono stati crudelmente licenziati. Nel Canada di Trudeau sono stati sequestrati i risparmi personali e sono state distrutte le vite di quei cittadini che hanno semplicemente fatto una donazione per sostenere la protesta dei camionisti. Gli ego politici incontrollati, privi di empatia e spinti ad aumentare il potere autoritario, non dovrebbero mai abusare della popolazione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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