giovedì 3 novembre 2022

La rivoluzione digitale è già sotto i nostri occhi: da che parte state?

 

 

di Avik Roy

Gli aspiranti politici repubblicani e gli opinionisti conservatori amano parlare con toni cupi della malvagità delle élite. Eppure, nonostante tutte le loro mosse e i pixel visualizzati, i conservatori hanno ampiamente ignorato il modo più significativo attraverso cui le élite hanno truccato il gioco a loro favore. Il divario crescente tra le élite e il resto di noi si riduce in gran parte al modo altamente anormale in cui gli Stati Uniti hanno definito il denaro negli ultimi 50 anni.

La nostra storia inizia quando Richard Nixon, sedicente tribuno della "maggioranza silenziosa", strappò l'accordo di Bretton Woods che aveva collegato il valore del dollaro al prezzo dell'oro. Nel 1944 gli alleati avevano tutti concordato di fissare i tassi di cambio delle proprie valute al dollaro sulla base della promessa che il biglietto verde avrebbe mantenuto il suo ancoraggio al valore di 1/35 di oncia d'oro.

Il problema per Nixon era che, nel 1971, il resto del mondo industrializzato deteneva crediti per un valore di $64 miliardi sui $10 miliardi di oro che gli Stati Uniti detenevano effettivamente. Nixon risolse questo problema alla maniera della repubblica delle banane, vietando bruscamente ai Paesi stranieri di riscattare i loro dollari in oro e, infine, abbandonando del tutto il legame dollaro-oro.

Per un certo periodo questa tattica è apparsa vincente. Nixon fu rieletto con una valanga di voti nel 1972, ma nel giro di otto anni il valore del dollaro in termini di oro era diminuito del 95% e il potere d'acquisto del biglietto verde, misurato dall'indice dei prezzi al consumo, si era dimezzato.


Che diavolo è successo?

Molte delle tendenze economiche che i conservatori ora denigrano derivano direttamente dall'abbandono da parte di Nixon dell'accordo di Bretton Woods. Un sito web, wtfhappenedin1971.com, ne compila un lungo elenco: mentre i benefici della crescita economica sono stati ampiamente condivisi tra tutti gli americani tra il 1945 e il 1971, dopo lo shock di Nixon, ce ne sono stati molti di più per i ricchi.

James Grant descrive i tassi d'interesse come "i prezzi più consequenziali nel capitalismo". I bassi tassi d'interesse rendono più conveniente prendere in prestito denaro. Prestiti più economici, "soldi facili" in gergo finanziario, possono sembrare vantaggiosi per tutti, ma non è così. Invece avvantaggiano in particolare gli individui e le istituzioni "più meritevoli" di credito, coloro che hanno già la possibilità di prendere in prestito ingenti somme: banche, fondi d'investimento, grandi aziende e ricchi.

E quindi, contrariamente a quanto dice la sinistra, la crescita della disuguaglianza di ricchezza non è dovuta al "fondamentalismo di mercato", è invece dovuta a un'ingerenza statale senza precedenti nel mercato dei tassi d'interesse, una forma di dirigismo ereditata dallo Shock di Nixon.

In un mercato veramente libero, i tassi d'interesse sono determinati da miliardi di decisioni indipendenti di prestatori e mutuatari. I tassi d'interesse salgono quando i prestatori temono di non riavere indietro i loro soldi e scendono quando i prestatori si preoccupano meno di questo problema.

Nell'America contemporanea, i tassi d'interesse non sono determinati dal mercato ma dalla Federal Reserve. E gli effetti sulla nostra economia sono profondi: quando la FED presta denaro alle banche con interessi prossimi allo zero, esse investono il denaro in asset come obbligazioni, azioni e immobili. Sfruttare artificialmente la domanda di tali beni avvantaggia coloro che già li hanno, cioè quelli con le case più grandi e i più grandi portafogli d'investimento. In passato ogni americano della classe media poteva permettersi di possedere una casa, oggi non è più così poiché i prezzi delle case sono alimentati dall'inflazione della FED.

Il metodo principale con cui la FED controlla i tassi d'interesse è la manipolazione del mercato dei buoni del Tesoro USA. Queste obbligazioni sono essenzialmente fette del debito federale: quando acquistate un titolo del Tesoro USA da $100, state prestando $100. Più basso è il prezzo dell'obbligazione, maggiore è il tasso d'interesse e viceversa.

Quindi la FED abbassa artificialmente i tassi d'interesse entrando nel mercato obbligazionario e acquistando miliardi di dollari in debito statunitense, facendo sembrare che ci sia una grande richiesta di finanziare l'America, quando in realtà la domanda diminuisce tra gli investitori esterni.

Questa manipolazione artificiale della domanda e dell'offerta da parte della FED ci porta alla questione cruciale: come fa la FED a ottenere i soldi di cui ha bisogno per riscattare tutto il debito emesso dal Tesoro USA? Stampandolo dal nulla.


Debito a buon mercato

Gli Stati Uniti hanno contratto $30.000 miliardi di debiti: prendono in prestito denaro emettendo buoni del Tesoro, ma non abbastanza investitori ritengono che prestare denaro agli Stati Uniti produca un rendimento interessante e, pertanto, non abbastanza investitori li acquistano. In un mercato veramente libero, queste circostanze farebbero salire i tassi d'interesse.

Ma se i tassi d'interesse salgono, il governo federale dovrebbe affrontare costi di finanziamento più elevati e ogni americano dovrebbe anche affrontare costi di prestito più elevati, situazione che porterebbe a una contrazione dei mercati in cui le istituzioni finanziarie e le persone facoltose solgono parcheggiare la loro liquidità in eccesso: mercato azionario, mercato dei capitali di rischio, mercato del private equity, mercato obbligazionario e mercato immobiliare.

Come si collega tutto questo a Nixon e al 1971? Se il dollaro fosse ancora ancorato all'oro, al governo federale sarebbe impossibile finanziarsi senza resposnabilità fiscale. Con un gold standard la FED non sarebbe in grado di aumentare artificialmente la quantità di dollari in circolazione senza aumentare anche la quantità di oro che tiene in riserva.

Per la maggior parte degli ultimi 50 anni c'era poco che l'americano medio potesse fare per proteggersi da questo circolo vizioso. Se aveste agito "responsabilmente", vivendo entro i vostri mezzi, ma non aveste avuto abbastanza per investire in borsa, i vostri risparmi sarebbero diminuiti di valore. Anche se aveste guadagnato abbastanza per mettere soldi in un conto 401(k), le regole promulgate dalla Securities and Exchange Commission avrebbero limitato le migliori opportunità d'investimento.

La crescente concentrazione del capitale ha consentito un'importante manifestazione della cosiddetta cancel culture, in cui le élite e il governo federale hanno progressivamente censurato coloro i cui attributi o opinioni non erano in sintonia con i loro. L'esempio più recente di questo fenomeno si è verificato in Canada, dove ai cittadini è stato detto che i loro conti bancari sarebbero stati congelati se avessero espresso sostegno ai camionisti che protestavano contro gli obblighi di vaccinazione.


Oro digitale

Bitcoin, per certi versi analogo all'oro, è emerso come uno sfidante nei confronti di tutte queste tendenze.

Per fare un punto di confronto: come l'oro, la quantità di bitcoin è finita e fissa. A differenza del dollaro, la cui quantità aumenta ogni volta che la FED schiocca le dita, l'architettura software di Bitcoin impedisce che la sua offerta in circolazione superi i 21 milioni. Quindi, a lungo termine, Bitcoin è resistente all'inflazione: il suo potere d'acquisto sale rispetto al dollaro. Da quando Bitcoin è online dal 2009, il suo Sharpe Ratio, una misura dei rendimenti aggiustati alla volatilità, supera quella di ogni altra classe di asset nel mondo.

Per quanto il dollaro sia divisibile, ogni Bitcoin è divisibile in 100 milioni di "satoshi", rendendolo un investimento accessibile a chiunque. E poiché il governo federale ha classificato Bitcoin come "proprietà", non come "titolo" sotto la giurisdizione della SEC, chiunque in qualsiasi fascia di reddito può possederlo.

Queste due caratteristiche consentono agli americani comuni di proteggersi dalle tendenze che rendono la vita quotidiana più costosa per tutti tranne che per i più ricchi. Mentre il debito degli Stati Uniti schizza alle stelle e la FED stampa quantità sempre maggiori di denaro per finanziarlo, Bitcoin aiuta le persone a proteggere i propri risparmi da un'erosione del loro potere d'acquisto.

E non sono solo gli americani a beneficiare di Bitcoin. Alex Gladstein dello Human Rights Forum calcola che oltre 1,4 miliardi di persone in tutto il mondo vivono in Paesi in cui l'inflazione supera il 10% annuo, compresi i cittadini di Brasile, Turchia e Argentina.


Satoshi & la FED

Gli scettici su Bitcoin si lamentano del fatto che se esso può fare tutte queste cose, sicuramente gli stati lo vieteranno; e questo ci porta a una delle sue qualità più importanti.

Bitcoin non è censurabile, il che significa che qualsiasi persona con una connessione Internet può inviarlo a qualcun altro, indipendentemente dal fatto che uno stato lo voglia o meno. Elizabeth Warren e Janet Yellen si sono lamentate di questo "problema", sostenendo che solo i criminali vorrebbero commerciare in una valuta che il governo federale non controlla.

Ma proprio perché gli stati non possono censurarlo, Bitcoin consente sia alle persone normali che ai dissidenti politici di proteggersi dalla cattiva gestione economica. Questo non vuol dire che gli stati non possano rendere difficile l'uso di Bitcoin. Gli Stati Uniti potrebbero tassare le plusvalenze a un tasso punitivo, all'80% ad esempio, facendo allontanare molti investitori dall'asset; lo stato potrebbe rendere difficile per gli americani scambiare i loro dollari con Bitcoin attraverso regolamenti bancari restrittivi.

La cosa più pericolosa è che alcuni alti funzionari dell'amministrazione Biden e della Federal Reserve stanno valutando la possibilità di sviluppare una versione crittografica del dollaro, chiamata "valuta digitale della banca centrale", e che è esattamente l'opposto di Bitcoin. Una CBDC consentirebbe al governo federale di spazzare via il settore bancario privato, perché ogni conto di risparmio e conto corrente finirebbe presso la FED. Il governo federale otterrebbe l'autorità diretta di aggiungere o sottrarre depositi in quei conti, o addirittura chiuderli.

Alcune persone inviano ancora note scritte a mano e leggono la copia stampata del loro giornale locale, ma in un mondo in cui regnerebbero le CBDC, non ci sarà un'opzione per utilizzare i normali vecchi contanti di carta. La Cina sta lavorando alla propria CBDC per le Olimpiadi invernali, con l'obiettivo di abolire la cartamoneta.

In altre parole, la rivoluzione monetaria digitale scatenata da Nakamoto è qui per restare. L'unica domanda è se il denaro del futuro servirà o meno gli interessi degli stati e delle élite, o della gente comune. Bitcoin è decisamente dalla parte di quest'ultima.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


4 commenti:

  1. Salve,
    Ci sono scritti (blog, email, ecc..) in cui Satoshi (o qualcun altro cypherpunk) ha in qualche modo previsto la contro offensiva da parte dei governi? Sto parlando ovviamente delle imminenti CBDC che bene o male sono previste tanto in America, quanto in Europa che in Asia. È plausibile pensare che questa mossa da parte dei governi, rallenti fino addirittura a frenare completamente la mass adoption di una moneta libera come Bitcoin? I governi grazie alle CBDC potrebbero impedire il fluire delle CBDC in cambio di Bitcoin molto più agilmente e in maniera estremamente capillare, in parole povere se oggi può essere più o meno difficile passare da FIAT a bitcoin un domani passare da CBDC a bitcoin potrebbe anche essere possibile. Difficile pensare che la mass adoption a livello mondiale possa avvenire prima dell'avvento delle CBDC.
    Grazie.

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    1. Salve Anonimo.
      Nel libro "Satoshi's Revolution" di Wendy McElroy, che ho tradotto e sto finendo di editare per la pubblicazione in italiano, l'autrice immagina come lo stato può in qualche modo ribattere al potere sfrenato di Bitcoin. Ma non c'è bisogno di scomodare i "grandi autori" per immaginare cosa possa fare lo stato quando la sua sopravvivenza viene messa in pericolo, non tanto da fattori esogeni bensì da quelli endogeni, visto che esso è prono alla bancarotta e al fallimento per natura. Infatti le CBDC non sono altro che l'evoluzione di un esperimento che a suo tempo fu un fallimento: l'Ecu. E questo Satoshi lo sa/sapeva bene. Bitcoin non ha la pretesa di sostituirsi a niente, in ogni caso o situazione esso è stato progettato per essere l'alternativa. È la manifestazione "fisica" della scelta, del libero mercato e del mercato nero (espresso come domanda soppressa artificialmente). Ecco perché, tra le altre cose, Satoshi è rimasto nell'anonimato.

      Il rischio di una CBDC va oltre la questione della privacy finanziaria. Lo stato potrebbe imporre sanzioni sui conti che non spendono abbastanza, se vuole aumentare la domanda aggregata; potrebbe impedire a chi le usa di acquistare più bevande zuccherate di quanto ritenuto opportuno; oppure, come nel caso del famigerato ordine esecutivo del presidente Roosevelt, può confiscare la ricchezza delle persone. Censura politica, limitazione di spesa, limitazioni in base al carbon credit e limitazioni temporali (credito a tempo per evitare che si accumuli ricchezza) sono le caratteristiche dello yuan digitale, ad esempio. Solo questo dovrebbe spingere qualsiasi persona ancora sana di mente a rifiutare una simile proposta... e abbracciare la proposta alternativa.

      C'è un adagio che si dimostra sempre vero col passare del tempo: maggiore è il controllo capillare e parimenti maggiore sarà la forza che spingerà nel senso opposto. CBDC significa soprattutto spazzare via il sistema bancario commerciale ed è questo fatto, tra altri anche, che ha spinto il comparto bancario commerciale americano a scendere in guerra contro la controparte europea. Una CBDC vedrà la luce in Europa, molto probabilmente, ma non negli USA a mio parare. Questa falla nei "grandi piani" dei pianificatori centrali basterà agli individui affinché trovino ancora scappatoie dai sistemi centralizzati e progressivamente autoritari. E questo senza considerare le caratteristiche di Bitcoin che lo rendono ancora uno strumento sfuggevole al controllo centrale, fatto dimostrato, per l'ennesima volta, dal fallimento clamoroso della Cina nel bandire il mining di BTC... e guarda caso BTC ha trovato, seppur indirettamente, le porte aperte negli USA sia a livello finanziario sia a livello energetico. Gli USA non sono stupidi: più è lasco il controllo, più le persone si conformeranno. Senza ostacolare il settore, e non per forza di cose facendo un endorsement ufficiale, gli USA avranno una risorsa in più dalla loro parte per prevalere sui rivali.

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    2. grazie per avermi letto e risposto.
      Ad maiora semper

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  2. * errata corrige da CBDC a BTC potrebbe anche essere IMPOSSIBILE

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