giovedì 18 novembre 2021

Come Bitcoin vi scherma sia dall'inflazione che dalla deflazione

 

 

di Peter St. Onge

Negli anni '70 il Saturday Night Live ospitava un finto spot pubblicitario per lo Shimmer Floor Wax: "È una cera per pavimenti E un condimento per dessert!"

Tra catene di approvvigionamento nel caos, prezzi in aumento e crescita in calo, stiamo vivendo tempi a dir poco nebulosi dal punto di vista economico. Gli investitori non sanno se ci aspetta un periodo di forte inflazione o se, invece, saremo colpiti da una stagnazione deflazionistica come preludio o come crollo. Non sanno se hanno bisogno della cera o del dessert.

Mentre le persone lottano per proteggersi da entrambi i fenomeni, c'è una forma di hedging che in realtà li copre da entrambi: inflazione galoppante, stagnazione galoppante, persino lo scenario "Goldilocks" che storicamente brucia gli investitori in oro; e tale copertura è Bitcoin.

 

Una copertura per tutte le stagioni

La copertura universale è controintuitiva, poiché inflazione e deflazione sono opposti, mentre il fenomeno goldilocks è l'opposto degli opposti. Ma l'universalità dipende da due meccanismi che sono presenti solo in Bitcoin: le banche centrali dipendenti dalla stampante monetaria insieme ai livelli di crescita secolare di Bitcoin.

Per prima cosa diamo un'occhiata all'economia attuale. Il presidente della FED, Powell, sta ancora prevedendo la disinflazione a medio termine, ma una sostanziale minoranza di macroeconomisti prevede un'inflazione "significativamente più alta". Nel frattempo i dati sulla crescita sono in calo in tutto il mondo, soprattutto a causa delle supply chain nel caos che causano carenze dai generi alimentari agli alberi di Natale fino ai telai in alluminio. Questo dramma sta raggiungendo le statistiche del PIL, con la stima "GDPNow" della FED di Atlanta che ora zoppica allo 0,5%.

Bitcoin avanza in questo mondo caotico per curare tutte le preoccupazioni, per coprire tutte le paure.


Schermatura dall'inflazione

Schermarsi si dall'inflazione che dalla deflazione può sembrare strano: si presume che un individuo debba prendere una decisione. Ma la chiave qui è che, come un cane incontinente che fa pipì quando spaventato, le banche centrali di oggi stampano denaro in risposta a qualsiasi movimento improvviso. Stampano quando sono felici: l'economia può assorbirlo; e stampano quando hanno paura: l'economia ne ha bisogno.

Si potrebbe pensare che il sistema bancario centrale sia diventato un'elaborata bufala solo per stampare più denaro possibile, qualunque cosa accada, il che è sostanzialmente vero. Certo, stampano non perché sia ​​la cosa corretta da fare, ma perché la contraffazione legale è il loro business: i barbieri sono pagati per tagliare i capelli, i banchieri centrali sono pagati per stampare denaro.

A dire il vero, la stampa felice e la stampa spaventata portano a diversi danni collaterali per l'economia. La stampa in tempi buoni innesca un boom che crea investimenti sbagliati, i quali sono intrapresi solo perché il denaro è a buon mercato; la stampa in tempi difficili rallenta la liquidazione di suddetti investimenti sbagliati fino a quando alcuni diventano "zombi", come il Giappone ha scoperto per decenni. Se siete interessati, negli anni '30 imperversava un intero dibattito sul “liquidazionismo” che purtroppo i buoni persero.

Ciò che entrambe le fasi della stampa di denaro hanno in comune è che diluiscono il potere d'acquisto dei vostri soldi. Ciò avvantaggia automaticamente qualsiasi cosa abbia un prezzo in dollari, come Bitcoin o, diciamo, le ciambelle. E può rafforzarsi dal momento che i dollari, non avendo valore intrinseco, fluttuano in base alle aspettative su quanto la banca centrale saprà dare credibilità alle proprie illusioni in futuro. Quindi è possibile che anche una piccola stampa di denaro possa portare ad un forte calo del potere d'acquisto se le persone si aspettano che essa possa andare fuori controllo, ma la cosa più comune è che una stampa di grandi dimensioni, come il salto del 40% nel 2020, porti ad un piccolo cambiamento poiché le persone non si aspettano che duri o non si aspettano che tutti quei dollari circolino per molto tempo.


Schermatura dalla deflazione

E con la deflazione non dovrebbe essere il contrario? Dopotutto se il prezzo di Bitcoin è in dollari, un dollaro più forte dovrebbe farlo scendere. Però la chiave di lettura qui è da dove arriva la deflazione: se è una sana deflazione alimentata dalla tecnologia o dai miglioramenti della produttività, allora risulterebbe intrinsecamente neutrale rispetto al prezzo di Bitcoin in dollari. Quindi, prima della deflazione, Bitcoin potrebbe valere $60.000, prezzo che acquista 3 mesi in un resort di lusso; e dopo la deflazione Bitcoin potrebbe ancora valere $60.000, prezzo che ora acquisterebbe 4 mesi in suddetto resort di lusso. Buono per Bitcoin, così come andrebbe bene per i possessori di dollari.

Purtroppo questa deflazione "sana" è rara al giorno d'oggi, perché i banchieri centrali la fermano: non ha senso non approfittare dell'opportunità di stampare denaro.

Oggi è più probabile che la deflazione provenga dal tipo che i banchieri centrali effettivamente creano: la deflazione da debito. È qui che un sacco di credito evapora dall'oggi al domani: non verrà rimborsato. Lo abbiamo visto negli anni '30 e di nuovo nella crisi del 2008. Naturalmente nel 2008 non si è trasformata in una deflazione in piena regola, perché la FED è intervenuta con $1.600 miliardi, di cui $1.200 miliardi sono finiti direttamente nel sistema bancario.

La FED non si è mai pentita di quel salvataggio a 13 cifre, nessuno è andato in prigione per averlo implementato e hanno ripetuto quel copione col Covid. Quindi possiamo essere abbastanza certi che lo faranno di nuovo la prossima volta.


La temuta economia goldilock

Ora l'ultima possibilità, quella che tiene svegli i gold bug di notte: l'economia goldilock. Uno scenario in cui stati e banchieri centrali guidano la nave dell'economia attraverso le secche e gli uragani fino a quando non ci ritroviamo con una crescita abbastanza buona ed un'inflazione abbastanza buona. Diciamo, 2% per entrambi.

Il motivo per concentrarsi qui è perché gli scenari goldilock sono stati terribili per l'oro negli ultimi 50 anni. Infatti le tre grandi serie di sconfitte dell'oro dagli anni '70 sono state i primi anni '80, la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2010. Tutti i periodi di calma economica in cui le persone si sono rilassate, hanno smesso di preoccuparsi per il futuro, erano abbastanza felici da lasciar fare le cose allo stato e vendevano il loro noioso oro per azioni, strumenti finanziari vari, o auto elettriche.

Mettendo da parte quanto sia improbabile che un'economia goldilock possa materializzarsi data l'attuale classe dirigente, anche in tale scenario di stasi è probabile che Bitcoin vada bene perché a differenza dell'oro, Bitcoin ha un'enorme crescita degli utenti sottostante, attualmente al 40% annuo in base al numero di wallet esistenti.

Infatti ricordate che fino al Covid abbiamo sperimentato circa un decennio di economia goldilock, durante il quale l'oro è sceso da $1.900 a meno di $1.200, mentre Bitcoin è passato da un quinto di una pizza di Papa John a $8.000 alla vigilia del Covid.

Ho già descritto diversi motivi per cui questa crescita secolare potrebbe accelerare negli anni a venire, tra cui la legge sul corso legale di El Salvador che aumenta le probabilità di sostituzione del denaro fiat a favore di Bitcoin e la rapida crescita di Lightning Network che lo rende una forma superiore di denaro di uso quotidiano. Si potrebbero anche immaginare altre ragioni: dati demografici, regolamentazione, curve di apprendimento delle aziende e degli investitori. Quindi anche uno scenario di stasi macro sarebbe ininfluente, perché le molte cose che Bitcoin ha ancora da dire vanno ben oltre il macro.


Conclusione

In parole povere, l'inflazione è sempre un bene per l'hedging e in questa crisi Bitcoin ha finora sostituito l'oro come copertura preferita. Se invece arriva la deflazione, può essere sia buona che neutrale per Bitcoin ma, data la FED di oggi, probabilmente verrà comunque convertita in inflazione. E nel caso in cui dovesse invece presentarsi uno scenario "goldilock", è probabile che la crescita sottostante di Bitcoin abbia qualche rallentamento, risparmiandogli l'umiliante tonfo dell'oro nell'ultimo decennio.

Quale macro risultato è più probabile? Fareste un sacco di soldi indovinandolo correttamente e ci sono ottimi argomenti sia per l'inflazione, sia per la stagnazione e persino per la loro progenie demoniaca, la stagflazione. Per ora, a meno che non vi piaccia davvero la speculazione, penso che la copertura più prudente sia semplicemente comprare e conservare Bitcoin.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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