mercoledì 3 novembre 2021

L'eterna vergogna dei capi repubblicani della FED

 

 

di David Stockman

Ecco il piccolo sporco segreto: è stato il partito repubblicano ad uccidere il denaro sano ed onesto. E la sua sostituzione col denaro fasullo della FED è alla radice di tutti i mali statali: dalle guerre imperialiste all'estero fino al soffocamento del libero mercato, della libertà personale e della responsabilità individuale in patria.

Il mondo è in fiamme con l'aumento dell'inflazione di beni e servizi, come abbiamo appreso di nuovo mercoledì mattina dall'aumento del 5,4% dell'IPC a settembre, e anche con le bolle finanziarie che fanno vergognare la mania dei tulipani olandesi.

Eppure cinque dei sei malfattori nel Consiglio della Federal Reserve a Washington sono stati nominati dal partito repubblicano. Quattro di questi idioti sono stati nominati da Donald Trump, le cui opinioni sulla politica monetaria erano forse le peggiori di qualsiasi presidente americano, incluso William Jennings Bryan.

Gli incaricati da Trump includono keynesiani come Christoper Weller, Michelle Bowman, Randall Quarles e Richard Clarida. Ma alla fin fine anche lo stesso Jay Powell, anche se tecnicamente è stato nominato da Obama.

Ecco il retroscena: Powell era un giovane avvocato in carriera presso la penultima azienda di Wall Street, DavisPolk, negli anni '80. Da lì è stato reclutato per essere un portatore di borse a Dillon Read dall'amministratore delegato repubblicano voltagabbana, Nick Brady, che poi è diventato Segretario del Tesoro di Bush senior e confidente di Alan Greenspan che ha trasformato la FED in un "effetto ricchezza" pro-Wall Street e inaugurato il "tocco monetario" pesante.

Dopo quel periodo Powell è andato al distretto di Banker's Trust, uno degli incubatori del crollo di Wall Street del 2008, soprattutto dopo la sua fusione con Deutsche Bank. Successivamente ha timbrato il suo cartellino presso il Carlyle Group dal 1997 al 2005, e poi ha orbitato intorno a Washington per i successivi anni lucidando le sue "credenziali bipartisan" presso think tank tra cui il Global Environment Fund e il Bipartisan Policy Center, dove ha contribuito a reprimere la rivolta del tetto del debito dei veri repubblicani nel Tea Party durante la resa dei conti nell'agosto 2011 con la Casa Bianca di Obama.

Tuttavia il pezzo forte è che è stato accoppiato insieme ad un repubblicano dalla Casa Bianca di Obama per far entrare un democratico nel Senato controllato a maggioranza dal partito repubblicano. Così, nel dicembre 2011, insieme a Jeremy Stein, Powell è stato nominato da Obama nel consiglio dei governatori della Federal Reserve.

Inutile dire che Powell non ha deluso i suoi cooptatori democratici o il duopolio bipartisan che ha ratificato la sua nomina. Sotto la sua "leadership" la FED è stata scaraventata in un vortice di dilagante monetizzatore del debito pubblico, assassinio di ogni parvenza di determinazione onesta dei prezzi onesti, gonfiaggio dei prezzi degli asset finanziari e ricchezza dei vertici della scala sociale come mai prima d'ora nella storia economica registrata.

Naturalmente Powell ha ricevuto molto aiuto nel giustificare la sua folle campagna di stampa di denaro dai colleghi nominati dal partito repubblicano, in particolare dall'accademico keynesiano Richard Clarida. Insieme questi geni continuano a pompare nei canyon di Wall Street $120 miliardi al mese di liquidità fiat per sostenere l'economia e la piena occupazione (quando invece è dannatamente ovvio che il mercato del lavoro è rovente e non ha bisogno di nessun aiuto da parte della FED).

Prendete in considerazione il grafico qui sotto che mostra il tasso di cessazione volontaria dal lavoro rispetto alla forza lavoro totale. È al livello più alto mai registrato da quando la serie è iniziata all'inizio del secolo. Infatti i licenziamenti da lavoro non agricolo ad agosto sono stati pari a 4,29 milioni rispetto ai 3,57 milioni di febbraio 2020 durante la presunta espansione pre-Covid di Donald Trump e solo 1,56 milioni rispetto al fondo della Grande Recessione nell'agosto 2009, quando i posti di lavoro erano temporaneamente davvero scarsi.

I lavoratori stanno abbandonando il lavoro con alacrità perché ci sono molte opportunità di lavoro: un record di 11,1 milioni a luglio secondo il BLS. Ancora una volta, rispetto ai soli 7,2 milioni durante il boom economico di gennaio 2020 ed ai miseri 2,3 milioni nell'agosto 2009, quando la macroeconomia era ancora in ginocchio.

Quindi gli “obiettivi per il mercato del lavoro” della FED sono stati raggiunti?

Diamine, sì! A meno che non vogliate dare credito al tasso di disoccupazione U-3 assolutamente inutile che è arrivato al 4,8% il mese scorso. Non è poi così alto, ovviamente, e soprattutto è un puro artefatto di stupide regole burocratiche su chi è considerato nella forza lavoro e quindi disoccupato.

Si consideri il tasso di partecipazione alla forza lavoro degli uomini adulti, che è arrivato al minimo storico (salvo per il lockdown nell'aprile-maggio del 2020), 67,7%, a settembre. Questo è uno spettacolo horror della macchina stimolatrice di Washington e si confronta con i livelli storici mostrati di seguito.

Includiamo gli uomini non per sciovinismo retrogrado, ma per il suo opposto: la tradizionale cappa di valori culturali e discriminazione che ha tenuto la maggior parte delle donne fuori dalla forza lavoro come casalinghe a contratto e non pagate (e quindi "lavoratrici" non registrate agli occhi del BLS) fino alla fine del XX secolo.

In ogni caso, ecco perché abbiamo un cosiddetto tasso di disoccupazione U-3 "alto" e perché è falso come una moneta di platino da mille miliardi di dollari, nonostante la falsa affermazione della FED secondo cui il mercato del lavoro ha ancora bisogno di maggiori "stimoli" (alias $120 miliardi al mese di frode monetaria chiamata QE).

Tasso di partecipazione alla forza lavoro per gli uomini adulti: 

• settembre 2021: 67,7%;

• gennaio 2020: 69,3%;

• dicembre 2007: 73,1%;

• gennaio 1990: 76,7%;

• ottobre 1949: 87,4%.

Inutile dire che il mantra "il mercato del lavoro ha bisogno di aiuto" è diventato così stantio che persino i capi della FED lo ripetono con un certo fastidio. In verità, hanno semplicemente inventato una scusa ancora più stupida per pianificare di stampare denaro come se non ci fosse un domani fino alla metà del 2022.

Vale a dire, l'affermazione che l'inflazione IPC, che ora sta correndo al 270% rispetto al suo sacro obiettivo del 2,00%, non conta perché è "transitoria" e non ancora riflessa in un invisibile gioco mentale collettivo chiamato "aspettative sull'inflazione". E queste ultime sono misurate da sondaggi riguardo il sentimento dei consumatori.

Proprio così. Se i consumatori non si aspettano ancora il caos inflazionistico che deriverà dall'insensata follia di stampa di denaro da parte della FED, che non è arrivato negli ultimi anni grazie all'intervallo di deflazione dello Schema Rosso di Ponzi, allora non devono nemmeno credere a ciò che il BLS dice oggi dopo che questo aberrante anno sabbatico sull'inflazione dei beni durevoli importati si è fermato di colpo!

Eppure il principale accademico repubblicano della FED, Richard Clarida, dice che un'inflazione al 5.4% non è nulla di cui preoccuparsi. "La politica monetaria potrebbe reagire", ha detto Clarida, "ma al momento no".

Ecco qua. Incomprensioni accademiche su una scala quasi criminale: poiché il pecorame non capisce ancora che la prosperità non deriva dalla stampante monetaria della banca centrale, allora il 5,4% è, beh, in realtà il nuovo 2,00%!

Davvero da non credere! Eppure anche lo stratagemma delle aspettative sull'inflazione è una bugia. Dopotutto, ecco il sondaggio dell'Università del Michigan sul sentimento dei consumatori: non suggerisce un 4,6% e che quindi anche i consumatori stanno iniziando a vedere il bluff di Clarida?

Quindi questo ci porta all'inflazione ruggente rivelata ieri nella pubblicazione dell'IPC di settembre. E come sempre, ci rivolgiamo alla media limata del 16% per rimuovere i cosiddetti "effetti di base" delle componenti anomale, che sono crollati nella primavera e nell'estate del 2020 e sono poi rimbalzati bruscamente quest'anno.

Cioè, ecco le tendenze dell'inflazione sottostanti senza i recenti valori anomali al ribasso e al rialzo. Quale idiota può pensare che questo grafico indichi qualcosa di "transitorio"?!

A quanto pare la banda dei banchieri centrali repubblicani, la quale ha dapprima dato il colpo di grazia al denaro sano ed onesto e poi a tutto ciò che il Partito Repubblicano rappresentava sulla rettitudine fiscale, l'impresa di libero mercato e la libertà personale.

Ahimè, ogni mese che passa la truffa monetaria si avvicina alla sua Waterloo. Questo perché il potere d'acquisto del dollaro sta visibilmente precipitando, il che significa che il pecorame sta per innervosirsi e combattere per la prima volta da decenni. Dopotutto, a settembre il potere d'acquisto del dollaro era già sceso di quasi il 18% rispetto al gennaio 2012, quando la FED ha adottato ufficialmente il suo disgraziato esperimento di targeting dell'inflazione.

A questo proposito ci viene in mente l'interpretazione di Walter Bagehot di un modo di dire del XIX secolo durante il periodo di massimo splendore del gold standard in Inghilterra:

“John Bull può sopportare molte cose, ma non può sopportare il 2%”. Se questo è vero, chiedete ai proprietari di ricchezza monetaria di accettare tassi (d'interesse) al 2%, o forse molto meno, e vederete una solerte resistenza politica.

Per parafrasare quanto sopra, i consumatori americani hanno accettato un'inflazione del 2,00%, ma al 3%-5% o più, pensiamo proprio di no. E quando la popolazione scenderà finalmente sul sentiero di guerra anti-inflazione, per la cosiddetta FED "indipendente" saranno guai.

Tuttavia i feticisti dei grafici stanno tentando di riportare l'indice S&P 500 a 4400 questa mattina, nonostante il rapporto sull'IPC di settembre.

Come mai?

Molto semplice: l'intero sistema finanziario è stato cablato sulla convinzione che i mercati non possono mai smettere di salire e che i dati economici si pieghino sempre benevolmente verso una posizione che sostiene ancora più denaro da parte della FED. L'idea stessa che la FED possa essere costretta a intraprendere azioni restrittive che farebbero arrabbiare i giocatori d'azzardo di Wall Street è stata semplicemente esclusa a priori.

Naturalmente questo è ciò che genera la sindrome della rana bollita. La temperatura nella pentola finanziaria è in aumento da anni, ma le rane non sono ancora morte perché fino a poco tempo fa il termometro per l'inflazione preferito dalla FED, il deflatore PCE, le diceva di continuare a pompare liquido refrigerante.

Eppure anche quell'indice totalmente imperfetto sta ora invalidando la narrativa. Nell'ultimo anno il deflatore PCE per le merci è aumentato di un robusto 5,0% e il deflatore per i servizi, che ha sempre superato il target del 2,00%, è ancora in aumento al 3,2%.

Per quanto tempo questi pazzi nell'Eccles Building se la caveranno con lo stratagemma della "bassa inflazione" ed "inflazione transitoria" basato sull'inflazione del deflatore PCE?

Ebbene, se si guardano i cinque elementi più pesanti nei bilanci familiari – casa, servizi medici, cibo e bevande, benzina e beni durevoli – la risposta sembrerebbe essere non molto a lungo.

Qui eliminiamo gli "effetti di base" tramite il tasso di variazione annuo ed i dati risultanti ci dicono tutto ciò che bisogna sapere. Il pecorame arriverà presto con torce e forconi, il che significa che la FED sarà costretta a ritirarsi drasticamente ed inaspettatamente, portando così ad una fine clamorosa la più grande bolla finanziaria della storia.

Aumento annuo basato su componenti IPC cambiati ogni due anni, da settembre 2019 a settembre 2021: 

• Casa: 2,60%;

• Servizi medici: 2,90%;

• Alimenti e bevande: 4,15%;

• Benzina 9,7%%;

• Beni durevoli: 7,23%;

• Carne, pollame, pesce e uova: 8,40%.

E indovinate cosa? Sia gli indici delle case che delle cure mediche sono attualmente bassi a causa del caos negli aggiustamenti stagionali causati dal lockdown dello scorso anno.

Di conseguenza torneranno presto al 3-4% e poi sarà tempo di tempesta per i distruttori di prosperità nella FED.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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