venerdì 1 agosto 2025

Leggere tra le bugie

Ricordo a tutti i lettori che su Amazon potete acquistare il mio nuovo libro, Il Grande Default : https://www.amazon.it/dp/B0DJK1J4K9 

Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato fuori controllo negli ultimi quattro anni in particolare. Questa una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non pu avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorit . Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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di Joshua Stylman

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/leggere-tra-le-bugie)

Quando Avril Haines, Direttrice dell'Intelligence Nazionale, annunciò durante l'esercitazione pandemica Event 201 nel 2019 che avrebbero “inondato la zona di fonti attendibili”, pochi compresero questo anticipo di controllo coordinato delle narrazioni. Nel giro di pochi mesi lo abbiamo visto dispiegarsi in tempo reale: messaggistica unificata su tutte le piattaforme, soppressione del dissenso e controllo coordinato della narrazione che ha ingannato gran parte del mondo.

Ma non tutti sono rimasti ingannati. Alcuni hanno capito subito, mettendo in discussione ogni aspetto fin dal primo giorno; altri hanno pensato che si trattasse semplicemente di un governo incompetente che cercava di proteggerci. Molti inizialmente hanno accettato il principio di precauzione: meglio prevenire che curare. Ma poiché ogni fallimento politico puntava nella stessa direzione – verso un maggiore controllo e una minore azione umana – il modello è diventato impossibile da ignorare. Chiunque non fosse completamente assorbito dal sistema ha dovuto alla fine confrontarsi con il suo vero scopo: non proteggere la salute o la sicurezza, ma espandere il controllo.

Una volta riconosciuto questo schema di inganno, due domande dovrebbero sorgere immediatamente nella mente di ogni persona ogni volta che le notizie più importanti dominano i titoli dei giornali: “Su cosa stanno mentendo?” e “Da cosa ci stanno distraendo?”. Lo schema di inganno coordinato diventa inequivocabile. Basti pensare a come i media abbiano trascorso tre anni a promuovere le cospirazioni del Russiagate, alimentando una divisione sociale senza precedenti e gettando le basi per quella che sarebbe diventata la più grande operazione psicologica della storia. Oggi, mentre i media ci inondano di notizie sull'Ucraina, BlackRock si posiziona per trarre profitto sia dalla distruzione che dalla ricostruzione. Lo schema diventa inequivocabile una volta che lo si vede: crisi create ad arte che chiedono “soluzioni” pianificate in anticipo che espandono sempre il controllo istituzionale.

I media generalisti operano su un doppio inganno: depistaggio e manipolazione. Gli stessi conduttori che ci hanno venduto le armi di distruzione di massa in Iraq durante i telegiornali della sera, promosso la “collusione con la Russia” e insistito sul fatto che il portatile di Hunter Biden fosse “disinformazione russa” occupano ancora le fasce orarie di punta. Proprio come accade con la nomina di RFK Jr. all'HHS, lo schema è costante: attacchi coordinati sostituiscono il dibattito concreto, punti di discussione identici compaiono su tutte le reti e domande legittime vengono liquidate con la diffamazione anziché con le prove. Sbagliare sistematicamente non è un caso, è voluto. Il loro ruolo non è informare, ma fabbricare il consenso.

Il modello è chiaro: saturare i media con spettacoli emotivi, promuovendo al contempo i programmi istituzionali con un controllo minimo. Come si impara a riconoscere un sorriso falso, o a percepire una stonatura in un brano musicale, allo stesso modo si sviluppa un istinto per il tempismo.

Denaro e potere:

• Mentre i media erano concentrati sul 6 gennaio, BlackRock e Vanguard hanno silenziosamente rafforzato la loro presa sul mercato immobiliare residenziale.

• Mentre la stampa era ossessionata dal ban di Trump su Twitter, il Congresso ha approvato il più grande trasferimento di ricchezza con la scusa degli “aiuti Covid”.

• Mentre un’informazione senza fiato seguiva ogni mossa del processo a Johnny Depp, la FED ha stampato più denaro che in tutto il secolo precedente.

• Mentre i media ci inondavano di notizie sull’Ucraina, restrizioni senza precedenti sulla produzione di energia hanno rimodellato l’economia globale.

• Mentre i giornalisti seguivano con il fiato sospeso le accuse a Trump, le banche centrali acceleravano i piani per una valuta digitale programmabile.

Controllo sanitario:

• Mentre i media si concentravano sulla promozione del vaccino tramite le celebrità, un numero senza precedenti di giovani atleti è crollato in campo.

• Mentre le reti televisive trasmettevano ininterrottamente le sparatorie nelle scuole, i documenti rivelavano che Pfizer era a conoscenza di centinaia di effetti collaterali.

• Mentre la copertura mediatica si concentrava sulla “disinformazione” anti-vax, i dati delle assicurazioni mostravano tassi di mortalità in eccesso allarmanti.

Controllo digitale: 

• Mentre i media erano ossessionati dalla moderazione dei contenuti di Twitter, l’infrastruttura dell’ID digitale veniva costruita silenziosamente in tutto il mondo.

• Mentre la copertura mediatica si concentrava sulle preoccupazioni relative alla privacy di TikTok, le banche centrali hanno accelerato lo sviluppo delle valute digitali.

• Mentre gli infiniti dibattiti sui chatbot AI dominavano i titoli dei giornali, i sistemi di sorveglianza biometrica si espandevano a livello globale.

Man mano che questi inganni diventano più evidenti, emergono diverse forme di resistenza. La ricerca della verità assume forme diverse. Alcuni diventano esperti di inganni specifici: documentando i primi successi terapeutici con farmaci riadattati, scoprendo fallimenti nei protocolli ospedalieri, o esplorando l'impatto dei danni da vaccino. Altri sviluppano una prospettiva più ampia per comprendere come le narrazioni stesse vengano costruite.

La brillante capacità di Walter Kirn di riconoscere schemi ricorrenti colpisce il cuore della nostra realtà artificiale. I suoi tweet, che analizzano la copertura mediatica dell'omicidio dell'amministratore delegato di United, rivelano come persino i crimini violenti vengano ormai confezionati come spettacoli di intrattenimento, completi di archi narrativi e colpi di scena. Il lavoro di Kirn evidenzia una dimensione critica del controllo mediatico: trasformando ogni crisi in una narrazione di intrattenimento, l'attenzione viene deviata da questioni più profonde. Invece di chiedersi perché le tutele istituzionali falliscano, o chi ne tragga beneficio, il pubblico viene catturato da un'indignazione attentamente sceneggiata. Questa distrazione deliberata garantisce che i programmi istituzionali procedano senza controlli.

Il suo lavoro rivela come il confezionamento dell'intrattenimento sia al servizio del più ampio sistema di controllo. Mentre ogni indagine richiede una competenza specifica, questo schema di manipolazione narrativa si collega a una rete più ampia di inganni. Come scritto nei pezzi L'industria dell'informazione e Ingegnerizzare la realtà, tutto, dall'istruzione alla medicina, fino alla valuta stessa, è stato catturato da sistemi progettati per plasmare non solo le nostre scelte, ma la percezione stessa della realtà.

La cosa più rivelatrice è ciò che non coprono. Notate la rapidità con cui le notizie scompaiono quando minacciano interessi istituzionali. Ricordate la lista dei clienti di Epstein? L'accaparramento di terreni a Maui? I crescenti danni da vaccino? Il silenzio la dice lunga. Considerate le recenti testimonianze di informatori che rivelano preoccupazioni represse sulla sicurezza presso Boeing, un'azienda da tempo coinvolta con agenzie di regolamentazione e appalti governativi. Due informatori – entrambi ex-dipendenti che avevano lanciato l'allarme su problemi di sicurezza – sono morti in circostanze sospette. La copertura mediatica delle loro morti è scomparsa quasi da un giorno all'altro, nonostante le profonde implicazioni per la sicurezza pubblica e la responsabilità aziendale. Questo schema si ripete in innumerevoli casi in cui la responsabilità sconvolgerebbe strutture di potere radicate, lasciando domande cruciali senza risposta e narrazioni strettamente controllate.

Queste decisioni non sono casuali: sono il risultato delle caratteristiche dei media moderni, dell'influenza degli inserzionisti e della pressione dei governi, garantendo che la narrazione resti strettamente controllata.

Ma forse la cosa più sorprendente non è l'inganno dei media in sé, ma quanto profondamente plasmano la realtà dei loro consumatori. Osservate con quanta sicurezza ripetono frasi chiaramente elaborate nei think tank. Ascoltate come ripetono a pappagallo punti di vista con convinzione religiosa: “Il 6 gennaio è stato peggio dell'11 settembre”, “Fidatevi della scienza ™”, “C'è in gioco la democrazia” e, forse la menzogna più infame della storia moderna, “Sicuro ed efficace”.

La classe dei sedicenti esperti si dimostra particolarmente suscettibile a questa programmazione. La loro competenza diventa una prigione di status: più investono nell'approvazione istituzionale, più difendono con fervore le narrazioni istituzionali. Guardate con quanta rapidità un medico che mette in dubbio la sicurezza dei vaccini perde la licenza, con quanta rapidità un professore che mette in discussione l'ideologia di genere affronta una revisione, con quanta rapidità un giornalista che esce dai ranghi viene inserito nella lista nera.

Il sistema garantisce il rispetto delle regole attraverso la cattura economica: il mutuo diventa il vostro guinzaglio, il vostro status professionale la vostra guardia carceraria. Lo stesso avvocato che si vanta del suo pensiero critico bloccherà aggressivamente qualsiasi messa in discussione delle narrazioni ufficiali. Il professore che insegna a “mettere in discussione le strutture di potere” diventa furioso quando gli studenti mettono in discussione le aziende farmaceutiche.

La validazione circolare rende la programmazione quasi impenetrabile:

• I media citano gli “esperti”

• Gli esperti citano studi sottoposti a revisione paritaria

• Gli studi sono finanziati dall'industria

• L'industria plasma la copertura mediatica

• I “fact-checker” citano il consenso dei media

• Il mondo accademico fa rispettare le conclusioni approvate

Questo circolo vizioso forma un perfetto circuito chiuso.

Ogni componente convalida gli altri, escludendo al contempo informazioni esterne. Provate a trovare il punto di accesso alla verità in questo sistema chiuso. L'orgoglio della classe degli esperti per il proprio pensiero critico diventa ironico: esternalizzano le proprie opinioni a “fonti autorevoli”.

La cosa più inquietante è la loro spontanea volontà di rinunciare alla sovranità. Guardateli mentre si arrendono:

• “Seguo la scienza” (traduzione: aspetto conclusioni approvate)

• “Secondo gli esperti...” (traduzione: non penso con la mia testa)

• “I fact-checker dicono...” (traduzione: lascio che siano gli altri a stabilire la verità)

• “Il consenso è...” (traduzione: mi allineo con il potere)

La loro empatia diventa un'arma usata contro di loro. Mettere in discussione i lockdown? Stai uccidendo la nonna. Dubitare della chirurgia di transizione per i minori? Stai causando suicidi. Resistere alle iniziative di equità? Stai perpetuando l'oppressione. La programmazione funziona facendo percepire la resistenza come crudeltà.

Qualcosa di straordinario sta accadendo sotto il rumore di superficie, però: un autentico risveglio che sfida i tradizionali confini politici. Lo si vede nei sottili scambi tra colleghi quando le narrazioni ufficiali mettono a dura prova la credibilità; nel silenzio crescente alle cene, mentre i discorsi propagandistici cadono nel vuoto; negli sguardi complici tra sconosciuti quando il teatro della salute pubblica raggiunge nuove vette di assurdità.

Questo non è un movimento in senso tradizionale – non può esserlo, poiché le strutture dei movimenti tradizionali sono vulnerabili a infiltrazioni, sovversioni e cattura – è più simile a un'emergenza spontanea, un risveglio distribuito senza una leadership centrale o un'organizzazione formale. Chi vede attraverso gli schemi riconosce la formazione di massa per quello che è, mentre i suoi soggetti proiettano la propria programmazione sugli altri liquidando gli schemi sopraccitati come “teorie del complotto”, “antiscienza”, o altre etichette progettate per impedire un'analisi autentica.

La verità più difficile da accettare non è riconoscere la programmazione, ma confrontarsi con il suo significato per la coscienza umana e per la società stessa. Stiamo assistendo a prove in tempo reale che dimostrano come la maggior parte delle menti umane possa essere catturata e reindirizzata attraverso sofisticate operazioni psicologiche. I loro pensieri non sono i loro, eppure morirebbero per difendere ciò in cui sono stati programmati per credere.

Non si tratta più solo di critica: è una questione esistenziale sulla coscienza umana e sul libero arbitrio. Cosa significa quando la capacità di pensiero indipendente di una specie può essere così dirottata? Quando l'empatia naturale e gli istinti morali diventano armi di controllo? Quando l'istruzione e la competenza riducono la resistenza alla programmazione?

Quest'ultima funziona perché dirotta le pulsioni umane fondamentali:

• Il bisogno di accettazione sociale (ad esempio, mascherarsi come simbolo visibile di conformismo);

• Il desiderio di essere visti come buoni/morali (ad esempio, adottare certe posizioni su questioni sociali senza una comprensione più profonda);

• L'istinto di fidarsi dell'autorità (ad esempio, la fiducia nei funzionari della sanità pubblica nonostante i ripetuti cambiamenti di politica);

• La paura dell'ostracismo (ad esempio, evitare il dissenso per mantenere l'armonia sociale);

• Il conforto del conformismo (ad esempio, ripetere a pappagallo le narrazioni per evitare la dissonanza cognitiva);

• La dipendenza dallo status (ad esempio, segnalare la conformità per mantenere la posizione professionale o sociale).

Ogni tratto umano naturale diventa una vulnerabilità da sfruttare. I più istruiti diventano i più programmabili perché la loro dipendenza dallo status è più profonda. Il loro “pensiero critico” diventa un copione in esecuzione su un hardware corrotto.

Questa è la sfida più importante del nostro tempo: la coscienza umana può evolversi più velocemente dei sistemi progettati per dirottarla? Il riconoscimento di schemi e la consapevolezza possono diffondersi più velocemente del consenso artificiale? Un numero sufficiente di persone può imparare a leggere tra le bugie prima che la programmazione sia completa?

La posta in gioco non potrebbe essere più alta. Non si tratta solo di politica o di alfabetizzazione mediatica: si tratta del futuro della coscienza umana stessa. Se la nostra specie manterrà la capacità di pensiero indipendente potrebbe dipendere da coloro che ancora vi riescono ad accedere, aiutando gli altri a liberarsi dall'incantesimo.

La matrice del controllo si intensifica ogni giorno che passa, ma lo stesso vale per il risveglio. La domanda è: cosa si diffonde più velocemente, la programmazione o la consapevolezza? Il nostro futuro come specie potrebbe dipendere da questa risposta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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