mercoledì 15 settembre 2021

A volte aiutare le persone è la peggior cosa che possiate fare

 

 

di Jeffrey Tucker

Nell'affascinante stazione ferroviaria di Hudson a New York, alcuni volontari vendono tazze di caffè a $1. L'idea è quella di raccogliere fondi per un'organizzazione benefica dedicata ai bambini. Accettano solo contanti, ma non tutti portano con sé contanti.

"Lasciate mai che le persone prendano un caffè con la promessa che vi pagheranno più tardi?", ho chiesto.

"Sì, e la maggior parte lo fa, ma alcune persone no", dice il cassiere. "Scopriamo chi è chi e quando qualcuno approfitta della nostra generosità, gli diciamo: 'Niente tazza di caffè, la prossima volta porta i contanti'. La volta dopo li portano".

Ho tagliato lì la conversazione, ma c'era una verità universale: aiutare le persone non è sempre una buona cosa. Spesso l'aiuto è ottimo, ma altrettanto spesso no. A volte non bisogna dare quell'aiuto per ispirare le persone a fare la cosa giusta. Gli incentivi contano, ma impostateli in modo errato ed i vostri tentativi di aiutare le persone possono effettivamente ferirle a lungo termine.

L'economista James Buchanan coniò il concetto del "Dilemma del samaritano", ispirato dalla parabola biblica in cui un generoso mercante aiutava un uomo ferito. Gli pagava le spese mediche e lo rimetteva in sesto. Un buon uomo.

Ma immaginiamo una seconda parte. La voce si sparge e la prossima volta che il samaritano percorre la stessa strada, ci sono tre, quattro e cinque persone che hanno bisogno di denaro, cure mediche e un posto sicuro dove passare la notte. Li aiuta e poi si moltiplicano per dieci durante il viaggio successivo. Ben presto il problema diventa evidente: per riaggiustare gli incentivi, il samaritano deve dire di no. Deve negare l'aiuto: per aiutare, deve smettere di aiutare.

Questa è una decisione molto difficile. L'aiuto non può essere illimitato e non ci si può aspettare altrimenti perché diventerebbe abuso del buon cuore della persona in questione e contrario agli interessi del ricevente.

I genitori lo capiscono quando devono crescere i figli. Ad un certo punto bisogna negare l'aiuto finanziario per ispirarli all'indipendenza. È uno dei momenti più difficili nella vita di un genitore: andare controcorrente. Bisogna terminare il supporto in modo che il figlio possa trovare modi creativi per vivere in modo indipendente. A loro non piace, inizialmente, ma li ringrazieranno più tardi per aver fatto la cosa giusta.

L'aiuto non può essere illimitato se si vuole veramente che sia utile. Sapere quando e come farlo è un'arte, non una scienza. Richiede un'attenta sperimentazione caso per caso. C'è un momento nel flusso dell'assistenza finanziaria in cui si smette di aiutare e si inizia a sovvenzionare l'ozio e gli abusi. Per la maturità, per la decenza umana, per il rispetto di sé, alla fine bisogna assolutamente arrivare al punto in cui l'aiuto deve smettere del tutto.

La lezione si applica ad una vasta gamma di attività umane.

Avete due fratelli. Uno è bravo con i soldi, paga i suoi debiti e ha bisogno di un prestito veloce. Nessun problema. L'altro spreca soldi ed è indietro con le bollette. Prestargli denaro perpetua il problema. Li amate entrambi, abbastanza da non consentire scelte sbagliate.

La stessa cosa vale con le politiche pubbliche. Se si sovvenziona l'assicurazione contro le catastrofi per le aree soggette ad inondazioni, si finisce per disincentivare le persone dal sostenere l'intero costo dei rischi. Se si garantisce un'assicurazione indipendentemente dai rischi in qualsiasi area della vita, si rimuove la ricompensa per la riduzione dei rischi. Se si garantisce che i depositanti riceveranno sempre indietro i loro soldi tramite finanziamenti statali, si renderanno le banche meno simili alle imprese soggette a profitti e perdite. Aiuti esteri: è lo stesso.

Tutto ciò che viene reso troppo grande per fallire, diviene inefficiente e privo di fattibilità indipendente.

Oppure pensate al problema dei senzatetto. Molte città hanno scoperto che cercare di aiutarli è fantastico, ma troppo aiuto ne attrae di più. Il problema che si cerca di risolvere peggiora. La prossima cosa che succede è un'intera tribù che viene da ogni parte per vivere della benevolenza della città. Anche il socialista più convinto finisce per ripensare a questo approccio incondizionato.

Aiutare va bene, ma come dice il proverbio il troppo stroppia.

Questo concetto vale anche nella vita spirituale. San Giovanni della Croce scriveva della lunga notte oscura dell'anima. Quando siamo nuovi nella fede, Dio ci tratta come bambini provvedendo a tutti i nostri bisogni. È amorevole. Man mano che maturiamo nella fede, quella vicinanza e quella cura vengono gradualmente ritirate. Dobbiamo stare in piedi da soli. Alla fine arriva il giorno in cui viene tolto il sostegno, proprio per poter crescere nella forza della fede che abbiamo sviluppato da soli. È una lunga notte buia. Madre Teresa lo sperimentò, forse anche voi.

Questa non è un'idea radicale, tanto meno crudele. Se state sempre a pulire dopo che i vostri coinquilini sporcano, non si assumeranno mai la responsabilità dei propri pasticci. Se le persone che corrono rischi scalando l'Everest vengono sempre salvate a spese pubbliche, gli avventurosi non calcoleranno correttamente i costi dei rischi che si stanno assumendo. Questo è il motivo per cui gli escursionisti dovrebbero pagare per i propri salvataggi.

Sembra crudele? Non proprio. A volte bisogna negare l'aiuto per incentivare un corretto processo decisionale.

Non esiste una regola ferrea su quanto aiuto sia troppo, nessun punto preciso in cui si va oltre e peggiorate il problema che state cercando di risolvere.

Tuttavia è assolutamente sciocco non ammettere che il dilemma del samaritano sia reale. Fa parte della vita come la conosciamo ed è il grande problema che deve affrontare chiunque cerchi di fare del bene.

Il che ci porta alla propensione della sinistra a promettere tutto gratis: assistenza sanitaria gratuita, scuola gratuita, reddito gratuito, lavori illimitati. Nessun problema, grazie alle tasse illimitate e alla stampante monetaria del sistema bancario centrale. Nessun limite. Generosità onnipresente, illimitata, per sempre! Se siete contrari, siete cattivi e crudeli.

Non è così, siete invece una persona razionale. Riconoscete che il problema di negare l'aiuto è una delle decisioni più difficili che affrontiamo nel trattare con gli altri. Lo stato è terribile in questo. Non è che stia giocando a fare Dio, perché, come disse San Giovanni della Croce, anche Dio ci dice di no. Questo parlare di aiuto senza fine deriva da una fonte diversa.

Non dovremmo buttare via il nostro buon senso quando l'argomento è la politica statale. L'approccio dell'aiuto incondizionato, indipendentemente dai risultati, non funziona nella vita privata. Quanto è peggio quando i contribuenti pagano il conto?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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