mercoledì 8 settembre 2021

Covid: Come l'Occidente ha abbracciato la pianificazione centrale e ha abbandonato i diritti umani

 

 

di Birsen Filip

Nel gennaio 2020 Hubei e più di una dozzina di altre province della Cina continentale hanno attuato misure di blocco totalitario, come la chiusura di scuole e luoghi di lavoro e severe restrizioni ai viaggi e alla mobilità, tra cui la sospensione di tutti i trasporti pubblici, la cancellazione dei voli, blocco delle linee di treni e autobus e chiusura degli accessi autostradali. Gli sforzi per tenere sotto controllo i focolai in queste province includevano anche obblighi di mascherine e rigidi ordini di stare a casa. Alla fine di febbraio 2020 l'epidemia era ampiamente sotto controllo nella maggior parte delle province cinesi, il che ha portato il governo ad iniziare ad allentare molte delle misure di blocco oppressive il mese successivo. Il lockdown è stato ufficialmente revocato l'8 aprile 2020, settantasei giorni dopo la sua attuazione iniziale.

L'11 marzo 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che l'epidemia di Covid-19 si stava trasformando da emergenza sanitaria a pandemia. In risposta, i funzionari di stato in molti Paesi liberali, insieme ad una manciata di esperti medici non eletti, non hanno esitato ad adottare misure di contenimento simili a quelle imposte in Cina, comprese le chiusure delle frontiere interne ed esterne, e "blocchi estremamente coercitivi e restrittivi e misure di distanziamento fisico allo scopo dichiarato di tenere sotto controllo la pandemia e prevenire future epidemie". Ciò significa che, invece di gestire una situazione che è emersa spontaneamente con gli strumenti dell'ordine spontaneo (noto anche come società libere e aperte), che F. A. Hayek ha descritto come un sistema autogenerante, autoregolante e autocorrettivo, questi politici ed i loro esperti sanitari non eletti hanno scelto consapevolmente di attuare un ordine artificiale importato dalla Cina. Ciò è stato attuato nonostante il fatto che, storicamente, questi Paesi siano stati costantemente critici nei confronti dell'ordine artificiale (noto anche come ordine progettato, involontario od esogeno), che si riferisce alla pianificazione centrale di tutti gli aspetti di una società da parte di un capo di stato (o di un gruppo di persone) allo scopo di raggiungere fini predeterminati. Hayek disse che gli stati che si sono rivolti all'ordine artificiale per raggiungere i loro obiettivi predeterminati avrebbero inevitabilmente fatto ricorso alla coercizione e all'imposizione di una serie di regole che avrebbero dettato le azioni, la condotta ed i valori degli individui in pubblico, così come nella loro sfera privata. Secondo lui, tutti i regimi totalitari, compresa la Russia bolscevica, la Germania nazista e l'Italia fascista, erano società ordinate artificialmente. Contrariamente ad una società ordinata spontaneamente, dove non ci sono obiettivi collettivi predeterminati e pianificati su larga scala che devono essere raggiunti da un'autorità superiore ed ogni individuo esegue i propri piani in base alla propria volontà, valori e scelte, in un ordine artificiale "il piano del pianificatore" sostituisce "i piani dei suoi simili".[1] In altre parole, il pianificatore cerca di “privare tutte le altre persone del potere di pianificare ed agire secondo i propri piani. Mira ad una cosa sola: l'esclusiva ed assoluta preminenza del proprio progetto”.[2]

Anche se l'ordine artificiale è un nuovo sistema per i Paesi precedentemente liberali, i loro governi hanno abbracciato con entusiasmo i poteri totalitari acquisiti, nonché i discorsi associati, le tecniche di propaganda, il linguaggio e le politiche oppressive, coercitive e dittatoriali. Hanno anche messo a tacere e censurato le opinioni dissenzienti, comprese quelle di molti scrittori, scienziati e medici accreditati, i quali sono stati attaccati ed etichettati come complottisti ed egoisti. Forse la cosa più preoccupante è il modo in cui hanno incessantemente promosso la vaccinazione delle loro popolazioni, i cui effetti collaterali futuri sono sconosciuti, attraverso tecniche di marketing e propaganda altamente sofisticate e progettate per indurre paura e paranoia. Nelle ultime settimane molti di questi governi totalitari, ancora agli inizi, hanno intensificato i loro sforzi per vaccinare quei cittadini che si stavano dimostrando più restii o esitanti a farsi inoculare, ricorrendo a misure punitive come la negazione dei "privilegi" con i lasciapassare e minacciando i loro mezzi di sussistenza attraverso obblighi indiretti di vaccinazione. Infatti l'introduzione di lasciapassare vaccinali si sta diffondendo in un certo numero di Paesi occidentali, nonostante i dati recenti di Israele, Regno Unito e molte altre nazioni con alti tassi di vaccinazione suggeriscano che le iniezioni siano di efficacia molto limitata nel prevenire la diffusione della malattia. L'imposizione graduale di varie misure totalitarie, volte a costringere le masse a ricevere le loro iniezioni, non dovrebbe essere particolarmente sorprendente dato l'avvertimento di Hayek secondo cui il raggiungimento dei fini del sovrano tramite accordi artificiali comporta un intervento, una regolamentazione ed una coercizione continui da parte dell'autorità dominante.

Finora le misure oppressive adottate dai dittatori alle prime armi delle società precedentemente liberali hanno creato "uno stato di cose che dal punto di vista dei loro sostenitori è peggiore di quello precedente che dovevano a modificare".[3] Sfortunatamente è improbabile che questo li dissuada dal proseguire e peggiorare le cose. Secondo Ludwig von Mises, di fronte al fallimento del loro "primo intervento", questi dittatori non sono "preparati a disfare [...] la [loro] interferenza", riconnettersi alle forze dell'ordine spontaneo e tornare ad una società libera; invece aggiungono alla loro "prima misura sempre più regolamenti e restrizioni". Mises inoltre aggiunse che “procedendo per gradi su questa strada si arriva infine ad un punto in cui ogni libertà economica degli individui” è scomparsa, insieme alla libertà generale.[4] Questo lascia la porta aperta per l'emergere del "socialismo sul modello tedesco, lo Zwangswirtschaft dei nazisti".[5]

Hayek sottolineò che i sostenitori dell'ordine artificiale sono incapaci di riconoscere la diversa natura degli esseri umani in termini di volontà, obiettivi, caratteristiche, credenze, abitudini, costumi, situazioni e capacità fisiche, intellettuali e psicologiche. Di conseguenza i governanti dell'ordine artificiale determinano le attività quotidiane degli individui, eliminando totalmente la loro diversità. Lo fanno partendo dal presupposto che la maggioranza delle persone sia di natura omogenea e che siano troppo meccanici, sottomessi, primitivi ed egoisti per distinguere tra informazione e indottrinamento attraverso i mass media, metodi pubblicitari sofisticati e varie tecniche di propaganda. Allo stesso tempo i sostenitori dell'ordine artificiale sono anche consapevoli del fatto che non potranno raggiungere le anime della minoranza attraverso le loro sofisticate tecniche di propaganda. Di conseguenza cercheranno di invogliare questi individui a conformarsi attraverso varie forme di incentivi e tangenti (es. offrendo a chi si vaccina lotterie, buoni regalo, gioielli, computer, telefoni, piani telefonici, sconti in vari negozi, contanti, ecc.). Infine, per far fronte alle resistenze più ostinate che non si sottomettono a questi incentivi, attueranno misure sempre più coercitive, tra cui multe, diffamazione, abusi fisici e mentali, licenziamento e reclusione. Attraverso tali politiche e misure, i governanti dell'ordine artificiale sono in grado di creare uno "stato di cose in cui la struttura che la società possiede ancora è imposta dallo stato e in cui gli individui sono diventati unità intercambiabili [come qualsiasi oggetto] senza altri rapporti reciproci definiti o durevoli".[6]

I praticanti contemporanei dell'ordine artificiale “fanno finta che i loro piani siano scientifici e che non ci possa essere disaccordo su di essi tra le persone ben intenzionate e rispettabili”, per nulla diversi dai pianificatori di vari regimi totalitari nel secolo scorso.[7] Tuttavia Mises avvertì che “non esiste una cosa come un dovere scientifico. La scienza è competente per stabilire ciò che è, non può mai dettare ciò che dovrebbe essere ed a quali fini le persone dovrebbero mirare".[8] Dall'importazione dell'ordine artificiale cinese, i dittatori alle prime armi di quelle società precedentemente aperte hanno imposto valori fissi che non solo vanno ben oltre i limiti dell'azione di uno stato presumibilmente liberale, ma eccedono anche la portata e gli scopi della scienza. Inoltre rifiutano di accettare che "gli uomini non sono d'accordo nei loro giudizi di valore".[9]

L'idea che i Paesi occidentali potessero importare ed applicare con successo un ordine artificiale, cosa che ha richiesto alla Repubblica popolare cinese più di sette decenni per padroneggiarlo, non solo era assurda, ma ha anche messo in luce la povertà nel pensiero, nel giudizio, nella conoscenza, nella definizione delle politiche, nella cura e nell'immaginazione dei leader occidentali e dei loro esperti medici, i quali si sono assunti la responsabilità di violare i principi fondamentali del liberalismo, della democrazia e dei diritti umani. Dopo più di diciotto mesi, non ci sono prove scientifiche che suggeriscano che l'ordine artificiale importato dalla Cina abbia eliminato il virus, né abbia migliorato le condizioni sociali ed economiche o i sistemi sanitari nelle ex "società aperte".

Sfortunatamente sembra che le strategie totalitarie che sono state abbracciate dai governi precedentemente liberali continueranno a persistere nel futuro prossimo nonostante la loro povertà. Sono fermi nel voler mantenere il loro ordine artificiale, nonostante abbia già causato danni irreparabili contribuendo alla morte di molte persone, privando molte altre di stili di vita sani, violando la libertà e facilitando danni economici e rovina. Infatti alcuni esperti ritengono che il danno fisico, morale, intellettuale ed emotivo causato dai lockdown sia peggio di una morte rapida. Nel frattempo molti economisti sono preoccupati per gli effetti delle massicce perdite di posti di lavoro, dell'aumento dell'inflazione, della riduzione dei salari, del crescente divario di genere, dell'aumento della povertà estrema e dei grandi deficit sulla scia delle chiusure forzate. Inoltre, implementando l'ordine artificiale cinese, i politici occidentali e la loro manciata di esperti medici non eletti hanno dimostrato di ignorare il fatto che il pensiero ed i principi liberali sono fortemente e sistematicamente opposti all'ordine artificiale a causa del pericolo che rappresenta per l'avanzamento ed il progresso dell'ordine spontaneo. Vale a dire, non sono riusciti a comprendere la premessa che se gli uomini sono "lasciati liberi" di agire spontaneamente, spesso ottengono "più di quanto la singola ragione umana possa progettare o prevedere". [10] Di conseguenza le azioni spontanee degli individui producono spesso esiti "che possono essere intesi come se fossero realizzati secondo un unico piano, sebbene nessuno lo abbia pianificato".[11]

Mises sarebbe molto critico nei confronti del tipo di ordine artificiale che viene attualmente attuato nei Paesi liberali, poiché ha affermato che "è insolente arrogarsi il diritto di annullare i piani degli altri e costringerli a sottomettersi al piano del pianificatore".[12] Si chiese: "Il piano di chi dovrebbe essere eseguito? Il piano di Trotsky o quello di Stalin? Il piano di Hitler o quello di Strasser?"[13] Disse inoltre che "se un piano generale deve sostituire i piani di ciascun cittadino, devono emergere infiniti combattimenti. Coloro che non sono d'accordo con il piano del dittatore non hanno altro mezzo per andare avanti se non quello di sconfiggere il despota con la forza delle armi".[14] Allo stesso modo, Alexis de Tocqueville disse che se la libertà viene persa a causa del dispotismo e le persone sono portate alla disperazione, allora inevitabilmente "faranno appello alla forza fisica", portando all'emergere dell'anarchia.[15] La storia ha dimostrato che “quando le persone si fissavano con l'idea che c'era bisogno di adottare un solo piano, ne scaturivano guerre sanguinose. Con il riconoscimento del principio della libertà religiosa queste guerre sono cessate”.[16]

 

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/

 

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Note

[1] Ludwig von Mises, Socialismo: un'analisi economica e sociologica, trad. J. Kahane (New Haven, CT: Yale University Press, 1962), p. 538.

[2] Mises, Socialismo, p. 538.

[3] Mises, Socialismo, p. 533.

[4] Mises, Socialismo, p. 533.

[5] Mises, Socialismo, p. 533.

[6] F. A. Hayek, "L'individualismo: vero e falso", in Individualism and Economic Order (Chicago: University of Chicago Press, 1948), pp. 1-32, esp. P. 27.

[7] Mises, Socialismo, p. 539.

[8] Mises, Socialismo, p. 539.

[9] Mises, Socialismo , p. 539.

[10] Hayek, "L'individualismo: vero e falso", p. 11.

[11] F. A. Hayek, "Economia e conoscenza", in Individualismo e ordine economico, pp. 33-56, esp. P. 54.

[12] Mises, Socialismo, p. 539.

[13] Mises, Socialismo, p. 539.

[14] Mises, Socialismo, p. 539.

[15] Alexis de Tocqueville, Democracy in America: Historical-Critical Edition of "De la démocratie en Amérique,  vol. 2, ed. Eduardo Nolla, trad. James T. Schleifer. francese-inglese ed. (Indianapolis, IN: Fondo per la libertà, 2010).

[16] Mises, Socialismo, p. 539.

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