Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/il-catalizzatore-che-potrebbe-standardizzare)
Oggi volevo scrivere di una rivelazione sull'adozione, la standardizzazione e la normalizzazione di Bitcoin che ho avuto la scorsa settimana. Mentre riflettevo su cosa sarebbe necessario affinché ricevesse una spinta considerevole all'adozione negli Stati Uniti, mi è venuto in mente uno scenario del genere, che potrebbe non essere molto lontano.
E contrariamente a quanto si pensi, non ha nulla a che fare con la regolamentazione, la tassazione, gli standard contabili, o con qualsiasi altro aspetto di cui si parla erroneamente riguardo tale tema. Come ho imparato in prima persona, mentre facevo qualche ricerca su Bitcoin il mese scorso, nessuna di queste cose conta davvero. La natura decentralizzata della rete implica che non abbia bisogno di nessuno di questi elementi per prosperare. L'ho sottolineato nel mio articolo della scorsa settimana intitolato Io, Bitcoin.
Ma quello che ho anche sottolineato è che esso sopravviverà se le persone lo vorranno. Chi conosce la rete capisce che circa 20.000 nodi globali significano che la rete rimarrà in piedi indipendentemente da quale politico, giurisdizione o ente regolatore in tutto il mondo cerchi di ostacolarla. Fa parte dell'eleganza della rete stessa.
E tuttavia, dopo aver compreso tutto questo, mi chiedo: “Cosa accelererà così tanto questa adozione da farci passare da un punto di quasi non ritorno per Bitcoin a un punto significativo di seria velocità di fuga?” La risposta era proprio sotto il mio naso.
Quando ho scelto il titolo di quell'articolo è stato uno di quelli che ti vengono in mente d'istinto. A volte passo ore a cercare di capire quale titolo sia il più accattivante, mentre altre volte ce l'ho già pronto perché è chiarissimo cosa voglio dire.
Ma durante il fine settimana ero in giro e mi chiedevo dove avessi già sentito quella frase.
All'improvviso, mi è venuto in mente: in uno dei miei sketch comici preferiti, un gruppo di comici improvvisati di Filadelfia si è recato alle proteste di Occupy, scoppiate in seguito alla crisi economica del 2008. In più di un punto c'erano cartelli con su scritto “Why I Occupy”; in realtà era il nome di una parte del movimento Occupy. Ricordo che WhyIOccupy.org era la fonte di informazioni per una buona parte della popolazione arrabbiata dell'epoca; pensavano che qualsiasi ideologia fosse presente su quel sito web, fosse la loro particolare versione di soluzione alla crisi finanziaria.
Solo dopo averlo ricordato, ho pensato che nella prossima crisi finanziaria le persone avrebbero davvero avuto una legittima via d'uscita dal sistema. Bitcoin è quella via d'uscita. È ciò che le persone coinvolte nella frenesia per GameStop cercavano così disperatamente, che lo sapessero o no, ma non sono riuscite a trovare.Mentre si consumava il fiasco di GameStop, ricordo di aver pensato tra me e me che c'erano troppe persone arrabbiate, ma che non avevano la minima idea del motivo. Nelle chat room e sui social media, a tutto si dava la colpa tranne che alle banche centrali. Queste persone erano furiose perché si sentivano raggirate: stavano reagendo, che ne fossero consapevoli o meno, all'aumento del divario di disuguaglianza, mentre loro faticavano ad arrivare a fine mese.
Ma quello che non sapevano era che la colpa non era di Ken Griffin, di Citadel o degli speculatori, bensì delle banche centrali.
Oggigiorno è diventato chiaro che le banche centrali hanno ulteriormente ampliato questo divario di disuguaglianza. È più chiaro perché l'inflazione è un fenomeno di dominio pubblico e comprensibile per tutti. Anche se non sanno perché si verifichi, la maggior parte delle persone ha una parvenza di comprensione del fatto che sia dovuto alle banche centrali che hanno fatto esplodere la massa monetaria negli ultimi quattro anni e poi, per aggiungere la beffa al danno, hanno mentito sulla transitorietà dell'inflazione.
E coloro che speravano di ripetere il successo di GameStop con nomi come AMC, ora sanno che una gestione tossica e un asset in perdita possono facilmente indebolire qualsiasi slancio in qualsiasi tipo di short squeeze, o FOMO, su qualsiasi azione. E sanno anche che broker e autorità di regolamentazione possono impedirgli di effettuare transazioni in qualsiasi momento lo ritengano opportuno.
Durante la prossima crisi finanziaria, che, a mio parere, non è poi così lontana, lo stesso gruppo di “poveri” arrabbiati, si spera, attribuirà la colpa a chi ce l'ha davvero: alla politica monetaria. Dopotutto, l'inflazione è una tassa brutale per chi non se la può permettere ed è praticamente ininfluente per i super-ricchi. E questi ultimi diventano ancora più ricchi grazie al quantitative easing e alla stampa di moneta, che indirizzano una quantità sproporzionata di aiuti al mercato azionario, obbligazionario e immobiliare: asset che i ricchi possiedono e che le persone a basso reddito no.
Durante la stampa di denaro nel periodo della “pandemia”, mi chiedevo spesso: se le banche centrali avessero voluto stampare $5.000 miliardi, perché non dividerli equamente tra tutti gli abitanti e staccare un assegno per tutti? Dopotutto $5.000 miliardi divisi per 300 milioni di americani equivalgono a circa $16.500 a persona. Tralasciando il ragionamento sistemico, questa è una domanda piuttosto semplice e diretta. Se si vuole stimolare l'economia distribuendo denaro ovunque, perché non farlo equamente tra tutti i cittadini, invece di fare favoritismi?
Ma non è questo che è successo nel 2008 e non sarà questo che accadrà durante la prossima crisi finanziaria.Quello che penso accadrà è che un nuovo gruppo di “poveri” sarà più informato sul funzionamento della politica monetaria, non solo a seguito del fiasco di GameStop, ma anche man mano che una nuova generazione più giovane avrà familiarizzato con le argomentazioni ideologiche a favore di Bitcoin. Prima ancora di iniziare a usarlo, una delle cose che mi piaceva era l'idea che stesse costringendo una generazione più giovane a comprendere l'economia Austriaca in un mondo in cui abbiamo praticamente abusato e sfruttato a morte i privilegi della MMT. Armata di questa nuova conoscenza, un'intera generazione di persone arrabbiate dovrà ancora una volta pagare il prezzo delle perdite socializzate di aziende nefaste e tossiche che hanno privatizzato i loro profitti. E questo avverrà in un contesto di crisi inflazionistica ancora vivida nelle loro menti. Questa volta non ci saranno dubbi su chi stia erodendo, attraverso tassazione e inflazione, il potere d'acquisto e la ricchezza per cui hanno lavorato.
Il che mi porta al punto: Bitcoin potrebbe benissimo rappresentare la rampa d'uscita verso cui milioni di persone arrabbiate guarderanno a una situazione del genere.
A differenza di GameStop, Bitcoin ha la possibilità di incidere su un cambiamento radicale, perché il successo della rete è legato alla sua crescita. Questo significa che ogni singola persona che decide di possedere Bitcoin, o di informarsi su di esso, diventa parte di una profezia che si autoavvera sul successo della rete. E, naturalmente, l'ideologia alla base del successo della rete è saldamente radicata nel dare potere a persone proprio come loro: persone stanche di vedere quel poco che guadagnano portato via silenziosamente dall'oscura macchina finanziaria inflazionistica.Molte persone che hanno partecipato alla frenesia di GameStop, comprese le “scimmie” di Wall Street Bets su Reddit e milioni di altri trader al dettaglio, saranno costrette a rendersi conto che Bitcoin ha tutti gli aspetti positivi di ciò che hanno cercato di ottenere in passato, ma senza gli aspetti negativi. Non c'è un management che possa rovinarlo, non c'è una controparte che possa diluirli, non c'è nessuno che possa disattivare il pulsante di acquisto e non c'è sostanzialmente alcun organo di governo o di regolamentazione che impedisca alla rete di avere successo se le persone lo desiderano. Diventa la libertà digitale che tutte queste persone hanno cercato durante l'ultima crisi finanziaria, ma che non hanno trovato un modo efficace per manifestare.
Il 2008 è stato l'esempio di quella che è ormai la norma a Wall Street: ogni volta che la situazione precipita, la popolazione ne paga le conseguenze, si infuria e brandisce le torce. Ma poi, alla fine, la situazione si placa e la gente torna a badare ai fatti propri.
“Sto iniziando a sentirmi un po' meglio riguardo a tutta questa faccenda”, dice John Tuld alla fine del film Margin Call, a significare che più le cose cambiano, più restano le stesse.
Banchieri e politici hanno fatto affidamento su questo schema e l'hanno perpetuato per decenni. È, in sostanza, ciò che permette l'errore di giudizio da parte di cittadini americani comuni che pagano il prezzo dei fallimenti degli ultra-ricchi.
E così, la prossima volta che ciò accadrà, gli investitori potrebbero legittimamente avere la possibilità di interrompere questo ciclo per la prima volta in mezzo secolo adottando Bitcoin. Avrebbero la possibilità di escluderli dal sistema contro cui si sono scagliati. I flussi di capitale verso Bitcoin e in uscita dagli asset finanziari tradizionali invieranno un messaggio ai principali istituti finanziari che reagiscono solo all'opportunità di applicare commissioni (si veda la loro nuova ossessione per Bitcoin ora che ci sono gli ETF). Allo stesso tempo questi flussi potrebbero contribuire alla profezia autoavverante del successo della rete, grazie alla sua ridondanza che funge essenzialmente da barometro per la salute della rete stessa.
Non è affatto garantito, ma se il sistema dovesse fallire di nuovo e la persona media cercasse una vera arma per combatterlo (e una che sia letteralmente programmata per essere il Braille tecnologico delle frasi “l'unione fa la forza” e “il potere al popolo”), Bitcoin potrebbe emergere e inaugurare un'epoca che in futuro potrebbe essere considerata il Rinascimento della sua adozione.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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