giovedì 15 maggio 2025

Una nuova era: il sistema monetario coperto da ₿itcoin

Ricordo a tutti i lettori che su Amazon potete acquistare il mio nuovo libro, “Il Grande Default”: https://www.amazon.it/dp/B0DJK1J4K9 

Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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da Tephra Digital

(Versione audio della traduzione diposnibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/una-nuova-era-il-sistema-monetario)

Dal crollo di Bretton Woods nel 1971, il dollaro ha funzionato come valuta puramente fiat. L'accordo sul petrodollaro del 1974 l'ha legato indirettamente al petrolio, rafforzandone la domanda globale. Oggi, con il crescente scetticismo nei confronti delle valute fiat e il crescente interesse per asset decentralizzati come Bitcoin, gli Stati Uniti potrebbero prendere in considerazione un nuovo sistema monetario coperto da Bitcoin, un asset digitale, scarso e decentralizzato. Bitcoin offre di fatto un approccio più moderno, automatizzato e basato su software alle attività del sistema bancario centrale.

Questo articolo esplora la fattibilità di un sistema monetario basato su Bitcoin nel contesto di importanti sviluppi finanziari storici, nonché il percorso strategico per la sua implementazione.

La relazione si concluderà con una strategia applicabile, utile per i policymaker, le istituzioni finanziarie e gli investitori.

Luglio 1944 – Accordo di Bretton Woods: la Conferenza di Bretton Woods stabilì che il dollaro sarebbe diventato la principale valuta di riserva mondiale, coperto dall'oro. Con questo sistema esso era agganciato al metallo giallo a un tasso fisso di $35 l'oncia, mentre le altre principali valute erano agganciate al dollaro. Questo accordo creò un quadro monetario globale stabile, ancorato alla convertibilità del dollaro statunitense in oro, e gettò le basi per la crescita economica del secondo dopoguerra.

Agosto 1971 – Nixon chiude la finestra dell'oro (il “Nixon Shock”): il presidente Nixon sospese la convertibilità del dollaro in oro. Ciò segnò la transizione del dollaro da valuta coperta dall'oro a una valuta fiat, il cui valore era determinato da un decreto governativo anziché da un bene fisso e indipendente.

Ottobre 1973 – La crisi petrolifera e lo shock dei prezzi: in risposta al sostegno degli Stati Uniti e dell'Occidente a Israele, l'OPEC (guidato dall'Arabia Saudita) impose un embargo petrolifero agli Stati Uniti e a diverse nazioni occidentali. L'embargo portò a una grave carenza di petrolio, facendo quadruplicare i prezzi da circa $3 al barile a $12 al barile all'inizio del 1974. Questo improvviso aumento dei costi energetici innescò un'inflazione diffusa, una crisi economica e una crisi globale che portò alla stagflazione (inflazione elevata e disoccupazione elevata) nelle varie economie occidentali.

Giugno 1974 – Accordo tra Stati Uniti e Arabia Saudita sul petrodollaro: Stati Uniti e Arabia Saudita raggiunsero un accordo che gettò le basi per il sistema del petrodollaro, che in seguito si espanse fino a includere altri Paesi OPEC. L'istituzione del petrodollaro consolidò lo status del dollaro come principale valuta di riserva mondiale, poiché la domanda globale di dollari aumentò parallelamente alle transazioni petrolifere. Questo accordo sostenne anche la crescita della produzione petrolifera mondiale e ridusse la leva strategica dell'OPEC, fornendo al contempo agli Stati Uniti una fonte affidabile di investimenti esteri e di domanda di debito pubblico statunitense.

Ottobre 2008 – Pubblicazione del whitepaper di Bitcoin: sulla scia della crisi finanziaria globale e dei principali fallimenti bancari, un inventore anonimo noto come Satoshi Nakamoto pubblicò “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System”. Il documento descriveva una rete di transazioni che non richiedeva alcun tipo di intermediario tra istituzioni finanziarie terze o governative.

Marzo 2009 – La Federal Reserve lancia il quantitative easing (QE): in risposta alla crisi finanziaria del 2008, la Federal Reserve implementò il suo primo ciclo di quantitative easing (QE), acquistando titoli del Tesoro statunitensi e titoli garantiti da ipoteca per iniettare liquidità nel sistema finanziario. Questa politica monetaria senza precedenti ampliò il bilancio della FED e segnò l'inizio di un prolungato periodo di svalutazione del dollaro, alimentando un'inflazione sostenuta dei prezzi degli asset finanziari.

Dicembre 2012 – Il rapporto debito/PIL degli Stati Uniti supera il 100%: per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, il rapporto debito/PIL degli Stati Uniti superò il 100%, segnalando un passaggio a una posizione di bilancio fortemente indebitata. Questo traguardo evidenziò la crescente dipendenza dalla spesa pubblica finanziata dal debito e sollevò preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale a lungo termine.

Aprile 2020 – La FED lancia un quantitative easing aggressivo durante la pandemia: per contrastare le ricadute economiche della pandemia, la Federal Reserve avviò un nuovo ciclo di QE aggressivo, espandendo ulteriormente il proprio bilancio con l'acquisto di titoli del Tesoro e titoli garantiti da ipoteca su scala maggiore. Questo aumento dell'offerta di moneta svalutò significativamente il dollaro e determinò un'impennata dei prezzi degli asset, aggravando ulteriormente la disuguaglianza di ricchezza.

Febbraio 2022 – Gli Stati Uniti congelano le riserve monetarie russe e trasformano il dollaro in un'arma: in risposta all'invasione russa dell'Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno imposto severe sanzioni finanziarie, congelando le riserve monetarie russe detenute presso le banche occidentali. Questa azione ha segnato una svolta nella diplomazia finanziaria globale, poiché ha trasformato il dollaro in un'arma e ha sollevato preoccupazioni tra le altre nazioni sui rischi legati al possesso di riserve denominate in dollari.

Marzo 2022 – Abbandono del dollaro nel commercio globale di petrolio: in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, diverse nazioni produttrici di petrolio hanno iniziato a stipulare accordi bilaterali con i loro partner commerciali per saldare le transazioni petrolifere in valute diverse dal dollaro. Ciò ha segnalato una potenziale erosione del sistema del petrodollaro, poiché i Paesi cercavano alternative per ridurre la dipendenza dal dollaro nel commercio globale.

Giugno 2023 – Sospensione del tetto del debito pubblico statunitense: il Congresso ha eliminato il tetto del debito pubblico, rimuovendo il limite legale all'indebitamento del governo federale. Questa decisione ha di fatto consentito un indebitamento illimitato, sollevando preoccupazioni circa una politica fiscale incontrollata e la potenziale accelerazione della crescita del debito pubblico statunitense, esercitando ulteriore pressione sulla stabilità del dollaro.

Gennaio 2024 – Approvato l'ETF su Bitcoin: la SEC ha approvato il primo ETF spot su Bitcoin, aprendo la strada a un più ampio spettro di investimenti, sia al dettaglio che istituzionali. Questo traguardo ha legittimato Bitcoin e l'ETF ha facilitato l'accesso agli investitori, generando un aumento della domanda e significativi afflussi di capitali.

Luglio 2024 – Trump definisce Bitcoin “il nuovo petrolio”: in una conversazione privata trapelata poi ai media (ma non ripresa in quelli generalisti), l'ex-presidente Donald Trump ha descritto Bitcoin come “il nuovo petrolio”, segnalando un potenziale cambiamento nella linea di politica statunitense nei confronti degli asset digitali. La dichiarazione suggeriva un riconoscimento del ruolo di Bitcoin come asset strategico nel sistema finanziario globale.

5 novembre 2024 – Donald Trump vince le elezioni presidenziali statunitensi: con una vittoria elettorale decisiva e schiacciante, Donald Trump viene rieletto Presidente degli Stati Uniti, con i Repubblicani che prendono il controllo sia della Camera che del Senato. L'esito delle elezioni segna una svolta per la politica statunitense in materia di asset digitali e la fine di un'ostilità normativa senza freni. L'amministrazione Trump si impegna a garantire chiarezza normativa, politiche fiscali favorevoli, l'istituzione di una Riserva Strategica di Bitcoin e un quadro normativo che supporti l'adozione diffusa di asset digitali da parte di individui, istituzioni, aziende, fondi pensione e governi.

8 novembre 2024 – Prima transazione di petrolio greggio in Medio Oriente con Tether Trade Finance: Tether, la più grande società di stablecoin al mondo, ha utilizzato la sua piattaforma di trade finance per completare il primo finanziamento di una transazione di petrolio greggio in Medio Oriente, saldato in USDT. Questa operazione rivoluzionaria sembra annunciare un importante cambiamento nella finanza commerciale globale, evidenziando l'adozione delle stablecoin come meccanismo di saldo alternativo per le principali transazioni su materie prime al di fuori del sistema bancario tradizionale.


Il futuro e le ragioni per un sistema monetario statunitense basato su Bitcoin

Con il sistema del petrodollaro, gli Stati Uniti hanno di fatto permesso al prezzo del petrolio di aumentare (in dollari), il che ha innalzato la produzione globale di petrolio e mitigato la minaccia strategica rappresentata dall'OPEC. Creando un'ampia classe di asset denominata in dollari (petrolio), gli Stati Uniti hanno anche istituito un meccanismo per sostenere il predominio del dollaro all'estero e finanziare i crescenti deficit interni. I proventi petroliferi in eccesso dei Paesi OPEC sono stati riciclati nei titoli del Tesoro statunitensi, rafforzando la domanda di dollari e conferendo agli Stati Uniti un enorme potere economico a livello globale.

A livello nazionale, questo sistema ha consentito ai politici di ricorrere a indebitamenti e spese ingenti, portando il debito statunitense dal 36% del PIL nel 1971 a circa il 125% di oggi, una traiettoria che ora rappresenta una seria sfida per gli Stati Uniti in quanto superpotenza finanziaria, nonché per la sua sicurezza energetica e nazionale.

Anche con un valore di mercato di circa $2.000 miliardi e con un volume medio giornaliero di scambi di oltre $20 miliardi, Bitcoin non è ancora abbastanza grande da sostituire il petrodollaro come spina dorsale del sistema monetario statunitense. Tuttavia un aumento significativo del prezzo di Bitcoin potrebbe innescare un nuovo paradigma.

Prezzi più elevati di Bitcoin determinerebbero probabilmente una crescita sostanziale nell'emissione di stablecoin coperte dal dollaro (a causa del maggiore valore di mercato totale di questa classe di asset e man mano che gli effetti di rete di Bitcoin e delle transazioni di asset digitali prendono piede).

A sua volta l'emissione di stablecoin stimolerebbe direttamente la domanda di buoni del Tesoro statunitensi, spostando di fatto il sostegno dei deficit degli Stati Uniti dal petrolio a Bitcoin.

Ciò consentirebbe agli Stati Uniti di mantenere il loro predominio monetario, indebolendo al contempo il potere strategico dei Paesi BRICS, che si sono rivolti all'oro nel tentativo di sfidare e aggirare il sistema del dollaro.

Diversi sviluppi recenti indicano che i lavori preparatori per questa transizione potrebbero essere già in corso.

Il quadro che segue è una panoramica preliminare dei possibili passi verso un sistema monetario basato su Bitcoin.

L'integrazione di Bitcoin nel sistema finanziario statunitense divisa in 21 fasi:


Calcolo della proprietà di Bitcoin richiesta negli Stati Uniti

Se vogliamo prendere in considerazione la transizione verso un sistema monetario basato su Bitcoin, la massa monetaria M2 fornisce la misura più completa della liquidità in dollari nell'economia. M2 include non solo contanti e depositi nei conti correnti (definiti collettivamente come M1), ma anche conti di risparmio, fondi del mercato monetario e altri asset quasi monetari.

Questa misura più ampia cattura l'intera portata delle attività denominate in dollari che circolano e accumulano valore all'interno dell'economia statunitense.

Presupposti chiave:

• Attuale massa monetaria M2 degli Stati Uniti: $22.000 miliardi;

• Offerta di moneta M2 prevista negli Stati Uniti nel 2045: $79.000 miliardi (applicando il CAGR del 6,7% dal 2000 al 2024);

• Obiettivo previsto per il prezzo di Bitcoin nel 2045: $13 milioni (secondo il modello Bitcoin24 di Michael Saylor)

• Investimento di capitale oggi: finanziato attraverso la monetizzazione parziale delle riserve ufficiali di oro degli Stati Uniti (8.133 tonnellate con un valore di mercato attuale di $764 miliardi, per semplificazione si presume un prezzo costante dell'oro);

• Offerta di Bitcoin completamente diluita: 21 milioni;

Aggiustamento dell'offerta teorica rispetto a quella effettiva: si stima che dai 3 ai 4 milioni di Bitcoin potrebbero essere persi o irrecuperabili, portando l'offerta effettiva a circa 17-18 milioni. Tuttavia, per semplicità e per mantenere una stima conservativa, si utilizza l'offerta massima di 21 milioni.

Di seguito è riportata una tabella che mostra la quantità di Bitcoin richiesta negli Stati Uniti per diversi livelli di supporto entro il 2045:

Nota: l'analisi ha solo scopo illustrativo; i dati di mercato sono aggiornati al 26/02/2025 e provengono da fonti accessibili al pubblico.


Analisi dello scenario in cui c'è una copertura in Bitcoin

Panoramiche degli scenari:

1) 25% di copertura

• Questo livello di copertura da parte degli Stati Uniti potrebbe fungere da riserva parziale, simile al ruolo che svolgeva l'oro all'inizio del XX secolo.

2) 50% di copertura

• Un livello di copertura al 50% implica una dipendenza molto più marcata nei confronti di Bitcoin all'interno del sistema monetario statunitense. Aumentare l'allocazione di Bitcoin non solo accelera la sua adozione globale e ne rafforza la credibilità come asset di riserva, ma fornisce anche una copertura significativa contro l'aumento del debito statunitense. Con proiezioni che suggeriscono che il debito nazionale potrebbe raggiungere circa $115.000 miliardi entro il 2045 (in base a estrapolazioni), un livello di copertura al 50% potrebbe potenzialmente compensare fino al 34% di tale onere.

3) 100% di copertura

• La copertura completa rappresenterebbe uno standard Bitcoin, in cui l'intera massa monetaria M2 degli Stati Uniti sarebbe coperta da Bitcoin.

• Una copertura completa in Bitcoin funge da scudo contro la svalutazione della valuta fiat e gli errori di politica delle banche centrali, rende il dollaro un asset puramente monetario e riduce il debito netto rispetto al PIL a meno del 100%, riducendolo di quasi il 70% in termini assoluti.

Un sistema basato su Bitcoin sfrutterebbe le sue caratteristiche superiori, un asset più duro e scarso dell'oro, posizionando gli Stati Uniti come pionieri nell'adozione di un asset di riserva sovranazionale, indipendente e digitale. Il concetto di transizione verso un nuovo sistema monetario statunitense coperto da Bitcoin come garanzia è ambizioso e trasformativo. Rappresenta un profondo cambiamento dall'attuale modello basato su valuta fiat e finanziato dal debito verso un asset digitale, decentralizzato e scarso.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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